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domenica 6 aprile 2025

BONELLI IN DIGITALE - PUNTATA # 7

di Giampiero Belardinelli




Introduzione

La "Collana Rodeo" è una serie uscita in Italia presso Edizioni Araldo, dal 1967 al 1980, con 162 numeri. Inizialmente la collana doveva servire a pubblicare "Storia del West" nel formato degli "Albi d'Oro" a 32 pagine, ma poi si preferì il formato brossurato a 96 pagine tipico della Casa editrice. Per riuscire a rispettare la periodicità mensile, dopo cinque numeri si decise di ristampare vecchio materiale dell' "Audace" e altri inediti che giacevano nel cassetto da alternare alla serie principale. "Storia del West" è una collezione a fumetti creata da Gino D'Antonio che racconta, attraverso la famiglia MacDonald, l'epopea della Frontiera dal 1804 agli anni Ottanta dell'Ottocento. Il numero 46 della saga, pubblicato nel settembre 1975 come centesimo volume della "Collana Rodeo", celebra questo traguardo con l'uso del colore. D’Antonio è l’autore di tutte le copertine e ha disegnato alcuni numeri della serie, tra cui questo volume quarantasei. È stato uno dei pochi autori completi a far parte della Sergio Bonelli Editore.




L'uomo della Frontiera

Pat MacDonald aveva vissuto una vita piena di avventure lungo le vaste praterie e gli immensi spazi della Frontiera. Con il passare degli anni, nel suo Texas, aveva messo radici con la sua famiglia, costruendo una casa accogliente e sicura insieme alla sua amata moglie Brenda e al loro figlio Brett. La vita di Pat era caratterizzata da un equilibrio delicato tra il desiderio ardente di esplorare l'ignoto e le responsabilità ineludibili verso i suoi cari. Quando Pat osservava la sua famiglia, sentiva un profondo senso di realizzazione e felicità. Brenda, con il suo sorriso rassicurante e il suo incessante supporto, era il pilastro portante della loro casa. Brett, con la sua energia e curiosità inesauribili, rappresentava la futura generazione dei MacDonald pronta a lasciare il segno nel mondo. Le lezioni apprese dai sentieri polverosi e dalle battaglie della Frontiera si rivelavano utili anche nel guidare suo figlio attraverso le sfide della crescita.


Giochi di prestigio


Il richiamo della Frontiera

Nonostante l'amore per la sua famiglia, il richiamo della Frontiera non smetteva mai di farsi sentire. Le storie di terre inesplorate e di nuovi orizzonti infiammavano ancora il suo spirito avventuroso. Ogni tanto, Pat si ritirava nel suo angolo di riflessione, sognando i giorni in cui cavalcava libero sotto il cielo aperto e il vento gli sferzava il viso. Pat sapeva che la sua doppia natura – avventuriero e padre di famiglia – era un equilibrio fragile da mantenere. Ogni volta che sentiva il bisogno di partire per una nuova impresa, si ricordava delle promesse fatte a Brenda e a Brett. Ma, d'altra parte, il suo spirito avventuroso era ciò che aveva reso Pat MacDonald un vero uomo di famiglia.


Pat MacDonald

La fuga come stile di vita

Al fianco di Pat, D'Antonio inserisce in questo racconto il personaggio del Grande Zacchini. L’autore è un maestro nel dare vita a figure ambigue, come l’eroe de L’uomo dello Zululand, secondo volume della collana "Un uomo un’avventura" (Cepim, dicembre 1976). Il protagonista è un commerciante tedesco, Reich, che vende armi alle tribù zulu. Quando le tensioni tra gli Zulu e le truppe inglesi guidate da Lord Chelmsford aumentano, Reich si trova coinvolto in eventi drammatici, tra cui la battaglia di Rorke's Drift, un feroce assedio che mette in evidenza il coraggio e la disperazione di entrambe le parti. Il tedesco, in questo contesto drammatico, combattendo a fianco degli Inglesi, mostra un eroismo sconosciuto persino a sé stesso.

Il Grande Zacchini


Incontri nella prateria


Una figura picaresca

Zacchini è un personaggio scanzonato e meno drammatico rispetto a Reich. Ogni volta che la situazione diventa troppo pericolosa o complicata, il suo istinto lo porta a cercare la fuga. Nonostante la sua natura sfuggente, Zacchini possiede un senso di lealtà che lo distingue. Quando si trova di fronte a situazioni in cui la sua parola o il suo aiuto sono fondamentali, non tradisce mai chi conta su di lui. Questo dualismo tra fuga e lealtà rende il personaggio estremamente complesso e affascinante. La sua fedeltà emerge in momenti cruciali, quando le circostanze richiedono un atto di coraggio o un sacrificio che solo un vero eroe è capace di compiere.


