di Massimo Capalbo
LEGENDA
- I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSON, TIGER JACK, KIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex).
- Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUAN; SVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
- Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICE; EL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo.
Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).
M 13
EL MORISCO (parte V)
Le avventure “morischiane” della quinta e delle successive centurie sono: Yucatan! (C. Nizzi [sog.&scen.] - C. R. Marcello [dis.], nn. 425-428); Il ritorno del Morisco (M. Boselli [sog.&scen.] - G. Letteri [dis.], nn. 452-454); La stirpe dell'abisso (M. Boselli [sog.&scen.] - A. Piccinelli [dis.], nn. 649-651); Il segno di Yama (M. Boselli [sog.&scen.] - F. Civitelli [dis.], nn. 673-675); La regina dei vampiri (G. Manfredi [sog.&scen.] - A. Bocci [dis.], nn. 701-702). Riguardo alle storie 2, 3 e 5, rimandiamo rispettivamente alle voci AKHRAN, STIRPE DELL'ABISSO ed EZTLI. Qui ci occuperemo, almeno per ciò che concerne la serie regolare, delle storie 1 e 4.
Yucatan!, ambientata tra i discendenti dei Maya, ha poco a che vedere con l'argomento del presente dizionario, ma contiene due scene, con protagonista appunto Morisco, che sono sicuramente degne di menzione. Nella prima, l'occultista ipnotizza il professor Sanders, un archeologo inglese uscito fuori di senno, tanto da convincersi di essere la reincarnazione del dio Kukulkan, il corrispettivo Maya dell'azteco Quetzalcoatl. Deciso a guidare gli indios – che lo hanno riconosciuto come loro capo - in una grande rivolta contro l'esercito messicano, Sanders ha stretto accordi con una banda di trafficanti di armi, i quali fingono di assecondarlo nella sua follia allo scopo di depredare la tribù del tesoro dei loro antenati. Sotto l'influsso ipnotico dell'egiziano, Sanders convince i Maya ad abbandonare i bellicosi progetti e li spinge a ribellarsi ai succitati trafficanti, che proprio in quel momento si apprestavano a uccidere TEX. Nella seconda scena, Morisco pratica addirittura un'ipnosi collettiva, suggestionando gli indigeni a tal punto che essi vedono scomparire Sanders/Kukulkan. L'occultista ordina quindi ai Maya di prostrarsi con i volti a terra in segno di ringraziamento, e ne approfitta per allontanarsi dal villaggio con l'archeologo (ancora in suo potere), TEX e CARSON.
Tex 426, aprile 1996. Disegno di Villa |
Tex 427, maggio 1996. Disegno di Villa |
Il brujo ipnotizza i guerrieri Maya – TEX 428, p. 26 |
La piramide di Kukulkan a Chichén Itzá (Yucatán) |
Ne Il segno di Yama, assistiamo ad una nuova sfida a colpi di magia tra il brujo e Blackie Dickart, dopo quella vista in Tex contro Yama (vedi EL MORISCO [parte III]). I quattro pards fanno visita all'egiziano per mostrargli il medaglione appartenuto ad uno degli adepti del negromante, l'indiano Avendra. Costui, con l'aiuto di una banda di fuorilegge bianchi, ha cercato di catturare i Nostri, ma è rimasto ucciso nello scontro. Morisco riconosce subito, nella figura raffigurata sopra il medaglione, il dio indù della morte da cui il figlio di MEFISTO ha preso il suo “nome d'arte”, YAMA appunto. Quest'ultimo, come osserva lo stesso egiziano, è diventato più potente di un tempo; lo dimostra già il fatto che, proprio grazie al medaglione, egli è in grado di spiare le mosse dei suoi nemici e ascoltare le loro parole. Non solo, ma all'interno dell'oggetto è presente uno scorpione d'oro che si anima nell'esatto momento in cui Morisco – che è a tavola con i pards – lo sta esaminando. Fortunatamente, Eusebio se ne accorge subito e colpisce con una manata il micidiale aracnide, impedendogli di pungere il suo padrone. Lo scorpione viene poi ucciso da TIGER, al che YAMA, visto fallito questo suo tentativo di uccidere almeno uno dei presenti, decide di fare una delle sue spettacolari apparizioni, attraverso cui minaccia i Nostri. Quella stessa notte, il negromante mette in pratica le sue minacce: entrato, con il suo corpo astrale, nella casa del Morisco, egli afferra un pugnale di ossidiana (uno dei tanti reperti collezionati dal brujo) e ferisce l'occultista alla spalla sinistra, quindi colpisce Eusebio in pieno petto. L'aggressione sveglia i pards, che aprono il fuoco tutti insieme contro YAMA, senza ovviamente ottenere alcunché: non essendo lì fisicamente, il loro diabolico nemico non può essere ferito dalle pallottole. Tuttavia, TEX riesce a disarmarlo, spezzando, con un colpo ben mirato, la lama del pugnale.
