di Francesco Manetti
Avevo conosciuto Graziano Braschi nel 1989, quando recensì per "Il Giornale" di Montanelli il mio Collezionare Speciale Carl Barks. Per qualche anno ci siamo tenuti in contatto e incontrati con una certa frequenza. Ricordo le mie visite al Gabinetto Viesseux di Firenze, a Palazzo Strozzi, dove allora Graziano lavorava. Umorista, giornalista, bibliotecario, scrittore, giallista, esperto di fumetto e di letteratura "di genere", entusiasta kinghiano - fu per me, per lunghi mesi, un punto di riferimento. Fu lui a mettermi in contatto, per un'intervista che sarebbe uscita sul mensile "Horror" della Comic Art con Gian Luca e Giancarlo Castoldi, che in quel periodo avevano scritto uno straordinario saggio sul cinema splatter. Da lì cominciò la mia "attività professionale" nel campo della critica fumettistica e da lì, con i Castoldi, nacque un'amicizia trentennale. Volle - bontà sua - chiamarmi a collaborare a un suo progetto: il primo grande saggio italiano sul Re del Maine, il libro Stephen King - Da Carrie a La Metà Oscura, dove apparve un mio intervento sul fandom kinghiano che in quel periodo stava cominciando una sua "inflazione". Il 13 ottobre 2015 se n'è andato, a 78 anni, portati come un 50enne. Un personaggio straordinario, un Uomo con la "U" maiuscola, sempre disponibile, affabile... di quelli che hanno gettato via gli stampi...
Qua sotto: il ricordo grafico di Giuliano su La Repubblica e alcune opere di Graziano Braschi dedicate a King (direttamente come autore o come curatore).
(f.m.)
N.B. trovate i link agli altri post letterari nella Biblioteca di Altrove!
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