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domenica 1 ottobre 2017

L'ANGOLO DEL BONELLIDE (XXXI): UNO SPIRITO CHE RITORNA SEMPRE - LE MILLE RESURREZIONI DELLO SPIRIT DI WILL EISNER (VI parte - 2009/2017)

di Andrea Cantucci

Con la sesta parte e con gli anni immediatamente vicini a noi termina la lunghissima e appassionante disamina delle avventure e delle edizioni internazionali di The Spirit, iniziata da Andrea Cantucci su queste colonne nell'aprile 2017. Via diamo appuntamento qui per i prossimi bonellidi! (s.c. & f.m.)

2009-2017: Lo Spirit del ritorno al passato

First Wave n° 1 (DC, 2010)

Nel 2009 la DC Comics pubblicò una storia speciale scritta da Brian Azzarello e disegnata da Phil Noto in cui un giovane e ancora inesperto Batman incontra Doc Savage, l’eroe di una famosa serie di romanzi pulp degli anni ‘30. Azzarello fu incaricato di riunire intorno a questi primi due anche altri personaggi pulp del passato, per certi versi precursori più umani dei successivi supereroi, in una linea di albi denominata First Wave (Prima Ondata). Lo stesso anno, in uno special di altri autori si aggiunse senza entusiasmo all’informale gruppo il trasformista Avenger, un altro giustiziere pulp creato da Kenneth Robeson, l’autore di Doc Savage.
Dal Maggio 2010 in questa rete di eroi che collaboravano insieme controvoglia fu incluso anche Spirit, nel n°1 della miniserie in sei albi First Wave, scritta da Azzarello e disegnata da Rags Morales, che dava il via più compiutamente a quello che si può definire un universo a fumetti vecchio e nuovo allo stesso tempo. Esordiva così un’altra versione del personaggio di Eisner, a meno di un anno dalla fine della precedente.


First Wave n° 2 (DC, 2010)

In First Wave Spirit è uno dei tre protagonisti insieme a Batman e Doc Savage, coi quali ha in comune il fatto di essere nato tra gli anni ’30 e ’40 del ‘900, periodo vicino all’epoca imprecisata in cui è ambientata la storia. L’indicazione temporale più accurata è che si svolge cinque anni dopo la fine di una certa guerra, il ché può significare il 1950, ma di certo non quello che conosciamo visto che scenari e abbigliamenti della prima metà del ‘900 convivono con apparecchi tecnologici attuali come telefoni cellulari e personal computer, come se l’esistenza di geniali inventori come Doc Savage avesse portato a certe innovazioni con notevole anticipo.
Per i suoi Spirit e Dolan, Azzarello sembra essersi ispirato a un episodio breve uscito due anni prima sul n°19 della prima serie della DC. In First Wave, Spirit è quindi leggermente diverso dal solito. Anziché vivere in uno spazioso sotterraneo sotto un cimitero in disuso, abita più realisticamente nella casetta abbandonata del custode, avendo comunque la strana abitudine di dormire in una tomba aperta. È insomma rappresentato in termini più realistici come un tipo piuttosto originale, per non dire un po’ matto, che va in giro mascherato.
Da parte sua il commissario Dolan è qui un po’ più azzimato e un po’ meno ben disposto verso Spirit di quello che conoscevamo. Ma rispetto all’impostazione della serie originale di Eisner, quello che Azzarello ha modificato di più è Ebony, decidendo di trasformarlo radicalmente in un’aggressiva ragazza di colore.


Spirit e Ebony da First Wave n°2 (DC,2010)

Vedere Spirit all’opera insieme ai più seri ed efficienti Doc Savage e Batman, ne mette inoltre in evidenza tutta l’ironia e la leggerezza, ma anche una sua maggiore umanità con relative goffaggini. Nonostante ciò per realismo, qualità, complessità e spessore narrativo, la storia è del tutto rivolta a un pubblico maturo.
Oltre ai tre principali, appaiono in First Wave anche altri personaggi di pulp e fumetti ambientati più o meno nello stesso periodo, ma rivisitati da Azzarello al di là della banale dicotomia buoni/cattivi, tanto da fare di alcuni di loro dei tipi molto poco raccomandabili o comunque abbastanza violenti e senza troppi scrupoli.


