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mercoledì 1 novembre 2017

UNA PISTOLA NON È MAI UN REVOLVER! – IL WINCHESTER, LA COLT, IL SHARPS, IL HENRY! - LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (LI PARTE)

di Wilson Vieira

Benvenuti alla cinquantunesima puntata della Storia del West, il capolavoro di saggistica sulla Frontiera che Wilson Vieira, storico e fumettista, sta scrivendo dal Brasile per i lettori di Dime Web! Dopo i pistoleri, Wilson ci racconta delle loro armi, le pistole e i fucili più famosi del west. Vi ricordiamo che tutte le immagini non bonelliane sono state scelte e posizionate nel testo da Wilson stesso. Buona lettura! (s.c. & f.m.)






La pistola – Arma da fuoco, ad una sola canna, che deve le sue origini ai diversi tipi di moschetti europei e che trovò il suo sviluppo in America.
Sul mercato furono presentati diversi tipi di pistole, ad un sol colpo, con cartucce di metallo, con accensione centrale, ma l’invenzione originale Americana è, e rimane, il revolver, in cui il caricatore è rappresentato da un tamburo cilindrico che ruota dietro la canna.


Tex 433, novembre 1996  - copertina di Claudio Villa
La “pistola automatica” è una arma a più colpi, nella quale le cartucce si trovano in una specie di minuscolo magazzino, che generalmente è contenuto nel manico dell’arma e nella quale il rinculo, o la pressione del gas della prima cartuccia sparata, automaticamente ricarica l’arma di modo che basta premere il grilletto per sparare più colpi. A seconda del sistema, si tratta di un “Caricatore a rinculo” o di un “Caricatore a pressione del gas”.
Ma una pistola non è mai un revolver e viceversa, anche se nel linguaggio corrente questi due termini vengono spesso e volentieri confusi.  

La Derringer è una piccola pistola tascabile a canna corta e di grosso calibro.
La sua comparsa sul mercato americano, nel 1848, come pistola a percussione, ad avancarica a un colpo solo, è dovuta a Henry Deringer (1786 – 1868) uno di quei tedeschi originari della Turingia che si erano stabiliti nella Pennsylvania.



Divenne ben presto popolare in tutta l’America, e dopo il 1860 venne modificata come arma a retrocarica.
Il nome dell’armaiolo tedesco, era così familiare che ben presto questa pistola tascabile a uno o più colpi, dalla canna mozza, venne chiamata semplicemente: “Derringer”, anche quando venero prodotti nuovi modelli da altre fabbriche, come le pistole a due colpi di “Remington & Wesson”, e quelle a quattro colpi di “Starr Sharps”.
L’effetto di queste piccole armi era, a breve distanza (da 2 a 10 metri), devastante; dal momento che tanto le pallottole singole come i pallini delle cartucce erano fatti di piombo tenero, nell'impatto con il corpo esse si deformavano fino a diventare due o tre volte più grosse.
Ma anche quando non venivano colpite parti vitali del corpo, il grasso minerale di cui erano cosparse le munizioni, causava generalmente avvelenamento del sangue, febbre traumatica e rigidità catalettica.


Tex 374, dicembre 1991 - copertina di Aurelio Galleppini
I primi ad introdurre queste armi nel West furono i giocatori di professione i cosidetti “Gambler Guns”, ma poi, avendo molte città interdetto il porto di ogni arma, per forza anche i cowboys si procacciarono delle Derringer.
Nessuna di queste pistole a canna corta faceva centro con molta precisione.
Un barattolo di latta poteva essere un bersaglio sicuro solo a distanza di 3-5 metri.
La fabbrica di munizioni londinese “Adams & Trander” dal 1850 e 1867 esportò un gran numero di pistole a percussione negli USA.
Molta gente che si avventurava nel West portava con se queste pistole.



Tra i più famosi produttori di pistole troviamo Samuel Colt (1814–1862) inventore dell'omonimo revolver. Ebbe l’idea di costruire una pistola a tamburo durante un viaggio verso l’India, mentre era mozzo su una nave. Depositò il suo primo brevetto in Inghilterra nel 1835, il suo secondo negli USA. In un primo tempo non fu fortunato e fece bancarotta, ma in seguito, nel 1847, consegnò 1000 revolver ai Texas Rangers, i quali fecero diventare famosa l’arma di Colt. Nella città di Hartford egli costruì una grande fabbrica, che lavorava moltissimo e che diventò la fucina d’armi dell’America durante la Guerra Civile.


