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domenica 10 maggio 2015

THE DARK SIDE OF TEX! "M", III PARTE: "MANGOS" E "MEFISTO" (1a)!

di Massimo Capalbo

Dopo una pausa di qualche mese (durante la quale il nostro "enciclopedico bonelliano" Max Capalbo ha alacremente lavorato agli altri suoi dizionari - Zagor Monsters e L'Atlante di Mister No) riparte The Dark Side of Tex! Siamo alla 3a parte della lettera M e una delle due voci - la terribile seconda! - vista la caratura del personaggio, non si conclude qui... Vi teniamo dunque sul filo del rasoio, vi auguriamo buona lettura e vi diamo appuntamento a... M4! Vi ricordiamo infine che tutte le illustrazioni qui presenti sono state scelte dallo stesso Capalbo, salvo le tre introduttive, scelte su Internet dalla redazione 8che vi prega di segnalare eventuali omissioni e/o errori). (s.c. & f.m.)


Il Tex di Baldazzini - dal portfolio Tex a Castel del Rio (Angelini Editore)


LEGENDA 
  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi del protagonista della serie, TEX, e quelli dei suoi pards – KIT CARSONTIGER JACKKIT WILLER - che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Atlante di Tex). 
  • Con l’unica eccezione di TÉNÈBRES, RAPHAEL, i personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con la loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.:TAGLIATORE DI TESTE invece che BARRERA, JUANSVENTRATORE invece che BARLOW, SALLY).
  • Alcuni personaggi sono stati indicati con il soprannome piuttosto che con il nome vero (ad es.: COLORADO BELLE invece che MORROW, ALICEEL MORISCO invece che JAMAL, AHMED). Riguardo al citato EL MORISCO, la voce a lui dedicata è stata inserita sotto l’iniziale del soprannome vero e proprio – quindi la M -, invece che sotto la E, cioè l’iniziale dell’articolo. 
Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostrotitolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 265-268 viene indicata con il titolo del n. 267, Tex contro Yama, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a L’ombra di Mefisto (n. 265), La strega (n. 266) e I Figli del Sole (n. 268).


Il Tex di Magnus (bozzetto)


Nota sui collegamenti ipertestuali

The Dark Side of Tex è un "lavoro in corso" che si svilupperà nei prossimi mesi, abbracciando numerosi post - uno per ogni lettera dell'alfabeto - fino ad arrivare alla conclusione. I collegamenti ipertestuali fra le varie voci non saranno dunque possibili tutti e subito... e vi spieghiamo subito perché! Collegheremo con link diretti ogni riferimento ad altre voci dell'opera partendo necessariamente dalle voci già apparse. Ci preme dunque ribadire e sottolineare che, non essendo possibile creare link a post futuri, ricostruiremo tutti i link a ritroso solo quando sarà possibile. I link saranno però sempre e soltanto fra URL diverse e non all'interno di uno stesso post. Vorrete perdonarci (e segnalarci!) eventuali errori e omissioni! I link - essendo come abbiamo detto sopra fra URL diverse - porteranno sempre e comunque all'inizio di un altro post e non esattamente alla voce di riferimento. Per facilitare fin dall'inizio l'uso dell'opera, abbiamo creato una pagina apposita di collegamenti alle varie voci, alla quale potete accedere dovunque siate, andando sotto al logo Dime Web: anche in questo caso il link vi porterà al post giusto, scorrendo il quale troverete in un attimo la voce cercata!


Un omaggio di Frisenda al classico Tex di Galep


M3
MANGOS
MEFISTO (parte I)

