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giovedì 20 luglio 2017

ANCHE I PROGRAMMATORI PIANGONO

Recensione di
UN GIORNO DA SISTEMISTA di Cryx


di Kant

Ecco che nel 2017 il cartoonist-informatico Cryx, al secolo Cristiano Corsani di Firenze, ci riprova pubblicando (in proprio e col sistema della stampa su richiesta) un secondo volume a fumetti dopo il divertente “L’Origine della Specie” da noi già recensito. Tono e stile di testi e disegni sono sempre spassosamente umoristici e l’argomento è ancora la sua vita di esperto informatico, anche se, come per tanti altri, il suo impiego fisso in una piccola ditta non può dargli le soddisfazioni sognate in gioventù. Come dice il titolo del libro, “Un Giorno da Sistemista”, il suo compito è semplicemente di fare in modo che tutti i sistemi informatici, computer e connessioni di rete varie della sua azienda funzionino a dovere… Ebbene no, in questo caso il sistemista non è chi prova tutti i sistemi per vincere al totocalcio come potremmo pensare noi profani, quelli che l’autore, prendendo in prestito la terminologia delle storie del celebre maghetto Harry Potter, definisce babbani.
Chi sono i babbani? Le persone prive di poteri magici. E cosa c’è di più simile ad astrusi incantesimi, se non i funzionamenti delle moderne tecnologie che ci circondano? Per chi non è addentro alle loro meccaniche e ai loro sistemi, possono di certo apparire altrettanto misteriosi e incomprensibili, anche quando gli inesperti a digiuno di informatica sono delle persone che usano tutti i giorni da anni e anni computer e cellulari di ultima generazione e quant’altro di tecnologico sfornato freneticamente dal mercato. Il termine babbano, che in italiano sembra una via di mezzo tra babbeo e baggiano (tutti sinonimi di sciocco), può avere in effetti una certa sfumatura di ingenuo e tontolone… ed è chiaro che qui l’autore lo usa proprio per questo.


Insomma il giorno tipo di Cryx, da lui descritto in questa storia (già apparsa a puntate sul web magazine di tecnologia Tom’s Hardware Italia), lo vede alle prese non tanto con le sue effettive mansioni aziendali, ma soprattutto con tutti i colleghi, gli amici o i semplici conoscenti che lo assillano continuamente perché rimedi ai disastri da loro combinati, riparando i moderni marchingegni di cui tutti noi non sapremmo più fare a meno, ma di cui sembra che quasi nessuno tranne il “sistemista” comprenda realmente il funzionamento…
Neppure l’arrivo saltuario di uno stagista non pagato, che si intende di informatica quanto e più di lui, può essere visto dal protagonista come un conforto che lo sollevi almeno in parte dalle sue fatiche, ma anzi contribuisce a farne aumentare ancora di più lo stress quotidiano, visto che diventa un pericolo per il suo posto di lavoro, oltre che un’occasione per elencare ancora più dettagliatamente tutti i disagi della sua umile e assai poco gratificante professione, proprio allo scopo di scoraggiare il potenziale concorrente.


Dal punto di vista del linguaggio fumettistico, la differenza principale rispetto a “L’Origine della Specie” è qui la presenza massiccia e quasi costante del colore, com’è comprensibile per un fumetto realizzato per il web, con toni primari accesi da cartoon e qualche sfumatura appena più scura che cerca di suggerire le ombre dando un minimo di tridimensionalità ai volumi. Ma in fondo la storia sarebbe stata ugualmente gradevole ed efficace anche in bianco e nero, qui invece usato solo per distinguere dal resto due o tre scene visionarie.
Infatti Cryx fa largo uso di flashback e digressioni, spesso vere e proprie visioni oniriche dell’autore-personaggio, che anche qui mette ampiamente in gioco e in mostra la sua vita privata, in quello che non a caso definisce un reality comics, non nascondendo al lettore le proprie figuracce e rivelando al contrario come anche l’informatico più navigato possa avere fatali momenti di sbadataggine nel suo stesso settore.
Neppure Cryx insomma è del tutto immune alle debolezze e ingenuità che rimprovera agli altri e, in questo come in altri suoi fumetti, è anzi il primo bersaglio del proprio sarcasmo, cosicché nonostante le sue competenze professionali, la sua auto-ironia gli conferisce una dimensione paperinesca di cronico perdente che non può che far identificare e simpatizzare con lui il lettore. Nei suoi incubi ricorrenti può diventare un soldato meccanizzato stile Avatar preso di mira dal nemico, o vedersi aggredire nel sonno da un mostruoso virus che ha assunto forma fisica. Nei suoi sogni a occhi aperti in stile Walter Mitty può assumere le vesti di un secondo inascoltato su un vascello, o di un Tarzan seccato dagli scimmiotti bercianti che lo circondano.


