MOSTRO DEL DARK
CANAL
Il feroce uomo pesce
dell'avventura Acque misteriose (G. Nolitta
[sog.&scen.] – F. Donatelli [dis.], nn. 110-112), ambientata in
una regione inesplorata del Missouri. ZAGOR e CICO vi
giungono per salvare la vita a tre scienziati tedeschi – Kruger
e Mayer (vecchie conoscenze dei Nostri) e il loro
giovane collega Weiser –, i quali ignorano che le loro
guide, Ross e Lewis, sono in realtà dei banditi e intendono,
una volta giunti nella suddetta regione, rapinarli
e ucciderli. Lo Spirito con la Scure arriva in tempo
per impedirglielo, e poiché Kruger e compagni rifiutano di
tornare indietro, si addentra assieme a loro e alle false guide nel
selvaggio territorio, dove sono avvenute incredibili mutazioni. I
sei, però, vengono ben presto catturati dai subdoli indiani Omaha
(che prima, fingendosi amichevoli, li ospitano nel loro villaggio
e poi fanno bere loro, con l'inganno, una bevanda drogata), i quali
intendono sacrificarli al temutissimo Spirito della Palude, il
mostro del Dark Canal per l'appunto. Legati
dagli Omaha a dei pali, ZAGOR e compagni non credono ai
loro occhi quando vedono emergere di notte, dalle acque della palude,
la spaventosa creatura.
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Zagor n. 110, settembre 1974. Disegno di Ferri |
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Zagor n. 111, ottobre 1974. Disegno di Ferri |
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I
subdoli Omaha drogano i loro ospiti - ZGR 111, p. 15
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Questa, dopo essersi avvicinata al palo più
vicino: quello a cui è legato Lewis, stordisce costui e
lo porta con sé nel Canale Oscuro. Poco dopo, ZAGOR
riesce a liberarsi e, slegati gli altri, s'incammina assieme a loro
verso sud, in direzione del luogo in cui si trova il battello
con cui gli scienziati sono giunti nella regione. L'eroe
vorrebbe far subito ritorno a Maysville, il piccolo villaggio
da cui i tre tedeschi sono partiti il giorno prima, ma Weiser
propone a lui e al resto del gruppo di tornare invece al Dark
Canal, proprio per studiare il mostro: Vi rendete conto
che ci siamo trovati di fronte al più sensazionale essere che esista
sulla Terra? La posizione eretta di un uomo, la pelle squamosa di un
rettile, l'apparato respiratorio di un perfetto anfibio e sicuramente
molti altri particolari che potrebbero offrire materia di studio per
anni e anni a un plotone di zoologi!. Le parole del giovane
scienziato convincono subito i suoi due colleghi, ma non ZAGOR
e lo spaventato Ross; tuttavia, Weiser non tarda a
vincere le resistenze del primo – spiegandogli che la cattura del
mostro solleverebbe l'intera regione da un incubo (il capo degli
Omaha aveva infatti detto loro che il mostro aveva divorato
già sette persone) - mentre il secondo accetta di restare sia perché
l'eroe gli fa capire che da solo non avrebbe alcuna possibilità di
tornare indietro, sia perché i tedeschi gli promettono una generosa
ricompensa. Il giorno dopo, i Nostri giungono nel punto dove la notte
prima è avvenuto il drammatico incontro con il mostro e attraccano
proprio in prossimità dei pali a cui gli Omaha li avevano
legati. Nei giorni seguenti non avviene alcun avvistamento, ma, una
sera, mentre ZAGOR e CICO sono nella cabina con i tre
scienziati, il mostro sale sul battello e aggredisce Ross, che
stava facendo il suo turno di guardia.
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Davanti
agli occhi increduli di Zagor e dei tre scienziati tedeschi, il
mostro emerge dal Dark Canal – ZGR 111, p. 30
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Portando
con sé la sua preda, la creatura scompare nelle acque della palude –
ZGR 111, p. 34
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Weiser
propone ai suoi compagni di ritornare al Dark Canal - ZGR 111, p. 41
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Insensibile
ala scure di Zagor, grazie alla sua poderosa corazza, il mostro
trascina con sé lo sventurato Ross - ZGR 111, p. 54
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ZAGOR corre subito in
aiuto del compagno, ormai privo di sensi, e scaglia la sua scure
contro la creatura, che però, protetta dalla corazza squamosa, non
subisce alcun danno e trascina con sé in acqua la sua preda umana.