La paga di Giuda


Il coraggio del saltimbanco

La vera grandezza di Zacchini si manifesta nei momenti di massimo pericolo. È in queste circostanze che il suo coraggio brilla davvero. Zacchini non è un eroe invincibile, ma è il suo cuore indomito che lo rende straordinario. Che sia in fuga da nemici implacabili o nel bel mezzo di un'azione disperata per salvare qualcuno a cui tiene, lui dimostra una determinazione e un coraggio che vanno oltre il semplice istinto di sopravvivenza. Tra fughe rocambolesche e atti di lealtà, Zacchini ci insegna che il vero coraggio non risiede nell'assenza di paura, ma nella capacità di affrontarla per proteggere ciò che è giusto o chi si ama.


Serpenti

D’Antonio in digitale

Lo stile grafico di Gino D'Antonio è caratterizzato da un tratto preciso e dettagliato, capace di catturare l'essenza dei personaggi e le atmosfere con straordinaria vividezza. L'uso sapiente del contrasto tra luci e ombre conferisce profondità e dinamismo alle sue illustrazioni. D'Antonio sa bilanciare l'espressività dei volti con la robustezza delle ambientazioni, creando un senso di realismo avvolgente. La fluidità delle sue linee dona movimento alle scene, rendendo ogni tavola una narrazione visiva coinvolgente. Infine, l'attenzione meticolosa ai dettagli storici e culturali arricchisce il contesto delle sue opere, rendendole autentiche e affascinanti. Il suo stile arioso e l’impaginazione che scardina la gabbia bonelliana è ancor di più apprezzabile nella versione in digitale, in particolare su schermi più grandi come quelli di un Tablet o di un Personal Computer (come nel mio caso).


Il vecchio Parker

Quanah Parker

Giampiero Belardinelli


N.B. Trovate i link alle altre puntate di Bonelli in digitale su Cronologie & Index!

venerdì 4 aprile 2025

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 211

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola. 


Su Tex Classic 211 troviamo ristampate a colori 64 tavole dell'avventura El Morisco, di G.L. Bonelli e Guglielmo Letteri, apparse in origine nella parte centrale del numero 102 di Tex, uscito in edicola nell'aprile del 1969. La copertina del Classic proviene da un miniposter realizzato da Claudio Villa per la collana Tex Nuova Ristampa, in questo caso per il numero 295 del gennaio 2012. 

Protagonista del miniposter, fattosi copertina in questa occasione, in realtà non è Tex, ma l'abitazione del Morisco, che fa bella mostra di se al centro dell'immagine, anche se parzialmente coperta dalla figura del ranger. Villa, infatti si ispira per questa illustrazione alla prima vignetta di pagina 94 del numero 452, Il ritorno del Morisco, di Boselli e Letteri, del giugno 1998. Nella vignetta appare solo la casa del brujo in quel di Pilares con la sua curiosa facciata, disegnata da Letteri con molti particolari, ripresi uno a uno dal maestro di Lomazzo per l'immagine che è diventata cover del Tex Classic 211.

Scoperta l'origine della cover del Classic, praticamente inedita, visto che questa illustrazione è la prima volta che viene usata a tale scopo, passiamo alla copertina dell'albo che in origine ospitò le 64 tavole di questa ristampa, ovvero Tex 102, Sierra Encantada.


Francesco Bosco e Mauro Scremin, ci segnalano che per questa copertina del 1969, Aurelio Galleppini si ispiro alla cover del romanzo Taggart di Louis L'amour, edito nel 1959 dall'americana Bantam Books.


Ovviamente l'illustrazione di Galep per la cover di Tex 102 riapparve nelle edicole italiane anche in occasione delle collane Tutto Tex e Tex Nuova Ristampa.


Fuori dai confini nazionali ritroviamo la cover in una paio di edizioni balcaniche, la storica jugoslava di Zlatna Serija e la più recente, Serba, del 2006, della Ludens


Attraversando l'oceano, ritroviamo la copertina in tre occasioni in Brasile. Le prime due grazie all'Editora Vecchi, la terza  per i tipi della Globo.


Tornando in Europa, la Williams ha pubblicato in contemporanea in Finlandia, Norvegia e Olanda la copertina nel 1976, in tutti i casi ribaltandola a causa della grafica scelta per le edizioni dei tre paesi. 