MANGOS

Lo stregone degli Apache Broncos che in Diablero (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – G. Letteri [dis.], nn. 135-137) fronteggia, assieme all’amico EL MORISCO, il terribile licantropo che dà il titolo alla storia. Sin dall’inizio, la figura di Mangos oscura quella, scialba e marginale, del sakem Golikya, e sebbene l’intervento dei quattro pards risulti poi determinante per la sconfitta del DIABLERO e della strega MITLA, il contributo fornito dall’esperto medicine-man rimane comunque di una certa importanza. Tra le scene che vedono Mangos protagonista, merita citare le seguenti tre: il ritrovamento del cadavere di Yaco, figlio di Golikya e prima vittima del lupo mannaro; il rito mediante il quale lo stregone, dopo il ritrovamento della seconda vittima (Rubrio, fratello di Yaco), scopre che il responsabile è appunto un DIABLERO; il lungo dialogo con EL MORISCO davanti al rogo su cui viene bruciato il corpo del mostro (è lo stesso Mangos che ha ordinato ai suoi guerrieri di bruciarlo, per neutralizzare lo spirito malvagio che, a suo dire, dava vita al DIABLERO). Un vero peccato non averlo potuto prendere vivo!, dice l’occultista messicano, al che Mangos gli chiede a cosa ciò sarebbe servito. Avrei cercato di parlargli per capire cosa lo spingeva ad agire a quel modo!, risponde EL MORISCO.

Tex n. 135, gennaio 1972. Disegno di Galep

Accompagnato dai suoi guerrieri, Mangos va alla ricerca di Yaco - TEX 135, p. 12

Mangos scopre che l’uccisore dei giovani Apache è un Diablero - TEX 135, p. 31


Woah! Sarebbe stato tempo sprecato! – dice Mangos Un Diablero è un Diablero e basta: nascono già così, con la mente piena di cattive cose e il cuore malvagio! A volte sono perfidi stregoni che abbandonano la strada della saggezza per camminare sui neri sentieri percorsi dagli spiriti del male, e ciò per acquistare più potere e prestigio, ma per la maggior parte dei casi sono indios senza tribù che, prima di morire, si preoccupano di trovare qualcuno a cui trasmettere i loro poteri malvagi! Cercano generalmente dei giovani a cui insegnare come si trovano e si trattano certe erbe e certe radici, e li addestrano poi a diventare Diableros. Poco convinto dalle parole di Mangos, EL MORISCO spiega a questi che il DIABLERO era, secondo lui, vittima di una malattia chiamata licantropia (un male che tocca la mente, e chi ne è colpito crede di potersi trasformare in lupo nelle notti di luna piena e, in quei periodi, si aggira ululando attaccando quelli che incontra!), ma lo stregone ribatte così: Sei un uomo sapiente che conosce molte cose e perciò credo alle tue parole, però non puoi confondere i Diableros della Sierra con gli uomini locos di cui mi hai parlato! Forse il grande indio che hai visto morire stanotte sotto i colpi dei tuoi amici pensava anche lui di essere un lupo come quelli che stava guidando contro di noi, però egli era anche qualcosa di più di un loco! La notte in cui lui e la sua compagna Diablera colpirono per la prima volta uno dei miei guerrieri, era notte della Luna Comanche [le notti in cui la luna piena assume un colore rossastro, nda], e io sentii chiaramente la presenza di spiriti malvagi! Io non sono un grande stregone, fratello bianco, però ho avuto tante esperienze e visto molte strane cose, camminando lungo le piste della conoscenza… e, fra l’altro, ho imparato a “sentire” il passaggio e le voci di coloro che vengono dalle dimore dei morti!.

Tex n. 136, febbraio 1972. Disegno di Galep
 
Mangos con il sakem Golikya – TEX 135, p. 34

Mangos ed El Morisco si preparano ad affrontare il Diablero - TEX 136, p. 62

Lo stregone Apache colpisce uno dei feroci lupi di Mitla con il suo bastone della magia - TEX 136, p. 77


Mangos racconta infatti a EL MORISCO di aver sentito altre due volte, nella sua vita, la presenza degli spiriti: la prima in occasione della misteriosa morte di suo nonno, sbranato da animali di cui non fu mai trovata traccia; la seconda quando una pioggia di enormi massi si abbatté di notte sul suo villaggio, uccidendo dieci guerrieri. Le vittime, aggiunge Mangos, avrebbero potuto essere di più se egli stesso non avesse avvertito voci misteriose che sussurravano oscure minacce. Ebbi appena il tempo – racconta lo stregone - di uscire dalla tenda e vedere una grande ombra passare davanti a me e volar via verso le cime della sierra… e fu proprio seguendo con gli occhi quell’ombra che notai il precipitare delle prime pietre dal Picco dell’Orso e potei così dare l’allarme agli altri. Lo stregone Apache è dunque un sensitivo, e ciò, oltre a rendere ancora più interessante il suo personaggio, aggiunge ulteriore fascino alla storia, che rappresenta indubbiamente uno dei migliori esempi di horror texiano. 