Tex 380, giugno 1992 - copertina di Aurelio Galleppini
I modelli creati da Colt nella sua fabbrica sono, in ordine cronologico:
1837: Colt Texas Paterson, fu il primo modello, un’arma a percussione con 5 colpi, nei calibri: .31 e 36.
1847: Whitneyville Walker, 6 colpi, calibro .44
1848: Walker Dragon, 6 colpi, calibro .44
1849: Wells Fargo, 6 colpi, calibro .31
1849: Little Dragon, 5 colpi, calibro .31
1851: Colt Navy, 6 colpi, calibro .36
1853: Colt Sidehammer, 6 colpi, calibro .36
1860: Colt Army, 6 colpi, calibro .36
1862: Colt New Model Police, 5 colpi, calibro .36
Tutti questi modelli erano armi a percussione, ad avancarica, che dovevano essere caricate con polvere da sparo, borre, pallottola e capsula esplosiva, e che potevano sparare soltanto quando il cane era stato alzato.


Zenith 105, dicembre 1969 - copertina di Gallieno Ferri
Solamente nel 1873 Colt costruì un modello a cartucce, che viene fabbricato ancora oggi come “Colt Single Action Army” (Colt SAA) e che nel West è diventato famoso come “Peacemaker”.

               
I calibri di questo modello compresero la gamma fra .22 Long Rifle e .476 Eley.
Il Peacemaker detto anche “Frontier” era l’arma del cowboy, per il quale, nel 1875, si costruì questo revolver, con la canna lunga 19 cm., anche nel calibro del Winchester .44-40, in modo che al cavaliere bastasse un unico tipo di munizione.


Collana Rodeo 126 - novembre 1977 - copertina di Renato Polese
Double action è la proprietà di un revolver, per la quale mentre si aziona il grilletto, il meccanismo di chiusura tende il cane e muove il tamburo.
Il principio della double action era già impiegato nel 1849 da pochi modelli Europei di revolver a percussione, ma divenne popolare soltanto verso il 1878 attraverso la versione “Lightning” della Colt.
Da allora esso è divenuto un principio standard per ogni revolver.
Dopo l’introduzione della Colt “Whitheyville Walker” a sei colpi, tutte le rivoltelle furono chiamate “Six Shooter”, così anche se avevano: 5, 6, 7, 8 o 10 colpi. 
Colt è anche il termine inglese per un giovane stallone.
I cowboys chiamavano “Colt” un piccolo puledro sotto l’anno, e “Filly” una giovane cavalla.  Il cowboy riconosce il “Colt”, perché si avvicina all’uomo, come animale e la sua fedele arma, mentre la “Filly” rimane sempre vicino alla madre...


Il fucile - Arma da fuoco lunga composta di canna, otturatore e cassa. Il fucile fa partire un solo proiettile per ogni sparo ed ha le canne rigate, cioè le pareti interne della canna contengono una scanalatura a spirale che imprime al proiettile, spinto fuori dalla pressione del gas dell’esplosione, un movimento rotatorio attorno al suo asse longitudinale, stabilizzando così la sua traiettoria.
Al contrario, nelle armi a a canna liscia, vengono sparate cartucce a palla (un proiettile rotondo il cui diametro corrisponde alla sezione trasversale della canna).
Con il fucile si può colpire un obiettivo a grande distanza (200-300 metri).
Con le armi a canna liscia si può far centro solo entro 35-65 metri.
Dopo 300 metri le cartucce a pallini sono innocue.
Il fucile viene appoggiato orizzontalmente alla spalla e poi azionato.


Ken Parker 1, giugno 1977 - copertina di Ivo Milazzo
I fucili che furono usati nel selvaggio west furono, in un primo tempo, gli archibugi dei conquistatori spagnoli, inglesi e francesi, poi vennero i moschetti a percussione, tutte armi a canna lunga, pesanti e di grosso calibro, fino a 18 mm.