L'eroe si tuffa a sua volta, ma non riesce a individuare il mostro;
anzi, l'eroe attacca per errore Weiser, che si era tuffato
immediatamente dopo di lui. Lo Spirito con la Scure non si da
comunque per vinto e, quella stessa notte, scende a terra ed esplora
i dintorni, allo scopo di trovare la tana della creatura. La ricerca
di ZAGOR - non più intenzionato a catturare l'uomo pesce
(come vorrebbero i tedeschi), ma ad ucciderlo e basta – non dà
però l'esito sperato e infatti, mentre l'eroe sta per tornare al
battello, il mostro attacca di nuovo, aggredendo prima Weiser,
che era di guardia assieme a CICO, poi Kruger e Mayer,
i quali, armati di fucile, intervengono in difesa del collega. Uditi
gli spari, ZAGOR raggiunge rapidamente l'imbarcazione e vede
che la creatura sta per trascinare in acqua lo svenuto Weiser,
come aveva fatto con Ross. Consapevole che l'uomo pesce è
invulnerabile alla sua scure, l'eroe estrae la pistola e gli spara
ripetutamente. Stavolta, i proiettili della sua Colt Navy, a
differenza di quelli sparati dai suoi compagni, vanno a segno e
penetrano la corazza del mostro, il quale lascia Weiser
e si tuffa in acqua. ZAGOR fa altrettanto e riesce finalmente
a raggiungere il mostro nella sua tana, una caverna sotterranea che è
collegata al Dark Canal attraverso uno stretto cunicolo.
L'eroe, che impugna un coltello, ingaggia una terribile lotta con
l'uomo pesce, il quale lo ferisce con i suoi affilati artigli. Alla
fine, però, ZAGOR riesce ad affondare la lama del suo pugnale
in uno dei pochi punti vulnerabili del mostro, che si
getta in acqua e muore.
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Per
salvare Weiser, Zagor spara più volte contro il mostro - ZGR 111, p.
74
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L'uomo
pesce, ferito e sanguinante, viene inseguito da Zagor - ZGR 111, p.
77
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Giunto
nella tana del mostro, Zagor viene assalito da quest'ultimo - ZGR
111, p. 80
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Nei giorni successivi, Weiser
tenta invano di trovare il corpo dell'uomo pesce; pertanto, ZAGOR
e gli altri decidono che è giunto il momento di far ritorno a
Maysville. Anche Weiser è d'accordo, ma dice loro di
voler compiere un'ultima ricerca in una zona poco lontana, dove ha
notato uno strano formicaio. Scende quindi a terra, promettendo ai
suoi compagni che tornerà presto, ma così non è: trascorse infatti
un paio d'ore, ZAGOR e il resto del gruppo cominciano a
preoccuparsi (la suddetta zona è infatti piena di sabbie mobili) e
vanno alla sua ricerca. Poiché questa non dà buon esito, i Nostri
continuano perlustrare il territorio anche nei giorni seguenti e, un
pomeriggio, scoprono una capanna disabitata (con un pozzo vicino)
dove Mayer trova un diario le cui pagine sembrano essere state
scritte proprio da Weiser. In quel preciso momento, però, un
mostro del tutto identico al precedente irrompe nella capanna
e, dopo aver tramortito CICO e Kruger, atterra l'eroe
con una tremenda artigliata. Fortunatamente per ZAGOR, Meyer
spara più volte alla creatura con il suo fucile, fino ad ucciderla.
Pochi minuti dopo, avviene qualcosa d'incredibile: il mostro
subisce una rapida metamorfosi che lo trasforma in un uomo, e
quest'uomo altri non è che lo scomparso Weiser. Sconvolti
dall'inaspettato colpo di scena, ZAGOR e i suoi compagni
scoprono, attraverso la lettura del summenzionato diario, la
terribile verità: Weiser aveva in realtà trovato il corpo
del mostro ucciso dall'eroe, corpo che però era diventato
ormai quello di un comune essere umano. Desideroso di tenere per sé
l'eccezionale scoperta, lo scienziato aveva mentito ai suoi compagni
e, con una scusa (quella del formicaio), si era allontanato dal
battello per ricercare da solo le cause della mutazione subita
dall'uomo pesce.
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L'eroe
riesce a colpire la creatura in un punto vitale - ZGR 111, p. 83
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Tutto
lascerebbe pensare che Weiser sia finito nelle sabbie mobili, ma
Zagor non ne è convinto - ZGR 111, p. 98
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Zagor n. 112, novembre 1974. Disegno di Ferri |
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Un
altro feroce uomo pesce irrompe nella capanna scoperta dai Nostri -
ZGR 112, p. 8
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Aveva quindi trovato, per puro caso, la capanna
abbandonata e vi si era stabilito, ma una notte era stato svegliato
da atroci dolori e si era accorto, con orrore, che anche lui –
com'era accaduto all'uomo del Dark Canal - si stava
trasformando in mostro. Prima di perdere l'ultimo barlume di
ragione, Weiser aveva intuito che, a causare le orribili
mutazioni, è l'acqua del pozzo. CICO, che proprio in
quell'istante ne ha bevuto un sorso, lo rigurgita immediatamente.
Kruger e Mayer, invece, non vedono l'ora di scoprire
quali sono i precisi elementi mutageni contenuti nell'acqua e
iniziano a stilare l'elenco della strumentazione necessaria.
Tuttavia, ZAGOR ritiene giustamente che la suddetta acqua sia
troppo pericolosa e, volendo evitare future tragedie, fa esplodere il
pozzo, dopodiché si mette sulla via del ritorno assieme ai suoi
compagni.
