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giovedì 26 gennaio 2017

ZAGOR MONSTERS - "R" (I PARTE): "RAGNI GIGANTI DI KOONTZ" E "RAKOSI, BELA" (1a parte)!

di Massimo Capalbo

In attesa che Moreno Burattini, Mauro Boselli o qualche altro sceneggiatore zagoriano inventi un'orrida creatura il cui nome inizi per "Q", saltiamo una casella e vi presentiamo l'inizio di una lettera nuova di zecca degli Zagor Monsters di Massimo Capalbo - la "R", con i Ragni Giganti di Koontz e con la prima parte di un fondamentale personaggio nolittiano, il vampiro Bela Rakosi! Ribadiamo che le illustrazioni sono tutte farina del sacco dello stesso Max, con l'eccezione delle due immagini introduttive (pescate in Rete dalla redazione: la fonte viene sempre citata, ma i lettori e gli interessati sono pregati di segnalare eventuali errori e/o omissioni). Prima di lasciarvi alla lettura degli ultimi brividi, vi ricordiamo gli altri nostri dizionari bonelliani - ovvero L'Atlante di Mister No e The Dark Side of Tex - le parodie del Titolo Venuto dall'Impossibile e il The Best of Martin Mystère - tutto Made in Maxland! (s.c. & f.m.) 

Un evocativo Zagor di Walter Venturi (dal bel blog Nontistavocercando)


LEGENDA


  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi dei protagonisti della serie, ZAGOR CICO, che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Speciale ZagorSpeciale Cico; Zagor 1982-1993, un senese a Darkwood ecc.).
  • Gli uomini-bestia di cui conosciamo anche nome e cognome o il nome soltanto, vengono indicati con la loro identità mostruosa e non con quella umana (ad esempio: ULTOR invece che NEZDAUOMO TIGRE invece che KELLOG, WILFRED).
  • Gli altri mostri di cui conosciamo nome e cognome vengono indicati per cognome (per esempio, RAKOSI, BELA), e, quando vengono citati in una voce diversa dalla loro, solo il cognome è scritto in stampatello e grassetto, in modo da rimandare immediatamente alla lettera sotto la quale sono stati inseriti (ad es.: nel testo della voce RAKOSI, BELA, il personaggio della contessa Varga è citato come Ylenia VARGA). In alcuni casi, però, abbiamo optato per il soprannome (ad es.: SKULL invece che RANDAL, COLIN).
  • Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostro titolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 194-196 viene indicata con il titolo del n. 195, Il Signore Nero, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a Il teschio di fuoco (n. 195) e L’orda del male (n. 196).
Sempre riguardo alla serie regolare, nei crediti delle storie si fa riferimento al computo reale degli albi zagoriani e non alla numerazione della collana Zenith, ossia al numero stampato sulla costa di ciascun albo mensile. Com’è noto, la suddetta numerazione è sfasata di 51 numeri rispetto a quella effettiva (ad esempio, il Zenith n. 52 corrisponde al primo numero di Zagor, il Zenith n. 53 al secondo numero e così via). Per una guida ai collegamenti ipertestuali andate su Zagor Monsters lettera "A"!

Marco Verni per Rimini Comix 2015
R (parte I)
RAGNI GIGANTI DI KOONTZ
RAKOSI, BELA (parte I)


RAGNI GIGANTI DI KOONTZ 
Compaiono ne Il castello nel cielo (M. Burattini [sog.&scen.] – M. Torricelli [dis.], Zagor Gigante n. 1) e, al pari degli altri mostri della storia, sono frutto dei poteri magici dello stregone KOONTZ, il quale ingigantisce i già grossi ragni che popolano le segrete della sua fortezza. Questi mastodontici aracnidi sbarrano il passo a ZAGOR ed a Wilbur Macken (che è stato appena liberato dal primo), ma l'eroe, dopo averne uccisi diversi a colpi di scure, si sbarazza degli altri bruciandoli vivi con una torcia.

Zagor Albo Gigante n. 1, maggio 2011. Disegno di Ferri

I ragni giganti sbarrano il passo a Zagor ed a Wilbur Macken – ZGR Gigante 1, p. 180

Zagor si fa strada a colpi di scure tra i mostruosi aracnidi – ZGR Gigante 1, p. 181


Sebbene siano graficamente efficaci, i ragni giganti sfigurano in confronto agli ORCHI, alla GELATINA ASSASSINA e soprattutto alle SCOLOPENDREGIGANTI, in assoluto le creature più memorabili dell'avventura. A nostro avviso, anche gli altri ragni colossali comparsi nella saga zagoriana – quello in cui si trasforma la DONNA RAGNO, i DIAVOLI NERI e HITO - si fanno ricordare di più. 

