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giovedì 21 settembre 2017

DIME WEB INTERVISTA FELIX MADISON! (LE INTERVISTE XLVI)

a cura di Pierangelo Serafin

In realtà avevamo già incontrato questo stesso uomo, ma sotto altre vesti autoriali, e dunque questa è la prima intervista ufficiale di Dime Web a Felix Madison! Nel precisare che le foto sono state scattate dal nostro stesso reporter d'assalto, vi auguriamo buona lettura! (s.c. & f.m.)

Felix Madison, ovvero Alessandro Felisi


Diario di un’avventura improbabile è l’ultima fatica letteraria di Alessandro Felisi pubblicata con lo pseudonimo di Felix Madison e se non fosse che mi ritrovo nell’elenco di coloro che sono stati ringraziati dall’autore probabilmente mi sbilancerei nel criticarlo in maniera fin troppo benevola. Anche lasciando perdere i panni dell’imbonitore da fiera agreste e limitandomi ai doveri del cronista non si può esordire in maniera migliore dicendo che questo libro ha già vinto un premio che è appunto quello della sua pubblicazione. Il testo appartiene infatti alla mezza dozzina di vincitori del concorso “6 Romanzi in cerca d’autore” indetto dalla Kobo che, come molti appassionati lettori sapranno, gravita nell’universo editoriale della Mondadori. Una parte dell'introduzione che sta in quarta di copertina recita: Passaggi segreti ed elefanti rosa, elisir dell'eterna giovinezza e gangster vegani, società segrete e fin troppo conosciute...
Come anticipato sopra da Ceri & Manetti avevamo già incontrato l’autore milanese nell'aprile 2016, quando parlammo del suo Eroi con la S maiuscola in un'intervista concessa al nostro sito e lo ritroviamo ora con un nuovo libro e... un nuovo nome!

La domanda di partenza e di prassi, forse scontata, è:


DIME WEB - Alessandro, perché lo pseudonimo?

FELIX MADISON - Diciamo che la cosa è successa quasi per caso. A tutti gli iscritti al concorso veniva data la possibilità di usare uno pseudonimo, e io non ho resistito. Avere uno pseudonimo è quasi come avere una doppia identità, il che ti fa sentire un po’ come un supereroe o un agente segreto. Sebbene non ci sia nulla di eroico nello scrivere un romanzo come questo, devo ammettere che mi sono fatto trasportare da visioni poco realistiche in cui svelavo a un imprecisato numero di attoniti amici, di essere io il famoso Felix Madison. Ma chi quello dei romanzi? Sì proprio io! Scherzi a parte, Felix Madison è l’insieme di nome e cognome dei protagonisti della Strana Coppia di Neil Simon: Felix Ungar e Oscar Madison. La scelta non è stata casuale. Diciamo che i due personaggi riassumono alcune delle caratteristiche principali del mio carattere. Oscar Madison, è uno scrittore, un giornalista, ed è quello disordinato e approssimativo, vive da solo in un appartamento trasandato. Felix Ungar è l'esatto opposto: preciso in modo maniacale, ossessionato dall'ordine e dalla pulizia, e incapace di rassegnarsi.


Il libro di Felix Madison sugli scaffali del Mondadori Store


DW - Forse anche più del personaggio narratore degli eventi si può affermare che, nel tuo libro, il protagonista principale è il Tempo: il perno centrale intorno al quale tutto ruota e al quale, presto o tardi, bisogna rendere conto...

FM - Osservazione interessante la tua, e non posso che essere d’accordo. Tutto o quasi, nel libro, ha due facce. Anche il tempo non fa eccezione. Viene vissuto in senso nostalgico per la gioventù perduta e per i bei ricordi a essa legati, o viene subìto come momento indesiderato in cui si rivivono esperienze spiacevoli che i protagonisti credevano di essersi lasciati alle spalle. Il tempo, in questo libro, è anche il testimone della storia delle persone raccontata tra le righe di quella grande dell’umanità e poi fa il contrario e diventa la grande storia di una sola persona dentro momenti piccoli di quella umana.


