Recensione
di
UN
GIORNO DA SISTEMISTA di Cryx
di
Kant
Ecco che nel 2017 il cartoonist-informatico
Cryx, al secolo Cristiano Corsani di Firenze, ci riprova pubblicando (in
proprio e col sistema della stampa su richiesta) un secondo volume a fumetti
dopo il divertente “L’Origine della Specie” da noi già recensito. Tono e stile
di testi e disegni sono sempre spassosamente umoristici e l’argomento è ancora
la sua vita di esperto informatico, anche se, come per tanti altri, il suo
impiego fisso in una piccola ditta non può dargli le soddisfazioni sognate in
gioventù. Come dice il titolo del libro, “Un Giorno da Sistemista”, il suo compito
è semplicemente di fare in modo che tutti i sistemi informatici, computer e
connessioni di rete varie della sua azienda funzionino a dovere… Ebbene no, in
questo caso il sistemista non è chi prova tutti i sistemi per vincere al
totocalcio come potremmo pensare noi profani, quelli che l’autore, prendendo in
prestito la terminologia delle storie del celebre maghetto Harry Potter, definisce
babbani.
Chi sono i babbani? Le persone prive di
poteri magici. E cosa c’è di più simile ad astrusi incantesimi, se non i
funzionamenti delle moderne tecnologie che ci circondano? Per chi non è
addentro alle loro meccaniche e ai loro sistemi, possono di certo apparire
altrettanto misteriosi e incomprensibili, anche quando gli inesperti a digiuno
di informatica sono delle persone che usano tutti i giorni da anni e anni computer
e cellulari di ultima generazione e quant’altro di tecnologico sfornato
freneticamente dal mercato. Il termine babbano, che in italiano sembra una via
di mezzo tra babbeo e baggiano (tutti sinonimi di sciocco), può avere in
effetti una certa sfumatura di ingenuo e tontolone… ed è chiaro che qui l’autore
lo usa proprio per questo.
Insomma il giorno tipo di Cryx, da lui
descritto in questa storia (già apparsa a puntate sul web magazine di
tecnologia Tom’s Hardware Italia), lo vede alle prese non tanto con le sue effettive
mansioni aziendali, ma soprattutto con tutti i colleghi, gli amici o i semplici
conoscenti che lo assillano continuamente perché rimedi ai disastri da loro
combinati, riparando i moderni marchingegni di cui tutti noi non sapremmo più
fare a meno, ma di cui sembra che quasi nessuno tranne il “sistemista”
comprenda realmente il funzionamento…
Neppure l’arrivo saltuario di uno stagista
non pagato, che si intende di informatica quanto e più di lui, può essere visto
dal protagonista come un conforto che lo sollevi almeno in parte dalle sue
fatiche, ma anzi contribuisce a farne aumentare ancora di più lo stress
quotidiano, visto che diventa un pericolo per il suo posto di lavoro, oltre che
un’occasione per elencare ancora più dettagliatamente tutti i disagi della sua
umile e assai poco gratificante professione, proprio allo scopo di scoraggiare
il potenziale concorrente.
Dal punto di vista del linguaggio
fumettistico, la differenza principale rispetto a “L’Origine della Specie” è
qui la presenza massiccia e quasi costante del colore, com’è comprensibile per
un fumetto realizzato per il web, con toni primari accesi da cartoon e qualche
sfumatura appena più scura che cerca di suggerire le ombre dando un minimo di
tridimensionalità ai volumi. Ma in fondo la storia sarebbe stata ugualmente gradevole
ed efficace anche in bianco e nero, qui invece usato solo per distinguere dal
resto due o tre scene visionarie.
Infatti Cryx fa largo uso di flashback e
digressioni, spesso vere e proprie visioni oniriche dell’autore-personaggio,
che anche qui mette ampiamente in gioco e in mostra la sua vita privata, in
quello che non a caso definisce un reality comics, non nascondendo al lettore
le proprie figuracce e rivelando al contrario come anche l’informatico più navigato
possa avere fatali momenti di sbadataggine nel suo stesso settore.
