di Francesco Manetti
Nel giro di meno di un anno se ne sono andati i due amici con i quali, negli anni Novanta, quando mi occupavo esclusivamente di fumetti (fra saggistica e commercio), ho più lavorato insieme in ambito professionale. Lo scorso agosto ci aveva infatti lasciati prematuramente Antonio Vianovi, fondatore della Glamour International di Firenze, l'editore di "Dime Press", il "Magazzino Bonelliano" che avevo contribuito a fondare insieme a Burattini, Ceri e Monti.
Ora tocca a Rinaldo Traini, 88 anni, eminente critico e saggista, colui che fu tra i fondatori del Salone del Fumetto di Lucca, dal quale, dopo decenni, se ne andò per creare la vivacissima Expocartoon a Roma. Rinaldo aveva dato vita alla Comic Art che per tanti anni aveva pubblicato, con le sue celebri testate e serie di ristampe amatoriali, il meglio del fumetto italiano e internazionale, del presente e del passato; come scordare "Comic Art", "L'Eternauta", "Horror" e vi dicendo? Per la sua casa editrice avevo scritto tonnellate di roba e tradotto migliaia di pagine di comic americani. Fu lui il primo a credere in un giovane poco più che ventenne, un fanzinaro, e ad affidargli rubriche e spazi sulle sue prestigiose riviste; e ad accoglierlo in Immagine, l'associazione che curava Lucca e poi Roma, incaricandolo di allestire impegnative mostre che mi fecero tremare i polsi, come quella su Jacovitti. Grazie a lui ho conosciuto centinaia di persone fantastiche, come Carlo Rambaldi e Don Rosa, come Bonvi e Frank Miller. Non me ne dimenticherò mai. Sono stati "i migliori anni della nostra vita". Il pensiero va naturalmente alla moglie Nanda e al figlio Ugo, sempre presenti in redazione, che oggi ho avuto modo di sentire...
So long, Rinaldo. Salutami Antonio, lassù.
Francesco
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