tag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post870276897241883456..comments2024-02-25T00:08:20.573+01:00Comments on DIME WEB: L’ANGOLO DEL BONELLIDE (XVIII): STORIA DELL'ISLAM DISEGNATO (II parte) - JIHAD E SAALAM, GUERRA E PACE!Dime Webhttp://www.blogger.com/profile/14802112818068750260noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-1533121002859393802015-03-14T23:32:51.534+01:002015-03-14T23:32:51.534+01:00Per quanto riguarda gli studi dell’età moderna e c...Per quanto riguarda gli studi dell’età moderna e contemporanea, nessun accenno a ortodossi ammazzati si trova nella “History of the Crusades” (1776-1778) del celebre storico inglese Edward Gibbon. Una smentita della strage in questione la troviamo poi in quella che probabilmente è la più nota opera del ‘900 sulle Crociate, ossia “Storia delle Crociate” dell’inglese Steven Runciman (Einaudi, 1966). A p. 241 della suddetta edizione, nel Capitolo Secondo: intitolato “Il trionfo della croce”, si legge infatti: <br />“La difesa della città era affidata al governatore fatimita Iftikhar ad-Dawla. […] Alla notizia dell’avvicinarsi dei franchi […] ordinò a tutta la popolazione cristiana della città, sia ortodossi che eretici, di andarsene fuori dalle mura; agli ebrei, tuttavia, fu permesso di rimanere. Fu una decisione saggia: nel secolo X i cristiani erano a Gerusalemme più numerosi dei musulmani e, sebbene le persecuzioni del califfo Hakim avessero ridotto il loro numero, e molti altri compresa la maggior parte del clero ortodosso fossero partiti con il patriarca durante i difficili tempi che seguirono alla morte di Ortoq, ne erano rimaste ancora alcune migliaia, inutili come combattenti perché era loro proibito portare le armi e infidi in una battaglia contro correligionari cristiani. Inoltre il loro esilio significava che vi sarebbero state meno bocche da sfamare nella città assediata.” <br />Per quanto riguarda infine gli studi più recenti, non troviamo nessun accenno alla presunta strage nelle importanti opere dei medievalisti inglesi Christopher Tyerman e Jonathan Riley-Smith – rispettivamente: “Fighting for Christendom. Holy War and the Crusades” (Oxford University Press, 2004); “The First Crusade and the idea of Crusading” (Athlone Press, 1993) -, e in quelle del medievalista americano Thomas F. Madden, come “Le Crociate. Una storia nuova” (Lindau, 2005).<br />In definitiva, possiamo affermare che la strage dei cristiano-ortodossi di Gerusalemme è nient’altro che una bufala. <br /><br />"Se è vero che l'Islam è stato diffuso con le armi e le conversioni forzate dei politeisti, lo stesso vale per il Cristianesimo in Europa."<br />Ti sbagli, Andrea. Le conversioni forzate dei politeisti costituirono l’eccezione, non certo la regola, nella secolare storia della cristianizzazione dell’Europa. <br />Gli unici episodi davvero rilevanti in tal senso furono la sottomissione dei Sassoni, nell’attuale Germania settentrionale, a opera di Carlo Magno (fine VIII secolo), e quella dei popoli baltici nel XIII secolo tramite le Crociate del Nord (chiamate così per distinguerle appunto dalle Crociate propriamente dette). <br />E’ un dato storico, invece, che in gran parte dell’Europa il Cristianesimo si diffuse in modo del tutto pacifico, grazie all'opera di evangelizzazione compiuta inizialmente da San Paolo e dalle prime comunità cristiane, poi dai monaci missionari. <br />Limitandoci ai popoli pagani dell’Europa occidentale: <br />1. I Greci furono evangelizzati nel I secolo d. C. dal già citato San Paolo. Tuttavia, la conversione riguardò i centri urbani, non le campagne, che rimasero pagane addirittura fino al X secolo. <br />2. Anche in Italia, nella Francia meridionale e nella penisola iberica, a convertirsi per prime furono – nel corso dei primi secoli d. C. e in maniera volontaria - le popolazioni urbane, mentre la cristianizzazione delle aree rurali fu assai più lenta;<br />3. Nella Francia settentrionale, la conversione dei Franchi (V secolo d. C.) fu resa possibile grazie all’influenza esercitata da San Remigio, vescovo di Reims, sul re Clodoveo, che si fece battezzare nel 496; <br />4. La conversione dei Celti (degli attuali Galles, Irlanda e Scozia), avvenne, sempre nel V secolo, grazie all’opera missionaria di San Patrizio e San Niniano; <br />5. Quella degli Anglo-Sassoni, tra il V e il VII secolo, avvenne grazie all’opera evangelizzatrice di Agostino di Canterbury e dei monaci irlandesi e scozzesi; <br />6. Quella degli Alemanni dell'attuale Germania meridionale avvenne, nell'VIII secolo, grazie a San Colombano e a San Gallo.