Una singolare interpretazione di Zagor, firmata Arhanor, ovvero il serbo Tiberiu Beka (dal sito Deviant Art) |
- I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’opera. Fanno eccezione i nomi dei protagonisti della serie, ZAGOR e CICO, che sono sempre scritti in questo modo, tranne quando sono inseriti nei crediti di una storia o fanno parte del titolo di un libro (ad esempio: Speciale Zagor; Speciale Cico; Zagor 1982-1993, un senese a Darkwood ecc.).
- Gli uomini-bestia di cui conosciamo anche nome e cognome o il nome soltanto, vengono indicati con la loro identità mostruosa e non con quella umana (ad esempio: ULTOR invece che NEZDA; UOMO TIGRE invece che KELLOG, WILFRED).
- Gli altri mostri di cui conosciamo nome e cognome vengono indicati per cognome (per esempio, RAKOSI, BELA), e, quando vengono citati in una voce diversa dalla loro, solo il cognome è scritto in stampatello e grassetto, in modo da rimandare immediatamente alla lettera sotto la quale sono stati inseriti (ad es.: nel testo della voce RAKOSI, BELA, il personaggio della contessa Varga è citato come Ylenia VARGA). In alcuni casi, però, abbiamo optato per il soprannome (ad es.: SKULL invece che RANDAL, COLIN).
- Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace (anche se, in alcuni casi, il nostro titolo non coincide con quello usato abitualmente dai lettori). Ad esempio, la storia dei nn. 194-196 viene indicata con il titolo del n. 195, Il Signore Nero, perché esso è, per l’appunto, più rappresentativo rispetto a Il teschio di fuoco (n. 195) e L’orda del male (n. 196).
Zagor interpretato da Gianluca Testaverde (dal sito Deviant Art) |
KREEGAH
KOONTZ
Zagor Albo Gigante n. 1, maggio 2011. Disegno di Ferri |
Koontz
viene affrontato da Yord - ZGR Gigante 1, p. 21
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Koontz
precipita nel vortice delle infinite realtà, lasciando basiti i suoi
orchi - ZGR Gigante 1, p. 26
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Koontz
trasforma un cacciatore di Darkwood in uno dei suoi orchi - ZGR
Gigante 1, p. 71
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Zagor
scopre che Koontz ha trasformato la Casa nel Cielo in un tenebroso
castello - ZGR Gigante 1, p. 162
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ZAGOR riparte subito con Yawa per avvertire i minatori del pericolo, ma quando arriva è troppo tardi: non solo i mostruosi centopiedi (che vengono poi uccisi dai due) hanno divorato alcuni minatori, ma la maggior parte di essi sono stati trasformati in ORCHI da Koontz, che si è così creato un nuovo, agguerrito esercito. Come se ciò non bastasse, l’eroe e Yawa scoprono, una volta raggiunti CICO e i guerrieri Cree sulla Collina Rossa, che Wilbur è stato rapito da un altro mostro volante. A questo punto, ZAGOR capisce che Koontz ha installato il suo quartier generale nella Casa nel Cielo: infatti, giunto sul posto con gli altri, s’imbatte in frate Gelsomino, il quale, sfuggito per un soffio agli ORCHI, ha trovato rifugio, con Serafino, in una grotta che si apre alla base della torre. Attraverso un passaggio presente nella suddetta grotta, ZAGOR, Yawa e il grosso dei Cree raggiungono la Casa nel Cielo e scoprono che questa è stata trasformata in un tenebroso castello. Dopo aver ordinato ai suoi compagni di attenderlo nei pressi dell’edificio, l’eroe penetra in esso e, superati alcuni ostacoli (tra i quali una mostruosa GELATINA ASSASSINA), scende nei sotterranei e libera Wilbur. ZAGOR, la cui presenza è stata percepita da Koontz, deve lottare anche contro due ORCHI e una torma di RAGNI GIGANTI. Poi, raggiunto l’esterno con Wilbur, uccide il mostro volante che aveva rapito lo scrittore e, affidato quest’ultimo a Yawa, affronta – assieme ai Cree – tutti gli altri ORCHI. Al termine dello scontro, resta vivo solo ZAGOR, che raggiunge quindi la grotta dove si trovano i suoi amici. Poco dopo, però, accade l’imprevisto: le rocce si animano e chiudono l’uscita, imprigionando i Nostri. E’ stato lui, Zagor!... Koontz!, dice Wilbur, e l’eroe, a questo punto, intuisce l’incredibile verità: lo stregone è lì con loro e ha preso possesso del corpo dello scrittore.