Zagor tiene a distanza i mostri con una torcia – ZGR Gigante 1, p. 183

Zagor tiene a distanza i mostri con una torcia – ZGR Gigante 1, p. 183

I ragni giganti vengono infine bruciati vivi da Zagor – ZGR Gigante 1, p. 184
 


RAKOSI, BELA (parte I)
Se Hellingen è il cattivo numero uno della saga zagoriana, il vampiro ungherese Bela Rakosi occupa certamente il secondo posto. Sono finora quattro le storie in cui questo riuscitissimo personaggio ha fatto la sua apparizione: Zagor contro il vampiro (G. Nolitta [sog.&scen.] – G. Ferri [dis.], nn. 85-87); Il ritorno del vampiro (A. Castelli [sog.&scen.] – G. Ferri [dis.], nn. 186-189); Vampyr (M. Boselli [sog.&scen.] – R. Della Monica [dis.], nn. 397-399), Vampiri! (J. Rauch [sog.&scen.] – R. Della Monica [dis.], nn. 616-618).
Nella prima, che inizia a Ocean City (Maryland) ed è senza dubbio una delle più amate storie zagoriane, lo Spirito con la Scure e CICO si aggregano, sotto falso nome (rispettivamente: Harry Gordon e Martin Pereira), a una carovana di coloni europei guidata dal giovane Albert Parkman e diretta a Fairmont. I Nostri hanno scelto di unirsi al gruppo (comprendente anche tre zingari ungheresi – Molnar, Bator e Toth - che trasportano sul loro carro una misteriosa cassa) per fare un favore al loro vecchio amico Buddy Parkman, il quale teme che suo figlio Albert sia ancora inesperto e abbia quindi bisogno di qualcuno che, in maniera discreta, lo tenga d'occhio.


Zagor n. 85, luglio 1972. Disegno di Ferri

Zagor e Cico si uniscono, sotto falso nome, alla carovana di Albert Parkman – ZGR 85, p. 23

La prima delle inquietanti morti che funestano il viaggio dei coloni – ZGR 85, p. 33


Benché Albert si riveli invece un ottimo capo carovana, il viaggio è funestato da una serie di sinistri incidenti: prima, la morte del cane della famiglia Manning, che viene ritrovato completamente dissanguato e con due piccoli fori sulla gola; poi un sanguinoso attacco a opera degli indiani Yurok, i quali vogliono vendicare l'uccisione della giovane squaw Sahena (Parkman riuscirà però a dimostrare la sua innocenza e quella degli altri membri della carovana); infine, la morte di due aiutanti di Albert, Springer e Bruce, che sono scappati con il carro degli zingari, credendolo pieno di oggetti preziosi. Springer viene ritrovato già cadavere da Parkman e ZAGOR, che nota sul suo collo due segni identici a quelli presenti sulla gola del cane dei Manning e sul collo della stessa Sahena; Bruce, ormai in preda alla follia, muore invece cadendo da un precipizio, dopo aver pronunciato parole all'apparenza prive di senso: L'ho visto… l'ho visto anch'io! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah!... L'ho visto… l'ho visto… .
Dopo che i due malcapitati vengono seppelliti, il viaggio della carovana prosegue e, poche ore dopo, Albert e compagni giungono a Fairmont. Parkman inizia pertanto a riscuotere dai coloni la somma che gli è dovuta, ma quando arriva il turno dei tre ungheresi, costoro lo informano che, avendo perso la borsa contenente il denaro, sarà il loro padrone – il barone Bela Rakosi – a provvedere al pagamento. Albert, accompagnato da ZAGOR e CICO, raggiunge, assieme agli zingari, la casa di Rakosi, una chiesa sconsacrata (con tanto di cimitero) che sorge fuori dal centro abitato.

I passeggeri più misteriosi della carovana: gli zingari ungheresi Molnar, Bator e Toth – ZGR 85, p. 39

Sul collo della povera Sahena, Zagor nota due piccoli fori – ZGR 85, p. 52

Anche Springer – terza vittima dell'ignoto assassino - presenta sul collo i due strani segni – ZGR 85, p. 79


Mentre Molnar e soci scaricano, sotto un violento temporale, il contenuto del loro carro (facendo imbizzarrire i cavalli di Albert, comportamento che questi non riesce a spiegarsi), Zoltan, il lugubre maggiordomo del barone, consegna al capo carovana il suo compenso. Albert e i Nostri stanno per andarsene, quando Rakosi in persona, apparso all'improvviso, invita i tre a passare la notte da lui. La proposta viene accettata: ZAGOR e compagni hanno così modo di conversare con il barone, il quale dice loro di essere uno studioso di botanica e di aver lasciato l'Ungheria a causa delle complicazioni politiche in cui la sua famiglia, una delle più facoltose del Paese, era continuamente coinvolta. Nel volgere di pochi anni – racconta Rakosi ai suoi ospiti - mi sono visto portar via i territori su cui i miei predecessori avevano costruito il loro feudo, cosa questa che, detto tra noi, non mi ha dato gran dolore… …ma quando capii che dopo i pascoli e i castelli, io stavo per rimetterci anche la pelle, decisi di andarmene in un posto dove la vita fosse meno pericolosa… …e la mia scelta si indirizzò su una nazione giovane e abbastanza grande da permettere a tutti i suoi abitanti di vivere in pace: l'America! Naturalmente, poiché come tutti i ero abbastanza affezionato alla mia terra, scelsi una regione che ne riproducesse almeno in parte l'aspetto naturale. Terminata la cena, il barone ordina a Zoltan di accompagnare ZAGOR, CICO e Albert nelle rispettive stanze. La mia porta è sempre aperta, se vorrete tornare a farmi visita! – dice il padrone di casa ai tre, dopo averli ringraziati per la compagnia - Domattina, quando vi sveglierete, io sarò già in giro per i monti, a raccogliere muschi e licheni!