Splash page da First Wave n° 3 (DC, 2010)


Dal punto di vista della trama generale, molti degli elementi della miniserie First Wave, come la morte del padre di Doc Savage che dà il via alla vicenda, l’immaginario stato centroamericano di Hidalgo, i guerrieri maya dalle mani dipinte di rosso e il misterioso potente criminale John Sunlight, sono ripresi dai romanzi degli anni ’30 di Doc Savage, ma ce ne sono anche ispirati da altri libri e fumetti d’epoca. Il costume planante che qui proprio Doc Savage usa per atterrare nella giungla, pare ripreso da un episodio di Spirit del 1941, ma in fondo ha più senso che lo usi il genio delle invenzioni Clark Savage jr. piuttosto che il detective mascherato di Central City. Alla fine qui Spirit non ha un ruolo essenziale, ma collabora attivamente con gli altri alla provvisoria soluzione dell’avventura, che vede appunto i tre protagonisti e altri loro alleati recarsi in Centro America per opporsi agli intrighi e agli spietati esperimenti di una multinazionale senza scrupoli chiamata L’Albero d’Oro. La miniserie proseguì con periodicità discontinua, per concludersi nel Marzo 2011.

The Spirit First Wave n. 1 (DC, 2010): cover variant di Mark Schultz


Parallelamente alla miniserie First Wave, la DC lanciò una nuova serie di Spirit contrassegnata dalla stessa etichetta, ovvero appartenente allo stesso universo narrativo introdotto da quella miniserie, ambientato in un’epoca passata più o meno equivalente a quella delle vecchie storie di Eisner ma che non escludeva per niente la presenza di tecnologie attuali e i riferimenti a problematiche vicine a quelle degli anni 2000.
Il primo ciclo della serie di Spirit che esordì nel Giugno 2010 si intitola Angel Smerti ed è scritto da Mark Schultz per i disegni dello svizzero Justin Norman, in arte Moritat, ma non è l’unica storia dell’albo. Come nella vecchia formula dei cinema americani detta double feature (doppia rappresentazione), che dava diritto a due film con un biglietto, in appendice alla prima decina di numeri c’è un secondo episodio di Spirit in bianco e nero e autoconclusivo, affidato volta per volta a una diversa coppia di grandi autori del fumetto a cominciare da Denny O’Neil e Bill Sienkiewicz, seguiti da altri abbinamenti di importanti nomi del settore.

The Spirit First Wave n. 4 (DC, 2010)

The Spirit First Wave n. 11 (DC, 2011)


Dopo il primo breve ciclo scritto da Schultz, i testi della serie principale passarono stabilmente a David Hine, mentre i disegni restarono affidati a Moritat e le copertine furono tutte eseguite da José Omar Ladrönn. Ma nonostante la maggiore continuità stilistica, anche questa seconda serie di Spirit della DC Comics giunse al termine ancor più rapidamente della prima, concludendosi col n°16 del Settembre 2011.


The Rocketeer-The Spirit n. 1 (IDW-DC, 2013)


Nel 2013 Spirit fu di nuovo riesumato dalla sua sepolcrale dimora grazie a un accordo tra la DC e l’editrice IDW, che ne fece il co-protagonista di una miniserie di quattro numeri in coppia con un altro personaggio old style come l’uomo razzo Rocketeer, creato da Dave Stevens nel 1981 ma ambientato dal 1938 in poi.
La storia in quattro parti che vede unirsi i due eroi d’altri tempi si intitola Pulp Friction (Attrito Pulp), è stata scritta da Mark Waid e i disegni sono stati impostati da Paul Smith e J. Bone, rispettivamente successore e inchiostratore di Darwyn Cooke nella serie del 2007. Già il parodistico titolo ne evidenzia gli intenti ironici, infatti i due personaggi inizialmente si scontrano e hanno poi qualche dissidio anche sul piano sentimentale, ma pur controvoglia dovranno in qualche modo unirsi per opporsi ai piani dell’inossidabile Octopus.

