di Francesco Manetti
Due passi fra le nuvole
Nel
2006
il
britannico
Gavin
Pretor-Pinney
pubblicò
The
Cloudspotter's
Guide,
versione
cartacea
del
sito
web espressione
del
club
The
Cloud
Appreciation
Society,
fondato
nel
2004.
Il
libro
fu
tradotto
in
italiano
da
Federica
Oddera
e curiosamente
editato
da
Guanda
con
un'altro
titolo
inglese,
Cloudspotting,
forse
con
un
pensiero
al
celeberrimo
Trainspotting
scritto
da
Irvine
Welsh
nel
1993,
che
ispirò
l'omonima
pellicola
del
1996
diretta
da
Danny
Boyle,
opere
entrambe
di
grande
successo
nel
Belpaese.
Il
volume
di
Pretor-Pinney
è
-
come
recita
il
sottotitolo
-
“una
guida
per
i
contemplatori
di
nuvole”.
Potrebbe
sembrare
un
esercizio
sul
niente.
Cloudspotting
è
invece
un
puntuale,
seppur
semiserio,
trattato
sulle
nuvole,
un
intellettuale
invito
a
prendersi
il
proprio
tempo
e
ad
affrontare
con
calma
e
serenità
la
vita.
Cumuli,
cumulonembi,
strati,
stratocumuli,
altocumuli,
altostrati,
nembostrati,
cirri,
cirrocumuli,
cirrostrati,
nubi
stratosferiche,
nubi
mesosferiche,
nubi
particolari
come
l'australiana
Morning
Glory.
E
scie
di
condensazione.
|
La copertina di Cloudspotting (c) Guanda, 2006 |
“Apparse
nei
nostri
cieli
alla
vigilia
del
primo
conflitto
mondiale”,
scrive
Pretor-Pinney,
“le
scie
di
condensazione
(o
contrails,
abbreviazione
di
condensation
trails
in
inglese)
sono
nuvole
rettilinee,
fabbricate
dall'uomo,
che
si
formano
in
coda
agli
aerei
d'alta
quota.
Sono
loro
le
nuove
figlie
illegittime
di
cui
si
è
arricchita
la
famiglia
delle
nuvole,
per
quanto
definirle
tali
suoni
un
po'
troppo
dispregiativo.
In
un'epoca
come
la
nostra,
è
forse
più
giusto
dire
che
non
sono
state
concepite
esattamente
nello
stesso
modo
delle
loro
sorelle
maggiori.
(…)
Il
meccanismo
che
dà
origine
alle
scie
di
condensazione
è
lo
stesso
per
cui
il
nostro
respiro
diventa
visibile
nelle
giornate
invernali.
Mentre
la
maggior
parte
delle
nubi
si
forma
perché
l'aria
si
raffredda
salendo,
i
gas
di
scarico
roventi
degli
aerei
subiscono
un
drastico
calo
di
temperatura
mescolandosi
con
l'atmosfera
gelida
delle
normali
quote
di
crociera.
I
velivoli
viaggiano
di
solito
ad
altitudini
comprese
tra
gli
8.500
e
i
12.000
metri,
dove
il
termometro
non
segna
più
di
-30
°C
e
può
arrivare
fino
a
-60
°C.
Le
emissioni
dei
motori,
calde
e
ricche
di
umidità,
si
raffreddano
rapidamente
in
un
clima
così
rigido,
per
cui
una
parte
del
vapore
acqueo
si
condensa
in
goccioline
liquide,
che
ben
presto
si
solidificano
in
cristalli
di
ghiaccio
più
o
meno
a
distanza
d'ala
dall'apparecchio.
(…)
I
gas
di
scarico
degli
aeromobili
non
contengono
solo
vapore
acqueo.
Gli
altri
componenti
includono
anche
anidride
carbonica,
ossido
di
zolfo
e
di
azoto,
idrocarburi,
ossido
di
carbonio,
residui
di
combustibile
e
microscopiche
pagliuzze
di
fuliggine
e
di
metallo.
Queste
ultime
hanno
un
ruolo
importante
nella
formazione
dei
contrails:
agiscono
infatti
da
nuclei
intorno
ai
quali
il
vapore
acqueo
si
condensa
per
creare
goccioline
e
cristalli”.
|
Scie di condensazione |
L'autore
non si limita a descrivere questo particolare genere di
“inseminazione involontaria” dei cieli, operata dagli aerei di
linea e da jet militari. Parla anche della cosiddetta “inseminazione
artificiale” nata dalle intuizioni e dalle indagini degli
scienziati Irving Langmuir, premio Nobel per la chimica, e Vincent
Schaefer, suo assistente. Negli anni '40, partendo dalla studio della
formazione del ghiaccio sulle ali degli aerei e dalla loro successiva
precipitazione al suolo, i due idearono un sistema per modificare la
struttura delle nuvole e facilitare le precipitazioni atmosferiche,
all'inizio usando ghiaccio secco e poi, provando e riprovando,
sfruttando il più adatto ioduro d'argento. Le sperimentazioni di
quello che fu battezzato Progetto Cirrus, finanziato inizialmente
dalla General Electric, furono trasferite in ambito militare negli
anni '50, e su tutto calò il segreto di Stato.