Prima di precipitare dal dirupo, l'ormai impazzito Bruce pronuncia un'oscura frase – ZGR 85, p. 80

Albert, Zagor e Cico giungono in vista della tenebrosa dimora del barone Bela Rakosi – ZGR 85, p. 95

Zagor n. 86, agosto 1972. Disegno di Ferri

 
Poco più tardi, nella camera che gli è stata assegnata, CICO si procura inavvertitamente un taglio sulla guancia destra mentre sta ritoccandosi i baffetti con le forbici. Uscito dalla stanza per chiedere a Zoltan dell'alcol e un cerotto, il pancione s'imbatte in Rakosi, cui mostra la ferita. Attratto dal sangue di CICO, il barone fa rientrare il messicano nella sua camera e gli mostra l'armadietto dei medicinali. Ma cosa vi prende? – chiede il Nostro a Rakosi, che ha sul volto una strana espressione – Perché mi guardate con quella faccia? Vi sentite forse male? Siete diventato pallido tutto a un tratto, guardatevi nello specchietto!. CICO nota però che lo specchio, stranamente, non riflette l'immagine del barone, il quale con una manata glielo rompe. Oh… mi spiace… ve l'ho fatto cadere… sono desolato!, dice Rakosi al messicano, che gli risponde: Non importa… tanto doveva essere difettoso! Non avete visto? Non rifletteva neppure la vostra immagine!. Il vampiro dice di non essersene accorto, ma il suo imbarazzo è così evidente da colpire CICO. Caramba y carambita! Balbettate, adesso? Ma voi dovete essere un tipo davvero impressionabile! Vi ha turbato la vista del mio sangue, non è così?, domanda il messicano al barone, il quale risponde: Sangue?... Sì… dev'essere proprio così!. Il messicano, allora, si gira verso l'armadietto e, salito su uno sgabello, prende il disinfettante e un cerotto. A questo punto, Rakosi cerca di morderlo, ma CICO, per ben due volte e senza accorgersi di nulla, manda a vuoto gli assalti del vampiro: prima, piegandosi giusto in tempo perché il cerotto gli è cascato di mano; poi, cadendo dallo sgabello e rovesciando l'armadietto con tutto il suo contenuto.

Gli zingari scaricano la misteriosa cassa dal loro carro, provocando un'inquietante agitazione nei cavalli di Albert - ZGR 86, p. 6

Bela Rakosi entra in scena - ZGR 86, p. 10

Il barone invita Zagor e compagni a trattenersi nella sua casa per la notte - ZGR 86, p. 11


Il barone tenta un terzo assalto, approfittando del fatto che CICO si è piegato a terra per raccogliere i cocci, ma stavolta, a salvare l'ignaro pancione, è ZAGOR, il quale, udito il fracasso, entra all'improvviso nella stanza. Rakosi, cui l'altrettanto ignaro eroe porge le sue scuse per quello che CICO ha combinato, è costretto quindi a lasciare la camera a bocca asciutta. Buonanotte, barone. E non preoccupatevi: ho messo il cerotto… e non corro più il rischio di morire dissanguato!, esclama il messicano, che poi, una volta uscito il vampiro, dice a ZAGOR: Che tipi, questi europei… basta una gocciolina di sangue per sconvolgerli: hai visto come era smorto e nervoso?. L'eroe, prima di uscire a sua volta dalla stanza, risponde: Se è per questo era addirittura livido… livido per la rabbia di aver ospitato un idiota come te!. Il mattino seguente, ZAGOR e CICO si preparano a lasciare la casa del barone, ma, entrati nella camera di Albert, scoprono che questi non si sente affatto bene. Ma voi… siete pallido come uno straccio!, dice l'eroe all'amico, che risponde: Non… non ne dubito Gordon! Poco fa, svegliandomi, mi sono sentito come svuotato da ogni forza… la testa mi gira… le gambe mi tremano!. Chissà… potrebbe forse essere colpa del cibo… ho avuto una notte molto agitata… sconvolta da strani orribili incubi! Ho visto un pipistrello sbattere contro i vetri di quella finestra, per poi entrare nella mia camera diventando sempre più grande… …si avvicinava al mio letto e mi guardava con occhi fosforescenti e maligni e di scatto mi avvolgeva nelle sue ali nere e io… e io… …e io non ricordo più… ma sono certo che soltanto verso l'alba il mio sonno è diventato finalmente tranquillo!.