<br /> <br /><br /> DevilMaxhttps://www.blogger.com/profile/00808561594749719016noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-52066848367922141782015-03-14T23:25:03.969+01:002015-03-14T23:25:03.969+01:00"Riguardo al discorso della tolleranza religi..."Riguardo al discorso della tolleranza religiosa, se fosse maggiore da una parte o dall'altra, in entrambi i casi dipende anche dai periodi e dai singoli regnanti."<br />Un dato è certo: eccetto qualche episodio isolato, i Crociati non cercarono mai di convertire, forzatamente o meno, i musulmani. Solo nel XIII secolo, dopo la Quarta Crociata, vi furono, da parte dei francescani, alcuni tentativi – del tutto pacifici - di conversione, che però non ebbero successo, e non di rado i suddetti monaci finirono uccisi: è il caso, ad esempio, dei cinque missionari – i cinque Protomartiri - inviati da San Francesco in persona. A proposito di San Francesco, bisogna aggiungere che egli stesso – come dimostrano le fonti, a cominciare dalla sua biografia ufficiale: la “Legenda majior” di San Bonaventura - era un sostenitore delle Crociate, checché se ne pensi e checché ne dicano i film farlocchi di Liliana Cavani (che ha girato ben tre film sul santo di Assisi, tutt’e tre pieni di inesattezze storiche). San Francesco medesimo, nel 1219 (al tempo della Quinta Crociata), tentò invano di convertire il sultano d’Egitto al-Malik al-Kamil.<br /><br />"Il Saladino ad esempio era pur sempre meno sanguinario di certi condottieri cristiani considerati eroici come Riccardo Cuor Di Leone."<br />E’ noto che Saladino e Riccardo si stimavano a vicenda. A parte ciò, entrambi non andavano troppo per il sottile con i prigionieri di guerra: Riccardo, nel 1191, ordinò l’uccisione di 3000 soldati musulmani (il famoso massacro di Ayyadieh); Saladino invece, dopo la celebre battaglia di Hattin (1187), ordinò l’esecuzione in massa dei prigionieri Crociati. Secondo il suo segretario, Imaded-Din, Saladino “ordinò che fossero decapitati, preferendo l'ucciderli al farli schiavi. C'era presso di lui tutta una schiera di dottori e sufi, e un certo numero di devoti e asceti: ognuno chiese di poterne ammazzare uno, e sguainò la spada, e si rimboccò la manica. Il Sultano era assiso con lieto viso, mentre i miscredenti eran neri”. <br /><br />"Riguardo alla strage dei cristiani ortodossi di Gerusalemme da parte dei Crociati, è citata da documentari trasmessi dalla RAI. Mi pare strano che siano basati solo su illazioni. Mi chiedo se sia possibile che parte degli ortodossi fosse stata evacuata e parte fosse rimasta..."<br />Che si tratti di illazioni lo dimostrano sia le fonti antiche sia i principali studi pubblicati nel secolo scorso e in questi ultimi anni. <br />Per quanto riguarda le prime, le principali fonti latine (che poi sono, in assoluto, le fonti più importanti per la storia delle Crociate) – la Historia Hierosolymitana di Fulcherio di Chartres, la Historia rerum di Guglielmo di Tiro e la Gesta Francorum – non fanno il minimo accenno a questa presunta strage. Non solo, ma nella Gesta Francorum si legge che, due settimane dopo la conquista di Gerusalemme, i sacerdoti ortodossi e latini fecero assieme una processione di ringraziamento che si concluse nella Chiesa del Santo Sepolcro. Nemmeno la principale fonte bizantina – l’ ”Alessiade” di Anna Comnena, figlia dell’imperatore Alessio I - parla di uccisioni di cristiani-ortodossi da parte dei Crociati; lo stesso dicasi della famosa Cronaca di Matteo di Edessa e delle fonti arabe, ad esempio quelle di Ibn al-Gawzi e Ibn al-Atir, entrambe scritte nell’XI secolo. In compenso, la Cronaca Siriaca Anonima afferma appunto che, prima dell’arrivo dei Crociati, quasi tutta la popolazione cristiana di Gerusalemme venne espulsa. <br />Continua...DevilMaxhttps://www.blogger.com/profile/00808561594749719016noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-62382223819040210562015-03-14T22:50:18.833+01:002015-03-14T22:50:18.833+01:00"Sulla definizione di guerra santa applicabil..."Sulla definizione di guerra santa applicabile alle Crociate non sono d'accordo. Sono tra quelli che negano che l'aggettivo santa possa applicarsi a una guerra, anche se in ogni conflitto ci sono fanatici e opportunisti."