C'era una volta una casa editrice che praticamente non faceva refusi... gli errori sfuggiti ai controlli incrociati dei vari responsabili di redazione negli ultimi quarant'anni si contavano sulle dita di una mano! Quella casa editrice c'è ancora, e da appassionato di fumetti, bonelliani in particolare, spero che ci sia ancora a lungo, ma rispetto al passato, purtroppo è innegabile, qualcosa è cambiato: oggi per contare le sviste riscontrabili sugli albi e sui volumi della casa editrice milanese, di mani ce ne vorrebbero molte. A volte sono errori quasi impercettibili, altre volte arrivano a intaccare anche la copertina e la "sacra costolina" tanto cara ai collezionisti. Chissà esattamente cos'è cambiato? Forse la velocità con cui si confezionano gli albi? Chissà...
Cover di Cristiano Spadoni
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In ogni caso si tratta di un'altra occasione per parlare dei nostri personaggi preferiti, prendendoli, perché no, anche un po' in giro.
Attenzione se non avete letto ancora l'albo non proseguite, le prossime righe contengono spoiler.
Un primo esempio di questo nuovo corso lo troviamo su Julia n. 232 in edicola a gennaio 2018. La vicenda prende le mosse da un raduno di cosplayers, ma il refuso non risiede nell'uscita dell'albo due mesi fuori tempo massimo (l'inizio di novembre, in piena Lucca Comics, sarebbe stato il momento ideale); la vera svista redazionale è diluita per buona parte del fascicolo e la si incontra per la prima volta a pagina 43, in questa tavola di Luigi Pittaluga, illustratore dell'episodio.
La "cattiva" di turno, la signora Friess, lo diventa nel momento in cui rapisce un neonato alla convention dei cosplayers; costei vive in casa da sola e non disdegna di conversare con le ceneri dei suoi genitori. Quello che stupisce è la targhetta dell'urna del padre, posta ben in evidenza nell'ultima vignetta della pagina.
Le date sono messe in bella vista per esigenze di sceneggiatura, visto che in seguito la distanza ravvicinata fra le date di morte dei genitori sarà uno degli elementi utili a Julia per tracciare il profilo psicologico della Friess. La vignetta con il vaso paterno viene mostrata anche in un altro paio di occasioni - a pagina 68 e a pagina 112. Julia nota le date nel momento in cui a sua volta viene segregata dalla Friess, ma non si accorge che il padre della sua carceriera è deceduto in un giorno... inesistente, il 31 giugno di un mese che di giorni ne ha trenta (salvo recenti riforme del calendario a noi ignote).
Ho sperato fino in fondo che anche la data sbagliata fosse tale per esigenze di sceneggiatura... magari la criminologa avrebbe scoperto che la sua aguzzina era ancora più folle del previsto, vivendo con ceneri inesistenti... ma non è successo. Peccato!
Saverio Ceri
N.B. trovate i link agli altri Bloopers Bonelliani su Cronologie & Index!
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