Mentre fuori infuria il temporale, Rakosi racconta ai suoi ospiti i motivi che lo hanno spinto a trasferirsi in America - ZGR 86, p. 15

Cico si accorge che lo specchio non riflette l'immagine del barone, il quale, per non insospettirlo, glielo fa subito cadere di mano - ZGR 86, p. 21

Il maldestro Cico manda a vuoto il primo tentativo di aggressione del vampiro - ZGR 86, p. 23


Poiché il povero Albert non se la sente di alzarsi dal letto, ZAGOR, che attribuisce gli incubi dell'amico – e anche gli incubi che CICO gli ha detto di aver avuto quella stessa notte – alla strana atmosfera della casa, pensa di rivolgersi a Rakosi, il quale, grazie alle sue conoscenze di botanica, potrebbe avere - secondo l'eroe - qualche rimedio in grado di rimettere in sesto Albert. ZAGOR, come pure CICO, non immagina nemmeno lontanamente che il responsabile dell'indebolimento di Parkman è Rakosi stesso, il quale ha morso nel sonno il giovane e intende farlo ancora: il suo scopo, infatti, è vampirizzare il suo ospite. Giunta la sera, Rakosi rientra dall'abituale escursione nei boschi (in realtà, questa delle escursioni è una menzogna con cui il vampiro giustifica la sua assenza durante le ore del giorno), e ZAGOR, oltre a chiedergli cosa ne pensa dell'inspiegabile debolezza che ha colpito Albert, gli domanda se a Fairmont c'è un dottore. Beh… sì… c'è un tale che dice di esserlo…, - gli risponde il barone – ma io non mi fiderei neppure di fargli curare un cavallo! Lasciate perdere… credete a me: quel vecchio rimbambito rischierebbe di rovinare la salute del vostro amico!. Le parole di Rakosi convincono ZAGOR, ma il mattino successivo, lui e CICO ricevono una sgradita sorpresa: Albert non solo non si è ripreso, ma – come dice egli stesso ai due amici - si sente più debole e stanco del giorno prima e, inoltre, ha avuto i medesimi, terribili incubi. ZAGOR, allora, decide di andare a cercare il medico di Fairmont (Il barone può dire quello che vuole, - dice a CICO - ma il parere di un medico, anche se scalcinato, è sempre meglio del suo e del nostro!) e si reca subito in paese, senza accorgersi però di essere spiato da Molnar e compagni, cui Rakosi ha ordinato di tenerlo d'occhio.

Sempre a causa della sua sbadataggine, il pancione manda a vuoto anche il secondo tentativo di Rakosi - ZGR 86, p. 24

Il terzo tentativo dell'esasperato barone è vanificato dall'improvviso arrivo di Zagor - ZGR 86, p. 25

Incapace di alzarsi dal letto, Albert racconta a Zagor ed a Cico il suo strano incubo - ZGR 86, p. 29


Intanto, CICO, affamato come sempre, va nell'orto abbandonato che si trova nel grande parco della casa (purtroppo per il messicano, la dispensa è infatti chiusa a chiave) e raccoglie del rosmarino, dell'aglio e una carota. Questa gli viene però rubata da un coniglio selvatico, che scappa subito via, in direzione del cimitero del parco. CICO insegue il roditore, ma, durante la corsa, precipita nella cripta sotterranea: proprio in quel momento, il sole tramonta e il vampiro esce dal suo sarcofago e raggiunge l'esterno. A causa dell'oscurità, il terrorizzato CICO non lo riconosce, anzi: si convince di aver avuto allucinazione. Uscito a sua volta dalla cripta, il pancione rientra nella casa e vi trova il barone, che, vedendolo agitato, gli chiede se vuole bere un po' di alcol. No… - risponde CICO - preferirei mangiare qualcosa, invece: io, la sovraeccitazione la curo così! Darò un'occhiata in cucina, se non vi spiace!. Intenzionato ancora a mordere il messicano, visto il fallimento precedente, il vampiro si avvicina minaccioso al suo ospite, impegnato a prepararsi una frittata. Proprio mentre sta per azzannarlo, CICO estrae dalla tasca il ciuffo d'aglio che ha raccolto nell'orto. Spero che il gusto dell'aglio vi piaccia, barone: io lo adoro!, dice il pancione a Rakosi, il quale, dopo aver esclamato: L'aglio… no… l'aglio no! No… l'aglio no… no…, fugge via terrorizzato. Ma… barone, cosa vi prende?, gli domanda lo sbigottito CICO, che poi pensa: Caramba y carambita! Chi ci capisce niente? E' scappato come se avesse visto il diavolo!. In quello stesso istante, arrivano ZAGOR e il medico di Fairmont, il dottor Metrevelic, che va subito a visitare Albert.

