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sabato 14 ottobre 2017

FAKE COVERS 13: SUPERMAN VS. DRACULA AND OTHER MARVELS!

di Roberto Coltro

Quarta e per ora ultima puntata dedicata agli immaginari scontri fra Superman e i personaggi Marvel nelle spassose "Fake Covers" di Roberto Coltro! Attendendo che Roberto ci prepari altre delle sue esilaranti copertine ritoccate ad arte, vi auguriamo buona lettura e buon divertimento! (s.c. & f.m.)



Tornando una sera a casa l'eterno ragazzo del Daily Planet vi aveva trovato un abusivo. Non si sapeva come avesse fatto a entrare, visto che la porta era ancora chiusa a chiave e la serratura non era stata forzata; impossibile che fosse penetrato dalla finestra, dato che l'appartamento era sito al 203° piano di un grattacielo: avrebbe dovuto volare! Il tizio aveva coperto tutti gli specchi (anche quelli sul soffitto in camera da letto), gettato nella spazzatura le corone d'aglio con le quali Olsen era solito prepararsi la bagna cauda, distrutta tutta la collezione di crocefissi del giornalista, bevuta tutta la scorta di sangue di maiale speziato che il rosso teneva in frigo, per quando aveva voglia di prepararsi sanguinacci, migliacci e roventini... Le stranezze non finivano qua. L'intruso aveva disseminato le stanze di cacca di pipistrello e aveva morso al collo tutti gli esemplari di bambole gonfiabili della collezione di Olsen... Superman era intervenuto, ma l'uomo era svanito improvvisamente in una nuvola si fumo!


Per consolarsi, affranto com'era per lo smacco subito, quel gran Figlio di Krypton era andato dalla sua amica Lois. Ma anche lì, in quell'appartamento al 204° piano dello stesso grattacielo dove abitava Olsen, c'erano stati dei problemi. Gli specchi, che solitamente riflettevano l'immagine della Lane, adesso riflettevano una sorta di universo psichedelico anni '60 alla Ditko. C'era anche un losco figuro, che pareva essere spuntato da un universo psichedelico anni '60 alla Ditko. Un nuovo nemico? Forse, ma nessuno lo avrebbe mai saputo: pochi secondi dopo Dormammu precipitò infatti nel vuoto perché la passerella di poligoni irregolari con la quale si spostava da un poligono irregolare all'altro del suo irregolare universo era alquanto instabile.


Risoltosi da sé questo non-problema, Superman passò la notte da Lois. La mattina seguente, stanco morto perché la giornalista gli aveva fatto correggere per tutta la notte le bozze del suo ultimo libro (Come convinsi Superman a correggere di notte le bozze di questo mio ultimo libro, di Lois Lane), Superman decise di non andar via in volo dalla finestra come un Dracula qualunque, bensì di prendere l'ascensore. Ma appena entrato ebbe subito PAURA di qualcosa, una PAURA primordiale, una PAURA che si era impossessata di lui fin nel midollo spinale, la PAURA di aver dimenticato qualcosa di vitale... Sì, ma certo! Si era scordato di riprendere il suo dentifricio nel bagno di Lois, l'unico che riusciva a lucidare i suoi super-denti, il Kryptodent, quello sbiancante al bicarbonato di kryptonite.




Aaaahh! Una notte con Lois e si sentiva subito più giovane di anni! Arrivato al piano terra si accorse che non riusciva più a scollarsi dal grattacielo della bella giornalista: per quanto tentasse di uscire, sembrava rimanere incollato al suo posto. I piedi e le braccia non si muovevano di un millimetro: parevano incollati! Amore? No, colla.






L'intervento di Pete Secchio di Trielina, fratello gemello buono di Pete Secchio di Colla, permise a Superman di liberarsi dalla palla di colla fatta da Pete Secchio di Colla, proprio mentre tutti i pesci venivano a galla per vedere la palla di colla fatta da Pete Secchio di Colla. Si sentiva di nuovo addosso il peso degli anni e... era anche in ritardo! Aveva 10 secondi per timbrare il cartellino al Daily Planet e non poteva nemmeno cambiarsi. Decise così di correre più in fretta che poteva ma Quicksilver, che aveva l'argento vivo addosso, scambiò l'accelerazione improvvisa di Superman per una sfida diretta, e tentò in ogni modo di superarlo. Ci riuscì, venne assunto al Daily Planet al posto di Clark Kent, che venne licenziato e aprì una sua agenzia di stampa, la Kryptopress, che... ma questa è un'altra storia!






Qualche mese dopo, già fallita la Kryptopress, Superman decise di prendersi una vacanza in un'altra galassia. Arrivato su un bel pianeta brullo e desolato, come il suo morale, che da tempo aveva sotto ai tacchi, con due occhiaie da insonne grandi come borsoni Samsonite scoprì di non essere solo. C'era anche Capitan Universo, che stava provandosi il costume dell'Uomo Ragno per carnevale. Universo voleva che quella fosse una sorpresa e si infuriò come una scimmia alla vista di Superman. Il Figlio di Krypton venne così sbalzato via con una potenza inimmaginabile...




...e, a parecchi anni luce di distanza, si ritrovò su un altro mondo, a uno strano party organizzato da Adam Warlock e dalla sua versione futura, Magus. Come stuzzichini c'erano soltanto degli strani ghiaccioli a forma di "U". Dovevano essere piuttosto cattivi visto che uno degli invitati, il Segugio di Marte, si era fatto verde in volto ed era stramazzato al suolo in preda a una colite dell'altro mondo. Warlock, che aveva comprato i gelati, non riusciva a capacitarsi. Magus non faceva che ripetergli: Te l'avevo detto di non comprare i sorbetti al discount cinese! Li fanno con lo strutto di ciuco e con i coloranti dei pennarelli! Warlock si tappava le orecchie, ma la possente voce di Magus gli rimbombava nel cervello: era diventato giallo dalla rabbia!




Basta! Non ne poteva più di quella festicciuola da dilettanti! Superman si precipitò nello spazio più veloce della luce e, per uno strano effetto temporale, in pochi secondi gli crebbe quella chioma fluente che aveva sempre desiderato e che credeva piacesse tanto ai suoi lettori, soprattutto a quelli più affezionati al Superman Classico. Col nuovo look ritornò sulla Terra e, alla Fortezza della Solitudine, già irrimediabilmente danneggiata, si scontrò con uno dei tanti personaggi Marvel dal nome traducibile solo con sprezzo del ridicolo: Juggernaut - dello stesso gruppo del Ghiottone, di Argento Vivo, del Surfista d'Argento, di Scavezzacollo, di Carcassa, di Strisciante Notturno... Poco dopo, a Metropolis, venne assalito dai fan a causa della nuova pettinatura, che lo linciarono a colpi di bigodini e pettini di kryptonite


Roberto Coltro

N.B. Trovate i link alle precedenti puntate delle Fake Covers in Cronologie & Index!

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