The Rocketeer-The Spirit n. 4 (IDW-DC, 2014)

Spirit e Rocketeer hanno in effetti vari elementi in comune, che ne rendono particolarmente plausibile e simpatico l’incontro. Entrambi sono protagonisti di storie dal tono ironico, come eroi non sono esenti da errori e capitomboli e un elemento importante delle loro avventure è costituito dalle belle donne. Nel caso di Rocketeer, alias Cliff Secord, si tratta in particolare della sua fidanzata Betty, un’affascinante modella ricalcata fedelmente sulle fattezze di Betty Page, che in Pulp Friction non impiega troppo tempo a dimostrarsi attratta dall’aitante e atletico Spirit, suscitando le gelosie tanto di Cliff quanto di Ellen Dolan.

Splash page della Spirit Section 441 (1948) citata in The Rocketeer-The Spirit n. 3


Dal punto di vista dei disegni la miniserie di Rocketeer e Spirit è particolarmente ben riuscita nel primo albo, a cui Paul Smith conferisce un realistico stile retrò ispirato a quello di Dave Stevens, mentre nel secondo numero affidato ad altri la qualità è più convenzionale e negli ultimi due disegnati da J. Bone lo stile si sposta in modo radicale sul cartoon. Il risultato è anche originale e divertente e non modifica l’andamento tra il serio e il faceto della storia, ma il meno che si può dire è che è una miniserie dalla grafica discontinua. Nella parte disegnata da Bone, si notano anche citazioni di splash page di Eisner rivisitate in stile cartoon.

The Spirit - A Celebration of 75 Years (DC, 2015)


Dopo quest’ennesimo team-up decadono i diritti ceduti provvisoriamente alla DC Comics, che nel 2015 pubblica un ultimo volume antologico intitolato Will Eisner's The Spirit: A Celebration of 75 Years (Spirit di Will Eisner: un Festeggiamento di 75 Anni), in occasione appunto del 75° anniversario del personaggio.

Un'anteprima dello Spirit della Dynamite del 2015


Ma Spirit è ora affidato all’editrice Dynamite Enterteinment che per il 75° ha prodotto una nuova miniserie di dodici numeri, uscita negli USA tra 2015 e 2016 e appena pubblicata in Italia in due albi dalla Cosmo, in cui gli accurati testi di Matt Wagner e i disegni sintetici ma efficaci di Dan Schkade, coadiuvati dai colori di Brennan Wagner e dalle ottime copertine di Eric Powell, riportano Spirit alle sue origini, eliminando questa volta del tutto ogni elemento tecnologico moderno che aveva caratterizzato le versioni degli anni precedenti.

The Spirit n.1 (Dynamite, 2015), cover A di Eric Powell

The Spirit n. 1 (Dynamite, 2015), cover B di Matt e Brennan Wagner

The Spirit n. 1 (Dynamite, 2015), cover variant di Francesco Francavilla

L’epoca in cui è ambientata quest’ultima incarnazione di Spirit, stando alla data riportata su un giornale in una vignetta sarebbe il 1949, ma sullo stesso giornale ingrandito nella primissima tavola della serie l’anno è stato coperto, segno che in questo gli autori preferiscono mantenere una certa indeterminatezza. Invece dal punto di vista narrativo, dato tra l’altro che vi appaiono anche dei personaggi nati tra il 1949 e il 1950, la storia pare svolgersi dopo la serie originale di Eisner conclusasi nel 1952 e per la precisione a distanza di un paio d’anni. Infatti nella miniserie della Dynamite Spirit è scomparso misteriosamente da due anni, tanto che molti ormai lo danno per morto (ma le resurrezioni sono da sempre la sua specialità…). Comunque, poiché non è detto che il tempo interno delle storie corrisponda a quello di pubblicazione, Wagner potrebbe aver immaginato che la serie di Eisner, benché all’epoca si svolgesse in tempo reale, si sia svolta in soli sette anni anziché in dodici. Solo così Spirit potrebbe essere stato assente dal 1947 al 1949 e tutto tornerebbe.

