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domenica 30 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 131

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.

Prosegue la collana collaterale alla Gazzetta dello Sport che ripropone per la prima volta completamente in quadricromia gli albi di Mister No. Prossimo traguardo a quota 160, anche se alla fine di quell'albo la storia non si conclude e, inevitabilmente, o la serie proseguirà o il numero 160 sarà di dimensioni doppie. Un'altra novità nella collana sarà, a metà di questa tranche di albi, l'arrivo del frontespizio, con la conseguente diminuzione di tavole da 96 a 94 e con una pagina di redazionali in più da riempire per i curatori della collana.


Si prosegue col botto: un'avventura bellica della formidabile coppia Nolitta-Diso. La storia parte però dalla città costiera ecuadoregna di Guayaquil, ormai da una sessantina d'anni la più popolosa del paese sudamericano; qui Mister No incontra casualmente la bella archeologa Patricia e, per aiutarla, viene pestato a sangue da quattro truffatori locali. Da un letto d'ospedale quindi Jerry racconta a Patricia di quando anche lui in qualche modo ha avuto a che fare con dei reperti archeologici. Il flashback ci catapulta al 20 gennaio del 1944, quando il protagonista si trovava in Italia, con la 36a divisione dell'esercito americano, in prima linea contro i tedeschi arroccati sulla "Linea Gustav". Jerry e i suoi commilitoni partecipano alla cosiddetta "Battaglia del fiume Rapido". L'albo si interrompe dopo il drammatico attraversamento del fiume Gari, durante il quale la 36a divisione venne decimata dall'esercito nazista. Jerry e pochi altri superstiti si ritrovano abbandonati al di là del fiume a pochi metri dalla prima linea tedesca.



La copertina di Diso è una "non-copertina" nel senso che è realizzata mettendo insieme le tre vignette interne che vedete qui sopra tratte rispettivamente dalle pagine 82, 78 e 45 del volume in edicola. Non sappiamo se a realizzare il collage fu lo stesso Diso o il grafico di redazione. L'unica cosa realizzata appositamente sembrerebbe la faccia di Mister No, ma non è escluso che anche quella provenga da un'illustrazione precedente del maestro romano.
In questa gif animata vedete i vari passaggi.



Nonostante sia un montaggio di immagini la copertina ebbe un discreto successo tanto che sia la Bonelli, che la If  l'hanno utilizzata in tutte le occasioni possibili. L'illustrazione in questione è riapparsa in edicola infatti come copertina della raccolta numero 32, con Mister No che sfonda la barriera della grafica della testata mettendo un piede fuori dal cerchio.


Anche la If l'ha scelta, nell'ottobre 2012 come copertina del numero 66 della sua ristampa, ricolorando come sempre l'immagine rendendola molto più realistica. 


E ancora poi la Bonelli, nel settembre 2022, a riesumare la cover in occasione del volume brossurato da libreria, che raccoglie le avventure belliche europee di Mister No, tra l'Italia e le Ardenne.


La copertina di Mister No 131 ha valicato ovviamente anche i confini nazionali per venire pubblicata nel novembre 1989 in terra francese. Quella di Nolitta e Diso sarà tra l'altro l'ultima avventura pubblicata dalla collana targata Mon Journal. Il 167° volume transalpino è intitolato La ligne Gustav, con riferimento alla linea difensiva dell'esercito tedesco in centro Italia. 


A causa della diversa foliazione, rispetto alla pubblicazione italiana, il numero successivo della collana francese contiene la parte finale dell'episodio oggi in edicola con Gazzetta, rendendo necessaria una copertina supplementare. L'albo, del dicembre 1989, si intitola La rivière maudite, Il fiume maledetto, ovvero quello attraversato da Jerry e compagni, costato la vita alla maggior parte di loro e la copertina venne affidata a una illustratore imprecisato che non riusciamo a identificare perché online non si riesce a trovare una versione con la definizione migliore di quella che vedete qui sotto.