Molnar e compagni spiano Zagor, diretto a Fairmont - ZGR 86, p. 41

Sotto gli occhi increduli e atterriti di Cico, Rakosi – non riconosciuto dal messicano – esce dal suo sarcofago - ZGR 86, p. 51

L'aglio dell'ignaro pancione costringe alla fuga il barone - ZGR 86, p. 56


Una mezz'ora dopo, Metrevelic raggiunge i Nostri, e quando ZAGOR gli domanda che cos'ha l'amico, chiede al Nostro ed a CICO di accompagnarlo fino al suo calesse perché preferisce parlargli fuori dalla casa. Una volta uscito assieme ai due, il dottore dice loro di aver notato sul corpo di Albert una cosa che lo ha colpito molto, ossia due piccoli fori sul collo. Cosa? Intendete dire due segni appaiati… come… come il morso di un animale?, gli chiede ZAGOR. Esattamente: li avevate notati anche voi, dunque?, gli domanda a propria volta Metrevelic. No… non su di lui, per mille scalpi… li avevo visti su tutti gli altri poveracci che ci hanno rimesso la pelle durante il viaggio!, risponde l'eroe, che racconta quindi al sempre più preoccupato dottore ogni particolare dell'angosciosa traversata che li ha condotti a Fairmont. Accidenti… tutto coincide con le mie supposizioni, - dice Metrevelic - dunque… voi siete giunti qui nel pomeriggio dell'altro ieri […] e proprio stamattina, per la prima volta, ho avuto modo di constatare i due misteriosi segni sul collo della figlia di Tom Pekimah, il mugnaio… …due vittime in una sola notte… sta facendo sul serio, quel maledetto vampiro!. La suddetta parola incuriosisce ZAGOR, il quale pensa però che il dottore si riferisca ai famigerati pipistrelli tropicali che si nutrono di sangue.

Il dottor Metrevelic spiega ai Nostri cosa sono i vampiri o non-morti - ZGR 86, p. 62

Grazie alle parole di Metrevelic, Cico capisce finalmente che Rakosi è un vampiro - ZGR 86, p. 64

Anche a Zagor tutto risulta ormai chiaro: è Rakosi il responsabile delle strane morti avvenute durante il viaggio della carovana - ZGR 86, p. 65


No… non alludevo ai vampiri del mondo animale… - precisa Metrevelic - …ma ai vampiri umani: ai non-morti! In Grecia li chiamano "brucolachi" e in Jugoslavia, la mia terra d'origine, "vrolok" oppure "vukodlak"! Si tratta di anime dannate il cui corpo, anche dopo la morte, non riesce a trovare pace! Durante il giorno devono riposare nella stessa bara in cui sono stati sepolti la prima volta, ma, dopo il tramonto, riprendono vita fino all'alba, e, per ottenere il necessario vigore fisico, succhiano il sangue dalle vene dei malcapitati che si trovano sulla loro strada! Pare che durante la loro vita notturna, acquistino una forza muscolare sovrumana, oltre alla facoltà di soggiogare le loro vittime con una sorta di ipnosi che sprigiona dal loro sguardo! Dicono anche che possano trasformarsi in pipistrelli, per meglio insinuarsi nelle stanze della povera gente, ma questa, secondo me, è soltanto leggenda!. ZAGOR, che finora non aveva mai sentito parlare di non-morti, chiede al dottore se esiste qualche modo per individuare questi esseri. Metrevelic risponde: E' naturale… per esempio, gli specchi non riflettono la loro immagine… […] …inoltre essi hanno una terribile repulsione per l'aglio!. Nell'udire queste parole, CICO – sconvolto - esclama: E' lui, Zagor… il vampiro è lui… Lui, il barone… il mio specchietto non rifletteva la sua faccia, per questo me l'ha mandato in pezzi! E quando… …quando io gli ho mostrato l'aglio per la frittata, lui è fuggito come se avesse visto chissà cosa! Questo, inoltre, spiegherebbe anche le sue misteriose assenze durante le ore del giorno… . …E spiegherebbe – interviene allora ZAGORla folle reazione dei cavalli quando gli ungheresi hanno scaricato la cassa dal carro! In quella cassa c'era lui, il barone! […] Questa è la verità …noi ci siamo tirati dietro quell'assassino dal primo giorno a Ocean City… …e lui, durante i bivacchi usciva dalla cassa per colpire le vittime: prima il cane dei Manning, poi la giovane indiana e quel folle di Springer che aveva rubato il carro!.

Zagor snobba le precauzioni anti-vampiro prese da Cico, ma saranno proprio queste, più tardi, a salvargli la vita - ZGR 86, p. 72

Rakosi si materializza all'improvviso nella camera di Albert - ZGR 86, p. 75

Il barone si accinge a mordere l'inerme Albert, ma Zagor interviene - ZGR 86, p. 76