Tex 674, dicembre 2016. Disegno di Villa |
Morisco riconosce la divinità raffigurata sul medaglione indù – TEX 674, p. 27 |
Lo scorpione d'oro si anima all'improvviso, ma Eusebio reagisce prontamente – TEX 674, p. 31 |
La furia di Yama si abbatte sul Morisco ed Eusebio – TEX 674, p. 81 |
Tex disarma Yama – TEX 674, p. 83 |
A questo punto, YAMA entra nella cucina e si procura un'altra arma, una mannaia. Con questa, ferisce TIGER e para le pallottole di TEX e CARSON. Convinto di essere inarrestabile, il negromante si appresta a dare il colpo di grazia al guerriero Navajo, ma viene fermato dal Morisco, che getta il medaglione indù nel fuoco. Le conseguenze di questo gesto vanno al di là dell'intento dell'egiziano, il quale pensava che la distruzione del medaglione si limitasse a far sparire il corpo astrale di YAMA; accade invece che il suddetto corpo prende fuoco, procurando terribili sofferenze al negromante in carne e ossa (che si trova nei sotterranei di Naraka, il suo tempio). YAMA si salva solo grazie all'aiuto di uno dei suoi QUATTRO CAVALIERI, Kalam, che, infilando le mani nell'enorme sfera di cristallo di Naraka, riesce a tirarlo fuori. La mattina dopo, Morisco medica TIGER e, cosa più importante, opera con successo Eusebio; il brujo infatti, tra le altre cose, è anche un eccellente chirurgo. Quel pugnale era più che altro un oggetto cerimoniale – dice l'occultista ai pards – e la punta di ossidiana è stata deviata dallo sterno!. Oltre a confermarsi un osso duro per YAMA, Morisco dimostra pure di avere, a dispetto della non più verde età, una fibra molto robusta, visto come si riprende subito dalla ferita alla spalla.
Prima di concludere quest'ultima parte della presente voce, bisogna menzionare le tre storie texiane fuori serie in cui Morisco compare: Il segno del serpente (C. Nizzi [sog.&scen.] - A. Galleppini [dis.], Speciale Tex n. 3); La cavalcata del morto (M. Boselli [sog.&scen.] - F. Civitelli [dis.], Speciale Tex n. 27); Minaccia nelle tenebre (M. Boselli [sog.&scen.] - G. Franzella [dis.], Color Tex n. 8).
L'intervento del Morisco salva la vita a Tiger – TEX 674, p. 86
L'egiziano getta il medaglione nel fuoco, neutralizzando Yama – TEX 674, p. 87 |
Grazie alle sue doti chirurgiche, Morisco salva anche Eusebio - TEX 674, p. 92 |
Speciale Tex 3, giugno 1990. Disegno di Galep |
Morisco spiega a Tex e Carson che cos'è l'alchimia – Speciale Tex n. 3, p. 126
Per la seconda e la terza storia, rimandiamo rispettivamente alle voci CAVALIERE SENZA TESTA e AGHRAN. Riguardo invece a Il segno del serpente, l'apparizione dell'occultista si limita a meno di 20 pagine su un totale di 240; ciononostante, è uno dei momenti più interessanti di quest'avventura. In essa, TEX e i suoi pards devono vedersela con una banda di rapinatori - di miniere d'argento, rame e piombo - che agiscono per conto di un ricco e avido messicano, Lotero, il quale finanzia da anni le ricerche di un alchimista, Sebastian. Impossessatosi tempo prima di un antico trattato, Sebastian sta cercando di scoprire la leggendaria pietra filosofale, che, come spiega Morisco a TEX e CARSON, è una misteriosa sostanza che deve essere ricercata mediante complicati esperimenti di laboratorio capaci di alterare le proprietà dei metalli... ...con lo scopo principale di ottenere artificialmente la sostanza perfettissima in natura: l'oro!. E' proprio l'oro a far gola a Lotero (Sebastian, invece, cerca soprattutto la gloria), ed è proprio per consentire all'alchimista di scoprire la pietra filosofale che egli ha incaricato i sopracitati rapinatori a depredare quelle determinate miniere. Occorrono infatti notevoli quantità di quei minerali negli esperimenti per la ricerca della pietra filosofale, dice sempre Morisco ai due Rangers. Alla fine, Sebastian riesce davvero a scoprire, nel suo laboratorio, l'ambita pietra e a fabbricare l'oro, ma la sua gloria e la gioia del suo alleato sono di breve durata: Lotero viene ucciso da TEX, penetrato con gli altri pards nella valle dove sorge il laboratorio, poi dato alle fiamme; mentre l'alchimista, che tenta la fuga portandosi dietro il prezioso libro, muore per i morsi dei crotali che Lotero medesimo aveva fatto piazzare all'imbocco della valle per fermare gli intrusi. Allontanati i serpenti, i Nostri seppelliscono Sebastian e lasciano il tragico luogo, non prima però di aver bruciato il libro.
Sebastian ha coronato il suo sogno e quello di ogni alchimista: la scoperta della pietra filosofale e la conseguente fabbricazione dell'oro – Speciale Tex n. 3, p. 216
I pards scoprono la tragica fine di Sebastian – Speciale Tex n. 3, p. 235
Tex distrugge il prezioso ma pericoloso libro – Speciale Tex n. 3, p. 239
Il simbolo della pietra filosofale
Il micidiale scorpione rosso indiano (Hottentotta tamulus)
E' TEX a prendere questa decisione: Il libro prometteva illusioni troppo grandi e pericolose... ed era costato troppo sangue! - dice il Ranger al figlio KIT, che avrebbe invece voluto tenerselo – Certa roba è farina del diavolo ed è giusto che finisca in crusca.
Curiosità: Ne Il segno di Yama, Morisco, osservando lo scorpione d'oro (un attimo prima che questo si animi), afferma: Direi che rappresenta uno scorpione rosso dell'India, tanto piccolo quanto letale. In effetti, tale specie, il cui nome scientifico è Hottentotta tamulus, è una delle più velenose al mondo e provoca ogni anno numerosi decessi. Non c'è che dire: YAMA aveva scelto proprio bene il suo sicario.
Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre voci di The Dark Side of Tex nella pagina dedicata ai dizionari bonelliani e nella vecchia pagina del Navigatore!
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