In ogni caso la fonte di ispirazione è la striscia centrale che trovate a pagina 31 di questo volume.

Passiamo all'edizione Jugoslava, il cui grafico, non avendo nessun quadrifoglio da eliminare stavolta, decide di  far scomparire l'abbazia di Monte Cassino dall'illustrazione. Il titolo è quello italiano tradotto.


Questo episodio venne pubblicato anche in Brasile nella breve collana della Mythos dedicata a Mister No a inizio secolo. L'avventura bellica in Italia venne raccolta nei volumi 15 e 16 della serie, datati 2003. Anche in questo caso l'immagine venne ricolorata e l'abbazia eliminata.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

lunedì 24 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 130

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Si conclude a fine albo l'avventura di Capone e Nolitta disegnata dai fratelli Di Vitto (o da almeno uno di loro, a giudicare dalla firma che compare a pagina 42 di questo volume).
Siamo nel 1955 e Mister No probabilmente era uno dei lettori di Playboy della prima ora, dato che aveva nel suo zaino una copia della rivista americana, nata poco più di un'anno prima (dicembre 1953), grazie alla quale i soldati giapponesi abbandonati nella foresta amazzonica scoprono che in realtà la guerra è finita in maniera tragica per loro con la distruzione di Nagasaki e Hiroshima. Il gruppetto resosi conto di essere stato raggirato del Colonnello Mishima si ribella alla squadra di compatrioti appena ritrovata, ma viene sterminato dai nuovi arrivati. Sopravvive solo il sergente Toshiro che viene brutalmente torturato, senza successo, dagli uomini del Colonnello e poi, privo di conoscenza, imprigionato nella stessa stanza di Mister No. Nel corso della notte i due prigionieri, nemici in tempo di guerra, riescono a liberarsi a vicenda e si alleano contro Mishima. All'alba riescono quasi nel loro intento; a completare il piano, uccidendo il colonnello, sono però gli indios Barauana. Mishima appurato che il suo paese si era dimenticato di lui e dei suoi uomini, e che la sua città, Nagasaki, è stata praticamente rasa al suolo, decide di togliersi al vita facendo Harakiri.


Rispetto alla copertina originale, del marzo 1986, e mai più riutilizzata fino a oggi, quella di questa edizione della Gazzetta dello Sport si segnala per l'aggiunta di una doppia firma (ormai un classico), dell'illustratore Roberto Diso, e per un poco felice, esteticamente parlando, completamento al disegno nella parte inferiore, con una gamba sinistra del protagonista, un 10% più corta della destra. 


Anche all'estero questa copertina non è certamente tra le più viste. Si registra la versione francese della Mon Journal, datata settembre 1989, per l'albo intitolato Survivants de l'enfer, I sopravvissuti dell'inferno. Il titolo si riferisce ovviamente al gruppo dei soldati giapponesi rimasti a guardia del loro fortino per dieci anni dopo al fine della guerra.


A causa della differente foliazione rispetto alla versione italiana anche il numero successivo dell'edizione transalpina, il 166 dell'ottobre 1989, contiene questa avventura di Capone e Nolitta. Inevitabile quindi una nuova copertina per l'albo francese intitolato Harakiri, affidata a un illustratore imprecisato  e ispirata da una vignetta di pagina 82 che ci racconta del  tutt'altro che facile ritorno a Manaus di Mister No alla fine della sfortunata spedizione a Serra dos Cobras.



Chiudiamo con la seconda e ultima versione straniera, quella jugoslava, pubblicata su Lunov Magnus Strip 854, a cui, puntualmente, è stato cancellato il quadrifoglio portafortuna sulla spalla del protagonista.


 
Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

venerdì 21 aprile 2023

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 160

di Saverio Ceri

con la collaborazione di Francesco Bosco e Mauro Scremin

Bentornati a Secret Origins l'appuntamento quattordicinale che ci conduce alla scoperta delle origini delle copertine di Tex Classic e di eventuali altre cover ispirate alle pagine a fumetti dell'albo in edicola.