Il mostro
del Dark
Canal è una delle più celebri
e interessanti creature apparse nella saga zagoriana. In realtà,
come abbiamo visto, di mostro
non ce n'è uno solo, ma due, e il secondo è, o meglio: era, Weiser,
il quale paga a carissimo prezzo la sua hybris. Abbiamo
usato questo termine – che indica il delirio di onnipotenza
dell'uomo, delirio che provoca la fzònos zeon, l'invidia
degli dei e quindi l'inevitabile punizione – già a proposito del
dottor Howenstein
(vedi MOSTRI DI GREEN SHROUD), che però è un personaggio molto più negativo di
Weiser.
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Meyer
uccide il mostro, salvando Zagor - ZGR 112, p. 12
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La
creatura subisce un'incredibile mutazione, trasformandosi in Weiser -
ZGR 112, p. 17
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Leggendo
il diario di Weiser, i Nostri scoprono la tremenda verità - ZGR 112,
p. 27
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In effetti, quest'ultimo – per quanto affamato di
gloria ed egoista al punto da mentire spudoratamente ai suoi compagni
e inscenare persino la propria morte, cercando di far credere loro di
essere finito nelle sabbie mobili (tutto questo per potermi
presentare al mondo della scienza come l'unico trionfatore,
scrive egli stesso nel diario) -, non è paragonabile al folle e
malvagio scienziato di Nuova Vita, che ben si merita la fine
che fa. Weiser, al pari del dottor Stubb alias
l'UOMO LUPO e di Wilfred Kellog alias l'UOMO
TIGRE (per citare altri due famosi personaggi zagoriani colpevoli
di hybris), è una figura tragica, e la sua tragedia ha un che
di beffardo: infatti, da brillante uomo di scienza qual era, Weiser
finisce per diventare una creatura bestiale, un essere privo di
razionalità e mosso unicamente da istinti primordiali. Insomma, la
sua brama di conoscenza gli si ritorce contro a tal punto da
trasformarlo nell'oggetto stesso delle sue ricerche. Insomma: una
tragico, crudelissimo contrappasso.
Curiosità: Com'è noto
a tutti gli zagoriani, il mostro del Dark Canal
è ispirato al Gill-man, l'indimenticabile creatura che
compare nel famoso film di Jack Arnold Il mostro della laguna nera
(1954) e nel suo sequel La vendetta del mostro (1955),
diretto sempre da Arnold (a dire il vero, ci sarebbe anche un terzo
episodio, intitolato Terrore sul mondo [John Sherwood, 1956],
ma in esso il Gill-Man ha un aspetto molto diverso). Sergio
Bonelli nutriva un'autentica passione per Il mostro della laguna
nera, come dimostra anche l'esplicito omaggio al film contenuto
nel penultimo albo della serie regolare di Mister No (il n.
378), intitolato proprio Black Lagoon.
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Cico
rigurgita l'acqua appena raccolta nel pozzo, responsabile delle
orribili mutazioni - ZGR 112, p. 28
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Zagor
fa esplodere il pozzo della capanna
maledetta - ZGR 112, p. 33
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La
locandina spagnola de Il
mostro della laguna nera
(Jack Arnold, 1954)
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La
celebre scena in cui il mostro nuota sotto l'ignara Julie Adams, che
nel film interpreta la scienziata Kay Lawrence
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Tornando alla
storia zagoriana, merita sicuramente citare la divertente sequenza
finale, in cui CICO – che sta per fare ritorno al battello
con ZAGOR e i due scienziati tedeschi - si dispera
perché, pur avendo rigurgitato l'acqua del pozzo, è ormai convinto
che si trasformerà in uomo pesce anche lui. Avanti, Cico,
muoviti!, dice l'eroe al messicano, che risponde: Muovermi?
Puah! Fai presto tu, a dirlo! Io, però, non
riesco più a respirare… i miei polmoni non funzionano più… sto
già diventando un pesce e presto mi spunteranno le branchie! Un
pesce… sto diventando un pesce… è terribile! Povero me! Non
riesco a immaginarmi con una lisca al posto della colonna
vertebrale!... Ma la realtà è proprio questa… …che sto
diventando un pesce!. Stanco di ascoltare questi piagnistei,
ZAGOR afferra CICO e lo scaraventa in acqua: Se sei
un pesce… fammi vedere come nuoti, dannato pancione!. Il
messicano, che fatica a stare a galla in quell'acqua melmosa, chiede
subito all'amico di tirarlo fuori, al che ZAGOR gli dice: Mm…
così a occhio e croce, non vali un granché come nuotatore! Dì un
po', sei proprio sicuro di essere un pesce?. La risposta di CICO
è immediata: No, che il diavolo ti porti! Sono un uomo,
accidentaccio! Un uomo come tutti voi… tiratemi fuori da questa
maledettissima brodaglia!. ZAGOR lo accontenta subito, e
il pancione esclama: Che faticaccia, ragazzi… nell'intento di
tenermi a galla, mi sono persino slogato la pinna destra!.
Irritato da quest'ultima parola, l'eroe gli domanda: Cosa ti sei
slogato?, e CICO risponde: La pinna des… ehm…
il braccio destro volevo dire… il braccio destro! Acc…
dannaz… malediz… .