Dopo aver detto ai Nostri che Albert rischia di trasformarsi a sua volta in vampiro, Metrevelic spiega loro che l'unico modo per distruggere un non-morto è sorprenderlo di giorno nella sua tomba e piantargli nel cuore un acuminato paletto di legno. Potremo agire domani stesso… prima però dovremo essere certi che il vampiro sia proprio lui, il barone... …e questo lo potrete constatare voi, se questa notte vi nasconderete nella camera del vostro giovane amico!, dice inoltre il medico a ZAGOR e CICO, ai quali, prima di avviarsi verso Fairmont, consiglia anche di tenersi a portata di mano una croce: è una sicura difesa contro i non-morti!. Giunta la sera, i Nostri, dopo aver cenato con Rakosi, fingono di andare a letto e, trascorsa un'ora, entrano nella camera di Albert e si nascondono. Trascorsi pochi minuti dallo scoccare della mezzanotte, la finestra della stanza si spalanca all'improvviso e compare il barone. Sono tornato, Albert! Tu mi aspettavi, non è vero? – dice Rakosi alla sua inerme preda – Questa è la tua notte, mio giovane amico… la notte in cui tu entrerai a far parte della eletta schiera dei non-morti… Stai tranquillo… tutto sarà dolce… e indolore, come le altre volte… come sempre!. Il vampiro si accinge a mordere Albert, ma ZAGOR interviene: No! Giù le mani da quel ragazzo, diabolico mostro!. L'eroe si avventa sul non-morto, che, dopo un attimo di sbalordimento, stava tentando di scappare dal balcone. Rakosi, però, reagisce e, afferrato con forza sovrumana il Nostro, lo scaglia contro il muro, per poi stringergli le mani al collo, con la precisa intenzione di strangolarlo: Pazzo… l'aver scoperto il mio segreto non ti porterà fortuna… - dice l'infuriato vampiro a ZAGORAh! Ah! Ah! C'è ancora tanto posto nel vecchio cimitero… posto per te… …e posto per quel tuo stupido amico, se anch'egli oserà opporsi al mio volere!.

Dotato di una forza sovrumana, il vampiro scaglia l'eroe contro il muro, per poi stringergli il collo con le sue dita d'acciaio - ZGR 86, p. 78

Cico salva Zagor, affrontando Rakosi con una delle bizzarre croci che si è fabbricato - ZGR 86, p. 79

Ripresosi in fretta dalla terribile stretta di Rakosi, lo Spirito con la Scure insegue il vampiro - ZGR 86, p. 80


Proprio in quel momento, CICO si fa avanti e affronta coraggiosamente il vampiro, impugnando una delle croci improvvisate che si è fabbricato. No! No… no… indietro… stammi lontano…, esclama Rakosi, il quale, lasciato ZAGOR e raggiunto il parapetto, si dà alla fuga. Ripresosi dalla terribile stretta, l'eroe si getta subito all'inseguimento del vampiro, che, svegliati Molnar e compagni, ordina loro di uccidere il Nostro. Quest'ultimo, tuttavia, riesce a sbarazzarsi in fretta dei tre zingari, rimediando solo una ferita al braccio sinistro. Rakosi, nel frattempo, è scomparso; pertanto, ZAGOR - memore delle parole di Metrevelic - decide di architettare una trappola ai suoi danni, e, procuratosi una corda, si apposta su un albero che si trova vicino all'ingresso della cripta. Alcune ore dopo, quando l'alba è ormai imminente, il barone esce dal bosco e si dirige verso la cappella sotterranea. ZAGOR, allora, fa scattare la trappola: appeso alla corda, egli si lancia contro Rakosi e gli balza addosso. Ancora una volta, però, il vampiro ribalta la situazione e stringe con le sue dita d'acciaio il collo dell'eroe. Per le anime dell'inferno: il sole! Sta per sorgere il sole! – esclama dentro di sé Rakosi, che è costretto a mollare la presa – Il sarcofago!... Devo raggiungere il sarcofago!. Prima che possa farlo, ZAGOR gli salta nuovamente addosso, facendolo cadere. Non potendo più sfuggire alla luce del sole, il vampiro, dopo aver cercato disperatamente di farsi schermo con le mani, scivola a terra senza vita e, sotto gli occhi sbalorditi dello Spirito con la Scure, si riduce in polvere. In quel preciso istante, arriva – armato di martello e paletto – Metrevelic, cui lo sconvolto ZAGOR mostra il corpo incenerito di Rakosi.

Il barone ordina ai suoi servi di uccidere Zagor - ZGR 86, p. 82

L'eroe sconfigge i tre zingari - ZGR 86, p. 83

Zagor sorprende Rakosi, impedendogli di entrare nella cripta - ZGR 86, p. 97


Il dottore spiega all'eroe, che non riesce ancora a raccapezzarsi di quanto accaduto, che sono stati appunto i raggi del sole, secondo le misteriose leggi che regolano la vita dei vampiri, a distruggere il diabolico barone. Non è ancora finita, però: Zoltan, deciso a vendicare la morte del suo padrone (gli zingari sono invece scappati) ed a raggiungerlo nei lontani paesi da dove non si torna, dà fuoco alla casa. Per salvare CICO e Albert, che sono stati immobilizzati dal perfido maggiordomo, ZAGOR si arrampica sulle pareti dell'abitazione e raggiunge il balcone della camera del giovane. Accortosi di ciò, Zoltan tenta di uccidere il Nostro, ma a morire è invece lui, per mano di Metrevelic, che gli spara da sotto. L'eroe riesce quindi a liberare i suoi amici e ad abbandonare con essi la casa del vampiro, ormai divorata dalle fiamme. Salutato Metrevelic e lasciato Albert alle amorevoli cure della figlia del dottore, la bellissima Aline, ZAGOR e CICO s'incamminano infine sulla via del ritorno.
Quantunque non sia priva di incongruenze (ad esempio: il fatto che Rakosi, oltre a cenare come i comuni mortali, non si accorga che nel parco della sua dimora cresce addirittura l'aglio; l'assenza di contagio vampirico nel caso di Sahena e di Spruce: essendo stati dissanguati dal barone fino alla morte, i due non sarebbero dovuti risorgere come vampiri?; l'inspiegabile comportamento dei tre zingari, i quali, sebbene incaricati di tenere d'occhio ZAGOR, lasciano che questi venga informato da Metrevelic), Zagor contro il vampiro è senza dubbio uno degli apici della saga, nonché un mirabile esempio di quella contaminazione dei generi che caratterizza tutto l'universo zagoriano.

