di Francesco Manetti (con un'introduzione di Cesare Di Giulio)
Il “dossier” nasce in realtà come risultato “secondario” del lavoro
(ancora più pazzesco) di indicizzazione, sul sito Collezionismo
Fumetti
, di tutte le storie presentate dalla Mondadori nei suoi anni
di gestione dei personaggi D.C.. Nella mancanza totale di credit
, l’unica soluzione era quella di
confrontare le storie con le sinossi rintracciabili sui database
d’Oltreoceano e/o, ancora meglio, con gli albi originali. Da questo
lavoro di raffronto delle tavole sono cominciate a saltare fuori delle
differenze “inquietanti”, che venivano via via segnalate nelle relative
schede del sito. Il fenomeno della “censura” nel campo dei comic era già conosciuto e
segnalato, sia per gli Albi del Falco
, che per molte altre testate, ma
l’indicizzazione della storie è stata l’occasione per scovarne talmente
tante da farmi venire (l’insana?) voglia di raccoglierle in quello che
definisco un “dossier semiserio” sull’argomento…
Cesare Di Giulio
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La copertina del saggio di Cesare di Giulio (ottobre 2015) |
Quella delle censure, delle autocensure e delle manipolazioni sugli
albi a fumetti, non solo italiani, del dopoguerra è una questione
annosa. Ne dovettero patire le conseguenze Tex, i neri come Kriminal e
Satanik... e i fumetti americani che venivano tradotti, fra mille
approsimazioni e strazi vari. Le censure riguardavano spesso la pelle e
il contatto fisico: gambe e schiene delle ragazze che apparivano con
estrema innocenza nelle vignette originali venivano spennellate di nero
per la stampa, e casti baci venivano prontamente eliminati, magari dagli
stessi editori per cui gli artisti lavoravano (pensiamo a Galep, o a
Magnus), per non incorrere nelle ire bigotte di chi ci governava in quei
fulgidi e democratici decenni. Qui analizziamo la più recente di due
grandi opere scritte sull'argomento, datata ottobre 2015. L'altra
risale, più "antica", risale all'autunno del 1981: si tratta di uno
"speciale" della prozine Wow e ne parleremo in un secondo post dedicato
alle censure. Due lavori davvero incredibili per precisione e chiarezza
espositiva, separati nel tempo, ma vicini nello spirito...
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Il costume rosso/grigio di Batman! |
Con le parole che avete letto all'inizio del post Cesare Di Giulio introduceva per i
lettori di Dime Web una sua straordinaria ricerca fumettistica. Nell'ottobre del 2015 è infatti uscito sul prestigioso sito
Collezionismo Fumetti - al quale siamo più volte ricorsi, citando la fonte, per alcune illustrazioni di corredo ai nostri servizi - il saggio intitolato
Manipolazioni e censure negli Albi del Falco
(seconda edizione rivista e ampliata), liberamente scaricabile in PDF:
una cavalcata attraverso 16 anni di vita editoriale della celeberrima
testata della Mondadori nata nel 1954 e dedicata a Superman (allora
Nembo Kid) e agli altri eroi della DC Comics. Incredibile vedere come
venissero completamente stravolte, rispetto all'originale americano, le
copertine, le
splash page, le vignette, le gabbie delle tavole, i
colori dei costumi, i dialoghi, etc. e come venissero castigate le
gambe e le altre parti del corpo dei personaggi femminili, gli abiti...
fino ad arrivare all'eliminazione totale di quelle scene dov'erano presenti (seppur casti)
baci! Le manipolazioni non riguardavano soltanto il sesso e la seduzione, bensì le
situazioni ritenute troppo... "macabre", spaventose o mostruose: e così,
nell'edizione italica, sparivano teschi, pelli di serpente, occhi
diabolici, formiche giganti, trasformismi e ibridazioni, cadaveri (che potevano anche
venir resuscitati)... Altre volte intere storie o lunghe sequenze
venivano interamente ridisegnate, forse, come ipotizza Di Giulio dopo un
dibattito sui forum di appassionati, per attualizzare storie troppo
datate a causa dei ritardi decennali di pubblicazione...
Vi presentiamo qui alcune fra le immagini più divertenti e sorprendenti tratte
dallo studio di Di Giulio: dove possibile abbiamo mantenuto il suo esauriente testo. Vogliamo sottilineare che questa manciata di foto è solo un piccolissimo assaggio dei contenuti dell'opera, lunga ben 106 pagine, illustratissima (con anche dieci momenti grafici per ogni pagina); inoltre, nel sito Collezionismo Fumetti, entrando nel dettaglio della serie degli Albi del Falco, troverete ancora altro material, rintracciato con pazienza certosina su carta e in Rete da Di Giulio. Qui vogliamo solo tentarvi col "profumo" di una ricca pietanza!
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Due esempi di manipolazione: la splash page originale diventa la copertina dell'Albo del Falco... |
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...e viceversa! |
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Poteva anche accadere che la copertina italiana fosse ottenuta da un'unica vignetta originale! |
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Esempio di censura riguardante le "nudità" femminili: le gambe di una "Super-Girl" (che non è Linda Danvers) vengono ricoperte da una calzamaglia azzurra! |
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Un altro spassoso esempio di censura del bacio! |
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E ora un esempio di censura che colpisce il macabro e l'orrorifico... |
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E per chiudere in bellezza, un mostro tutto sommato innocuo viene trasformato in un... camioncino vivente! |
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