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giovedì 8 maggio 2014

1975/2010 - RIFASCISMO E FUMETTI: IL CASO EDITORIALE DI "UN FASCIO DI BOMBE"

di Francesco Manetti

Per quanto riguarda il titolo di questo post, lo avesse ipoteticamente firmato lo scrittore Umberto Eco avrebbe forse scelto il termine "urfascismo" - il fascismo eterno, quel fascismo che non muore mai, protagonista di alcuni suoi brevi saggi. "Rifascismo" sta invece semplicemente a significare che ci eravamo già occupati su Dime Web del rapporto fra fascismo e fumetto - nelle fattispecie fascismo/regime e fumetto americano - quando nel novembre 2012 avevamo recensito l'indimenticabile volume Eccetto Topolino della NPE.
Qui ci interessiamo invece di un'altra pubblicazione - uscita nel 2010 - del tutto differente dal libro di Gori & Gadducci. Il fascismo che sta al centro dell'oggetto in questione è qualcosa di diverso da quello mussoliniano del Ventennio (in realtà gli anni di influenza fascista nella realtà socio-politica-militare dello Stivale furono addirittura 26, se consideriamo tutto il periodo che va dalla fondazione "sansepolcrista" dei Fasci Italiani di Combattimento nel marzo del 1919 alla fine della RSI nella primavera del 1945). Protagonista del racconto a fumetti di cui andiamo a trattare è infatti il "neofascismo" della "destra extraparlamentare".
Nel 1975 il PSI distribuì gratuitamente nelle sedi di partito - fra i suoi tesserati, simpatizzanti e quant'altro - un agile opuscolo a fumetti intitolato Un fascio di bombe, ristampato nel 2010 con encomiabile atto di recupero storico dalla Q Press di Torino. E' un bel documento di un'epoca per certi versi intramontabile (per la musica, per la grafica, per il dibattito culturale, per il maturare delle tensioni sbocciate nel '68/'69, etc.), che avrebbe ben potuto essere inserito nella celeberrima mostra sul decennio che si tenne a Milano nel 2007 e che fu oggetto di un preziosissimo catalogo edito da Skira, Anni Settanta - Il decennio lungo del secolo breve.

Disegno di Milo Manara

Gli autori della breve storia in 45 tavole in b/n erano Alfredo Castelli, Mario Gomboli (testi) e un Milo Manara (disegno) ancora piuttosto "acerbo" (lontano graficamente dalle "donnine degli anni '80 e '90; la copertina originale (quella con il primo piano del tizio in Ray-Ban - gli occhiali da sole "feticcio" da sempre per i ragazzi di destra) fu realizzata da Mario Uggeri; il lettering fu firmato da Renata Tuis. Dunque, c'è molta (futura) Bonelli in questa realizzazione! E anche la tecnica di narrazione - con gli spunti dalla "realtà reale" - ricorda da vicino quella del primo decennio di Martin Mystère. Al cuore della vicenda c'è la strage dinamitarda di Piazza Fontana a Milano, avvenuta il 12 dicembre 1969 - carneficina per la quale non sono mai stati trovati i responsabili - a distanza di quasi mezzo secolo dai fatti... E questo nonostante i mille processi, i mille interrogatori e le mille inchieste - ufficiali, ufficiose, parallele, giudiziarie, poliziesche, giornalistiche, saggistiche, etc. Le strade seguite, le "piste" imboccate per tentare di arrivare a una soluzione della mattanza sono state numerose: rossa, anarchica, di Stato, nera... Come si evince dal gioco di parole nel titolo - e come è anche comprensibile vista la sua collocazione "partitica" - l'albo a fumetti propende per l'ultima (o per le ultime due) ipotesi, chiamando in causa alcuni nomi di spicco della destra di allora - sia sociale e movimentista, sia conservatrice/parlamentare/missina, sia addirittura "nazimaosista" o "anarco-fascista"; ecco dunque comparire nomi come Pino Rauti, Giorgio Almirante, Franco Freda, Giovanni Ventura, etc. In chiusura della storia due vignette accennano anche agli altri due gravissimi attentati dell'epoca: quello del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia a Brescia e quello del 4 agosto 1974 sul treno Italicus. I cenni così brevi, senza approfondimenti, alle ennesime tragedie si spiegano forse perché i fatti di sangue accaddero subito prima dell'ultimazione del fascicolo, e non poterono dunque essere sviscerati in maniera esaustiva. Due veloci battute, infine, sono riservate dagli autori al "misterioso" rogo di Primavalle e alle "fantomatiche" Brigate Rosse: anche i due singolari aggettivi usati si spiegano risalendo al contesto storico/politico dell'albo (oggi rimane ben poco di "fantomatico" e "misterioso" su Primavalle e BR - almeno non nel senso inteso dagli autori del libretto del PSI). Nel 1978 lo spillato fu ristampato come edizione speciale della fanzine Wow di Luigi F. Bona Editore.

La ristampa del 1978

Numerosissimi i saggi che - pur senza mai giungere a conclusioni certe e inequivocabili - hanno trattato lo scottante caso delle esplosioni assassine dal 1969 al 1980 (la strage di Bologna è ovviamente fuori dall'orizzonte temporale di Un fascio di bombe); mentre scriviamo si sta parlando sui media della (ennesima) promessa maturata nelle altre sfere governative di una desecretazione degli atti riguardanti l'era della cosiddetta "strategia della tensione"... Staremo a vedere... Fra le centinaia di tomi scritti e riscritti sull'argomento, a dritta e a manca, con tutte le loro ipotesi pro o contro una determinata matrice, ne abbiamo pescati due - di opposta concezione, o fazione che dir si voglia - fra i più recenti, per invitarvi ad approfondire: con una visione "d'insieme" e tutto sommato "neutra", seppur orientata verso la tesi dello "stragismo nero", consigliamo vivamente il corposo La trilogia della Celtica del giornalista Nicola Rao, grande studioso del periodo degli "anni di piombo" e della "destra eversiva" (Sperling & Kupfer, 2014); per sentire invece "l'altra campana", potete leggere invece il "romanzo storico" Quella strage fascista di Gabriele Adinolfi - editorialista e leader politico, fondatore di Terza Posizione nel 1978 (Youcanprint, 2014). In Rete vi consigliamo senz'altro i blog e i siti di Ugo Maria Tassinari (una firma del già citato volume della Skira), giornalista espertissimo del mondo della destra, seppur proveniente da opposta area: parliamo soprattutto di Fascinazione (volutamente non più aggiornato dal 2013, ma tuttora online con il suo archivio ricchissimo di dati e notizie) e di L'Alter Ugo.


L'edizione del 2010.


Castelli - Gomboli - Manara
UN FASCIO DI BOMBE
pagg. 52 - € 9,90
Collana Pamphlet
Q Press Torino, 2014

Francesco Manetti 

N.B. Trovate i link agli altri interventi extrabonelli su Cronologie e index!

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