Zagor
intuisce che Koontz ha preso possesso del corpo di Wilbur - ZGR
Gigante 1, p. 219
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Koontz
lotta con Zagor - ZGR Gigante 1, p. 224
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Non so come sia stato possibile, ma siamo finiti in mezzo a uno dei tuoi racconti… - dice ZAGOR a Wilbur - al parto della tua mente! Soltanto la fantasia di uno scrittor può trasformare un monastero in un castello… un uomo in un orco… un insetto in un mostro! La grotta che si è richiusa attorno anoi dimostra che è la nostra stessa realtà che si modifica per il volere di qualcuno che la plasma con il solo pensiero, come se fosse creta!. A conferma delle parole di ZAGOR, Wilbur si tramuta in Koontz, il quale, sguainata la sua spada magica, dice all’eroe (che si accorge in quel momento di aver perso la scure e di avere anche la pistola scarica): Sei davvero un degno avversario, Zagor… e dato che i miei servi non sono riusciti a fermarti, sarò io occuparmi di personalmente di te! E’ per questo che mi sono fatto trovare chiuso in quella cella… perché tu mi portassi con te e fossi pronto a intervenire se tutti gli altri avessero fallito!. Detto questo, Koontz si accorge che uno dei guerrieri Cree sta per sparargli, e devia il proiettile con la sua spada, causando il ferimento di CICO a una gamba. Koontz – che ha intenzione di trasformare in ORCHI sia ZAGOR che i suoi amici – inizia a duellare con l’eroe, al quale Yawa ha dato il suo tomahawk. A un certo punto, l’altro Cree presente nella grotta, si scaglia contro lo stregone, ma questi lo uccide facilmente, passandolo da parte a parte. Sei pronto a morire, eroe?, chiede, spavaldo, Koontz a ZAGOR, che pensa: Forse ho capito perché Koontz non ha mai accettato di combattere personalmente, prima di adesso! Ha dei poteri immensi… ma non ha il pieno controllo delle sue trasformazioni!. Lo stregone vibra una serie di fendenti, ma ZAGOR riesce a schivarli e con un gesto acrobatico colpisce il suo avversario, facendolo sbattere contro la roccia. Il tuo punto debole ha un nome, Koontz! – dice ZAGOR allo stregone - …Si chiama Wilbur! […] Puoi controllare gli altri, al di fuori di te… ma non lui!... Hai lottato contro Wilbur senza mai riuscire a vincere, Koontz! Ogni volta che credevi di aver preso finalmente possesso del suo corpo per poter agire a tuo piacimento in questa realtà la sua mente tornava a ricacciarti indietro! […] Sono certo che sei stato tu, agendogli dentro mentre lui cercava di respingerti, a fargli lasciare la città, diretto verso Darkwood, dove tu volevi portare la tua dimora in questo mondo! Ma ogni volta che riuscivi a trasformarti in Koontz, e speravi di aver definitivamente preso possesso del corpo di Wilbur… lui tornava a riprendere il suo aspetto! Finché… si è imbattuto in me e ha chiesto il mio aiuto!.