The Spirit n. 1, pag. 1 (Dynamite, 2015)


The Spirit n°1 pag 4 (Dynamite,2015)

The Spirit n°1 pag 10 (Dynamite,2015)

I personaggi della storia di Wagner e Schkade sono ripresi per lo più molto fedelmente dagli originali e lo stesso vale anche per l’origine di Spirit, rievocata brevemente dai ricordi di Dolan in tre pagine del n°1, che a parte la grafica meno regolare delle vignette risulta vagamente simile alla terza versione di Eisner del 1966.
Forse in modo un po’ incauto si mostrano con precisione perfino certi dettagli su cui d’abitudine Eisner aveva sempre preferito sorvolare, come le date di nascita e morte (apparente) di Denny Colt scritte sulla sua lapide, che ci svelano come Spirit sia stato dato per morto nel 1940 a ventotto anni e quindi avrebbe ora una non più giovanissima età di trentasette anni, sempre se ci troviamo effettivamente nel 1949.

Uno studio di Dan Schkade per Ebony White


Sono stati riutilizzati o citati qui anche alcuni personaggi abbastanza ignorati dalle precedenti versioni alternative di Spirit, a cominciare dall’agente Klink che nella vicenda ha un ruolo più visibile e rilevante del solito. Solo che ora è diventato tenente ed è presente accanto a Dolan fin dal funerale di Denny Colt nel 1940, mentre nella serie originale si era arruolato in polizia solo molto più tardi, in una storia del 1947.
Nella versione Dynamite, il commissario Dolan e sua figlia Ellen sono più o meno esattamente quelli di Eisner, però in un’ottica di maggior verosimiglianza storica, vista l’epoca in cui ci troviamo, Ellen non è stata eletta sindaco di Central City, ma soltanto consigliere comunale. A parte questo i ricordi di Ellen degli anni passati con Spirit, riassunti in un’immagine del n°1, alludono senz’altro alle avventure originali della serie.

The Spirit n. 3 (Dynamite, 2015)

The Spirit n. 4, pag. 1 (Dynamite, 2015)


Accanto a un’ennesima nuova versione di Ebony White, viene qui recuperato anche il suo parziale sostituto di fine anni ’40 Sammy, con tanto di continui riferimenti alla sua passata attività di giocatore di baseball. Entrambi i giovani aiutanti sono disegnati in modo più serio e realistico, quindi molto diverso dalle versioni originali, probabilmente anche in conseguenza del fatto di essere un po’ cresciuti nei due anni trascorsi.
Ebony e Sammy hanno ora messo su insieme un’agenzia investigativa e quindi sono proprio loro due ad assumersi il difficile incarico di indagare su cosa sia successo a Spirit, rintracciando e interrogando uno alla volta i suoi principali nemici, da Mister Carrion a Octopus passando per Sand Saref e P’Gell.
Dai racconti che i due riescono a estorcere ai quattro eterogenei criminali sui loro ultimi incontri con Spirit, esce fuori uno spaccato sulla vita di quest’ultimo un po’ in stile Quarto Potere, benché venga mostrato solo nelle vesti di giustiziere. Poi a un tratto il mistero della sua scomparsa viene almeno parzialmente svelato…

The Spirit n. 5 (Dynamite, 2015)

The Spirit n°6 (Dynamite,2015)

Come già accaduto molte volte in passato, i disegni di Schkade sono più sintetici e dimessi rispetto a quelli di Eisner, ma basta farci l’abitudine per accorgersi che sono comunque sufficientemente espressivi per svolgere la loro funzione più importante, quella di raccontare la storia con la necessaria forza evocativa.
Consistendo di un’unica avventura divisa in dodici episodi di ventidue pagine l’uno, con le sue complessive 264 pagine quella di Wagner e Schkade è probabilmente la più lunga storia di Spirit mai apparsa fino a oggi. Come molti di coloro che li hanno preceduti dopo il 2000, gli autori non hanno neanche tentato di imitare lo stile di Eisner, ma i riferimenti al suo Spirit e alla sua Central City sono precisi e costanti, spazzando via le versioni alternative della decina d’anni precedenti per ricollegarsi molto più strettamente alla serie originale.