Ma è soprattutto il fatto che il Cryx autore rappresenti il Cryx personaggio con tutti i suoi difetti, i suoi stress, i suoi guai e le sue arrabbiature, a rendere divertente la storia e il suo protagonista, in un racconto scorrevole e simpaticissimo, che non addentrandosi più di tanto in spiegazioni tecniche, risulta perfettamente comprensibile e apprezzabile anche per tutti noi babbani che non siamo troppo esperti di cose informatiche.


E oltre a essere un provetto programmatore e sistemista, al punto da permettersi di prendersi gioco delle ignoranze altrui in questo campo, Cryx se la cava molto bene anche col montaggio scenico dei suoi fumetti, dosando senza esagerare gli effetti speciali digitali e mantenendo per lo più uno stile grafico semplice e immediato. Nonostante ciò, a volte si prende qualche pericolosa libertà, per esempio nell’ordine dei balloons che spesso dispone dall’alto in basso anziché da sinistra a destra, o addirittura controsenso, eppure riesce a risultare ugualmente leggibile e chiaro guidando l’occhio del lettore con estemporanei escamotage grafici.
L’unica vignetta del volume in cui la giustapposizione tra parole e immagini non funziona, è la scena in cui Cryx parla con un giovane stagista che intanto se la svigna lentamente dalla porta. Purtroppo in quel caso mentre i molti balloons, pur zigzagando su e giù come al solito, vanno giustamente da sinistra a destra, le figure in successione del personaggio che si sposta vanno da destra a sinistra (come indicano anche i numeri inseriti dall’autore accanto a ognuna), quindi non possono mai combaciare coi testi che le sovrastano. Per raffigurare con efficacia un personaggio in più momenti consequenziali in una sola vignetta, sarebbe invece stato obbligatorio disporne il movimento nel senso di lettura, magari inquadrando la scena dal punto di vista opposto. Quindi almeno in un piccolo dettaglio, che comunque non rovina affatto il piacere e il divertimento complessivo della lettura del volume, se il sistemista Cryx non teme rivali, il Cryx fumettista al tempo di questa storia aveva qualche piccolo segreto del mestiere di cui doveva ancora appropriarsi completamente.


Ma come autore la direzione era già quella giusta, come dimostra la padronanza di Cryx in molti meccanismi alla base di un buon fumetto, dai passaggi analogici ai montaggi di scene alternate, dall’uso dei dettagli alle panoramiche dall’alto, dalla narrazione didascalica in prima persona alle ellissi narrative che non necessitano di spiegazioni. È anche un fumettista produttivo in modo costante, per uno che scrive e disegna nel tempo libero (le cinquantotto pagine di “Un Giorno da Sistemista” uscirono on line in ventotto puntate settimanali). Gli auguriamo quindi che in un non lontano “giorno da fumettista” possa diventare questa la sua nuova professione, anche perché la scena in cui Cryx si abbandona al pianto, per la disperazione di essere rimasto incastrato da anni a fare un lavoro che non ama, nella sua comicità risulta drammaticamente sincera…
   

Kant
  
Titolo: Un Giorno da Sistemista
Testi e disegni: Cryx
Formato: 68 pag. a colori
Data di impaginazione: 2017

Storia e volume si possono rintracciare e richiedere attraverso i seguenti siti:



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