di Francesco Manetti
Ricevo una misteriosa lettera dall'amico Franco Lana, che conoscete e apprezzate come intervistatore di punta dei nostri Quaderni Bonelliani:
Questo cortometraggio è stato girato qualche anno fa, ma inserito online solo da pochi giorni. Io ne ho scritto il testo (anche se la seconda parte è meno farina del mio sacco) e interpreto uno dei protagonisti. Si tratta di un lavoro realizzato con la collaborazione di un centro di salute mentale di Torino. Vi prendono parte diversi pazienti e operatori del centro stesso. Si ipotizza la chiusura della rivista Il Veliero (che esiste veramente e con la quale collaboro) e dell'intenzione dei suoi redattori di rimetterla su, attraverso la messa in scena di uno spettacolo teatrale...
Questo cortometraggio è stato girato qualche anno fa, ma inserito online solo da pochi giorni. Io ne ho scritto il testo (anche se la seconda parte è meno farina del mio sacco) e interpreto uno dei protagonisti. Si tratta di un lavoro realizzato con la collaborazione di un centro di salute mentale di Torino. Vi prendono parte diversi pazienti e operatori del centro stesso. Si ipotizza la chiusura della rivista Il Veliero (che esiste veramente e con la quale collaboro) e dell'intenzione dei suoi redattori di rimetterla su, attraverso la messa in scena di uno spettacolo teatrale...
Ho visto il film, C'era una volta Il Veliero, diretto da Enrico Fossà e ne sono rimasto colpito. Da sempre seguo la grande cinematografia internazionale e in questa opera - una validissima produzione indipendente italiana - vi ho trovato numerosi echi dei più grandi nomi: Cronenberg, Argento, Kubrick, Buñuel, Pasolini, Fellini - con una punta di neorealismo soprattutto nella sequenza iniziale, nella quale più si sente il nostro Franco (le scene urbane, il bar, le comunicazioni "all'antica" con i telefoni delle cabine pubbliche, l'avventura nella villa/redazione abbandonata...). Una pellicola di atmosfera, un'esperienza che tutti noi del fandom abbiamo almeno una volta nella vita provato. E se, Franco, decidissimo di riaprire "Collezionare"?
Franco Lana in un fermo-immagine dal film |
Francesco Manetti
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