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giovedì 1 ottobre 2015

GRAZIE, VECCHIO BLOCH!

Bonelli News

di Filippo Pieri

Il gruppo musicale Ottovolante (Gianni Manariti, Giovanni Colafabio e Federica Ferrante) ha pubblicato il disco Re di quadri in trip. La terza traccia del disco è dedicata personaggio Sherlock Holmes Bloch, ispettore capo della polizia di Scotland Yard fino al n. 338 della serie Dylan Dog, albo nel quale va in pensione per ritirarsi a vivere nel paesino di campagna di Wickedford, alle porte di Londra.
Adesso c'è anche un videoclip con fumetti tratti dalla serie mensile dell'Indagatore dell'incubo che inizia così: Grazie vecchio / per tutte quelle volte che hai detto / mi gioco la pensione ...


Il disco degli Ottovolante


Bloch e la pensione...


Sempre riguardo a Bloch e alla sua uscita di scena esiste poi in rete un divertentissimo "falso" Dylan Dog, uscito nel 2011 su Chirugia Grafica, in cui l'Ispettore diceva Basta! - falso albo con tanto di falsa recensione: 
 
Nel (relativamente) lontano Aprile 2008, mentre la serie regolare del nostro OldBoy usciva nelle edicole con il numero 259 “Da una lontana galassia”, la rivista Men’s Health dava l’opportunità ai propri lettori, di portarsi a casa anche un albo fuoriserie di Dylan Dog. Il fuori serie era “a richiesta” e dato che la tiratura era inferiore a quella del mensile stesso in cui era accompagnato, molti edicolanti fornivano il giornalino solo a chi ne era interessato). Questo fumetto doveva essere il primo di una serie alternativa di storie (i famosi “What if…”) dedicati all’indagatore dell’incubo, quando poi l’idea venne bocciata, rimase solo quest’albo, ormai stampato in versione prova-campione, come allegato ad una qualsiasi rivista che avesse ripagato i costi di realizzazione. Il fumetto “Venne il giorno in cui Bloch disse “basta!!”” si presenta con una copertina inedita realizzata da Giampietro Fernandez (musicista cristiano cattolico praticante, esperto in grafite e tecnica del sughero), una storia scritta dalla fantastica Paola Barbato (e qui dimostra tutta la sua “arte creativa”) e con le consuete 96 pagine illustrate dall’abilissimo Angelo Stano.


Il falso Dylan Dog in collezione



La storia nasce in maniera quasi classica, con Dylan Dog che per indagare su un omicidio -che sembra opera di uno zombi- chiede all’ispettore Bloch l’ennesimo favore: Un permesso firmato per poter ispezionare un laboratorio privato di analisi sotto sequestro. Bloch rifiuta categoricamente, anche perché lo stabile appartiene ad un uomo molto ricco (che poi si scoprirà essere Xabaras) e il nostro Bloch sente puzza di guai. Dylan non accetta il rifiuto e falsifica il documento facendolo sembrare firmato dal suo “futuro ex” amico. Quando si viene a sapere della presenza dell’indagatore dell’incubo in zone “top secret”, ci và di mezzo Bloch, che viene licenziato (con relativa perdita dei contributi per la pensione) e finisce sotto inchiesta. L’ispettore, o meglio, l’ex ispettore Bloch decide che “non è giusto”, ed è così che quando Groucho gli ride in faccia tra una battuta e l’altra, capisce che è ora di dire: “Basta!!”. Finale spettacolare assicurato.

La copertina del falso Dylan

Filippo Pieri

N.B. Trovate tutti i link alle novità bonelliane su Interviste & News!

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