Zagor n. 87, settembre 1972. Disegno di Ferri
Rakosi tenta nuovamente di strangolare Zagor, ma il sorgere del sole lo costringe a mollare la presa - ZGR 87, p. 4

Bloccato a terra dall'eroe, il vampiro viene colpito dai raggi solari - ZGR 87, p. 5

Al termine di una rapida quanto impressionante, il corpo del barone si riduce in polvere - ZGR 87, p. 7


Coadiuvato da un sontuoso Ferri (i cui pezzi di bravura si sprecano), Nolitta mescola abilmente John Ford con Bram Stoker: trasforma, infatti, quella che all'inizio sembra una classica avventura western (la carovana dei pionieri è, come sappiamo, uno dei principali topòi del genere) in un coinvolgente horror gotico. Tale trasformazione è resa ancora più efficace dal modo in cui avviene, ossia gradualmente: l'entrata in scena di Rakosi (una delle tante sequenze memorabili della storia) è preceduta dalle misteriose e inquietanti morti che funestano il viaggio dei coloni, morti che sono opera del vampiro stesso, passeggero ignoto quanto letale. I due piccoli segni sul collo delle vittime, le sinistre parole del padre di Sahena (il terribile volto di quell'uomo crudele), l'impazzimento di Bruce e l'oscura frase da questi pronunciata prima di morire, sono tutti calibrati elementi con cui lo sceneggiatore riesce a creare, in maniera appunto graduale, un'atmosfera davvero angosciante (Angoscia! è infatti l'azzeccato titolo del primo albo dell'avventura, che vanta una delle più belle e suggestive copertine della serie), un clima di autentico terrore. D'altra parte, cosa c'è di più spaventoso di un nemico invisibile, di un avversario che colpisce nell'ombra, tanto più se costui non è un comune assassino ma addirittura un non-morto, una creatura delle tenebre? Assolutamente dominanti nella prima parte della storia, il pathos e la suspense non vengono tuttavia meno nella seconda parte, quando Rakosi fa finalmente la sua apparizione e inizia di nuovo a colpire.

Arrivato sul posto con martello e paletto, Metrevelic scopre che del vampiro non sono rimasti che gli abiti e le ceneri - ZGR 87, p. 9

Per vendicare la morte del suo padrone, il malvagio Zoltan dà fuoco alla casa, non prima, però, di aver immobilizzato Cico e Albert - ZGR 87, p. 13

Zoltan viene colpito dal proiettile mortale sparatogli da Metrevelic, che in questo modo salva la vita a Zagor - ZGR 87, p. 15


Ciò soprattutto grazie al tenebroso fascino della chiesa sconsacrata in cui abita il vampiro (un miscuglio di sacro e profano, per citare le esatte parole di ZAGOR), con il suo grande salone, l'imponente scala, il parco con il cimitero e la cripta, nella quale ha luogo una fantastica sequenza muta, quella del risveglio di Rakosi sotto gli occhi increduli e terrorizzati di CICO. A proposito del messicano, è interessante notare come lui e l'eroe, pur avvertendo la strana atmosfera che li circonda (questo vale in particolare per ZAGOR, che è dotato, com'è risaputo, di una sorta di sesto senso), vengano facilmente ingannati dai modi gentili e raffinati del barone, così in contrasto sia con la rudezza di Zoltan, sia con la freddezza e le maniere scostanti di Molnar e compagni. Le deliziose pietanze e il vino pregiato che Rakosi offre generosamente ai Nostri, nonché gli interessi scientifici che dice di coltivare, fanno credere a ZAGOR e CICO di trovarsi di fronte a un autentico gentiluomo della vecchia Europa, un nobile nel vero senso della parola (anche se il messicano, quando trova la dispensa chiusa a chiave, definisce il padrone di casa un barone meschino e taccagno). CICO arriva persino a pensare che l'ungherese abbia un animo troppo sensibile, per non dire fragile, visto lo "sconvolgimento" causatogli dalla vista di poche gocce di sangue. Ci riferiamo, ovviamente, alla prima delle due esilaranti gag in cui il pancione sfugge agli attacchi del vampiro, gag che - come leggiamo a p. 79 dello Zagor Index Illustrato 1-100 (Paolo Ferriani Editore, 2ª edizione, Estate 2005) - hanno avuto un ruolo fondamentale nell'ideazione stessa del personaggio di Rakosi: Nolitta ha infatti dichiarato di aver inventato il vampiro, non tanto per farlo scontrare con Zagor, quanto pensando a cosa poteva combinare con Cico.