Splash page della Spirit Section 502 (1950) citata in The Spirit n. 8 (Dynamite, 2016)


Lungo la storia, oltre ai vecchi avversari, gli autori introducono anche tre o quattro nuovi nemici di Spirit e della sua città, a cominciare dal subdolo consigliere comunale corrotto Weatherby Palmer, il cui nome suona come Tempo da Ingannatore, che mira a diventare commissario al posto di Dolan e con cui si scontrano verbalmente fin dall’inizio lui e sua figlia. Procedendo col racconto, dopo il ritorno sulla scena di Spirit e le prime spiegazioni di rito, entra in gioco anche il grosso assassino prezzolato Pinky Fingers (Dita Rosee).
Ma i due criminali di maggiore importanza e spessore evocativo, quelli che dietro le quinte tirano le fila di tutto, sono il misterioso Mikado Vaas (che sembra un’espressione mista di giapponese e tedesco), il cui simbolo è un’inquietante maschera di tigre e di cui basta pronunciare il nome per far fuggire in preda al panico perfino Octopus, e sua figlia Sachet Spice (il cui nome alla lettera significa Spezia in Sacchetto), una bella ragazza dall’aspetto esotico e sensuale ma quasi altrettanto pericolosa e perversa del padre, che ben si inserisce nel lunga serie delle tipiche femme fatale eisneriane. A proposito delle donne di Eisner, per capire chi sia Vaas e quali siano i suoi scopi, Spirit chiede aiuto anche all’agente assicurativa inglese Silk Satin, un ennesimo personaggio che qui torna completamente al suo look e al suo background degli anni ’40.
Tra intrighi politici, attentati e rapimenti, ai danni soprattutto di Dolan e Spirit, la storia di Wagner procede fino a una soluzione parziale e non risolutiva, che fa presagire come questo potrebbe essere solo un primo tassello di un ciclo più vasto, coi criminali superstiti apparentemente destinati a ritornare in futuro.

The Corpse-Maker 1. Cover di Francesco Francavilla (Dynamite, 2017)

The Corpse-Maker 2, disegno di Francesco Francavilla (Dynamite, 2017)


Infatti dopo la conclusione di questa prima miniserie, la Dynamite ne ha già pubblicata un'altra di cinque numeri, iniziata nel Gennaio 2017 e terminata nel Giugno 2017, intitolata Spirit: The Corpse-Makers, stavolta scritta e disegnata dall’italiano residente negli USA Francesco Francavilla, già autore di una delle tante cover variant del n°1 di The Spirit del 2015. Da noi l’Editoriale Cosmo ne aveva tempestivamente annunciata la pubblicazione in un volume, non nel formato bonellide da edicola ma nel primo numero di una nuova collana da libreria denominata Cosmo Golden Age. Poi, per motivi non chiariti, tale collana è stata invece tenuta a battesimo da una nuova versione a fumetti di The Shadow e a settembre 2017 lo Spirit di Francavilla sta ancora aspettando la sua edizione italiana.

The Corpse-Maker 3, di Francesco Francavilla (Dynamite, 2017)

The Corpse-Maker 4, di Francesco Francavilla (Dynamite, 2017)

The Corpse-Maker 5 (ultimo numero), di Francesco Francavilla (Dynamite, 2017)



Intanto sulle strisce di Dick Tracy pubblicate dai giornali statunitensi, e realizzate attualmente da Joe Staton e Mike Curtis, anche il poliziotto creato da Chester Gould ha lavorato insieme a The Spirit in quello che negli USA si definisce abitualmente un team-up, proseguendo così la tendenza di far collaborare l’eroe di Eisner con tutti i possibili personaggi pulp a lui più o meno contemporanei avviata dalla DC dieci anni prima.