<br />Stai confondendo, però, l'aggettivo santa con l'aggettivo giusta. Nel caso specifico delle Crociate, esse erano guerre sante non perché fossero oggettivamente giuste, ma per il semplice fatto che la Chiesa stessa - promuovendole - aveva stabilito che fossero sante. In altre parole: mentre la "giustezza" di una guerra è soggettiva, la sua santità – cioè il fatto che tale guerra: 1. è promossa dai legittimi rappresentanti di Dio (in questo caso la Chiesa); 2. apre le porte del Paradiso a chi vi partecipa (non nel senso che chi vi ha partecipato è davvero volato dritto in Paradiso [su questo non vi è certezza], ma nel senso che la Chiesa garantiva a chi partiva per le Crociate la remissione dei peccati e quindi l’accesso alla Salvezza) - è un dato oggettivo, un dato storico. Esempio: se, per assurdo, Papa Francesco dovesse un domani proclamare una guerra santa, io e te potremmo discutere se tale guerra sia giusta o meno, ma essa sempre santa rimarrebbe. Potrebbe essere anche la più brutale e insensata delle guerre, ma poiché l’ha proclamata il Papa, si tratterebbe appunto di una guerra santa. Lo stesso dicasi del (piccolo) Jihad, il cosiddetto Jihad al-Asgar(ph): poiché a promuoverlo sono le autorità religiose islamiche e poiché queste assicurano a coloro che vi partecipano l’accesso al Paradiso, esso è ipso facto una guerra santa.<br />In conclusione: affermare che le Crociate erano guerre sante non significa esprimere su di esse un giudizio di valore, ma dire semplicemente che tipo di guerre esse furono.<br /><br />"Altro dettaglio che contesto è che le Crociate non possano essere considerate guerre di conquista solo perché prima delle invasioni arabe parte di quei territori erano cristiani. Non mi sembra infatti che cavalieri e nobili europei che assunsero le cariche di re e feudatari con le Crociate, avessero a che fare coi popoli che vi dominavano nei secoli precedenti."<br />I succitati popoli (armeni, siriani, palestinesi, libanesi ecc.) e i succitati cavalieri e nobili avevano in comune qualcosa di assai importante per l’epoca: la fede cristiana. Nella richiesta di aiuto inviata nel 1091 a a Roberto I conte di Fiandra, l’imperatore bizantino Alessio Comneno faceva leva proprio sul comune sentimento di fede. Inoltre, nel 1096, Papa Urbano II paragonò esplicitamente la Crociata alla Reconquista iberica, il che sta a significare che la Terra Santa e i territori limitrofi erano considerati parte integrante della Cristianità, non quindi una regione straniera da invadere e colonizzare, bensì una regione cristiana da riconquistare, un territorio cristiano che in quel preciso momento storico andava liberato dagli invasori musulmani. Se trascuriamo questo dato e, soprattutto, trascuriamo il fatto che Gerusalemme era per i cristiani del tempo il luogo sacro per eccellenza, diventa difficile comprendere perché il comportamento intollerante dei Turchi Selgiuchidi portò alle Crociate.<br />D’altronde, gli storici contemporanei (se non tutti, una buona parte) ritengono, per l’appunto, che le Crociate furono guerre mosse non dalla sete di conquista, ma dalla fede, e come risposta all’aggressività dei Selgiuchidi (che, ricordiamolo, minacciavano la stessa Costantinopoli). Pertanto, la liberazione di Gerusalemme e dintorni non può essere liquidata come un semplice pretesto. <br /><br />Continua... <br /><br />DevilMaxhttps://www.blogger.com/profile/00808561594749719016noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-91823668887175563752015-03-11T16:56:53.940+01:002015-03-11T16:56:53.940+01:00Grazie per l'attenzione. Alcune mi sembrano in...Grazie per l'attenzione. Alcune mi sembrano interessanti note che aggiungono dettagli in più. Non pretendevo d'essere esauriente. Ho cercato solo di dare dei cenni storici e sfatare qualche pregiudizio. <br />Sulla definizione di guerra santa applicabile alle Crociate non sono d'accordo. Sono tra quelli che negano che l'aggettivo santa possa applicarsi a una guerra, anche se in ogni conflitto ci sono fanatici e opportunisti.