Su Tex Classic 160 troviamo ristampate a colori 192 strisce, pubblicate la prima volta sui numeri dal 21 al 24 della Serie Pueblo, la 34a di Tex nel formato originale, usciti in edicola tra luglio e agosto del 1965. Le stesse pagine erano state pubblicate per la prima volta nel formato bonelliano a cavallo tra i numeri 74 e 75 della serie principale di Tex, datati rispettivamente dicembre 1966 e gennaio 1967
Il titolo del Classic, Giacche azzurre, è quello del numero 23 della Serie Pueblo, mentre la cover, che la redazione ha ritenuto più idonea per questo albo, risale al marzo 1976, ed è quella di Tex 185Il giudice Maddox. Lo sfondo dell'immagine viene però modificato: si passa dalla main street di una cittadina del selvaggio ovest, al deserto. Non si capisce esattamente il motivo di tale cambio, dato che non ri riferisce al titolo e non è dovuto a nessun avvenimento contenuto nell'albo, dato che nelle 64 tavole dell'albo Tex non spara mai da cavallo, e che la storia si svolge tra gli spalti di un fortino, durante un attacco indiano, con l'intervento della cavalleria, e si conclude in un saloon della cittadina di Denver. 


Francesco Bosco e Mauro Scremin ci hanno svelato fin dal loro primo volume di Western all'italiana che Galleppini si ispirò per quella storica cover a due distinte immagini, una per il cavallo e l'altra per Tex. Partiamo col cavallo, che in origine è stato disegnato da William Vance per il suo personaggio Ray Ringo. 


L'illustrazione venne pubblicata per la prima volta il 30 novembre 1965, come copertina del numero 48 del Journal de Tintin (edizione belga) della Editions du Lombard, qui sotto la vediamo come copertina della 76a raccolta della collana, edita nel marzo del 1967.


Aurelio Galleppini utilizzò il solito cavallo di Vance, tra il 1975 e il 1976, in due copertine della attuale serie di Tex, quella del numero 175 e quella el numero 185. Li vediamo qui sotto a confronto.


Per la scomoda posizione del protagonista invece la fonte di Galleppini deriva in origine da un fotogramma del film Pochi dollari per Django.


Non ci è dato sapere se la fonte fosse esattamente il fotogramma o l'illustrazione che da questo fu tratta per una delle locandine del film.

L'assemblaggio delle due immagini non è tra i più felici, specialmente per la gamba destra di Tex che risulta piegata in maniera molto innaturale, mentre, da come parte il colpo dalla pistola del ranger, quello che più probabilmente sarà colpito è il  povero cavallo.


Prima di apparire in copertina del Tex Classic 160, questa immagine era apparsa ovviamente come cover dei numeri 185 sia di Tutto Tex che di Tex Nuova Ristampa. In quelle occasioni finalmente Tex indossa la camicia gialla che lo contraddistingue e il cielo si tinge progressivamente dei colori del tramonto.


Questa storica cover è apparsa anche almeno un paio di volte in Francia, sia sulla testata Rodeo della Lug (aprile 1980) che su Mustang della Semic (dicembre 1994). Nella seconda versione segnaliamo un inedito cielo azzurro che in Italia approda solo oggi con il Classic.


In Brasile segnaliamo almeno tre apparizioni di questa cover. Le prime due, targate Vecchi, sono specchiate rispetto all'originale italiano. La seconda si segnala per essere completamente ricalcata dalla copertina originale. La terza versione è dalla Mythos per il 237° albo della collana Tex Coleçào, ed è ispirata, come colori, alla cover di Tutto Tex.


Almeno tre versioni di questa immagine provengono anche dalla Turchia. Le prime due arrivano entrambe dalla stessa collana Yeni Teks, della Ceylan Yayinlari, la prima ridisegnata da Cemal Ragip Derin per il numero 33, la seconda nella versione di Galep per il numero 94. In tempi recenti troviamo invece la ristampa ispirata cromaticamente alla nostrana Tex Nuova ristampa.