Nei fucili si distinguono due tipi: quello a un colpo solo che è un fucile a canna lunga, che spara un solo colpo per volta e poi deve essere ricaricato, e quelli a più colpi, detti "a  ripetizione".
Tutti i cosiddetti ad avancarica sono fucili ad un colpo solo; i più conosciuti sono l'“Harpers Ferry Rifle”, il “Kentucy Rifle” e lo “Zuave Rifle” della Guerra di Secessione.
Fra quelli ad un colpo solo, ma a retrocarica, i più conosciuti nel West sono gli “Sharps Rifle”, i “Peabody Martini Rifle” ed gli “Springfield Rifle” dell’Esercito.
Per quanto riguarda i fucili a più colpi, l’America ha prodotto innumerevoli tipi di sistemi a ripetizione.


Tex 441, luglio 1997 - copertina di Claudio Villa
I fucili a ripetizione ad avancarica più popolari erano i cosiddetti “Revolver Rifles”, fucili a canna lunga, che nella costruzione corrispondevano ad un revolver con canna lunga e calcio più lungo. Caricati con cartucce di carta o di pergamena, potevano sparare fino a 5, 6, 8 ed anche 10 colpi.
Fra i fucili  ripetizione con cartucce metalliche, i preferiti nel West erano i “Repetier Rifles”.
Gli “Spencer Rifles” avevano un serbatoio nel calcio ed una molla spingeva le cartucce nella canna. Con un meccanismo a leva si espelleva il bossolo vuoto, mentre nel contempo la nuova cartuccia veniva introdotta nella canna.
Il principio più conosciuto in questi fucili a ripetizione è quello del Winchester.
Nel serbatoio ci sono 8 a 16 cartucce, che vengono successivamente introdotte nella canna (Sharps, Spencer, Winchester).
Il sistema a ripetizione “Colt Pump Action” venne usato per la prima volta col “Colt Lightning Rifle” e viene riconosciuto ancora oggi come il sistema sicuro e pratico.
Nel fucile semiautomatico viene a mancare l’azione manuale sul meccanismo a ripetizione che viene azionato dal contraccolpo o dal gas della cartuccia sparata, che espelle il bossolo vuoto ed introduce la nuova cartuccia nella canna.
Basta quindi tirare il cane.


Per i fucili automatici vige lo stesso principio, solamente che il fuoco continuo può essere effettuato con una sola manovra sul cane, perché la successione dei colpi avviene automaticamente.
In realtà queste armi totalmente automatiche rientrano già nella categoria delle mitragliatrici.
Nella Storia del Selvaggio West tutti questi fucili, dall’“Harpers Ferry” al semiautomatico Winchester hanno dato ottima prova.
Per ogni arma e per ogni modello di arma si poteva avere il giusto calibro e la giusta cartuccia per ogni impiego.
Nelle Guerre contro gli Indiani non era importante avere il colpo sicuro a grande distanza, ma produrre un mortale effetto di choc a breve distanza.
Perciò, a questo scopo, sono stati costruiti i fucili Spencer, Remington, Henry e Winchester, sia coi grossi calibri .45 e .44, sia con proiettili più piccoli.
Si potevano mettere fino a 16 cartucce più piccole in un solo caricatore.
Nella caccia ai bisonti era invece necessario avere anche alla distanza di 1000 metri un colpo assolutamente sicuro. 

Di tutti questi tipi di fucili, il cowboy ne preferiva due: il Sharps a un colpo solo, per un tiro sicuro a lunga distanza e il fucile a ripetizione Winchester, con possibilmente molte cartucce nel caricatore, per il tiro vicino.




Oliver Fisher Winchester (1810–1880), nato a Boston, fu, in origine, un commerciante di articoli di moda maschile.

Fu inventore di macchine per tagliare e per cucire prima di acquistare, nel 1857, una partecipazione nella “Volcanic Repeating Fire Arms Company”, la quale dal 1854 produceva un nuovo tipo di fucile a ripetizione che nel 1858 venne decisamente perfezionato da Tyler Henry (1821–1898) prendendo il nome di “Henry Rifle Mod. 1860”.


Questo fucile a ripetizione, con 15 colpi nel caricatore sotto la canna, rivoluzionò tutta la tecnica bellica in America, assicurando ai conquistatori bianchi del West un notevole vantaggio sugli Indiani, che avevano ancora i vecchi fucili ad avancarica e ad un solo colpo.
Nel 1860 Winchester rilevò la “Volcanic Company” e chiamò il successivo modello di fucile “Winchester 66”, che per il suo caricatore in ottone, venne chiamato nel West “Brass Boy” od anche “Yell Yellow Boy”.