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Locandina
de La vendetta del mostro
(Jack Arnold, 1955), primo dei due sequel de Il
mostro della laguna nera
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Ricou
Browning, uno dei due stuntmen che interpretarono il Gill-man
nei due film di Arnold e in quello di Sherwood
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Mister No n. 378, novembre 2006. Disegno di Diso |
MOSTRO
DELL’ANTARTIDE
Compare ne La Chiave
della Conoscenza (M. Boselli [sog.&scen.] – R. Della
Monica [dis.], nn. 586-588), prima e finora unica storia zagoriana
che ha luogo tra i ghiacci del Polo Sud. E qui che si è diretto
Dexter Green, l'archeologo che ha tradito ZAGOR (vedi
MORTI VIVENTI) per impossessarsi delle quattro gemme
atlantidee che costituiscono, per l'appunto, la Chiave della
Conoscenza. Esse, infatti, permettono di accedere al laboratorio
segreto dell'ultima colonia di Atlantide, che si trova nell'interno
del continente australe.
ZAGOR e CICO, che
sono giunti in Antartide a bordo della Marilena, raggiungono a
piedi l'Endurance, la nave del capitano Templeton su
cui viaggia il professor Green; ma, oltre a scoprire che
questi è già partito verso l'interno con il fido Yambo,
l'agente di Altrove Lambert e alcuni membri
dell'equipaggio (tra cui lo stesso capitano), vengono catturati.
Scoperta l'esistenza di una slitta e di una muta di cani di riserva,
i Nostri riescono però a fuggire e si dirigono anch'essi a sud,
sulle tracce dell'archeologo. Gli uomini dell'Endurance
rinunciano a inseguirli e i due amici decidono quindi di fare una
sosta, ma, proprio in quel momento, CICO cade in un crepaccio
e, quando ZAGOR vi si cala per recuperarlo, entrambi vedono,
imprigionata nel ghiaccio, la sagoma di una misteriosa creatura.
Mentre il messicano è convinto di aver visto la creatura muoversi,
ZAGOR ritiene che si sia trattato di un'illusione ottica e che
la suddetta sagoma sia solo la carcassa di un pinguino o di un leone
marino. I due si rimettono quindi in marcia e, alcune ore dopo, poco
prima che scoppi una tormenta, raggiungono una zona rocciosa e
montano una specie di tenda.
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Zagor n. 586, maggio 2014. Disegno di Ferri |
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Zagor n. 587, giugno 2014. Disegno di Ferri |
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Cico
è convinto che l'inquietante creatura imprigionata nel ghiaccio sia
ancora viva - ZGR 587, p. 10
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I
cani avvertono una minacciosa presenza - ZGR 587, p. 16
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All'improvviso, però, i cani avvertono
un'inquietante presenza e ZAGOR, uscito dalla tenda, prova una
sensazione identica, che trova poi conferma quando, ripresa la
marcia, lui e CICO notano sulla neve delle stranissime
impronte a forma di spirale. E' evidente, ormai, che nei dintorni si
aggira una creatura sconosciuta e minacciosa, la quale un tempo –
come scoprirà ZAGOR in seguito – era un normale essere
umano. Questa creatura, avvicinatasi al campo che ospita una parte
della spedizione di Dexter Green (il resto della spedizione
invece, compresi l'archeologo e Yambo, ha nel frattempo quasi
raggiunto la sua meta), rapisce l'uomo di guardia – Burley –
e lo trascina in una caverna per divorarlo. Poco dopo, infatti, ZAGOR
– che ha raggiunto il campo con CICO – entra nella
suddetta grotta assieme ai compagni di Burley e trova il
cadavere di quest'ultimo, privo però delle gambe, che sono state
mangiate dal mostro. Seguendo le tracce di sangue lasciate dalla
creatura, ZAGOR e gli altri si addentrano ancora di più nella
caverna, ma scoprono che il loro misterioso nemico è
irraggiungibile, essendo sceso in un profondo crepaccio. Uno degli
uomini dell'Endurance, Elvin, si convince che a
uccidere Burley è la stessa creatura raffigurata sulle pareti
di un'altra caverna e conduce ZAGOR e CICO sul posto.
Osservando il mostro tentacolato del graffito – che, dice loro
Elvin, è stato tracciato, secondo il professor Green,
dagli ultimi superstiti imbarbariti della colonia di Atlantide (nel
disegno, infatti, vi sono anche due figure umane) – ZAGOR
capisce che il pancione non si era affatto sbagliato. Quando
Cico è caduto dentro un crepaccio del ghiaccio, ieri pomeriggio, ha
avuto l'impressione di non solo… - dice l'eroe a Elvin -
in effetti c'era una sagoma visibile attraverso il ghiaccio…
[…] forse il rumore che abbiamo fatto ha risvegliato la creatura
dal suo lungo sonno… Ci vorrebbe Dexter Green per spiegarci
se la mia ipotesi è plausibile! Il mostro dev'essere rimasto
ibernato nel ghiacciaio per secoli… .