Mangos spiega a El Morisco il fenomeno dei Diableros - TEX 137, p. 13

Un anziano Geronimo abbigliato da medicine-man

Un famoso saggio sullo sciamanesimo Apache scritto nel 1892 dal militare ed etnologo americano John Gregory Bourke. L’edizione raffigurata è quella Dover Publications del 1994
 

MEFISTO (parte I)

Al secolo Steve Dickart, Mefisto è il principale nemico di TEX, nonché uno dei cattivi più azzeccati del fumetto italiano, e non solo. L’importanza di questo personaggio nella saga del ranger è dimostrata, oltre che dal numero di storie in cui è comparso (ben otto, molte delle quali ristampate più volte), dallo straordinario piazzamento raggiunto nel famoso referendum lanciato dalla casa editrice nel 1981. Alla seconda domanda del referendum - Fra i personaggi che compaiono nelle storie di Tex, amici o nemici che siano, quali vorresti vedere spesso? – buona parte dei partecipanti risposero Mefisto, che pertanto si classificò primo, addirittura davanti agli stessi CARSON, KIT WILLER e TIGER.
Ne L’eroe del Messico (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 3-4), la prima storia in cui compare, Mefisto non è ancora il potente negromante tanto caro ai lettori texiani, ma solo un prestigiatore da saloon che, indossando un buffo costume rosso provvisto di corna e mantello (un costume da Mefistofele, per l’appunto), intrattiene il rozzo pubblico delle cittadine del Sud-Ovest. Come scrive Graziano Frediani nell’Oscar Mondadori Tex e il figlio di Mefisto (1994), Dickart è un mago da mezza tacca, un illusionista da quart’ordine […] senza nessuna velleità medianica. Di sicuro, però, non gli manca quello che si chiama “il fisico del ruolo”: ha i capelli corvini, le orecchie a punta, i baffetti guizzanti, il pizzo da capra e uno sguardo inquietante, acceso da bagliori luciferini.


Tex n. 3, febbraio 1959. Disegno di Galep
Steve Dickart alias Mefisto e Lily, la sua bellissima quanto diabolica sorella – TEX 3, p. 40

Al lavoro di Re della Magia (così recitano i manifesti dei suoi spettacoli), Mefisto ne affianca un altro, meno appariscente ma assai più remunerativo: quello di spia al servizio del Messico, che in quel momento è in guerra con gli Stati Uniti. In entrambe le attività, l’illusionista-delatore è affiancato dalla sorella Lily, la quale, facendo leva sulla propria avvenenza (Lily è una biondona mozzafiato), riesce a carpire agli ufficiali che le ronzano attorno importanti informazioni che poi Mefisto trasmette ai guerriglieri messicani filogovernativi. Questi ultimi, conoscendo in anticipo – grazie al loro informatore – le mosse dell’esercito americano, attaccano indisturbati i punti meno difesi della frontiera. Tutto procede alla perfezione per i fratelli Dickart, fino a quando Marshall, il capo dei ranger, non incarica il suo agente numero 3, ossia il nostro TEX, di scoprire e arrestare la misteriosa spia. TEX inizia subito la sua indagine e dopo alcune settimane di infruttuose ricerche, giunge nella cittadina di Rio Negro. Entrato nel saloon, TEX viene a sapere dal barman che proprio quella sera il grande Mefisto si esibirà nel locale in onore del 3° Cavalleria, che si accinge a lasciare il paese. Vi conviene assistere allo spettacolo. Potrete vedere la bionda Lily!, dice il barman al ranger. Anche lei regina della magia?, gli domanda TEX, e l’uomo risponde: Bah! Quella non ha bisogno di ricorrere alla magia per incantare gli uomini. E’ qui da tre giorni e ha già stregato tutti gli ufficiali. Infatti, in quello stesso momento, Lily si avvicina al bancone in compagnia di due giovani ufficiali

Il dottor Faust e il diavolo Mefistofele in un disegno del famoso illustratore ottocentesco Tony Johannot. Com’è noto, Faust e Mefistofele sono i protagonisti del celebre poema drammatico – Faust, appunto - di Goethe (1808)