Trasportando sulle sue spalle lo svenuto Albert, Zagor abbandona in tempo la casa del vampiro, ormai in preda alle fiamme - ZGR 87, p. 22

La figlia di Metrevelic, l'avvenente Aline, si prende cura di Albert - ZGR 87, p. 28

Bela Lugosi – primo attore a impersonare il conte Dracula al cinema – insidia Helen Chandler (Mina Seward nel film) sulla locandina originale di Dracula (Tod Browning, 1931)

Locandina di Dracula il vampiro (Terence Fisher, 1958)


A ben vedere, il messicano si rivela per Rakosi l'avversario più pericoloso, visto che lo costringe alla fuga in ben due occasioni: la prima volta, involontariamente, con l'aglio; la seconda, con una croce improvvisata (un cucchiaio legato di traverso a un pezzo di ferro) ma efficace, grazie alla quale riesce a salvare la vita a ZAGOR (che, poco prima, aveva snobbato le croci "fai da te" dell'amico). Quest'ultima scena ci fornisce peraltro un significativo saggio dell'abilità di Nolitta (vedi anche PIANTE CARNIVORE) nel cambiare registro narrativo, passando - nel giro di poche vignette - dal drammatico al comico, dall'horror puro (il primo piano di Rakosi a p. 78 del n. 86 mette veramente i brividi) alla sua parodia, e viceversa.
Veniamo ora alle fonti d'ispirazione del terribile barone. Come scrive l'autore stesso sulla posta di Tutto Zagor n. 87, Zagor contro il vampiro è un voluto omaggio al cinema dei non-morti. Il nome Bela Rakosi rimanda infatti al famoso attore ungherese Bela Lugosi, che interpretò Dracula nell'omonima pellicola di Tod Browning del 1931; il suo volto, invece, è ispirato a quello del non meno famoso Christopher Lee, che ha impersonato il conte transilvano in qualcosa come dieci film, sette dei quali prodotti dalla storica casa cinematografica inglese Hammer. Tra questi, vanno senz'altro citati i primi due: Dracula il vampiro (1958) e Dracula, principe delle tenebre (1966), diretti entrambi da Terence Fisher. Alcune sequenze della storia zagoriana – ad esempio: la prima apparizione di Rakosi e il suo incenerimento per effetto della luce solare - richiamano scene analoghe presenti in Dracula il vampiro. 

Christopher Lee e la sensuale Barbara Shelley in una foto promozionale di Dracula, principe delle tenebre (Terence Fisher, 1966)

Il corpo di Lee/Dracula comincia ad incenerirsi nell'emozionante finale di Dracula il vampiro

Peter Cushing nei panni del professor Van Helsing nel Dracula del 1958


D'altra parte, il dottor Metrevelic è la versione nolittiana dell'acerrimo nemico di Dracula, il professor Abraham Van Helsing, interpretato nel film di Browning da Edward Van Sloan e nel film di Fisher del '58 (nonché in altre pellicole vampiresche della Hammer) dal grande Peter Cushing. Sempre a proposito di ispirazioni, non passa certo inosservata la similitudine tra la sinistra ombra del barone che appare sulla copertina del n. 86 e quella del conte Orlok (Max Schreck) nel memorabile finale di Nosferatu il vampiro, il capolavoro espressionista di Friedrich Wilhelm Murnau (1922). Per quanto riguarda poi le gag tra CICO e Rakosi, è molto probabile che – fatta eccezione per la scena dello specchio, che cita una celebre sequenza del Dracula di Browning, quella del primo confronto tra il conte e Van Helsing - Nolitta abbia preso spunto dal film di Gianni e Pinotto Il cervello di Frankenstein, diretto da Charles Barton nel 1948. Sulla già menzionata rubrica postale di Tutto Zagor n. 87, lo sceneggiatore afferma, infatti, che i suoi film di vampiri preferiti sono quelli dove si rabbrividisce e si ride allo stesso tempo: come i lungometraggi della coppia Gianni e Pinotto (che incontrano, oltre a Dracula, tutti i mostri possibili); l'irresistibile Per favore non mordermi sul collo di Roman Polansky […] e il simpatico Amore all'ultimo morso di Stan Dragoty (altro regista dal nome vampiresco!).

L'immagine forse più celebre di Nosferatu il vampiro (Friedrich Wilhelm Murnau, 1922): l'ombra del conte Orlok (Max Shreck) si staglia minacciosa sul muro della casa di Ellen Hutter (Greta Schröder)

Van Helsing (Edward Van Sloan) mostra, nella casa di Mina Seward (Helen Chandler), lo specchietto di una scatola al conte vampiro (Bela Lugosi) nel Dracula di Browning. Non vedendosi riflesso in esso e realizzando quindi che il professore ha scoperto la sua vera natura, Dracula getterà a terra la scatola con uno scatto rabbioso e lascerà la casa

Dracula (Bela Lugosi) ipnotizza Pinotto (Lou Costello) ne Il cervello di Frankenstein (Charles Barton, 1948)


Massimo Capalbo

N.B. Trovate i link alle altre voci e lettere degli Zagor Monsters sulla Mappa!

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