Chiudiamo il giro del mondo con le versioni "sinottiche" europee curate dalla  Williams. Qui sotto ne trovate due finlandesi (originale e ristampa), seguite dalla norvegese e dalla olandese.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire anche le precedenti puntate di Secret Origins in Cronologie & Index.

sabato 15 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 129

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


L'avventura di Capone, affiancato da Nolitta, e disegnata dai fratelli Di Vitto, prosegue per tutto l'albo, e porta Mister No a scoprire che i sedicenti professori universitari che sta accompagnando a Serra dos Cobras, in realtà sono un manipolo di ex-soldati giapponesi. Il "commando" punta a ritornare in una segretissima base nipponica della Seconda Guerra Mondiale, costruita in piena Amazzonia, per riprendere gli esperimenti interrotti dalla fine del conflitto. Arrivati al campo i giapponesi imprigionano Jerry, e scoprono che un piccolo gruppo di loro ex-commilitoni, sopravvissuti a un incidente aereo, ancora lo utilizzano, convinti che la guerra sia ancora in corso. Il Colonnello Mishima, capo della spedizione, per il momento preferisce continuare a farglielo credere. 
La storia è tra le poche che si svolgono in un anno dichiarato: in questo caso, secondo la sceneggiatura di Capone e Nolitta siamo nel 1955. Rimane inoltre il dubbio sul fatto che sia stata disegnata dal solo Stefano Di Vitto, visto al firma "S.Di Vitto" che troviamo a pagina 88.
Rispetto alla copertina originale, del febbraio 1986, quella di Gazzetta si differenzia leggermente per la forma della nuvola che sovrasta la scena e per l'aggiunta della firma di Diso. 


La stessa immagine era già apparsa prima d'oggi nelle edicole italiane in un altro paio di occasioni: innanzitutto racchiusa nel classico cerchio della grafica della raccolta numero 31, realizzata con le rese dei numeri 128 e 129; poi, nel settembre 2012, completamente ricolorata, per il numero 65 della ristampa delle Edizioni If.



Prima di passare alle edizioni straniere di questa immagine, segnaliamo che online,  grazie al collezionista sloveno Aleksandar Dordevski, si può trovare anche la scansione dell'illustrazione originale col titolo di Corteggi incollato in alto, a coprire le nuvole.


La copertina è apparsa in Francia nell'agosto 1989 in occasione del numero 164 della collana transalpina dedicata all'antieroe nolittiano, intitolato Mission Flèche Verte, Missione Freccia Verde, come il nome del campo militare nipponico in piena Amazzonia.


Nello stesso anno, in Jugoslavia,  sul numero 853 di Lunov Magnus Strip appare la stessa illustrazione. In questo caso l'albo si intitola Kavsaki-56 come il bimotore nipponico che la spedizione guidata da Mister No rintraccia nella foresta. Nella cover balcanica, come di consueto, viene eliminato il quadrifoglio portafortuna dalla spalla di Mister No.


Rimanendo nella penisola balcanica segnaliamo la cover del 61° volume della croata Libellus, datato 2013 che raccoglie l'intera avventura di Capone e Nolitta col titolo L'ultimo samurai.


Concludiamo con la cover del 33° Mister No Klasik, della casa editrice turca Lal Kitap, ristampa cronologica che raccoglie gli albi italiani dal 129 al 132.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index. 

lunedì 10 aprile 2023

SECRET ORIGINS: MISTER NO 128

di Saverio Ceri

Approfittando dello spunto datoci delle uscite settimanali della collana cronologica, a colori, collaterale alla Gazzetta dello Sport, andiamo a scoprire le copertine originali di Mister No, le loro eventuali fonti di ispirazione e le loro vicende editoriali in Italia e nel mondo.