Pubblicità per le sequenza di strisce giornaliere americane del 2017 dove il padrone di casa Dick Tracy ospita The Spirit, per "un caso troppo grande per un solo detective"


The Spirit debutta nelle strisce di Dick Tracy (dicembre 2016)

Per la precisione la strip di Dick Tracy in cui questi incontra Spirit, accompagnato dal commissario Dolan e dal giovane Sammy, è quella datata 28 dicembre 2016, in cui si nota subito che i personaggi di Eisner hanno fisionomie fedeli a quelle degli episodi degli anni ’50. La storia che vede i due grandi detective agire insieme è entrata nel vivo nel gennaio 2017, ma per ora l’hanno potuta seguire solo i lettori dei quotidiani americani, non essendone prevista al momento una riedizione in albo o in volume, tanto meno nel nostro paese. Ma che sempre nuovi progetti e uscite sul personaggio si concretizzino più o meno rapidamente, sembra sicuro che lo Spirito creato da Will Eisner, a oltre settantacinque anni dalla morte che lo ha fatto nascere, non abbia ancora nessuna intenzione di rassegnarsi a un pacifico riposo e si può prevedere che, anche se solo per brevi periodi, continuerà a tornare, e a tornare, e a tornare… ancora per molto, molto tempo…


The Spirit n. 1 - serie Marrone n. 25 (Cosmo, 2017)

The Spirit n. 2 - serie Marrone n. 26 (Cosmo, 2017)



WILL EISNER’S THE SPIRIT
Miniserie di 2 numeri
Testi: Matt Wagner
Disegni: Dan Schkade
Colori: Brennan Wagner
Formato: 144 pag. a colori
Editore: Cosmo
Collana: Serie Marrone n°25-26
Periodicità: mensile fino al n°25, bimestrale dal n°26
Date di uscita: Gennaio-Febbraio 2017
Prezzo: € 6,90 l’uno



Cronologia generale delle precedenti edizioni italiane di Spirit

Funnies n. 3, 1979


Episodi della serie settimanale di The SPIRIT sono usciti in Italia su Linus n° 43 del 1968, sulla rivista Eureka e sui suoi supplementi dal 1969 al 1973, su altri tre supplementi di Eureka tra il 1977 e il 1978, sul n°3 della fanzine Funnies nel 1979, su Alter Alter tra il 1979 e il 1980, sulla fanzine Nostalgia Comics dal 1982 al 1985, di nuovo su Eureka nel 1984, su Comic Art dal 1986 all’inizio degli anni ’90 e su Lanciostory nel 1994. Quest’ultima rivista è stata l’unica a seguire un vero ordine cronologico partendo dalla section 340 del 1947, benché saltando qualche episodio ogni tanto, ma quella che ha tradotto più episodi di Spirit rimane Eureka.

Eureka n. 17, 1969 (con la copertina dell'edizione originale)


I due episodi di The SPIRIT della Harvey del 1966/67 sono stati pubblicati su Eureka n°17 e n°24 del 1969. Il primo è uscito anche su Linus n°43 del 1968, su Eureka Pocket n°9 del 1972 e su Alter Alter n°9 del 1979.

Exploit Comics n. 23


Le prime strisce giornaliere di The SPIRIT, uscite negli USA tra il 1941 e il 1942, sono state pubblicate sulla fanzine Exploit Comics tra il 1981 e il 1982 e raccolte in due volumi di Nino Bernazzali Editore nel 1987.


Volumi antologici dello Spirit di Eisner usciti in Italia tra gli anni ’70 e ’80 del ‘900:  


Eureka Pocket n°9 - SPIRIT, UN DETECTIVE CREDUTO MORTO (Editoriale Corno, 1972)
Contiene una selezione di storie in bianco e nero, per lo più del periodo dal 1946 al 1950.

Eureka Pocket n. 9 (1972)


SPIRIT (Oasi Editoriale, anni ’80)
Volume amatoriale che contiene una selezione di storie appartenenti al periodo dal 1947 al 1950, tratte dalla versione in bianco e nero e a mezzatinta della rivista The Spirit del 1974-1982.