Collana Cow Boy 170,  gennaio 1978 - copertina di Luigi Corteggi

Quest’arma, che sparava cartucce di revolver, aveva un caricatore di 16 cartucce nella versione fucile e 12 cartucce in quella di carabina ed ebbe un successo senza pari in tutto il mondo.
I turchi armarono con questo fucile le loro truppe nella Guerra di Crimea contro la Russia ed il suo impiego assicurò loro una vittoria schiacciante.
In Asia ed in Europa comparvero numerosi modelli costruiti su licenza.
Il cowboy americano preferiva il modello “Winchester 66 Carabine” a tutti gli altri fucili corti ed esso divenne la sua arma tipica.
Fino alla apparizione del nuovo modelo “Winchester 73”, che era a ripetizione come il modelo 66, un uomo su dieci nel West possedeva un Winchester.
Il nuovo modello conquistò il resto del West. Ne furono venduti più di 720.000 esemplari.
I modelli seguenti, “Winchester 76” e “Winchester 92”, avevano un sistema più pratico ed  un caricatore più corto, ma in acciaio.

Il modello “Winchester 94” divenne il pezzo di maggior successo della industria bellica Americana.



Il Winchestrer viene prodotto ancora oggi come arma standard nel calibro .30-30 e .32-30 ed è famoso in tutto il mondo come “Arma di sella”.

Più di 2.000.000 di questi fucili sono stati prodotti nelle versioni fucile e carabina e la domanda si mantiene costante, il che dimostra come il modello sia indovinato.


Fucile a pompa – a ripetizione, che per muovere le cartucce, per espellere i bossoli, per la carica del cane, viene azionato con una leva il cui movimento ricorda quello di una pompa.
Il primo di questo tipo venne costruito dalla fabbrica “Colt”, col nome di “Colt Lightning Carabine”, nel 1883. Il calibro era .44-40.
Il caricatore, sotto la canna, conteneva 12 cartucce e permetteva una velocità di tiro di circa quattro colpi al secondo, senza che fosse necessario staccare il fucile dalla spalla, ne l’occhio dal mirino.
La carabina da sella Colt Lightning era popolare fra i cowboys perlomeno come la carabina Winchester, perché con un peso di 5,5 libbre era molto leggera e ciò nonostante molto efficace.
Questa cosiddetta azione pompante è un sistema molto popolare ancora oggi, con l'eccezione dell'Europa, e specialmente della Germania, dove è praticamente sconosciuto.





Fucile da bisonte – a lunga gittata, con canna lunga, calibro .54, .52, .50 e anche .45, le cui camere di scoppio erano fatte per cartucce ad alto potenziale, e cioè per cartucce con grande e grandissima carica di polvere.
Queste cartucce avevano quase sempre proiettili di piombo duro con le punte vuote, i quali all’urto aumentavano di tre volte l’impeto, producendo una terribile forza d’urto.
Il più noto fra i fucili da bisonti era il pesante Sharps. 
L’idea che gli “Sharpshooters” fossero uomini chiamati così perché erano dei tiratori scelti o prediligevano solo fucili “Sharps”, è del tutto errata.


La denominazione deriva dalle truppe “Scout” del Colonnello Henry S. Sharps, che casualmente erano equipaggiate con dei fucili Sharps.
Gli “Sharpshooter” non sono altri che gli “Uomini del Colonnello Sharps”, per noi storici.
Per quanto concerne la sicurezza nel tiro dei fucili Sharps, essa dipendeva esclusivamente dal calibro.
Lo Sharps .40-90 era il normale fucile di peso medio per la caccia ai bufali, lo “Sharps Borschard” .44-100 un fucile a tiro lungo, fino a 200 metri, e infine lo “Sharps Buffalo” .45-120-550 era un fucile di enorme peso col quale però si potevano uccidere con un solo tiro i più grandi bufali a lunga distanza.

Fucile da caccia – ai quali era stata mozzata la canna, in modo che rimanesse solo un moncone lungo circa 20 cm., erano fra le armi più temute nel West.
Con essi se poteva fare a pezzi un uomo a breve distanza.
I tipi più noti erano il “Parker a due canne” e il “Freener a due canne”, entrambi con cane esterno.