Si conclude nelle prime pagine l'ultima storia di Mister No scritta da Claudio Cicogna, anche se ufficialmente tutti, tranne la coppia Giordani-Puddu sul fondamentale volume Tutto Bonelli, la attribuiscono al fratello Graziano. Accompagnato dai disegni di Bianchini, all'esordio sulla serie, Cicogna conclude l'avventura in maniera scoppiattante, tra raffiche di mitra e esplosioni di candelotti di dinamite, con i varani dell'isola di Komodo che in qualche modo si riappropriano del lor posto nella catena slimentare dell'isola. 


Il titolo dell'albo fa riferimento però all'episodio che inizia a pagina 27, firmato a quattro mani da Ade Capone, al suo esordio in Bonelli, e Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta che lo reclutò in... piscina. Come raccontava lo stesso Bonelli, infatti, il loro primo, fortuito, incontro fu in una albergo di Salsomaggiore, dove Ade faceva l'istruttore di nuoto e il bagnino per pagarsi gli studi di geologia. 
Casualmente la prima copertina di un albo benelliano scritto da Capone fa proprio riferimento a un salvataggio in acqua. Si perché nonostante le apparenze, colui che con le mani al collo, sembra voler sopraffare il pilota di Manaus, in realtà è caduto in mare da sonnambulo, e Mister No si è tuffato per soccorrerlo.

I disegni di questo episodio, destinato a essere l'ultimo di questa collana di Gazzetta, prima dell'annnuncio della prosecuzione fino al numero 160, sono dei fratelli Di Vitto, ufficialmente. Continuo personalmente ad avere il dubbio che siano del solo Stefano Di Vitto, visto che anche in questo albo troviamo una firma in calce a una vignetta che lo farebbe desumere. A meno che "S.Di Vitto" non stia per Studio Grafico Di Vitto che è il nome della società fondata nel 1983 dai due fratelli abruzzesi.


In questa prima parte dell'episodio Mister No, dopo un divertente siparietto incentrato sulle sue presunte doti da dongiovanni, viene reclutato da sedicenti studiosi giapponesi che vogliono raggiungere la zona amazzonica di Serra dos Cobras, dove ci sarebbe una strana anomalia magnetica che vorrebbero studiare. Jerry non può fare a meno di notare che il gruppo nipponico si muove più come una squadra militare, che come una spedizione scentifica.
Sulla copertina torna lo strano caso della doppia firma che già si era riscontrato in alcune illustrazioni di Ferri. Diso normalmente non firmava le copertine, e quindi per questa collana il grafico incaricato di adattare le copertine originali al nuovo formato, aggiunge praticamente a ogni immagine la firma dell'autore romano. Stavolta ne ha aggiunte una di troppo.
 

La cosa curiosa e che online, grazie al collezionista sloveno F.Sasa, si può trovare il disegno originale di questa copertina, e la firma di Diso c'è! Chissa se sull'albo del gennaio 1986 fu eliminata dalla redazione o se fu aggiunta da Diso in un secondo tempo? La firma si trova ovviamente in una posizione diversa, anche se non molto lontano, da quella scelta oggi dal grafico di questa edizione.


La copertina era già riapparsa in edicola nell'agosto del 2012 per il 64° albo della collana delle edizioni If, completamente ricolorata.


Uscendo dai confini nazionali scopriamo che la copertina di Serra dos cobras è apparsa soltanto in un paio di occasioni: la prima in Francia nel luglio del 1989 per il numero 163 della collana dedicata da Mon Journal al pilota amazzonico. In quel caso l'albo si intitolava Les caïmans du Rio Demini, I caimani del Rio Demini, con riferimento ai rettili che attaccano Mister No dopo che ha salvato il suo cliente giapponese dal fiume.


Stesso titolo e anche stessa grafica "italiana" per l'edizione jugoslava di questa copertina utilizzata per il numero 852 della collana antologica Lunov Magnus Strip, pubblicato sempre nel 1989.


Saverio Ceri

N.B. Vi invitiamo a scoprire o riscoprire, anche le precedenti puntate di Secret Origins dedicate al Tex Classic e a Mister No in Cronologie & Index.