Per
sconfiggere definitivamente Koontz, Wilbur si uccide - ZGR Gigante 1,
p. 236
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Lo
scrittore americano Dean Koontz
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Koontz dice a ZAGOR che la sua ricostruzione è esatta, quindi si lancia nuovamente contro di lui, facendogli saltare via il tomahawk e immobilizzandolo a terra. Anziché ucciderti, potrei trasformarti subito, e per primo, in uno dei miei servitori… - dice Koontz al Nostro, stringendogli il collo con una mano e puntandogli contro la spada - che cosa ne dici, Spirito con la Scure? Ah! Ah! Ah!. Lo stregone è ormai sicuro di aver vinto, ma ZAGOR ha un ultimo asso nella manica: Wilbur! Ungh… Riprendi possesso del tuo corpo! …So che puoi farlo!. Le parole dell’eroe non rimangono inascoltate: Koontz lascia la presa, cerca di resistere, ma alla fine ritorna a essere Wilbur. Tuttavia, lo scrittore sente che Koontz è ancora dentro di lui e prima o poi tornerà fuori. Per evitare che ciò succeda, Wilbur prende una drammatica decisione: afferra la pistola di CICO (che era finita a terra quando il messicano era stato ferito) e si spara in testa. Ha fatto tutto in un attimo…per impedire a Koontz di riprendere possesso del suo corpo!, dice ZAGOR. Ma chi era Koontz?... Da dove veniva?... E perché era attratto da Darkwood?, gli chiede CICO. Temo che non lo sapremo mai con certezza, Cico! – gli risponde ZAGOR – Però abbiamo avuto mille dimostrazioni di come Darkwood sia un luogo particolare, diverso da tutti gli altri… probabilmente addirittura magico, per una congiunzione di fattori che neppure possiamo immaginare. Forse la nostra foresta è una specie di varco tra i mondi… e da uno di questi è giunto qui una sorta di demone dai poteri spaventosi, che ha trovato nella mente di Wilbur il punto di aggancio con la nostra realtà!.
Arthur
Machen, scrittore e mistico
gallese
|
Alle parole di ZAGOR fanno eco quelle del saggio Serafino: Forse è stato proprio Wilbur a dargli l’aspetto con cui si materializzava, Zagor! Non so se il nostro amico, così tragicamente morto, fosse folle… ma di cert, stando a quello che mi ha raccontato Cico, era uno scrittore dotato di un notevole talento visionario! E dunque… qual è il potere di chi inventa e racconta storie, se non quello di modellare la realtà, plasmandola a suo piacimento. Lo scrittore crea eserciti… costruisce castelli… dà vita a orridi mostri!... E soprattutto fa in modo che tutti credano alle sue invenzioni, soffrendo e gioiendo con i suoi personaggi. CICO si chiede allora se Koontz non si sia trasferito dentro qualcuno di loro, ma ZAGOR gli risponde che gli incantesimi dello stregone sono definitivamente svaniti, come dimostra il fatto che la caverna si è riaperta. Non solo, ma anche la Casa nel Cieloè di nuovo al suo posto.
Curiosità: Come abbiamo già scritto nella voce GELATINA ASSASSINA, Burattini ha dato allo stregone di Wiklan il nome di un famoso scrittore americano contemporaneo, Dean Koontz. Anche il cognome dello sfortunato Wilbur rimanda a uno scrittore, il gallese Arthur Machen, noto soprattutto per il romanzo Il Grande Dio Pan (1894), considerato da Stephen King la migliore storia horror in lingua inglese di sempre. A proposito di King, bisogna dire che il rapporto tra Wilbur e Koontz ricorda quello tra lo scrittore Thad Beaumont e il suo alter ego letterario George Stark nel romanzo La metà oscura (1989). D’altra parte, il carattere metaletterario e metafumettistico de Il castello nel cielo è piuttosto evidente. Lo stesso Burattini, infatti, ha scritto sul suo blog che l'intento era quello di giocare con l'idea che a chi scrive Zagor (lo sceneggiatore = Wilbur o, se vogliamo, Koontz) è permesso di fare tutto (o di fare tutto quello che Bonelli permette, se lo sceneggiatore in questione non si firma Nolitta, ma il senso è lo stesso). E' l'arte dello scrivere, o il talento dell'affabulazione, ciò che permette di costruire i castelli nel cielo (o di fare castelli in aria,come il gioco di parole suggerisce, non a caso).
