Per
quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna
storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a
nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la
trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia
alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi,
il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai
lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il
titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).
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Il Tex di Magnus (bozzetto) |
Nota sui collegamenti ipertestuali
The Dark Side of Tex è
un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando
numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare
alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non
saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito
perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci
dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme
dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a
post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà
possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non
all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!)
eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra
fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro
post e non esattamente alla voce di riferimento. Per
facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina
apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere
dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il
link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un
attimo la voce cercata!
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Un omaggio di Frisenda al classico Tex di Galep |
M3
MANGOS
MEFISTO
(parte I)
MANGOS
Lo
stregone degli Apache
Broncos
che in Diablero
(G.
L. Bonelli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 135-137)
fronteggia, assieme all’amico EL
MORISCO,
il terribile licantropo che dà il titolo alla storia. Sin
dall’inizio, la figura di Mangos
oscura quella, scialba e marginale, del sakem
Golikya,
e sebbene l’intervento dei quattro pards risulti
poi determinante per la sconfitta del DIABLERO
e della strega MITLA,
il contributo fornito dall’esperto
medicine-man
rimane comunque di una certa importanza. Tra le scene che vedono
Mangos
protagonista, merita citare le seguenti tre: il ritrovamento del
cadavere di Yaco,
figlio di Golikya
e
prima vittima del lupo mannaro; il rito mediante il quale lo
stregone, dopo il ritrovamento della seconda vittima (Rubrio,
fratello di Yaco),
scopre che il responsabile è appunto un DIABLERO;
il lungo dialogo con EL
MORISCO
davanti al rogo su cui viene bruciato il corpo del mostro (è lo
stesso Mangos
che ha ordinato ai suoi guerrieri di bruciarlo, per neutralizzare lo
spirito malvagio che, a suo dire, dava vita al DIABLERO). Un
vero peccato non averlo potuto prendere vivo!,
dice l’occultista messicano, al che Mangos
gli chiede a cosa ciò sarebbe servito. Avrei
cercato di parlargli per capire cosa lo spingeva ad agire a quel
modo!,
risponde EL
MORISCO.
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Tex n. 135, gennaio 1972. Disegno di Galep |
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Accompagnato
dai suoi guerrieri, Mangos va alla ricerca di Yaco - TEX 135, p. 12
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Mangos
scopre che l’uccisore dei giovani Apache è un Diablero - TEX 135,
p. 31
|
Woah!
Sarebbe stato tempo sprecato!
– dice Mangos
–
Un
Diablero
è un Diablero
e basta: nascono già così, con la mente piena di cattive cose e il
cuore malvagio! A volte sono perfidi stregoni che abbandonano la
strada della saggezza per camminare sui neri sentieri percorsi dagli
spiriti del male, e ciò per acquistare più potere e prestigio, ma
per la maggior parte dei casi sono indios senza tribù che, prima di
morire, si preoccupano di trovare qualcuno a cui trasmettere i loro
poteri malvagi! Cercano generalmente dei giovani a cui insegnare come
si trovano e si trattano certe erbe e certe radici, e li addestrano
poi a diventare Diableros.
Poco convinto dalle parole di Mangos,
EL
MORISCO
spiega a questi che il DIABLERO
era, secondo lui, vittima di una malattia chiamata licantropia (un
male che tocca la mente, e chi ne è colpito crede di potersi
trasformare in lupo nelle notti di luna piena e, in quei periodi, si
aggira ululando attaccando quelli che incontra!),
ma lo stregone ribatte così: Sei
un uomo sapiente che conosce molte cose e perciò credo alle tue
parole, però non puoi confondere i Diableros
della Sierra con gli uomini locos di cui mi hai parlato! Forse il
grande indio che hai visto morire stanotte sotto i colpi dei tuoi
amici pensava anche lui di essere un lupo come quelli che stava
guidando contro di noi, però egli era anche qualcosa di più di un
loco! La notte in cui lui e la sua compagna Diablera
colpirono per la prima volta uno dei miei guerrieri, era notte della
Luna Comanche [le
notti in cui la luna piena assume un colore rossastro, nda],
e
io sentii
chiaramente
la presenza
di spiriti malvagi! Io non sono un grande stregone, fratello bianco,
però ho avuto tante esperienze e visto molte strane cose, camminando
lungo le piste della conoscenza… e, fra l’altro, ho imparato a
“sentire” il passaggio e le voci di coloro che vengono dalle
dimore dei morti!.