Da
questo
momento
si
attraversa
l'orizzonte
degli
eventi
e
si
passa
dall'universo
luminoso
della
realtà
scientifica
a
quello
oscuro,
insidioso,
enigmatico,
ma
molto
più
attraente
delle
teorie
del
complotto
e
delle
leggende
urbane.
Dagli
interventi
sulle
formazioni
nuvolose
a
scopo
tattico
nel
Laos,
nel
Vietnam
e
in
Cambogia
(il
cosiddetto
“Progetto
Popeye”),
ai
sospetti
sullo
spargimento
aereo
di
sostanze
chimiche
letali
(e
non
solo
di
defoglianti
come
l'Agent
Orange)
nel
sudest
asiatico
in
guerra,
fino
agli
scenari
bellici
futuri
di
trasformazione
strategica
totale
del
clima,
illustrati nel
1996
dalla
USAF
nel rapporto
Weather
as
a
Force
Multiplier:
Owning
the
Weather
in
2025
(ovvero
Il
clima
come
fattore
per
accrescere
la
potenza
militare:
padroneggiare
il
clima
nel
2025).
Martin
Mystère e le scie di condensazione
Congiura
nei
cieli,
il
n.
322
di
Martin
Mystère
dell'agosto/settembre
2012,
scritto
da
Carlo
Recagno
e
disegnato
da
Esposito
Bros.,
nella
più
pura
tradizione
della
collana
di
Alfredo
Castelli,
filtra
notizie
vere,
dati
storici,
voci
che
corrono
e
paranoie
collettive
presentando
ai
lettori
un
intreccio
nuovo
di
zecca.
Dietro
i
presunti
danni
alle
popolazioni
civili
operati
dalle
scie
di
condensazione
ci
sarebbero
gli
Uomini
in
Nero,
con
la
loro
segretissima
Sezione
Sceneggiatori
di
Hollywood,
fondata
appositamente
per
creare
bufale
ad
alto
tasso
di
credibilità
e
diffonderle
nel
mondo.
“Scie
chimiche,
cospirazioni
lunari,
undici
settembre,
signoraggio
bancario,
nuovo
ordine
mondiale,
Roswell
(…)
le
cosiddette
teorie
di
complotto
hanno
origine
qui”,
spiega
il
MIB
Mallory
a
un
allibito
Professor
Mystère.
E
il
motivo?
“Lo
facciamo”,
continua
il
cinico
e
glaciale
agente,
“per
fare
polverone!
Creiamo
complotti
falsi
per
coprire
l'esistenza
di
quelli
veri.
Perché,
naturalmente,
i
complotti
autentici
sono
quelli
di
cui
nessuno
viene
a
sapere
mai
nulla.”
Punto.
L'appassionato
della
congiura
globale,
versione
con
tendenze
psicotiche
del
semplice
dietrologo,
prolifera
soprattutto
nel
web,
e
viene
amabilmente
canzonato
– per
interposto
Martin
Mystère
-
dagli
autori
dell'albo,
uno
dei
più
gustosi
dell'epoca
bimestrale
della
serie.
Ricca
e
densa
la
rubrica
finale
Linee
nel
cielo
del
BVZA.
|
Martin Mystère n. 322, agosto/settembre 2012. Disegno di Alessandrini |
Martin
Mystère 322
CONGIURA
NEI CIELI
Agosto/settembre
2012
pagg.
164, € 5,00
Testi:
Carlo Recagno
Disegni:
Esposito Bros.
Copertina: Giancarlo Alessandrini
Rubriche:
Alfredo Castelli
Innannzi tutto, complimenti e in bocca al lupo ('sto povero lupo ,-) per il magazine elettronico. Naturalmente, mi farà piacere, se vorrete, dare una mano con qualche recensione.
RispondiEliminaEntrando in tema, Francesco, condivido il tuo commento sull'albo. Aggiungo: ho trovato significativo il dialogo in tv tra Martin e il suo interlocutore, in cui ho ravvisato, nelle parole dell'antagonista di Mystère, anche certi atteggiamenti aggressivi che alcuni personaggi, nei vari forum fumettistici (e non solo, immagino) riversano contro chi predilige argomentare invece di ricorrere allo sproloquio paranoico.
Giampiero Belardinelli
Giampiero era uno dei più valenti collaboratori di Dime Press e ricevere da lui i complimenti è per noi un piacere immenso. Accolgo in pieno la tua considerazione su Martin Mystère 322, albo che ho trovato davvero stimolante e capace anche di scherzare sulla filosofia stessa della serie creata da Castelli. Sì all'interesse per lo strano, no all'isteria!
EliminaFrancesco Manetti