Il barman del saloon di Rio Negro mostra a Tex la locandina dello show di Mefisto – TEX 3, p. 42
  
TEX ascolta la loro conversazione, durante la quale Lily chiede a uno dei militari in quale parte della frontiera verrà trasferito il loro reggimento. Questa domanda, all’apparenza innocente, fa subito insospettire TEX: Uhm! Sarà un’idea, ma quella donna non mi piace per niente. – pensa il Nostro – E non mi piace nemmeno la sua curiosità… Per tutti i diavoli! E se fosse proprio questa la traccia che sto cercando invano da quasi un mese? Uhm! La cosa sarebbe anche possibile. Il loro mestiere giustifica frequenti spostamenti… voglio vederci chiaro!. Per avere conferma dei suoi sospetti, TEX s’intrufola nella stanza di Mefisto – che è impegnato nel suo spettacolo – alla ricerca di qualche prova. Sfortuna vuole che l’illusionista decida di rientrare proprio in quel momento, al che TEX è costretto a fuggire dalla finestra. Allarmato dai rumori, Mefisto afferra subito la pistola e spara più volte contro il Nostro, senza però riuscire a colpirlo. L’illusionista intuisce che la cosa ha a che vedere con il suo lavoro di spia e informa subito Lily, ma ormai il loro sporco gioco è stato scoperto. Dopo varie peripezie, TEX riesce a catturare e interrogare uno dei guerriglieri che riceveva i messaggi di Mefisto, e fa arrestare a Fort Tampico la malvagia coppia. Sembra finita per i due, ma la diabolica Lily tira fuori il suo asso nella manica, facendo credere a un giovane ufficiale invaghitosi di lei, il tenente Roller, che TEX ha architettato tutto per costringerla a sposarlo. L’ingenuo Roller le promette allora che la libererà e fuggirà con lei in Messico: infatti, quando - qualche ora dopo – Mefisto e Lily vengono fatti salire su una diligenza assieme a TEX (che intende accompagnarli fino a Washington per il processo), Roller lascia a sua volta il forte.

Il primo scontro tra TEX e Mefisto - TEX 3, p. 46

L’esibizione di Mefisto - TEX 3, p. 49
 
Raggiunta la diligenza, il tenente tramortisce TEX, mentre Mefisto - impugnata una delle colt del ranger - si sbarazza del conducente (il vecchio Tom, un amico del Nostro). Una volta liberi, i due fratelli svelano l’inganno al povero Roller, il quale tenta di reagire, ma viene ucciso da Mefisto. A questo punto, l’illusionista vorrebbe liquidare anche TEX, che giace a terra privo di sensi, ma Lily lo ferma: No! Aspetta Steve! Ciò che tu hai evitato a Roller voglio che lo subisca quel dannato di Tex. Deve morire impiccato per tradimento! […] Lascerò prove tali che Tex non riuscirà a evitare una condanna. Tu hai ucciso Roller con una delle pistole di Tex… io metterò fra le mani di Roller un biglietto… …che ora scriverò… poi feriremo Tex con la rivoltella di Roller… è un’idea magnifica, non ti pare?. Mefisto risponde: Fulmini! Lily! Hai un cervello degno di un demonio!. E Lily: Bah! Non sono la tua degna sorella?. Il losco piano della coppia riesce alla perfezione: TEX – al quale i due, prima di riparare in territorio messicano, hanno sottratto il cavallo Dinamite - viene arrestato e rinchiuso nella cella di Fort Tampico. Tuttavia, grazie all’aiuto di CARSON, il Nostro evade e si dà alla macchia, per poi oltrepassare il confine. In Messico, TEX entra presto in contatto con i ribelli antigovernativi e stringe amicizia con il loro capo, il valoroso Montales (destinato a diventare uno dei suoi migliori amici, nonché uno dei personaggi ricorrenti della serie), al quale propone un astuto piano per attaccare i presidi militari. Montales accetta senza esitazioni.

