di Filippo Pieri
Nel primo capitolo dei dodici previsti per "Martin Mystere Le Nuove Avventure a Colori", Alfredo Castelli (ideatore del personaggio nato con la serie classica in edicola nell'aprile del 1982) spiega com'è nato il progetto: Un paio d'anni fa quando era stata ventilata la possibilità di una serie televisiva live action dedicata alle avventure del Detective dell'impossibile [...] provai ad immaginare cosa avrei fatto io.
Castelli ha quindi immaginato il suo personaggio in una versione più giovane, nato negli Stati Uniti ma residente in Italia a Firenze, in un appartamento sul Ponte Vecchio. È stato Detective dell'Impossibile, ma ora non lo è più. Non c'è Java, ma c'è Max, anche se - come precisa lo stesso Martin - non è il suo assistente ma uno che si limita a toglierlo dai guai. Non è sposato e nemmeno fidanzato con Diana Lombard (che è comunque presente nella serie) e il suo nemico resta, come nella serie classica, Sergej Orloff.
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La cover di Martin Mystère LNEC n. 1 del 2016 rievoca... |
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...la classica cover di Martin Mystère n. 1 del 1982! |
Poste queste basi, il progetto è stato affidato a Giovanni Gualdoni, ex curatore di Dylan Dog, e per la serie è stato scelto un approccio "alla Diabolik" e non "alla Bonelli", come ci rivela lo stesso Gualdoni nel numero 2. La differenza tra i due approcci sta soprattutto nel fatto di non aver lasciato la massima libertà ai disegnatori: grazie al lavoro preparatorio di Andrea Artusi - che ha realizzato uno storyboard di tutte le 1128 tavole che compongono la miniserie - si ha uno stile e un ritmo narrativo identico in ogni albo; allo stesso tempo ogni disegnatore può mantenere la sua personalità artistica.
Ogni albo è scritto dai "Mysteriani" - ovvero da Andrea Artusi, Diego Cajelli, Giovanni Gualdoni, Ivo Lombardo, Enrico Lotti e Andrea Voglino - dando così ancora più uniformità al progetto. A differenza della serie classica i testi sono molto più asciutti e senza lunghi "spiegoni"; c'è tanta azione e ci sono numerosi colpi di scena. Molte battute del numero 1 richiamano la serie classica (per esempio, quando Martin e Max sono a bordo di una Ferrari, il primo dice al secondo che non ci si vede al volante di un'auto del genere) e ogni albo è godibile a sé stante anche se sono tutti collegati tra loro.
Le cover sono di Lucio Filippucci e i disegni sono di Salvatore Cuffari, Valerio Giangiordano, Giulio Giordano, Luca Maresca, Werner Maresta, Francesco Mortarino, Alfredo Orlandi, Fabio Piacentini, Saurio Quaglia, Rosario Raho, Carlo Velardi. I colori interni e delle copertine sono di Daniele Rudoni.
Filippo Pieri
Se gli altri 10 albi si mantengono come questi primi due siamo a cavallo! Non capisco perché non fosse più possibile scrivere storie con un ritmo simile ed accattivanti anche nel 2003-2004.
RispondiEliminaUnico neo, per me nostalgico, è la colorazione di nuova generazione. Sono un patito di quella vecchia, soprattutto a mano! XD