Collana Cartoonist Book – THE SPIRIT Numero 1 (Nino Bernazzali Editore, 1987)
Collana Cartoonist Book – THE SPIRIT Numero 2 (Nino Bernazzali Editore, 1987)
Contengono le strisce giornaliere di Spirit dall’Ottobre 1941 al Settembre 1942. Altri tre volumi, che furono annunciati e dovevano completare in edizione italiana l’intera serie delle strisce di Spirit, non sono mai usciti.

Collana Grandi Eroi n°12 - SPIRIT (Comic Art, 1987)
Collana Grandi Eroi n°45 - SPIRIT volume 2° (Comic Art, 1989)
Contengono storie del dopoguerra che, come quelle apparse su Comic Art, sono riprese dalle edizioni a colori di Spirit della Kitchen Sink e precisamente dalla serie Spirit Color Album del 1981-1983 e The Spirit del 1983. Grandi Eroi n°12 fu pubblicato sia in edizione brossurata che cartonata, il n°45 solo in edizione cartonata.

John Law Detective (Nino Bernazzali, 1989)


I tre episodi originali di JOHN LAW DETECTIVE di Will Eisner, così com’erano prima di essere da lui stesso modificati in episodi di Spirit, sono stati raccolti in Italia in un omonimo volume cartonato da Nino Bernazzali nel 1989, poco dopo la loro pubblicazione negli USA in un singolo albo da parte della Eclipse Comics.
Gli stessi tre episodi sono usciti, in una versione con toni di grigi, anche in appendice a un albo del 2004 dell’editrice IDW Publishing con nuove storie di JOHN LAW di Gary Chaloner, intitolato Dead Man Walking e uscito in edizione italiana come n°10 della collana Star Book della Star Comics nel 2005.

Sei delle otto tavole a mezzatinta dello SPIRIT di Will Eisner uscite sui due albi underground della Kitchen Sink del 1973, sono state stampate in Italia nel 1989 da Nino Bernazzali in un portfolio amatoriale.

Comic Art n. 31, marzo 1987


La SPIRIT section n°411 del 1948, uscita a colori su Comic Art n°31, fu ristampata nel 1990 anche nel fascicolo n°3 de La Grande Avventura dei Fumetti della De Agostini, insieme a una storia di Batman.

Episodi integrali di The SPIRIT del dopoguerra sono riprodotti in bianco e nero anche nel saggio di Will Eisner del 1985 Fumetto & Arte Sequenziale, pubblicato in Italia da Vittorio Pavesio Productions nel 1997.

I primi quattro numeri della miniserie della Kitchen Sink del 1998 Spirit: The New Adventures sono stati pubblicati in Italia nel 1999 dalla Magic Press nel volume SPIRIT: LE NUOVE AVVENTURE vol. 1. L’intera miniserie di otto numeri è stata tradotta nel 2013 dalla Panini Comics nel volume THE SPIRIT: LE NUOVE AVVENTURE, equivalente per contenuti e grafica al volume 27 dell’edizione originale de Gli Archivi di Spirit.


Gli Archivi di Spirit n. 1 (Kappa Edizioni, 2003)


Dal 2003 la Kappa Edizioni ha iniziato a pubblicare l’edizione cronologica della serie originale a colori di Spirit, nella collana di volumi cartonati GLI ARCHIVI DI SPIRIT, fedele traduzione dell’edizione della DC Comics The Spirit Archives uscita negli USA in ventisette volumi, che però in italiano non è stata completata.
De Gli Archivi di Spirit sono infatti usciti in Italia i volumi dall’1 all’8 (contenenti le section dal Giugno 1940 al Giugno 1944) e i volumi dal 12 al 15 (con le section da Gennaio 1946 a Dicembre 1947), così come il volume 27 pubblicato più tardi dalla Panini Comics, ma mancano tuttora all’appello i volumi dal 9 all’11 (che dovevano contenere le section da Luglio 1944 a Dicembre 1945) e i volumi dal 16 al 26 (dedicati alle section da Gennaio 1948 a Ottobre 1952, alle strisce giornaliere del 1941-1944 e al materiale di Spirit fino al 2005).