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Zagor
e Cico riconoscono nel mostro del graffito l'essere visto il giorno
prima nel crepaccio - ZGR 587, p. 44
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Zagor n. 588, luglio 2014. Disegno di Ferri |
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Il
mostro lotta con i cani - ZGR 587, p. 76
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Zagor
vede finalmente in volto la feroce creatura - ZGR 587, p. 79
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La creatura che ha ucciso
e mutilato il povero Burley torna a colpire alcune ore dopo,
quando ZAGOR e compagni, smontato le tende e rimessisi in
marcia, si accampano presso un pendio roccioso. Sentito dai cani, che
iniziano ad agitarsi, il mostro squarcia la tenda con i suoi artigli
e afferra un altro uomo dell'Endurance, Willy. Per
salvare l'amico, ZAGOR esce dalla tenda assieme ai cani, i
quali assalgono il mostro, costringendolo a lasciare la preda e
inseguendolo quando esso fugge. L'eroe corre per dar loro manforte e
finalmente ha modo di vedere bene in volto la creatura: un essere
davvero spaventoso, che è munito di grosse zanne e ha un groviglio
di tentacoli al posto del naso, con i quali strappa via la scure a
ZAGOR e gli avvolge il braccio sinistro. I suoi tentacoli
bruciano come il fuoco… mi strapperà il braccio se non… -
pensa l'eroe, il quale afferra la pistola appartenuta a Burley
e la punta contro la testa del mostro. L'arma però s'inceppa, al che
ZAGOR tenta il tutto per tutto e, con le sue gambe, riesce a
far perdere l'equilibrio al proprio avversario. Afferrata quindi una
pietra, ZAGOR colpisce ripetutamente la testa del mostro, il
quale, prima di morire, riacquista la lucidità e comunica per via
telepatica con l'eroe. Ho visto… uno dei loro antichi
laboratori… - racconta ZAGOR, poco più tardi, ai suoi
compagni - sono state le ricerche scientifiche a ridurlo così…non
mi chiedete come… i raggi di quei macchinari, poco alla volta,
hanno deformato i loro corpi… …il suo e quello di altri
scienziati come lui! Per loro la scienza, la necessità di inventare
nuove armi… erano obiettivi di assoluta importanza! E poi quei
raggi hanno influito anche sul loro cervello, sulla loro capacità di
ragionamento… ridotti in quel modo, gli scienziati dell'ultima
colonia di Atlantis hanno creduto di essere diventati una casta di
guerrieri invincibili, dei semidei… […] Gli scienziati
hanno dominato gli ultimi imbarbariti discendenti della razza umana…
a volte se ne nutrivano!.
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Attaccato
da Zagor, il mostro gli strappa via la scure con i suoi tentacoli -
ZGR 587, p. 80
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Per
sottrarsi alla terribile stretta dei tentacoli, Zagor tenta di far
perdere l'equilibrio al suo avversario - ZGR 587, p. 81
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L'eroe
sfonda la testa del mostro a colpi di pietra - ZGR 587, p. 82
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Prima
di morire, il mostro comunica telepaticamente con Zagor - ZGR 587, p.
83
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Willy chiede pertanto a ZAGOR
se il mostro gli ha detto pure se sono rimasti in vita altre creature
simili a lui, e l'eroe risponde: Pensava che i suoi simili fossero
tutti morti… è riuscito a sopravvivere ibernato nel ghiaccio…
alla fine ha riacquistato la lucidità, come vi ho spiegato e… …e
mi ha chiesto perdono!. ZAGOR poi aggiunge: Quella
creatura mi ha anche detto di stare in guardia… […] esiste…
o esisteva un'altra minaccia molto più terribile… avevano invaso
la città… . CICO domanda all'amico di cosa si tratta
precisamente, e ZAGOR risponde: Questo non ha fatto in
tempo a o non ha potuto spiegarmelo… nella mia mente è solo
arrivata un'informe sensazione di puro orrore.. e una parola:
Shayogan!. Come vedremo appunto nella voce
SHAYOGAN, il mostro cui si riferisce ZAGOR è assai più
terribile della creatura tentacolata che un tempo era uno scienziato
atlantideo. Quest'ultimo fornirà all'eroe, sempre per via
telepatica, un aiuto decisivo contro il suddetto mostro e avrà
inoltre un ruolo determinante nella riappacificazione tra ZAGOR
e Dexter Green. Curiosità: Tra le creature
zagoriane d'ispirazione lovecraftiana (vedi MOSTRI DI WINDY ROCK e DAGON), il mostro dell'Antartide
– anch'esso divenuto tale, come il MOSTRO DEL DARK
CANAL, a causa dell'hybris di uno scienziato (che ha
subito l'identica, atroce sorte dei suoi colleghi atlantidei) - è
indubbiamente quello più simile al celebre Cthulhu. Esso richiama
inoltre lo spaventoso alieno di Who goes there?, il racconto
di John W. Campbell che abbiamo già citato a proposito dei MOSTRI DI WINDY ROCK (1938). E' invece
dichiaratamente ispirato al famoso esploratore britannico Ernest
Henry Shackleton, il capitano Templeton: la nave di quest'ultimo,
infatti, porta lo stesso nome – Endurance – di quella del
primo, protagonista - nel 1914-1916 - di una delle più conosciute e
drammatiche spedizioni antartiche.
