domenica 31 dicembre 2017

2018, ASPETTACI CHE ARRIVIAMO!


La redazione di Dime Web augura a tutti i lettori, a tutti gli amici e a tutti i collaboratori un sereno ingresso nel nuovo anno!




BUON 2018
da Saverio Ceri & Francesco Manetti!












sabato 30 dicembre 2017

SECRET ORIGINS: TEX CLASSIC 20

di Saverio Ceri


Ventesimo appuntamento con la (ri)scoperta delle copertine originali  utilizzate dalla redazione di Tex per la recente ristampa Tex Classic.





Il 20°classic ospita le avventure pubblicate per la prima volta tra il 21 dicembre 1950 e il 25 gennaio del 1951 sulle strisce dalla 55 alla 60 della seconda serie. La cover della prima di queste strisce, già ci mostra la fine della viscida Bessie Milligan, protagonista anche della copertina del Classic.



Il tragico epilogo della vicenda umana della signora Milligan era stato scelto anche nel gennaio del 1954 come copertina del 39° albo d'oro; la stessa immagine è stata rispolverata per la recente ristampa in quadricromia.   


Scelta alquanto originale e curiosa, non tanto perché il titolo del Classic "La banda dei Dalton" fa riferimento all'episodio successivo a quello di Bessie, ma per il fatto che l'altra copertina papabile, quella del 40° albo d'oro che potete ammirare qui sotto, mostrava il protagonista della serie in azione. Oggi tra le regole fondamentali nel realizzare una copertina di Tex, c'è quella che il ranger deve sempre apparirvi. Evidentemente questa direttiva ancora non era stata concepita nel 1954. 


Ringraziando doverosamente il sito www.collezionismofumetti.com che ci consente di mostrare le copertine d'epoca in tutto il loro splendore, chiudiamo vedendo la prima versione di questa immagine, apparsa come cover della cinquattottesima striscia della seconda serie della collana del Tex.



Saverio Ceri

Trovate tutte le altre origini delle copertine di Tex Classic alla pagina Cronologie & Index!


giovedì 28 dicembre 2017

SEDIAMOCI INTORNO AL FUOCO: DARKWOOD RACCONTA! MAXI ZAGOR 31

di Giampiero Belardinelli









La tradizione del racconto orale ha forgiato la cultura del mondo occidentale, a partire dalle imprescindibili narrazioni omeriche per finire agli altrettanto fondamentali racconti nordici della mitologia norrena. Questo immenso patrimonio è giunto fino a noi grazie all’arte degli amanuensi medievali che, con pazienza certosina, hanno trascritto una buona parte di quelle tradizioni divulgate di bocca in bocca per secoli. Il nostro immaginario – dai film ai videogiochi, dai romanzi ai fumetti – non sarebbe così pregno di rimandi e significati senza l’ancestrale tradizione della mitologia orale. L’idea da cui nasce questo trentunesimo "Maxi Zagor" trae dall’acqua sorgiva delle leggende orali: la Foresta di Darkwood diventa idealmente un personaggio narrante e, come il Barbalbero di tolkieniana memoria, è la memoria vivente di ogni gesto, di ogni nefandezza e soprattutto di ogni eroismo dell’universo zagoriano. Qui di seguito, passo dopo passo, compiremo insieme questo breve viaggio nei Racconti di Darkwood.



I racconti di Darkwood

Burattini e Della Monica confezionano la Cornice che, come un prezioso scrigno, custodisce gioielli inconsueti ma necessari, a dimostrazione di come le formule più antiche possono sempre essere reinventate. I due autori hanno realizzato un episodio funzionale, volutamente classico, a contenere l’intercalare dei cinque racconti. Lo scrittore compie inoltre un omaggio ai principali sceneggiatori dei decenni scorsi, Guido Nolitta e Marcello Toninelli, a cui aggiunge una serie di rimandi e strizzate d’occhio ad alcuni suoi racconti, come per esempio L’abbazia del mistero ("Zagor" nn. 318-320). D’altronde il titolo della Cornice e dell’intera opera si presta a questo gioco citazionistico. Non a caso, il personaggio di Kevin – come scopriamo nel finale a pagina 288 – è il figlio di Eddy Rufus inventore delle Zagor Story, racconti inseriti nel filone fortunato delle ottocentesche dime novel, incentrasti spesso su personaggi storici ma con delle trame a dir poco fantasiose. I racconti contenuti nelle dime novel in un certo senso hanno ripercorso la tradizione della narrazione orale e hanno permesso anche alle persone con scarsa istruzione e ristrettezze economiche di sognare con questa forma di narrazione povera. 