Altri volumi antologici dello Spirit di Will Eisner usciti in Italia tra il 2008 e il 2009:

Storie dalla mia città, Kappa Edizioni - 2008


SPIRIT – STORIE DALLA MIA CITTÀ (Kappa Edizioni, 2008)
Traduzione del volume del 2005 The Best of The Spirit della DC Comics, che raccoglie una selezione di episodi (soprattutto dal 1948 al 1950) tratti dalle edizioni in bianco e nero della Kitchen Sink.

BUR collana 24/7 - SPIRIT (RCS, 2008)
Una selezione di storie a colori del periodo dal 1940 al 1946, tratte dalla collana Gli Archivi di Spirit.

I Maestri del Fumetto vol. 11 – LE DONNE DI SPIRIT (Mondadori, 2009)
Una selezione di storie a colori dal 1940 al 1949, tratte dall’edizione originale de Gli Archivi di Spirit.

Batman - The Spirit (Panini, 2008)


L’albo speciale del 2007 BATMAN/THE SPIRIT - Crime Convention è uscito in Italia nel 2008, come n°8 della collana Panini Comics Presenta dell’omonima casa editrice, in un’edizione graficamente fedele all’originale.

La prima ventina di numeri di The Spirit della DC del 2007-2008 sono usciti quasi tutti in Italia nel 2008, in tre volumi della Panini della collana 100% Cult Comics, quasi equivalenti ai primi tre paperback americani:
SPIRIT 1 - Un Detective Creduto Morto
SPIRIT 2 - Il Giorno dei Morti
SPIRIT 3 - Ciak si Muore

La miniserie FIRST WAVE del 2010/2011 è uscita in Italia nel 2012, in due volumi della Bao Publishing.

I primi due cicli della serie The Spirit della DC del 2010 sono stati pubblicati in Italia nel 2012 dalla Bao Publishing nel volume THE SPIRIT - ANGEL SMERTI, corrispondente all’omonimo paperback americano.
Lo stesso anno la Bao aveva annunciato un volume intitolato Spirit Black & White che doveva contenere le storie brevi uscite in appendice agli albi di The Spirit del 2010, ma fino a oggi non è stato pubblicato.

La miniserie ROCKETEER & SPIRIT: PULP FRICTION del 2013/2014 è stata pubblicata in Italia dalla RW Lion nel 2014, in un singolo volume più o meno equivalente all’edizione cartonata americana.

Pubblicità per The Spirit di Lineachiara


Nel 2015 la RW ha pubblicato nell’etichetta Lineachiara il volume in bianco e nero THE SPIRIT di Will Eisner n°1, che contiene le storie di Spirit dei primi mesi del 1948, proseguendo di fatto la cronologia rimasta interrotta negli Archivi di Spirit della Kappa Edizioni. Avrebbe dovuto essere solo il primo di una serie di cui erano già stati annunciati almeno quattro volumi, ma finora non ne sono usciti altri, un fato che perseguita ormai da molto tempo tutti i tentativi di portare a termine un’edizione italiana organica sul personaggio.

In conclusione, se molte edizioni recenti e non eisneriane di Spirit hanno ricevuto tempestivamente almeno una parziale attenzione da parte di editori italiani, sembra che la possibilità di vedere in italiano un’edizione integrale di tutta la serie originale di Spirit rimanga abbastanza lontana. Tra le sue storie ancora mai tradotte nel nostro paese non sono forse essenziali i poco più di settanta episodi tra il Luglio ‘44 e la fine del ‘45, di cui solo gli ultimi due realizzati da Eisner, e lo stesso vale per la cinquantina di storie non sue uscite dal Settembre ‘51 al Luglio ’52. Più grave è l’ampia lacuna di un centinaio di episodi da noi rimasti ancora inediti dei quasi duecento che Eisner realizzò tra il 1948 e il 1952. Ma se ogni nuovo editore che proverà a colmarla imiterà l’esempio della RW, magari pian piano tra molti anni si potranno a leggere in italiano anche quelli…


Andrea Cantucci

N.B. Trovate i link alle altre puntate dei bonellidi (incluse tutte le parti precedenti della saga di The Spirit) su Cronologie & Index!

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Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.

Grazie!

Saverio Ceri & Francesco Manetti