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Tex n. 136, febbraio 1972. Disegno di Galep |
|
Mangos
con il sakem
Golikya – TEX 135, p. 34
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Mangos
ed El Morisco si preparano ad affrontare il Diablero - TEX 136, p. 62
|
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Lo
stregone Apache colpisce uno dei feroci lupi di Mitla con il suo
bastone
della magia
- TEX 136, p. 77
|
Mangos
racconta infatti a EL
MORISCO
di aver sentito
altre
due volte, nella sua vita, la presenza degli spiriti: la prima in
occasione della misteriosa morte di suo nonno, sbranato
da animali di cui non fu mai trovata traccia;
la seconda quando una pioggia di enormi massi si abbatté di notte
sul suo villaggio, uccidendo dieci guerrieri. Le vittime, aggiunge
Mangos,
avrebbero potuto essere di più se egli stesso non avesse avvertito
voci
misteriose che sussurravano oscure minacce.
Ebbi
appena il tempo
– racconta lo stregone - di
uscire dalla tenda e vedere una grande ombra passare davanti a me e
volar via verso le cime della sierra… e fu proprio seguendo con gli
occhi quell’ombra che notai il precipitare delle prime pietre dal
Picco dell’Orso e potei così dare l’allarme agli altri.
Lo stregone Apache
è dunque un sensitivo, e ciò, oltre a rendere ancora più
interessante il suo personaggio, aggiunge ulteriore fascino alla
storia, che rappresenta indubbiamente uno dei migliori esempi di
horror texiano.
|
Mangos
spiega a El Morisco il fenomeno dei Diableros - TEX 137, p. 13
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|
Un
anziano Geronimo abbigliato da medicine-man
|
|
Un
famoso saggio sullo sciamanesimo Apache scritto nel 1892 dal militare
ed etnologo americano John Gregory Bourke. L’edizione raffigurata è
quella Dover Publications del 1994
|
MEFISTO
(parte I)
Al
secolo Steve
Dickart,
Mefisto
è il principale nemico di TEX,
nonché uno dei cattivi
più azzeccati del fumetto italiano, e non solo. L’importanza di
questo personaggio nella saga del ranger è dimostrata, oltre
che dal numero di storie in cui è comparso (ben otto,
molte delle quali ristampate più volte), dallo straordinario
piazzamento raggiunto nel famoso referendum lanciato dalla casa
editrice nel 1981. Alla seconda domanda del referendum - Fra
i personaggi che compaiono nelle storie di Tex, amici o nemici che
siano, quali vorresti vedere spesso?
– buona parte dei partecipanti risposero Mefisto,
che pertanto si classificò primo, addirittura davanti agli stessi
CARSON,
KIT
WILLER
e TIGER.
Ne
L’eroe
del Messico (G.
L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 3-4), la
prima storia in cui compare, Mefisto
non
è
ancora il potente negromante tanto caro ai lettori texiani, ma solo
un prestigiatore da saloon che, indossando un buffo costume rosso
provvisto di corna e mantello (un costume da Mefistofele, per
l’appunto), intrattiene il rozzo pubblico delle cittadine del
Sud-Ovest. Come scrive Graziano Frediani nell’Oscar
Mondadori Tex
e il figlio di Mefisto
(1994), Dickart
è un mago da mezza tacca, un illusionista da quart’ordine
[…] senza
nessuna velleità medianica. Di sicuro, però, non gli manca quello
che si chiama “il fisico del ruolo”: ha i capelli corvini, le
orecchie a punta, i baffetti guizzanti, il pizzo da capra e uno
sguardo inquietante, acceso da bagliori luciferini.
|
Tex n. 3, febbraio 1959. Disegno di Galep |
|
Steve
Dickart alias
Mefisto e Lily, la sua bellissima quanto diabolica sorella – TEX 3,
p. 40
|
Al
lavoro di Re
della Magia (così
recitano i manifesti dei suoi spettacoli), Mefisto
ne affianca un altro, meno appariscente ma assai più remunerativo:
quello di spia al servizio del Messico, che in quel momento è in
guerra con gli Stati Uniti. In entrambe le attività,
l’illusionista-delatore è affiancato dalla sorella Lily,
la quale, facendo leva sulla propria avvenenza (Lily
è una biondona mozzafiato),
riesce a carpire agli ufficiali che le ronzano attorno importanti
informazioni che poi Mefisto
trasmette ai guerriglieri messicani filogovernativi. Questi ultimi,
conoscendo in anticipo – grazie al loro informatore – le mosse
dell’esercito americano, attaccano indisturbati i punti meno difesi
della frontiera. Tutto procede alla perfezione per i fratelli
Dickart,
fino a quando Marshall,
il
capo dei ranger, non incarica il suo agente numero 3, ossia il nostro
TEX,
di scoprire e arrestare la misteriosa spia. TEX
inizia subito la sua indagine e dopo alcune settimane di infruttuose
ricerche, giunge nella cittadina di Rio Negro. Entrato nel saloon,
TEX
viene
a sapere dal barman che proprio quella sera il
grande Mefisto
si esibirà nel locale in onore del 3° Cavalleria, che si accinge a
lasciare il paese. Vi
conviene assistere allo spettacolo. Potrete vedere la bionda Lily!,
dice il barman al ranger. Anche
lei regina della magia?,
gli domanda TEX,
e l’uomo risponde: Bah!