Copertina
della prima edizione originale del romanzo di Stephen King La
metà oscura
(1989)
|
Zagor n. 613, agosto 2016. Disegno di Ferri |
Krak
emerge dal terreno, pronto a divorare uomini e cavalli – ZGR 613,
p. 36
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Zagor n. 614, settembre 2016. Ultima copertina di Ferri |
L'alieno
divora i trappers uccisi da Hays – ZGR 614, p. 27
|
Per
quanto feroce, Krak sa cos'è la riconoscenza: come dice infatti a
Shrike, non divora Hays perché deve a lui la libertà – ZGR 614,
p. 61
|
Krak
si accorge di non poter uccidere Zagor. Quest'ultimo, infatti, non è
il vero Spirito con la Scure, ma il mutaforma Change, il suo quarto
compagno di fuga – ZGR 614, p. 74
|
L'extraterrestre
avvolge Zagor con i suoi tentacoli, ma l'eroe riesce comunque a
recuperare il suo fucile laser ed a ricaricarlo – ZGR 614, p. 86
|
Zagor
uccide finalmente il terribile Krak – ZGR 614, p. 88
|
Il
Kraken attacca una nave mercantile in un'illustrazione del 1810
|
Una
statuetta in resina di Cthulhu realizzata dal creature
creator
singaporiano Dominic Qwek
|
Dylan Dog n. 20, maggio 1988. Disegno di Villa |
Zagor n. 423, ottobre 2000. Disegno di Ferri |
Kreegah
e Marie Laveau appaiono in sogno a Zagor - ZGR 423, p. 85
|
Il
possente felino si mostra mansueto nei confronti di Zagor - ZGR 423,
p. 83
|
In seguito, Marie fa catturare ZAGOR dai suoi guerrieri e lo fa portare nel palazzo reale di Songhay, dove Kreegah, vedendo il Nostro per la prima volta, gli si avvicina docilmente, come se, appunto, lo conoscesse da sempre. E’… è incredibile!... E’ mansueta come un grosso gatto!, esclama, sorpreso, l’eroe, accarezzando la belva. Lo sapevo! Lo sapevo!... Kreegah ti riconosce!... Riconosce in te la stirpe reale del Songhay!... In una precedente vita tu eri il principe Damballah, Zagor!... Il destino ti ha voluto qui per regnare al mio fianco!. Drogato dalla mambo, ZAGOR, come abbiamo detto in precedenza, finisce per convincersi di essere veramente la reincarnazione di Damballah. Kreegah, pertanto, affianca il Nostro quando questi cattura, nella foresta, CICO, Digging Bill e il giovane pigmeo Chuma. Il possente felino è poi al centro di altre due incisive sequenze: quella, divertente, dove insegue CICO, fuggito dalla città morta (la capitale in rovina di Songhay) assieme ai suoi compagni; e quella – molto drammatica, invece – dove, per salvare ZAGOR, si lancia contro il GRANDE VERME, che la divora. Alla fine, però, il sacrificio di Kreegah non sarà stato vano, visto che l’eroe riuscirà a sconfiggere il mostro.
Kreegah
insegue Cico - ZGR 424, p. 57
|
Per
salvare Zagor, Kreegah si lancia contro il Grande Verme - ZGR 424, p.
89
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Kreegah
viene divorata dal mostro - ZGR 424, p. 90
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Tarzan
urla il suo tipico Kreegah
(disegno
di Russ Manning).