Neppure Cryx insomma è del tutto immune alle
debolezze e ingenuità che rimprovera agli altri e, in questo come in altri suoi
fumetti, è anzi il primo bersaglio del proprio sarcasmo, cosicché nonostante le
sue competenze professionali, la sua auto-ironia gli conferisce una dimensione
paperinesca di cronico perdente che non può che far identificare e simpatizzare
con lui il lettore. Nei suoi incubi ricorrenti può diventare un soldato
meccanizzato stile Avatar preso di mira dal nemico, o vedersi aggredire nel
sonno da un mostruoso virus che ha assunto forma fisica. Nei suoi sogni a occhi
aperti in stile Walter Mitty può assumere le vesti di un secondo inascoltato su
un vascello, o di un Tarzan seccato dagli scimmiotti bercianti che lo
circondano.
Ma è soprattutto il fatto che il Cryx autore
rappresenti il Cryx personaggio con tutti i suoi difetti, i suoi stress, i suoi
guai e le sue arrabbiature, a rendere divertente la storia e il suo
protagonista, in un racconto scorrevole e simpaticissimo, che non addentrandosi
più di tanto in spiegazioni tecniche, risulta perfettamente comprensibile e
apprezzabile anche per tutti noi babbani che non siamo troppo esperti di cose
informatiche.
E oltre a essere un provetto programmatore e
sistemista, al punto da permettersi di prendersi gioco delle ignoranze altrui
in questo campo, Cryx se la cava molto bene anche col montaggio scenico dei
suoi fumetti, dosando senza esagerare gli effetti speciali digitali e mantenendo
per lo più uno stile grafico semplice e immediato. Nonostante ciò, a volte si
prende qualche pericolosa libertà, per esempio nell’ordine dei balloons che spesso
dispone dall’alto in basso anziché da sinistra a destra, o addirittura
controsenso, eppure riesce a risultare ugualmente leggibile e chiaro guidando
l’occhio del lettore con estemporanei escamotage grafici.
L’unica vignetta del volume in cui la
giustapposizione tra parole e immagini non funziona, è la scena in cui Cryx
parla con un giovane stagista che intanto se la svigna lentamente dalla porta. Purtroppo
in quel caso mentre i molti balloons, pur zigzagando su e giù come al solito, vanno
giustamente da sinistra a destra, le figure in successione del personaggio che
si sposta vanno da destra a sinistra (come indicano anche i numeri inseriti
dall’autore accanto a ognuna), quindi non possono mai combaciare coi testi che
le sovrastano. Per raffigurare con efficacia un personaggio in più momenti
consequenziali in una sola vignetta, sarebbe invece stato obbligatorio disporne
il movimento nel senso di lettura, magari inquadrando la scena dal punto di
vista opposto. Quindi almeno in un piccolo dettaglio, che comunque non rovina
affatto il piacere e il divertimento complessivo della lettura del volume, se
il sistemista Cryx non teme rivali, il Cryx fumettista al tempo di questa
storia aveva qualche piccolo segreto del mestiere di cui doveva ancora appropriarsi
completamente.
Ma come autore la direzione era già quella
giusta, come dimostra la padronanza di Cryx in molti meccanismi alla base di un
buon fumetto, dai passaggi analogici ai montaggi di scene alternate, dall’uso
dei dettagli alle panoramiche dall’alto, dalla narrazione didascalica in prima
persona alle ellissi narrative che non necessitano di spiegazioni. È anche un
fumettista produttivo in modo costante, per uno che scrive e disegna nel tempo
libero (le cinquantotto pagine di “Un Giorno da Sistemista” uscirono on line in
ventotto puntate settimanali). Gli auguriamo quindi che in un non lontano “giorno
da fumettista” possa diventare questa la sua nuova professione, anche perché la
scena in cui Cryx si abbandona al pianto, per la disperazione di essere rimasto
incastrato da anni a fare un lavoro che non ama, nella sua comicità risulta drammaticamente
sincera…
Kant
Titolo: Un
Giorno da Sistemista
Testi e disegni: Cryx
Formato: 68 pag. a colori
Data di impaginazione: 2017
Storia e volume si possono rintracciare e
richiedere attraverso i seguenti siti:
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