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Zagor
scopre che il mostro, prima di diventare tale, era uno scienziato
atlantideo - ZGR 587, p. 86
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Zagor
assiste nella sua mente all'orribile mutazione dello scienziato - ZGR
587, p. 87
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Il
mostruoso Cthulhu
in un'illustrazione tratta dal sito Deviant Art
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Sir
Ernest Henry Shackleton (1874-1922), uno dei più celebri esploratori
polari
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MOSTRO DI KRINHAR
Il mostro in cui – nel
finale de I Sette Poteri (M. Toninelli [sog.&scen.]
– M. Torricelli [dis.], nn. 271-273) - si trasforma il malvagio
monaco tibetano Krinhar alias il Grande Maak.
Costui, dopo aver ucciso Shu-Tze - il vecchio maestro del
fachiro Ramath –, raggiunge l'America con la sua setta (i
feroci Mnong) e, stabilitosi sulle Montagne Lucenti,
ricostruisce la sua fortezza (quella originale, che sorgeva
sull'Himalaya, era stata distrutta proprio da Shu-Tze e dagli
altri saggi delle montagne), dove cerca di decifrare le
formule dei Sette Poteri: se vi riuscirà, avrà in mano il
potere assoluto, e il mondo intero cadrà preda
della sua malvagità. Avvisato dallo spirito di Shu-Tze,
Ramath si congeda temporaneamente dai suoi compagni della
Golden Baby e raggiunge a sua volta le Montagne
Lucenti. Qui, però, cade vittima di un agguato tesogli dai Mnong
(con la complicità del subdolo trapper Joss) e riesce a
salvarsi solo grazie a Tisko, capo del Piccolo Popolo
(una tribù di indiani pigmei che vive sulle suddette montagne) e
vecchia conoscenza dello Spirito con la Scure. Portato da
Tisko al sicuro in una grotta, Ramath – che è stato
ferito da un guerriero Mnong e non è quindi in grado di
affrontare Krinhar – invia, con i suoi poteri
extrasensoriali, una richiesta di aiuto ai suoi amici ZAGOR e
CICO, che, messisi subito in viaggio, giungono sulle Montagne
Lucenti qualche giorno più tardi. Dopo varie peripezie (tra cui,
il terrificante incontro con lo YETI, che Krinhar è
riuscito ad assoggettare e ha portato
con sé nel Nuovo Mondo), i due vengono condotti da Tisko (il
quale, come ha fatto con Ramath, salva i Nostri dai Mnong)
nella caverna dove ha lasciato
il fachiro.
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Zagor n. 273, aprile 1988. Disegno di Ferri |
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Sfogliando
il Darkwood Monitor,
Zagor nota il messaggio che Ramath ha trasmesso per via telepatica a
Cico - ZGR 271, p. 92
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Quest'ultimo mette al corrente ZAGOR
dell'enorme pericolo rappresentato da Krinhar, dopodiché
sottopone l'eroe e se stesso a uno speciale rito, attraverso il quale
fa entrare il suo spirito nel corpo del Nostro, che in questo modo
acquisisce i suoi notevoli poteri. Impossessatisi, non senza
difficoltà, del carro di Joss (che, inseguito dall'eroe,
muore precipitando da una scarpata), ZAGOR e Tisko (che
deve liberare i suoi compagni schiavizzati dai Mnong, tra cui
Wakar), penetrano di nascosto nella fortezza di Krinhar.
Grazie all'aiuto del succitato Wakar, i due amici riescono a
sfuggire alle guardie della fortezza (che, accortisi della loro
presenza, hanno suonato l'allarme generale) e raggiungono la sala del
Grande Maak, il quale però non si fa cogliere di
sorpresa. Entrato con il suo spirito nel corpo del suo braccio destro
Mukul, Krinhar (il cui corpo sta immobile sul trono)
prende posto in un cerchio magico che si torva in un'altra sala e
ZAGOR – guidato da Ramath - fa altrettanto.
All'improvviso, sulla scena piomba l'oscurità più totale e i due
avversari si sentono presi da un vortice che li trasporta in una
sconvolgente dimensione onirica (un luogo pieno di rocce, alberi,
orologi a pendolo e specchi [che stanno a mezz'aria], e con un
pavimento a scacchi), dove ciascuno di essi si ritrova in sella a una
sorta di tigre dai denti a sciabola. Senza perdere tempo,
Krinhar/Mukul e ZAGOR si lanciano all'attacco l'uno
dell'altro, il primo armato di una spada e il secondo
dell'immancabile scure. Il malvagio monaco riesce a far cadere di
sella il Nostro, il quale, però, evitati i suoi fendenti, sferra un
tremendo colpo di scure alla belva montata dal nemico, uccidendola.