Com’è noto, l’eroe di Burroughs è stato, assieme all’Uomo
Mascherato, la principale fonte ispiratrice per il personaggio di
Zagor
|
La
sovraccoperta di una delle prime edizioni del romanzo Tarzan
e i gioielli di Opar
(1916). La magnifica illustrazione è opera dell’artista americano
James Allen St. John
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Copertina
di un albo del 1974 di
Kazar,
Lord of the hidden jungle (disegno
di Gil Kane e Frank Giacoia)
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Zagor Speciale n. 21, aprile 2009. Disegno di Ferri |
I
mostruosi servi di Kudan attaccano Orso Possente e uno dei suoi
guerrieri - ZGR Speciale 21, p. 7
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L’indomani, i due antropologi lasciano il villaggio con Friedman, il quale promette a entrambi che li condurrà a Sha-Ka-Lah se essi gli aumenteranno la paga. I due antropologi accettano e, il giorno seguente, Friedman (che nelle tombe degli sciamani spera di trovare oggetti preziosi) e i suoi uomini, Brolin e Besford, rapiscono Lontra Veloce e la sua promessa sposa Vento Nascente, costringendo il primo a condurli a Sha-Kah-Lah. Scoperto quanto accaduto, ZAGOR, CICO, Volpe Grigia e alcuni guerrieri salgono a bordo delle canoe e si dirigono verso l’isola, ma quando ormai l’hanno quasi raggiunta, scoppia una terribile tempesta. Volpe Grigia capisce che a scatenarla è stato ancora lo spirito di Artiglio Nero: infatti, alcuni fulmini, come se fossero guidati da una mano invisibile, iniziano a colpire, una dopo l’altra, le canoe, e dal lago si sollevano enormi onde. Qualche ora dopo, ZAGOR e CICO (che si erano gettati in acqua con il guerriero Lungo Braccio prima che uno dei fulmini colpisse la loro canoa), si risvegliano sulla riva di Sha-Kah-Lah e si ricongiungono con Lungo Braccio e altri due guerrieri, Piccola Lince e Fascia Gialla. Qualche ora dopo, il gruppo raggiunge la grotta dove sono seppelliti gli sciamani, e qui, ZAGOR e Lungo Braccio, ingaggiano uno scontro con Friedman e Brolin. L’eroe e il suo compagno hanno la meglio sui loro avversari, che vengono poi disarmati e legati. Nella grotta c’è pure Cardigan, il quale racconta a ZAGOR che Lontra Veloce e Vento Nascente sono scappati dopo che, la notte prima, un mostro ha attaccato, in un’altra caverna, Stockton e Besford. ZAGOR si reca nella suddetta caverna (attorno alla quale sono incisi diversi simboli magici) e trovano, accanto a un sarcofago (quello di Artiglio Nero, per l’appunto) i cadaveri, orrendamente mutilati, dell’antropologo e di Besford.
Kudan
si materializza dal sarcofago di Artiglio
Nero
- ZGR Speciale 21, p. 101
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Volpe
Grigia riesce ad allontanare il mostro, facendolo dissolvere - ZGR
Speciale 21, p. 125
|
All’improvviso, dall’interno del sarcofago, Kudan si materializza sotto forma di una spaventosa creatura, che attacca subito i due amici, dimostrandosi immune alle loro armi. ZAGOR e Lungo Braccio fuggono, ma vengono inseguiti dal mostro, che si rivela davvero indistruttibile: infatti, pur cadendo nell’astuta trappola architettata dall’eroe, che lo fa finire sotto una frana, esso riemerge dai massi ancora più inferocito. Intanto, nell’altra grotta, Friedman e Brolin sono riusciti di nascosto a liberarsi e, prendendo in ostaggio CICO, raggiungono il punto dell’isola dove avevano ormeggiato la barca. Proprio in quel momento, arrivano sul posto anche ZAGOR e Lungo Braccio, i quali ingaggiano un altro scontro con i due malviventi. Costoro vengono però attaccati da Kudan, che emerge dalla sabbia e uccide Brolin. ZAGOR ne approfitta per disarmare Friedman, quindi scappa, assieme a questi e ai suoi amici, in direzione della caverna dove si trovano gli altri Shawnee e Cardigan. Nella fuga, CICO cade, e ZAGOR, per salvarlo, ritorna indietro e si prepara ad affrontare il mostro. Fortunatamente per l’eroe, arriva Volpe Grigia, il quale, grazie al suo bastone sacro, allontana Kudan, facendolo dissolvere. A causa dello sforzo compiuto, lo sciamano per poco non sviene, mentre il bastone sacro, esaurita la sua energia, si dissolve anch’esso. Volpe Grigia raggiunge poi con gli altri la caverna, dove hanno intanto trovato rifugio anche Lontra Veloce e Vento Nascente. Poco dopo, lo sciamano racconta ai Nostri la storia di Artiglio Nero e, rivolgendosi a Cardigan, dice: Entrando nella grotta sacra, avete infranto le difese magiche che tenevano prigioniero il demone, scatenando la sua furia omicida! Attraverso le spoglie mortali di Artiglio Nero, Kudan ha oltrepassato le barriere tra il suo mondo e il nostro… e ora trae forza dal sangue delle sue vittime! Uccidere i compagni di Friedman gli ha dato il potere necessario per scatenare la tempesta che si è abbattuta su di noi! Ma non gli è sufficiente per lasciare l’isola… la magia residua degli antichi sciamani lo tiene prigioniero qui!.