Zenith 336, luglio 1993 - copertina di Gallieno Ferri
Fucile Peabody – Costruiti dalla “Providence Rhode Island Company” di Providence, Rhode Island, fra il 1872 ed il 1920, hanno avuto una grande popolarità nell’ovest degli USA.
Il modello “Creedmoor Long Range”, velocissimo, calibro .44-100 era, fra i cacciatori, un fucile che dava affidamento e che aveva la traiettoria lunga. Si potevano fare dei tiri precisi anche ad una distanza de 700-1.000 metri.     
il fucile Phoenix, ad un solo colpo, fra il 1874 ed il 1884 era invece il preferito dai cacciatori delle Montagne Rocciose. Veniva fato in diversi calibri: .32, .38, .44, .45-70, .50-70 e .58.
Tra le fabbriche d'armi americane la Remington, era conosciuta per i suoi modelli “Remington Rolling Block” e “Remington Revolving Carabine”, ambedue fucili, e per numerosi tipi di revolver. Remington fabbricò anche numerosi fucili ad avancarica per l’Esercito USA ed anche il tipo “Remington Zuave Ride”, calibro .54 molto popolare nel West.


COLT: DIZIONARIO ESSENZIALE

1 – Samuel Colt (1814 – 1862) inventore del revolver Colt; durante un viaggio verso l’India, mentre era mozzo su una nave, ebbe l’idea di costruire una pistola a tamburo. Depositò il suo primo brevetto in Inghilterra nel 1835, il suo secondo negli USA. In un primo tempo non fu fortunato e fece bancarrota, ma in seguito, nel 1847, consegnò 1000 revolver ai Texas Rangers, i quali fecero diventare famosa l’arma di Colt. Nella città di Hartford egli costruì una grande fabbrica, che lavorava moltissimo e che diventò la fucina d’armi dell’America durante la Guerra Civile.

2 – Denominazione di un tipo di revolver Americano, che può essere applicata soltanto ai revolver che sono stati costruiti da Samuel Colt e dalla sua fabbrica.

1837: Colt Texas Paterson, fu il primo modello, un’arma a percussione con 5 colpi, nei calibri: .31 e .36.
Come prototipi seguirono i modelli:
1847: Whitneyville Walker, 6 colpi, calibro .44
1848: Walker Dragon, 6 colpi, calibro .44
1849: Wells Fargo, 6 colpi, calibro .31
1849: Little Dragon, 5 colpi, calibro .31
1851: Colt Navy, 6 colpi, calibro .36
1853: Colt Sidehammer, 6 colpi, calibro .36
1860: Colt Army, 6 colpi, calibro .36
1862: Colt New Model Police, 5 colpi, calibro .36

Tutti questi modelli erano armi a percussione, ad avancarica, che dovevano essere caricate con polvere da sparo, borra, pallottola e capsula esplosiva, e che potevano sparare soltanto quando il cane era stato alzato.
Solamente nel 1873 Colt costruì un modello a cartucce, che viene fabbricato ancora oggi come “Colt Single Action Army” (Colt SAA) e che nel West è diventato famoso come “Peacemaker”.




I calibri di questo modello compresero la gamma fra .22 Long Rifle e .476 Eley. Il Peacemaker detto anche “Frontier” era l’arma del cowboy, per il quale, nel 1875, si costruì questo revolver, con la canna lunga 19 cm., anche nel calibro del Winchester .44-40, in modo che al cavaliere bastasse un unico tipo di munizione. 
Double action è la proprietà di un revolver, per la quale mentre si aziona il grilletto, il meccanismo di chiusura tende il cane e muove il tamburo. Il principio della double action era già impiegato verso il 1849 da pochi modelli Europei di revolver a percussione, ma divenne popolare soltanto verso il 1878 attraverso la versione “Lightning” della Colt. Da allora esso è divenuto un principio standard per ogni revolver. Dopo l’introduzione della Colt “Whitheyville Walker” a sei colpi, tutte le rivoltelle furono chiamate “Six Shooter”, così anche se avevano: 5, 6, 7, 8 o 10 colpi. 

3 – Parola Inglese per un giovane stallone. I cowboys chiamavano “Colt” un piccolo puledro sotto l’anno, e “Filly” una giovane cavalla.  Il cowboy riconosce il “Colt”, perché si avvicina all’uomo, come animale e la sua fedele arma, mentre la “Filly” rimane sempre vicino alla madre...
 





Wilson Vieira


N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West in Cronologie & Index!

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