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Cico
e Tisko assistono sbalorditi al rito attraverso il quale Ramath entra
con il suo spirito nel corpo di Zagor - ZGR 272, p. 88
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Krinhar
con il suo braccio destro Mukul - ZGR 273, p. 47
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Zagor/Ramath
e Mukul/Krinhar si ritrovano catapultati in una sconvolgente
dimensione onirica - ZGR 273, p. 57
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Privato della sua cavalcatura, Krinhar non fa in tempo a
reagire che ZAGOR, sempre con la scure, spezza la lama della sua
spada. Riposta la scure, ZAGOR ingaggia un corpo a corpo con
Krinhar/Mukul, che, colpito da un potente cazzotto dell'eroe,
finisce prima contro uno dei tanti specchi lì presenti (che va in
pezzi) e poi contro un albero. Uff! E' fatta!, esclama uno
stremato ZAGOR, ma Ramath, parlandogli nella mente, gli
dice: No, Zagor… così non basta! Devi ucciderlo! La lotta non
avrà fine finché lui non sarà morto!. L'eroe risponde: No…
io non posso! Non posso colpirlo mentre è privo di sensi!, ma
Ramath insiste: Devi schiacciare quel verme, subito! Non
lasciare che si riprenda! Eliminalo ora! Presto! Non esitare ancora…
o potrebbe essere troppo tardi!. I timori del fachiro si
materializzano proprio in quel momento: E' già troppo tardi,
Ramath! - esclama Krinhar, trasformatosi in una specie di
licantropo – Speravo di poterti sconfiggere con i miei poteri,
ma visto che non è stato così, mi trovo costretto a ricorrere ad
altre forze… io, per tua sfortuna, ho già decifrato una parte
delle tavole dei Sette Poteri!. Detto questo, il
mostro attacca ZAGOR, sputando fuoco dalla sua bocca.
Purtroppo non posso aiutarti, Zagor! – dice Ramath al
Nostro, che ha evitato per un soffio la fiammata di Krinhar –
Neppure io conosco le tavole dei "Sette poteri" e non so
come oppormi alle forze da esse scatenate. Abbiamo perduto, Zagor!.
Anche l'eroe è convinto di non potercela fare contro un simile
avversario e, dopo aver evitato nuovamente il fuoco di quest'ultimo,
scivola nel tentativo di rialzarsi e si spezza la caviglia. E' la
fine!, pensa ZAGOR mentre il mostro si appresta a lanciare
un'altra fiammata. In un istintivo quanto disperato gesto di difesa,
l'eroe si fa scudo con uno dei frammenti dello specchio rotto in
precedenza da Krinhar: la lingua di fuoco rimbalza su di esso
e investe il mostro, riducendolo in cenere. In quel preciso istante,
ZAGOR ritorna nella realtà e ritrova Tisko.
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La
spaventosa trasformazione di Krinhar - ZGR 273, p. 64
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Il
mostro in cui si è tramutato Krinhar si avvicina minacciosamente a
Zagor - ZGR 273, p. 65
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Del
Krinhar in carne e ossa, invece, non è rimasto che un povero
essere ridotto a una vita vegetativa, come dice Ramath stesso,
apparso nella sala del trono, ai Mnong, ai quali promette che
li riporterà nella loro terra a bordo della Golden Baby. Due
giorni più tardi, ZAGOR e CICO lasciano le Montagne
Lucenti assieme al fachiro e, per l'appunto, agli ex guerrieri di
Krinhar. Lungo il cammino, ZAGOR chiede a Ramath
– che, non essendosi ancora ripreso del tutto, viene trasportato da
due Mnong su una rudimentale barella - spiegazioni
sull'inaspettato epilogo del duello con il monaco tibetano. Né tu
né io sapevamo che quel vetro apparteneva a uno specchio sacro…
…uno specchio che ha la proprietà non solo di riflettere le
immagini ma anche le cose materiali…, dice Ramath
all'eroe, il quale commenta: E così il fuoco ha distrutto colui
che lo lanciava!. E il fachiro: Una fine davvero sconcertante
per il Grande Maak!, al che ZAGOR esclama: Puah! La
fine che si meritava quell'emerito furfante!.
Curiosità: Krinhar
richiama molto, nelle fattezze fisiche, uno dei più celebri villains
del fumetto: il malvagio imperatore Ming, acerrimo nemico di Flash
Gordon, l'eroe creato da Alex Raymond nel 1934. D'altra parte, tanto
Ming quanto Krinhar incarnano un
classico topos della fiction: il pericolo giallo, che
più volte ha fatto capolino nella saga zagoriana (pensiamo, per
esempio, a storie come Il sigillo dell'imperatore [nn.
157-161] e I pirati del Drago [nn. 350-352]) e anche in
quella di Tex, dove è presente tutto un filone di avventure
in cui il ranger e i suoi pards affrontano i perfidi cinesi.
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Zagor
evita di un soffio il getto di fuoco sputato dal mostro - ZGR 273, p.
