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domenica 21 aprile 2013

LA FRONTIERA DEGLI EROI. ALMANACCO DEL WEST 2013

di Giampiero Belardinelli


Tex e i suoi pard sono nati per fare gli eroi: è scritto nel loro DNA fin da quando, nel lontano settembre 1948, Gianluigi Bonelli diede vita alla saga del personaggio che, a partire dalla fondamentale storia Il patto di sangue (Tex Gigante 7/8), verrà ribattezzato Aquila della Notte. A contrastare gli eroi, da copione, ci sono i farabutti di ogni risma, dagli speculatori senza scrupoli ai fuorilegge più spietati, dagli strani individui (maghi, streghe, scienziati folli ecc.) ai pellerossa ribelli e sanguinari. Ma la Frontiera propone anche una più ampia galleria di personaggi dalle più diverse sfumature psicologiche; se poniamo infatti uno sguardo alle cronache storiche del periodo, ci si accorge come a volte tra le barricate del male c’è una sovente oscillazione di figure il cui nero passato viene magari riscattato da gesti di straordinario eroismo.
La vasta epopea cinematografica western – quella hollywoodiana in primis – ha più volte raccontato le gesta di eroi per caso o di personaggi dal passato negativo che chiudono la propria esistenza con un gesto glorioso. In La pista dei fuorilegge Mauro Boselli ci presenta un canovaccio del genere e, con un ideale sguardo al grande Gino D’Antonio da una parte e con la lezione di Bonelli padre a portata di Colt dall’altra, compie un perfetto esempio di racconto stringato ma intenso.

 
Violenza, perfidia, vendetta, pentimento, perdono, riscatto, redenzione, compassione, morte... al cinema il confine tra buono e cattivo, tra eroe e carogna è indefinibile. Un fotogramma da A Clockwork Orange di Kubrick.



Tex, Kit Carson e Tiger si muovono con sincronia e la loro azione è talmente fulminea come in una squadra di calcio composta di fuoriclasse al servizio l’uno dell’altro (Barcellona docet). Le sequenze d’azione non mancano, però lo sceneggiatore le ha abilmente condite con l’ironia tra Tex e Carson, e allo stesso tempo è riuscito a costruire efficaci siparietti – spesso drammatici ma non privi in qualche occasione di leggerezza – grazie all’inserimento di un manipolo di personaggi ben caratterizzati. Non manca, inoltre, lo schietto ottimismo tipico dei personaggi boselliani: Storie! – dice Carson rivolto all’uomo cui è stato bruciato il Trading Post – Sei ancora in vita, no? E nessun uomo può dirsi finito quando ha al suo fianco un tesoro come Juana! Bella, dolce… e cuoca sopraffina! (p. 67).
L’ottimismo boselliano è tra l’altro uno dei motivi mutuati dal classico Tex di Gianluigi Bonelli, dove ogni torto non viene mai lasciato impunito. Tex, quindi, è una lettura terapeutica e oggi, in tempi di crisi anche culturale, più attuale che mai.
Il ruolo degli eroi, come dicevamo all’inizio, spetta ai nostri pard e infatti il loro arrivo nella cittadina di Clifton sarà decisivo per sgominare la banda di ribelli apache. Però, senza il prodigarsi di Ozzie e dei suoi uomini, forse i Nostri avrebbero trovato la città in fiamme. Ecco, quando accennavo a Gino D’Antonio, pensavo in particolare al racconto L’uomo dello Zululand (secondo volume della collana Un uomo un’Avventura) e come la tragica figura di Ozzie, morto come un bandito romantico mentre stringe le mani di una giovane donna, mi abbia ricordato il furfante e poi eroe di quell’epico racconto. Certo, non tutti nascono eroi, ma qualche volta anche le canaglie sanno trovare la strada per il riscatto. Il pregio di questo racconto, in chiusura, è di aver mostrato in sole 110 tavole compattezza narrativa e una gradevole intonazione corale.

 
L'uomo dello Zululand, n. 2 della collana Un uomo, un avventura.



Carlos Gomez (alla seconda prova dopo il Texone di Manfredi, Verso l’Oregon, luglio 2011) dà un ulteriore saggio della sua bravura: con inquadrature cinematografiche e un bianco e nero sporco ma accattivante, ha raccontato un western dove la tensione viene valorizza dalla sua arte. Le sequenze iniziali nella città fantasma e poi quelle dell’assedio di Clifton mostrano infatti attese da antologia. In ultimo ma non per ultimo, i personaggi possiedono una superba caratterizzazione da rendere riconoscibile anche la più semplice comparsa.
Da segnalare, per quanto riguarda l’apparato critico-informativo, il dossier realizzato da Maurizio Colombo sul regista John Sturges; come piacevoli sono i due articoli, curati rispettivamente da Graziano Frediani e Giuseppe Lippi, sugli eroi adolescenziali: dai Piccoli indiani al cane Rin Tin Tin al fianco del caporale tascabile Rusty.



L'Almanacco del West 2013. Copertina di Villa.



Almanacco del West 2013 (Collana Almanacchi 119)
LA PISTA DEI FUORILEGGE
Febbraio 2013 
pag. 180 (in b/n e a colori) - € 6,00
Testi: Mauro Boselli
Disegni: Carlos Gomez
Copertina: Claudio Villa
Editoriale: Graziano Frediani


Giampiero Belardinelli


N.B. Potete trovare le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

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