<br />Riguardo al fatto che l'Islam sostenga l'obbligo della jihad come lotta armata, è stato vero fin dai tempi di Maometto, ma oggi in una consistente parte del mondo islamico sta prevalendo una distinzione, che risale a Maometto stesso, tra piccola jihad (armata) e grande jihad, cioè la lotta non armata ma interiore per migliorarsi e diventare buoni musulmani. Molti islamici considerano ora come obbligatoria solo quest'ultima e conviene a tutti che prevalga questa posizione.<br />Altro dettaglio che contesto è che le Crociate non possano essere considerate guerre di conquista solo perché prima delle invasioni arabe parte di quei territori erano cristiani. Non mi sembra infatti che cavalieri e nobili europei che assunsero le cariche di re e faudatari con le Crociate, avessero a che fare coi popoli che vi dominavano nei secoli precedenti.<br />Si può anche dire che se non ci fossero state le persecuzioni dei Selgiuchidi, gli Europei non avrebbero avuto una scusa religiosa valida per attaccare.<br />Riguardo alla strage dei cristiani ortodossi di Gerusalemme da parte dei Crociati, è citata da documentari trasmessi dalla RAI. Mi pare strano che siano basati solo su illazioni. Mi chiedo se sia possibile che parte degli ortodossi fosse stata evacuata e parte fosse rimasta...<br />Riguardo al discorso della tolleranza religiosa, se fosse maggiore da una parte o dall'altra, in entrambi i casi dipende anche dai periodi e dai singoli regnanti. Il Saladino ad esempio era pur sempre meno sanguinario di certi condottieri cristiani considerati eroici come Riccardo Cuor Di Leone.<br />Se è vero che l'Islam è stato diffuso con le armi e le conversioni forzate dei politeisti, lo stesso vale per il Cristianesimo in Europa.<br />E anche i pregiudizi e i fanatismi cristiani non ci hanno affatto abbandonati, esattamente come quelli islamici.<br /><br />Grazie dei commenti,<br />Andrea CantucciAndreaKantnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-14042449779138965332015-03-09T18:15:01.127+01:002015-03-09T18:15:01.127+01:00Errata corrige:
"mentre il Jihad è il sesto “...Errata corrige:<br />"mentre il Jihad è il sesto “pilastro” dell’Islam [...]"<br />In realtà, il Jihad non fa parte dei pilastri dell'Islam (che sono solo cinque), ma è comunque un dovere prescritto da Allah attraverso Maometto.DevilMaxhttps://www.blogger.com/profile/00808561594749719016noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-80632475405811717242015-03-04T23:15:30.118+01:002015-03-04T23:15:30.118+01:003. “le Crociate […] furono guerre di conquista con...3. “le Crociate […] furono guerre di conquista condotte in modo spietato.”<br />Semmai, furono guerre di riconquista, visto che miravano a strappare ai musulmani terre che non solo erano cristiane già da prima che l’Islam nascesse, ma che – come ho già detto nel punto 1 – ricoprivano un’enorme importanza per la Cristianità. Ad ogni modo, è assai probabile che senza l’occupazione selgiuchide della Terra Santa, con tutto quello che di negativo ne seguì per i pellegrini e i cristiani del luogo, non ci sarebbe stata nessuna Crociata.<br />Quanto alla spietatezza, bisogna dire che sì, i Crociati si comportarono spesso con brutale violenza con le popolazioni delle città conquistate (soprattutto se, come nel caso di Gerusalemme nel 1099, gli assediati avevano rifiutato la resa), ma va anche detto che, una volta insediatisi nella regione, dimostrarono, salvo qualche episodio isolato, una certa tolleranza religiosa nei confronti di musulmani e ebrei. Ad esempio, nel XII secolo, lo scrittore e poeta islamico Ibn Jubayr osservava addirittura che i musulmani preferivano vivere nelle terre amministrate dai Crociati piuttosto che nei vari califfati. <br /> <br /><br />4. “Com’era loro abitudine, quando presero Gerusalemme i Crociati compirono un enorme massacro indiscriminato, non solo uccidendo anche vecchi, donne e bambini, ma per assurdo perfino i tanti Cristiani ortodossi della città, visto che gli invasori erano incapaci di distinguerli dai Musulmani.”