66
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Rimbalzando
sul frammento di specchio con cui l'eroe si è fatto scudo, il fuoco
investe ed incenerisce il mostro - ZGR 273, p. 68
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I
guerrieri Mnong scoprono che Krinhar è ridotto a un vegetale - ZGR
273, p. 70
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Tornando a I Sette Poteri, vale la pena di soffermarci
sulla parte iniziale della storia, quando Ramath - per inviare
la sua richiesta d'aiuto agli amici ZAGOR e CICO -
induce telepaticamente il messicano a scrivere, sul giornale che
questi ha deciso di stampare: il Darkwood Monitor, la seguente
notizia: Ramath è ferito gravemente, in una grotta nei pressi del
Passo dell'Orso, sulle Montagne Lucenti. Ecco cosa scrive, a
proposito del quotidiano ideato dal pancione, Marcello Toninelli a p.
38 del suo interessante volumetto Zagor 1982-1993, un senese a
Darkwood (Cartoon Club Editore, 2013): In quest'avventura sono
tornato alla tradizione della gag
di Cico che, dopo aver acquistato per pochi dollari a
un'asta una macchina di stampa, si trasforma in un arrembante quanto
sfortunato (e come poteva essere altrimenti?) editore di frontiera.
Ho battezzato la sua creatura cartacea Darkwood
Monitor, senza immaginare che un giorno quel titolo
avrebbe campeggiato su una pubblicazione reale. Un gruppo di
appassionati riuniti nello Zagor Club decise infatti nell'aprile del
1997 di chiamare così la propria fanzine, approdata due anni più
tardi anche in rete all'interno del sito Darkwood
Online. Piccole sorprese per creativi.
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Il
perfido Ming in un disegno di Alex Raymond
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Copertina
del terzo numero di Darkwood
Monitor (dicembre 1997)
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Massimo Capalbo
N.B. Trovate i link alle altre parti di Zagor Mosnters sulla Mappa!
"Acque misteriose" è una di quelle avventure come KLM e VSR in cui Nolitta si prende un intero albo per introdurci i personaggi e nella vicenda!
RispondiEliminaBello rivedere Kruger e Mayer! ^^ Chissà come mai nessuno a pensato di farli tornare!
Le scene con il mostro (o meglio i mostri XD) sono veramente inquietanti e proprio tosta la battaglia sott' acqua. Dl periodo a mio avviso ce ne sono di migliori, ma questa non sfigura e sa ben intrattenere! L' ambientazione palustre poi è ben resa da Donatelli che ci trascina ancor di più nella vicenda!
"ma in esso il Gill-Man ha un aspetto molto diverso"
Ah, però!
"Merita sicuramente citare la divertente sequenza finale, in cui CICO – che sta per fare ritorno al battello con ZAGOR e i due scienziati tedeschi - si dispera perché, pur avendo rigurgitato l'acqua del pozzo, è ormai convinto che si trasformerà in uomo pesce anche lui"
Già! lol
"Antartica" promette bene! XD
"I sette poteri" è un' avventura dove Toninelli, tacciato di poca originalità XD, si è veramente sbizzarrito tra yeti, guerrieri mnong e scontri in altre dimensioni e di come riesce a fondere action, horror e magia. Interessante poi elevare Ramath a cooprotagonista (cosa che Burattini ripeterà felicemente in "Thugs") che con Nolitta era più che altro un prezioso giolli. Fa piacere, seppur per pochissime pagine, rivedere il mitico capitan Fishleg, che per un suo effettivo ritorno dovrà aspettare ancora qualche anno! Indubbiamente il personaggio più sacrificato del periodo!
Non sarà un capolavoro, ma trovo l' avventura sempre molto divertente ed avvincente. Poteva durare anche un po di più a mio parere. Krinhar non si vede tanto. Simpatico il ritorno di Tisko! ^^
Affascinante la dicitura "il flauto che porta l' orrore", un epiteto degno del miglior Nolitta che crea grande atmosfera e mistero e penso che se fosse stata usata in una sua storia verrebbe più ricordata XD.
Tra le scene top l' attacco dello yeti e il combattimento sopracitato nella dimensione magica! Torricelli forse alla miglior prova su Zagor nel suo primo periodo secondo me.
lol la gag di Cico! ^^ Tra le critiche a Toninelli ne ho lette due che mi hanno stranito! Una che l' autore sacrificasse il mitico pancione e lo rendesse una figura inutile! °_O O.K., in 5-6 avventura o lo fa comparire poco o solo per metà storia circa, ma nella maggior parte lo sa ben sfruttare e questa storia ne è un esempio visto che qui c' è sia in veste comica che di valida spalla di Zagor!
L' altra che, ancora peggio, avesse ridotto lo spirito con la scure ad un vegetale o roba simile! O_O Beh, la citazione sopra del combattimento finale fa vedere come invece l' autore ben caratterizzasse il protagonista nelle sue doti umane e non solo!
Chissà se l' autore si è ispirato a film del periodo come "IL bambino d' oro" e "Grosso guaio a chinatown"! ^^
Ah, esordiscono qui le chiamate di Ramath a Cico che Boselli riutilizzerà! ^^
RispondiEliminaM' ero dimenticato! Bella e simpatica l' ultima pagina che ho scoperto essere stata scritta da Sclavi! Chissà, visto il tono simile, se ha fatto anche lui quella de "Il segreto della mappa".
RispondiElimina