Felix Madison - Diario di un’avventura improbabile - Kobo Editore. Nella versione cartacea: 470 pagine - € 19.50; nella versione ebook: 364 pagine - € 1.99


DW - Uno degli aspetti che balza all'occhio, oltre alle note divertenti, è il gran numero di dotte citazioni di ogni genere (siano esse di carattere letterario, fumettistico, musicale o cinematografico) che si trovano nel corso della lettura. Altrettanto eterogenei sono i personaggi e alcuni di essi sono degli autentici stereotipi ben definiti come mamma Nostaw: Una donna di mezza età, che era in tutto e per tutto la sosia di Shelley Winters in "Bloody Mama", sigaro in bocca compreso... (e poi il fido maggiordomo multiuso alla Alfred Pennyworth e ancora la ex-spia dalla Germania Est che sembra uscita da un film di 007). Personalmente penso che questo espediente abbia in definitiva aiutato a rendere ben distinguibili tra loro i personaggi senza far perdere troppo tempo al lettore nel cercare di immaginarseli, anche perché i personaggi sono davvero molti e ognuno di essi con un ruolo importante nello svolgimento del racconto. Quanto è stata ed è importante la tua esperienza teatrale per poter gestire al meglio e con la giusta tempistica tutti questi personaggi?

FM - Alcuni personaggi partono volutamente da uno stereotipo, come hai giustamente notato, e come hai correttamente intuito la cosa è stata intenzionale. Questo è un romanzo “corale”, con molti personaggi. Facilitarne la visualizzazione al pubblico non è impresa da poco e l’utilizzo di modelli facilmente riconducibili all’immaginario collettivo aveva come scopo quello di fissare nella mente del lettore ruoli, caratteristiche principali e carattere di alcuni di essi. Inoltre l’introduzione dei personaggi avviene molto gradualmente, nell’arco di quasi tutto il libro, contribuendo a rafforzare i ruoli. Gli stessi naturalmente si evolvono mano a mano, diventando sempre più imprevedibili. La mie esperienza come attore e drammaturgo è stata quasi vitale. Da anni mi occupo di adattamenti o stesure inedite di testi teatrali e spesso questo comporta l’impiego di molti personaggi. Il processo è stato molto naturale e a volte quasi matematico, tenendo sempre conto del numero di personaggi presenti in scena, da quanto tempo non avevano una battuta e se quello che potevano dire o fare fosse adeguato alla situazione.


Un momento della presentazione del libro (Milano, luglio 2017)



DW - Spero di non "spoilerare" troppo se dico che è già previsto un seguito. Quanto dovremo all'incirca aspettare?

FM - Questo dipende dall’editore e dal successo di questo primo libro. Diario di un’avventura improbabile è uscito a Luglio e il calendario delle presentazioni va diventando sempre più fitto, ma confido che in capo a qualche mese, progetti paralleli permettendo, se ne potrà cominciare a parlare.


DW - Facendo un piccolo passo indietro, ci vuoi parlare di quello che hai realizzato a Cartoomics 2017 nell'ambito delle iniziative partorite dai fan del Doctor Who?

FM - Senza dilungarmi troppo sulla genesi dell’idea, che comunque vede la partecipazione e l’appoggio di Matteo Arcuri e dei gruppi Spawns of Gallifrey e Doctor Who Italia, lo scorso Cartoomics ho avuto il piacere e l’onore di dirigere due doppiatori (e una voce) nella lettura di un testo inedito scritto da me. Christian Iansante, Nanni Baldini e Marco Mete, voci italiane di decimo, undicesimo e dodicesimo dottore della serie BBC "Doctor Who", si sono esibiti davanti a un vastissimo pubblico di fan della serie (praticamente tutti in cosplay a tema) leggendo e interpretando un’avventura inedita intitolata No Time For VoicesBaldini non poteva essere presente ma ci mandò la traccia audio, registrata in studio. Il successo è stato enorme e alla conferenza che ne è seguita abbiamo fatto il tutto esaurito. Un’esperienza straordinaria. Ovviamente sto già lavorando a qualcosa per la prossima edizione.

Felix Madison fra i vincitori del premio "6 Romanzi in cerca d'autore"



DW - Alla prossima Alessandro/Felix, e grazie per il tempo dedicatoci!


a cura di Pierangelo Serafin


N.B. Trovate i link agli altri colloqui con gli autori in Interviste & News!

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