<br />Se è vero che fu un orrendo massacro, non è affatto vero invece che i Crociati uccisero anche i cristiani ortodossi di Gerusalemme. All’avvicinarsi dell’esercito crociato, infatti, il governatore della città - Ifitkhar al-Dawla - espulse quasi tutta la popolazione cristiana, probabilmente perché temeva che, una volta iniziato l’assedio, essa – superiore di numero alla popolazione musulmana – gli si sarebbe rivoltata contro. <br /> <br />5. “Eppure quando il sultano d’Egitto Salāhal-Dīn (noto in Occidente come Saladino) riconquistò Gerusalemme nel 1188, risparmiò tutti i cristiani che si arresero e li lasciò liberi, conquistandosi anche presso gli Europei la fama di condottiero saggio e magnanimo.”<br />Fatta salva la saggezza e la magnanimità di Saladino, non è vero che tutti i cristiani di Gerusalemme vennero lasciati liberi. Circa 15000 di essi – per i quali non si riuscì a raccogliere il riscatto stabilito da Saladino – furono fatti schiavi. <br /><br />6. “il Corano, pur autorizzando talvolta l’uso della forza […]”<br />In realtà, il Corano è un testo molto ambiguo, dove – come scrivi tu stesso in un’altra parte di questo articolo – c’è scritto tutto e il contrario di tutto. Una cosa però è certa: l’Islam si è affermato e si è diffuso tramite l’uso della forza, attraverso la guerra. <br /><br />Ciao,<br /> MaxDevilMaxhttps://www.blogger.com/profile/00808561594749719016noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3032897684267706178.post-65998229806818188692015-03-04T23:14:33.150+01:002015-03-04T23:14:33.150+01:001.“Con la scusa di “liberare” la città sacra, le C...1.“Con la scusa di “liberare” la città sacra, le Crociate, […]”<br />Siamo sicuri che la liberazione del Santo Sepolcro fosse solo una scusa? <br />Per i cristiani dell’epoca – tanto i latini quanto i bizantini – Gerusalemme era il corrispettivo de La Mecca per i musulmani, né più né meno. Gerusalemme era il primo dei luoghi santi del Cristianesimo, molto più importante di Roma, Costantinopoli e Santiago di Compostela.<br />Si può capire, pertanto, lo sdegno suscitato in Europa dalle notizie delle angherie e delle violenze che i pellegrini, e anche i cristiani residenti nella città, subivano da parte dei Turchi Selgiuchidi.<br />“Sul piano della giustificazione “morale” per l’epoca – ha affermato lo storico francese Jean Flori - la Crociata potrebbe essere dunque paragonata a un Jihad volto a recuperare La Mecca caduta in mano cristiana”. <br />Tuttavia, bisogna dire che, a partire dalla Quarta Crociata – nella quale si ebbe l’infame saccheggio di Costantinopoli – lo spirito originario della Crociata andò affievolendosi e alla causa di Gerusalemme si affiancarono altri scopi. Ciononostante, non credo proprio che la liberazione del Santo Sepolcro fosse una mera scusa, tenuto conto pure del fervore religioso dei cristiani medievali. <br /><br />2. “più che guerre sante, […]”<br />Come affermato – in un’intervista del 2007 – da Marco Meschini, medievalista dell’Università Cattolica di Milano, una guerra santa, per poter essere definita tale, ha bisogno dei seguenti requisiti: 1. per chi vi aderisce, è una guerra voluta da Dio e promossa dai suoi legittimi rappresentanti; 2. parteciparvi apre le porte del Paradiso. <br />Le Crociate possedevano senza dubbio questi due requisiti, pertanto furono guerre sante. Lo stesso dicasi del Jihad, anch’esso provvisto dei suddetti requisiti. C’è però un’importante differenza tra Jihad e Crociata: mentre il primo è il sesto “pilastro” dell’Islam, ovvero un elemento fondamentale di questa religione; la Crociata, invece, non fa parte della Rivelazione, non fa parte del nocciolo della fede cristiana. <br /><br />Continua...<br /><br />DevilMaxhttps://www.blogger.com/profile/00808561594749719016noreply@blogger.com