Quella non ha bisogno di ricorrere alla magia per incantare gli
uomini. E’ qui da tre giorni e ha già stregato tutti gli
ufficiali. Infatti,
in quello stesso momento, Lily si avvicina al bancone in compagnia di
due giovani ufficiali.
|
Il
dottor Faust e il diavolo Mefistofele in un disegno del famoso
illustratore ottocentesco Tony Johannot. Com’è noto, Faust e
Mefistofele sono i protagonisti del celebre poema drammatico –
Faust,
appunto - di Goethe (1808)
|
|
Il
barman del saloon di Rio Negro mostra a Tex la locandina dello show
di Mefisto – TEX 3, p. 42
|
TEX
ascolta la loro conversazione, durante la quale Lily
chiede a uno dei militari
in quale parte della frontiera verrà trasferito il loro reggimento.
Questa domanda, all’apparenza innocente, fa subito insospettire
TEX:
Uhm!
Sarà un’idea, ma quella donna non mi piace per niente. –
pensa il Nostro – E
non mi piace nemmeno la sua curiosità… Per tutti i diavoli! E se
fosse proprio questa la traccia che sto cercando invano da quasi un
mese? Uhm! La cosa sarebbe anche possibile. Il loro mestiere
giustifica frequenti spostamenti… voglio vederci chiaro!.
Per avere conferma dei suoi sospetti, TEX
s’intrufola nella stanza di Mefisto
– che è impegnato nel suo spettacolo – alla ricerca di qualche
prova. Sfortuna vuole che l’illusionista decida di rientrare
proprio in quel momento, al che TEX
è costretto a fuggire dalla finestra. Allarmato
dai rumori,
Mefisto
afferra subito la pistola e spara più volte contro il Nostro, senza
però riuscire a colpirlo. L’illusionista intuisce che la cosa ha a
che vedere con il suo lavoro di spia e informa subito Lily,
ma ormai il loro sporco gioco è stato scoperto. Dopo varie
peripezie, TEX
riesce a catturare e interrogare uno dei guerriglieri che riceveva i
messaggi di Mefisto,
e fa arrestare a Fort Tampico la malvagia coppia. Sembra finita per i
due, ma la diabolica Lily
tira fuori il suo asso nella manica, facendo credere a un giovane
ufficiale invaghitosi di lei, il tenente Roller,
che TEX
ha architettato tutto per costringerla a sposarlo. L’ingenuo Roller
le promette allora che la libererà e fuggirà con lei in Messico:
infatti, quando - qualche ora dopo – Mefisto
e Lily
vengono fatti salire su una diligenza assieme a TEX
(che intende accompagnarli fino a Washington per il processo), Roller
lascia a sua volta il forte.
|
Il
primo scontro tra TEX e Mefisto - TEX 3, p. 46
|
|
L’esibizione
di Mefisto - TEX 3, p. 49
|
Raggiunta la diligenza, il tenente
tramortisce TEX,
mentre Mefisto
- impugnata una delle colt del ranger - si sbarazza del conducente
(il vecchio Tom,
un amico del Nostro). Una volta liberi, i due fratelli svelano
l’inganno al povero Roller,
il quale tenta di reagire, ma viene ucciso da Mefisto.
A questo punto, l’illusionista vorrebbe liquidare anche TEX,
che giace a terra privo di sensi, ma Lily
lo ferma: No!
Aspetta Steve! Ciò che tu hai evitato a Roller voglio che lo
subisca quel dannato di Tex. Deve morire impiccato per tradimento!
[…]
Lascerò
prove tali che Tex non riuscirà a evitare una condanna. Tu hai
ucciso Roller con una delle pistole di Tex… io metterò fra le mani
di Roller un biglietto… …che ora scriverò… poi feriremo Tex
con la rivoltella di Roller… è un’idea magnifica, non ti pare?.
Mefisto risponde: Fulmini!
Lily! Hai un cervello degno di un demonio!.
E Lily:
Bah!
Non sono la tua degna sorella?.