Chiudiamo con le edizioni Francese e Spagnola; quest'ultima caratterizzata dal curioso cappello verde del protagonista.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

martedì 1 aprile 2025

OSCURE INQUIETUDINI (CON UN PO' DI DIME WEB)!

di Francesco Manetti





Da qualche anno Fabio Calabrese - professore, storico, ricercatore, etnologo e grande esperto di letteratura fantasy, horror, weird e fantastica - mi ha cooptato nei suoi progetti per le Edizioni Scudo. Miei racconti sono così apparsi su alcune antologie fantasy da lui curate (Gli incantesimi di Ausonia, Magie italiche, Incantesimi e guerrieri, Giorni misteriosi e notti incantate) delle quali ho già parlato su queste colonne.
Arriva adesso sotto il marchio Scudo e sempre a cura di Calabrese un'antologia di fantascienza italiana, Oscure inquietudini.
I nomi ospitati sono di grandissima caratura - e il sottoscritto, come il manzoniano Don Abbondio, è un "vaso di terra cotta in compagnia di molti vasi di ferro": Kenji Albani, Tullio Bologna, Fabio Calabrese, Alessandra Calabrese, Roberto Cozzolino, Roberto Furlani, Andrea Gamberini, Franca Marsala, Carlo Menziger di Preussenthal, Antonio Piras, Paolo Secondini, Davide Stocovaz e Luigi Valerio. La copertina è di Luca Oleastri, mentre le illustrazioni interne a colori (una per ogni racconto) sono di Giorgio Sangiorgi.





Il tema centrale che accomuna i vari contributi sono le "strane creature": alieni, mostri, mutanti e chi più ne ha più ne metta. Ma sentiamo Fabio Calabrese, dalla sua Introduzione:

Questa volta ho deciso di tentare un esperimento, quello di un’antologia a tema, una traccia sulla quale ho chiesto ai nostri autori di lavorare. John W. Campbell una volta disse: “Se delle cose strane accadono a gente strana, c’è una stranezza di troppo”. In effetti, nella maggior parte delle storie fantastiche e fantascientifiche, cose strane come viaggi spaziali, incontri con alieni, viaggi nel tempo, incontri con manifestazioni paranormali e via dicendo, accadono a persone normali, ma c’è almeno un gruppo minoritario di storie in cui avviene il contrario, è l’altro tipo di stranezza, quello che riguarda le persone, a emergere. Ad esempio, cosa c’è di più normale che una coppia prenda alloggio in un motel? Ma se il gestore del motel è un certo Norman Bates... Io ho proposto ai nostri autori di provare a incrementare questo secondo, minoritario filone del fantastico con storie dedicate a personalità strane, singolari o perlomeno eccentriche, e come al solito, non si sono fatti pregare. Il risultato ve lo presento qui, ma prima di cominciare a trafiggere con gli spilloni le vostre bamboline vudù, al caso, ricordatevi di indirizzare le vostre maledizioni non a loro, ma al curatore. Il filo conduttore di quest’antologia è dunque un fantastico legato più a peculiarità personali che ad accadimenti esterni.

L'illustrazione di Sangiorgi per il racconto Il punto di partenza di Francesco Manetti



In quanto al sottoscritto, la mia partecipazione è stata un po' "travagliata", come ben spiega lo stesso Calabrese:

Devo dirvi la verità, un racconto come "Il punto di partenza" di Francesco Manetti mi ha messo seriamente in dubbio se includerlo o no in questa antologia. Ben scritto come al solito, si basa su un’idea accattivante, un’interpretazione originale del famoso incidente di Roswell del 1947 che ha dato l’avvio a tutta la tematica ufologica, ma d’altra parte non è che sia molto in linea con il tema proposto, ma bisogna anche dire che Francesco, le cui doti di narratore abbiamo già avuto modo di apprezzare nel ciclo della Quercia bianca, non solo l’ha scritto appositamente per questa antologia, ma è il secondo che mi manda, dopo un primo che ho dovuto per forza bocciare. Probabilmente, la colpa è mia, non mi sono espresso in modo abbastanza chiaro. Quindi ho preso la decisione di includerlo comunque. Sono sicuro che nessuno storcerà il naso.

Da parte mia è stato un onore essere stato comunque incluso in questa prestigiosa antologia, e non posso che ringraziare Fabio: in effetti nel mio racconto ci sono sì due "strane creature" (una più strana dell'altra), ma agiscono in un contesto SF più ampio che è il vero protagonista. Quanto all'altro racconto che Fabio, come ha scritto, ha dovuto "per forza bocciare" - e ne aveva tutte le ragioni! - è ancora nel mio "cassetto elettronico" e prima o poi uscirà fuori in un ambiente più adatto! ;-)

Il libro Oscure inquietudini può essere facilmente acquistato online sulle varie piattaforme, come Amazon (ecco il link), a un prezzo davvero accessibile.


















AA.VV.
A cura di Fabio Calabrese
OSCURE INQUIETUDINI
Collana Beyond Stories
pagg. 160 - € 10,56
Edizioni Scudo


Francesco Manetti

N.B. Trovate i link alle altre novità su Interviste & News!