Zagor
e Lungo Braccio lottano contro i servi di Kudan - ZGR Speciale 21, p.
140
|
Kudan
viene spinto da Zagor nel
fascio di luce del
cerchio
magico
-
ZGR Speciale 21, p. 159
|
Volpe Grigia consegna a ZAGOR ed a Lungo Braccio, come difesa nei confronti di Kudan, delle fasce sacre, che sono in grado di dare più forza ai loro colpi; quindi, si appresta a formare un cerchio magico con Lontra Veloce e Vento Nascente, in modo da concentrarvi all’interno tutta la magia residua di Sha-Ka-Lah. In quello stesso momento, compaiono i servi di Kudan, i quali, pur uccidendo Piccola Lince e Fascia Gialla, non riescono a interrompere il rito di Volpe Grigia, poiché ZAGOR e Lungo Braccio, grazie proprio alle fasce sacre, li sconfiggono. Approfittando di ciò, Friedman si libera ancora una volta e fugge, ma viene ucciso dai guerrieri morti durante la tempesta, che Kudan ha riportato in vita per scatenarli contro i suoi nemici. I MORTI VIVENTI, infatti, assalgono l’eroe e Lungo Braccio, i quali scoprono che le fasce sacre non hanno effetto su di essi. ZAGOR capisce che Kudan intende distrarli per impedire loro di difendere il cerchio magico, e torna nella caverna, dove intanto il demone è riapparso e ha tramortito il povero CICO. Prima però che possa interrompere il rito, l’eroe lo affronta e, dopo una terribile lotta, riesce a spingerlo nel fascio di luce formatosi al centro del cerchio magico. Kudan, ritorna negli abissi… per sempre!, grida lo sciamano, mentre il demone si dissolve. La definitiva distruzione di Kudan causa anche quella dei MORTI VIVENTI, contro i quali Lungo Braccio stava combattendo valorosamente. Il sole torna a risplendere su Sha-Ka-Lah!... L’incubo e finito!, sono le parole conclusive di ZAGOR.
La
distruzione definitiva di Kudan - ZGR Speciale 21, p. 160
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Guerrieri
Shawnee in una suggestiva tela della pittrice americana Mary Louise
Holt
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Sono tornati Serafino e Gelsomino!?! :lol: ^^
RispondiElimina"La regina della città morta" non mi esalta come "Il ritorno di Cain", ma è comunque una bella storia densa di fascino e mistero. Zagor e co. si spostano nella giungla e vivono un' avventura molto tesa dove il nostro si ritrova in un ruolo piuttosto insolito. Intrigante il ritorno di Marie Laveau e il continuare il discorso sui demoni dell' oltremondo. Bell' atmosfera lugubre e non manca l' azione. Peccato per il finale un po, stavolta si, affrettato.
Chissà perché queste tre storie in Africa per un motivo o per un altro non furono tanto lunghe. Solo qualche anno dopo avremmo avuto storie di 4-5 volumi per la trasferta dalla Luisiana all' Islanda! Boh!