Mefisto sta per uccidere Tex, che giace al suolo privo di sensi, ma Lily lo ferma perché vuole incastrare il ranger e farlo impiccare dalle autorità di Fort Tampico. Questa sarà la prima e unica volta, nella saga texiana, in cui il ranger si troverà alla totale mercé di Mefisto, il quale avrà modo in seguito di pentirsi amaramente di aver dato ascolto alla sorella - TEX 3, p. 92

Mascherato da Cavaliere Nero, TEX scuote i nervi di Mefisto e Lily – TEX 3, p. 158
 
Durante un’incursione a Hermadina, TEX – che indossa un costume nero e si cela il volto con un fazzoletto dello stesso colore - viene a sapere che Mefisto e Lily vivono a Vila Rica, una fattoria poco distante che essi hanno acquistato con il denaro ricevuto dal governo messicano. Con l’aiuto di Drigo, uno dei fedelissimi di Montales, il Nostro dà inizio alla sua vendetta, penetrando di nascosto, attraverso un passaggio segreto, nei sotterranei della fazenda. Il piano architettato dai due viene messo in atto al tramonto e si rivela assai efficace: mentre Drigo, dai sotterranei, lancia urla raccapriccianti; TEX – che ha recuperato il fedele Dinamite - terrorizza i peones di Vila Rica con apparizioni improvvise, e fa lo stesso con i padroni di casa, che ovviamente, mascherato com’è, non lo riconoscono. Lo scopo di TEX è proprio quello di logorare i nervi dei due malvagi fratelli: Voglio far sentire ai loro cuori induriti il morso gelido della paura… - aveva detto infatti il Nostro all’amico guerrigliero - e poi, quando non saranno che due fantocci tremanti… li manderò incontro al loro destino!. L’incendio della fattoria a opera di Drigo spinge i sopracitati peones, sempre più spaventati, a fuggire; Mefisto tenta di fermarli, ma uno di essi lo ferisce con un pugnale alla mano destra, e un altro - per evitare che egli possa inseguirli – ruba i cavalli e dà fuoco alla scuderia. Costretti a lasciare la fazenda, i fratelli Dickart s’incamminano lungo la strada che conduce a Hermadina, ma TEX non dà loro tregua, braccandoli implacabilmente.

Tex n. 4, aprile 1959. Disegno di Galep
 
Ormai in preda al terrore, i fratelli Dickart vengono catturati da Tex – TEX 4, p. 4

Ormai stremata, Lily cade a terra e, prima di svenire, implora l’aiuto di Mefisto, il quale invece l’abbandona e fugge. TEX però lo cattura con il lazo e lo trascina nel luogo dove, controllata da Drigo, giace la sorella. Poco dopo, i due riprendono i sensi e scoprono, con sgomento, l’identità del misterioso cavaliere nero che li ha terrorizzati: Tex!, esclama Mefisto; Mio dio, è la fine!, gli fa eco Lily. Sì, è la fine per voi, spie, traditori e assassini! . dice loro TEXE mi rincresce solo che la vostra ben meritata fine non possa ridare la vita a tutti coloro che morirono per colpa dei vostri intrighi o per le vostre stesse mani assassine!. Mefisto teme che TEX voglia ucciderli, ma il Nostro ha altre intenzioni: Darvi la morte ora sarebbe una grazia che non meritate. No! Io non mi sporcherò le mani col vostro sangue, ma vi porterò negli Stati Uniti, e là… …troverete la sola fine che sia degna di voi, una morte infamante per impiccagione!. TEX ordina quindi a Drigo di imbavagliare Mefisto e Lily e di legarli schiena contro schiena sul cavallo di scorta. In questa umiliante maniera, i due fratelli vengono condotti al rifugio di Montales e poi a Fort Tampico. All’insaputa di TEX, però, Mefisto sfugge (al pari di Lily) all’impiccagione e ritorna, assetato di vendetta, ne Il Figlio del Fuoco (G. L. Bonelli [sog.&scen.] – A. Galleppini [dis.], nn. 39-40), storia-capolavoro con la quale questo già azzeccato villain s’imprime una volta per sempre nella mente e nel cuore dei lettori.

Il Cavaliere Nero rivela la sua identità alla malvagia coppia - TEX 4, p. 5

Sconfitti e umiliati, i due fratelli vengono condotti al campo di Montales - TEX 4, p. 6

Massimo Capalbo

N.B. trovate i link alle altre lettere e voci di The Dark Side of Tex sul Navigatore!

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