Il
losco piano della coppia riesce alla perfezione:
TEX
– al quale i due, prima di riparare in territorio messicano, hanno
sottratto il cavallo Dinamite
- viene arrestato e rinchiuso nella cella di Fort Tampico. Tuttavia,
grazie all’aiuto di CARSON,
il Nostro evade e si dà alla macchia, per poi oltrepassare il
confine. In Messico, TEX
entra presto in contatto con i ribelli antigovernativi e stringe
amicizia con il loro capo, il valoroso Montales
(destinato a diventare uno dei suoi migliori amici, nonché uno dei
personaggi ricorrenti della serie), al quale propone un astuto piano
per attaccare i presidi militari. Montales
accetta
senza esitazioni.
|
Mefisto
sta per uccidere Tex, che giace al suolo privo di sensi, ma Lily lo
ferma perché vuole incastrare il ranger e farlo impiccare dalle
autorità di Fort Tampico. Questa sarà la prima e unica volta, nella
saga texiana, in cui il ranger si troverà alla totale mercé di
Mefisto, il quale avrà modo in seguito di pentirsi amaramente di
aver dato ascolto alla sorella - TEX 3, p. 92
|
|
Mascherato
da Cavaliere
Nero,
TEX scuote i nervi di Mefisto e Lily – TEX 3, p. 158
|
Durante
un’incursione a Hermadina, TEX
– che indossa
un costume nero e si cela il volto con un fazzoletto dello stesso
colore -
viene a sapere che Mefisto
e Lily
vivono a Vila
Rica,
una fattoria
poco
distante che essi hanno acquistato con il denaro ricevuto dal governo
messicano. Con l’aiuto di Drigo,
uno dei fedelissimi di Montales,
il Nostro dà inizio alla sua vendetta, penetrando di nascosto,
attraverso un passaggio segreto, nei sotterranei della fazenda. Il
piano architettato dai due viene messo in atto al tramonto e si
rivela assai efficace: mentre Drigo,
dai sotterranei, lancia urla raccapriccianti; TEX
– che ha recuperato il fedele Dinamite
- terrorizza i peones di Vila
Rica
con apparizioni improvvise, e fa lo stesso con i padroni di casa, che
ovviamente, mascherato com’è, non lo riconoscono. Lo scopo di TEX
è
proprio quello di logorare i nervi dei due malvagi fratelli: Voglio
far sentire ai loro cuori induriti il morso gelido della paura…
- aveva detto infatti il Nostro all’amico guerrigliero - e
poi, quando non saranno che due fantocci tremanti… li manderò
incontro al loro destino!.
L’incendio della fattoria a opera di Drigo
spinge i sopracitati peones, sempre più spaventati, a fuggire;
Mefisto
tenta di fermarli, ma uno di essi lo ferisce con un pugnale alla mano
destra, e un altro - per evitare che egli possa inseguirli – ruba i
cavalli e dà fuoco alla scuderia. Costretti a lasciare la fazenda,
i
fratelli Dickart
s’incamminano lungo la strada che conduce a Hermadina, ma TEX
non dà loro tregua, braccandoli implacabilmente.
|
Tex n. 4, aprile 1959. Disegno di Galep |
|
Ormai
in preda al terrore, i fratelli Dickart vengono catturati da Tex –
TEX 4, p. 4
|
Ormai stremata,
Lily
cade a terra e, prima di svenire, implora l’aiuto di Mefisto,
il quale invece l’abbandona e fugge. TEX
però lo cattura con il lazo e lo trascina nel luogo dove,
controllata da Drigo,
giace la sorella. Poco dopo, i due riprendono i sensi e scoprono, con
sgomento,
l’identità del misterioso cavaliere nero che li ha terrorizzati:
Tex!,
esclama Mefisto;
Mio
dio, è la fine!,
gli fa eco Lily.
Sì,
è la fine per voi, spie, traditori e assassini!
. dice loro TEX
– E
mi rincresce solo che la vostra ben meritata fine non possa ridare la
vita a tutti coloro che morirono per colpa dei vostri intrighi o per
le vostre stesse mani assassine!.
Mefisto
teme che TEX
voglia ucciderli, ma il
Nostro
ha altre intenzioni: Darvi
la morte ora sarebbe una grazia che non meritate. No! Io non mi
sporcherò le mani col vostro sangue, ma vi porterò negli Stati
Uniti, e là… …troverete la sola fine che sia degna di voi, una
morte infamante per impiccagione!.
TEX
ordina quindi a Drigo
di imbavagliare Mefisto
e Lily
e di legarli schiena contro schiena sul cavallo di scorta. In questa
umiliante maniera, i due fratelli vengono condotti al rifugio di
Montales
e poi a Fort Tampico. All’insaputa di TEX,
però, Mefisto
sfugge (al pari di Lily)
all’impiccagione e ritorna, assetato di vendetta, ne Il
Figlio del Fuoco
(G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 39-40),
storia-capolavoro con la quale questo già azzeccato villain
s’imprime una volta per sempre nella mente e nel cuore dei lettori.
|
Il
Cavaliere
Nero
rivela la sua identità alla malvagia coppia - TEX 4, p. 5
|
|
Sconfitti
e umiliati, i due fratelli vengono condotti al campo di Montales -
TEX 4, p. 6
|
Massimo Capalbo
N.B. trovate i link alle altre lettere e voci di The Dark Side of Tex sul Navigatore!
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