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giovedì 14 marzo 2013

CERCASI CAVIE UMANE: DIECI VOLTE SAGUARO!

di Filippo Pieri


Il tema del carcere e della giustizia è un genere che ha sempre attratto un pubblico piuttosto vario e per questo motivo è stato molto sfruttato dalla letteratura e dal cinema. Anche in casa Bonelli il tema e stato più volte affrontato, specialmente nelle serie più longeve con caratteristiche avventurose - da Tex a Zagor, passando per Mister No  Ken Parker. Anzi: addirittura una ex galeotta, Rebecca “Legs” Weaver, è il primo agente speciale scelto dall’Agenzia Alfa, la serie futuristica di Nathan Never (anche se sui motivi che abbiano spinto Reiser, il capo dell’agenzia, a scegliere Legs non è mai stata fatta chiarezza dagli autori...).


Zagor "Collana Lampo" n. 26.





Nell’albo uscito a marzo 2013, Clive Waters, capo di Saguaro, chiede all'indiano di investigare sotto copertura per capire che cosa avviene realmente in alcune carceri dove, per controllare il comportamento di detenuti pericolosi, si pratica loro tecniche pericolose, come l’elettroshock e la cura con medicinali psicotropi.

Saguaro accetta, a patto che il penitenziario sia quello di Leavenworth, dove è rinchiuso il suo fratello di sangue Nastas. A questo punto il bravo Bruno Enna prosegue nella sceneggiatura affrontando alcuni stereotipi classici del genere carcerario, come l’individuazione degli amici veri che stanno elaborando una via di fuga, la scazzottata in cortile tra l’eroe che si lancia in aiuto di un altro detenuto in difficoltà e il capo delle guardie che incarna il potere ottuso e dispotico e si pone come l’antagonista dell’eroe. Ed è proprio il comandante dei secondini, Granger, a decidere di inserire Saguaro nel programma di ricerca scientifica dopo aver scoperto che conosce Nastas, già da settimane sottoposto al trattamento e in un visibile stato di smarrimento psicologico. Durante la somministrazione degli psicofarmaci Thorn sogna e veniamo a conoscenza di frammenti del suo passato. Si intuisce che il padre era una figura violenta che ha spinto Saguaro a scappare prima dalla riserva e da adulto lontano dalla città.


Jack Nicholson in One Flew Over the Cuckoo's Nest (1975).

 



Vediamo Thorn in palese difficoltà, soffrire come forse nessun eroe bonelliano aveva mai sofferto prima, con maltrattamenti fisici, ingestione forzata di pillole e alterazione del sonno causata da un'illuminazione sempre accesa. Quando tutto sembra perduto il nostro eroe viene liberato dal trattamento, dopo che la sua identità di agente speciale è stata scoperta. Come in ogni prison movie che si rispetti, nell’albo scoppia la rivolta e viene messo in atto lo schema classico dell'evasione, della fuga intesa come riconquista della libertà. Ma Thorn stavolta non scappa come quando era più giovane. Oggi è un uomo diverso che lotta contro le avversità della vita e riesce a salvare i detenuti in pericolo come Due Orsi, il suo compagno di cella che non voleva essere chiamato fratello ma non l’altro fratello, Nastas, che nel frattempo è scomparso.

Ottimi i disegni di Marco Foderà, che esordì con la casa milanese su Nick Raider molti anni fa e ha ormai raggiunto una piena maturità artistica. Dovrebbe forse curare di più la caratterizzazione dei personaggi secondari come per esempio Due Orsi - che è uguale a Saguaro... solo con le basette più lunghe.



Saguaro n. 10, marzo 2013. Copertina di Furnò






Saguaro 10

SPIRITI LIBERI

Marzo 2013

Pagg. 100, Euro 2.90

Testi: Bruno Enna

Disegni: Marco Foderà

Rubriche: Gianmaria Contro

Copertina: Davide Furnò

Filippo Pieri

N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

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