Il mio nome è Banak

Il battello degli uomini perduti ("Zagor" nn. 239-241) è l’avventura in cui Marcello Toninelli aveva inserito il personaggio di Banak. In quell’occasione il pellerossa rivelava ai lettori di essere stato un amico fraterno dello Spirito con la Scure prima che il Nostro conoscesse Cico. Questo accenno sulla nascita dell’amicizia tra l’eroe e Banak è rimasto per anni sconosciuto e, in questa occasione, Marcello Toninelli onora una promessa fatta ai lettori raccontandoci finalmente i fatti. Al fianco dello sceneggiatore troviamo il disegnatore Romeo Toffanetti, proveniente dallo staff di Nathan Never. Toninelli ha imbastito una trama solida e lineare, impreziosita da due figure femminili tratteggiate con molta delicatezza. Pur raccontando una classica avventura, Toninelli si sofferma a narrare brevi momenti di vita quotidiana, rifuggendo da abusati cliché. L’intenzione di dare alle avventure un tocco minimalista si notava qua e là anche nel periodo della sua gestione del personaggio, ma non sempre veniva incoraggiata da Decio Canzio e Sergio Bonelli. Occorre dire che oggi la direzione del personaggio è molto più attenta alle sfumature e, se ce ne fosse ancora bisogno, le brevi avventure di questo "Maxi" ne danno ulteriore dimostrazione. L’interpretazione grafica di Toffanetti della Foresta di Darkwood e dei suoi personaggi è molto precisa, non priva di dinamismo e senso dell’inquadratura. 




Memorie dal passato

Questo racconto è molto significativo, al di là della sua indubbia qualità perché, per la prima volta, una sceneggiatrice scrive Zagor: Gabriella Contu. Pochi mesi prima della pubblicazione del "Maxi", l’autrice aveva firmato un albo di Dylan Dog, Il terrore (n. 370). Nella storia zagoriana in questione, avvalendosi di una magistrale mezzatinta realizzata da Marcello Mangiantini, la Contu realizza una drammatica ballata sull’assurdità di tutte le guerre, nel cui tragico calderone le persone rischiano di perdere ogni barlume di umanità. Non sarà del tutto così per l’interprete principale dell'episodio, Charles, abbattuto per errore dal fuoco amico. Nella vicenda sembrano risuonare le note della canzone La guerra di Piero di Fabrizio De André, ma anche l’anticonvenzionale messaggio di Gianluigi Bonelli contro i potenti in “guanti bianchi” nell’avventura Tra due bandiere ("Tex" nn. 113-115). Zagor e Cico qui si trasformano idealmente in lettori e affabulatori allo stesso tempo, diventando testimoni nel finale di un rovesciamento di prospettiva: la macabra danza in cui assistiamo nelle sequenze ambientate durante la Guerra di Indipendenza Americana lasciano il posto all’indomito attaccamento alla vita del redivivo e ormai anziano Charles: Oh No, non dovete dispiacervi – afferma l’uomo rivolgendosi all’eroe – Oggi il passato mi ha raggiunto, grazie a voi. E tutto sommato ne sono contento, perché farà parte dell’eredità dei miei nipoti.




Voci sepolte

Le narrazioni proseguono, le atmosfere cambiano e Paolo Di Orazio confeziona un racconto claustrofobico, in cui i nostri eroi vivono una situazione surreale. La vecchia abbazia dove i Nostri trovano rifugio, dopo aver scoperto nei dintorni il cadavere di un frate, è il luogo dell’orrore per eccellenza: passaggi segreti, trabocchetti e apparizioni misteriose strizzano l’occhio ad alcune situazioni simili apparse già nella saga. Ma Paolo Di Orazio non si limita a questo: nel racconto riecheggiano alcune atmosfere dei romanzi di Valerio Evangelisti appartenenti al Ciclo di Eymerich, forse con un più preciso riferimento al romanzo Il castello di Eymerich (2001). Gianni Sedioli, dal canto suo, ha scompigliato la gabbia bonelliana e ha saputo alternare sequenze più narrative ad altre in cui la prospettiva si dilata, simboleggiando con maestria quella percezione alienante voluta dallo sceneggiatore.



Sette passi

Un pistolero imbattibile sfida chiunque possa mettere in discussione la sua presunta superiorità con il revolver: un canovaccio classico della narrativa western - letteraria e cinematografica. Quentin Snake è il protagonista di questo racconto scritto da Luigi Mignacco e illustrato da Dante Bastianoni. L’uomo viene a sapere della fama di Zagor, colui che tiene l'arma al rovescio pur senza essere mancino. Snake viene informato della grande abilità dello Spirito con la Scure e lo sfida a duello; l’eroe inizialmente rifiuta ma per una serie di circostanze è costretto in seguito ad accettare. Mignacco riesce a rivoltare come un guanto questo cliché della Frontiera, realizzando un’avventura ironica e iconica. L’ironia del soggetto è rintracciabile nel modo in cui Zagor prepara e risolve la sfida – i "sette passi" del titolo – distruggendo l’ego dell’avversario che, privo dell’uso della mano destra, da temuto gunman del West diventa un patetico zimbello. Iconica perché Mignacco esalta la personalità dell’eroe, la sua intelligenza, la sua abilità con la scure, il suo carisma. Il lavoro di Dante Bastianoni punta su un montaggio sincopato in cui allo stesso tempo omaggia un evergreen come Mezzogiorno di fuoco (pellicola del 1952 diretta da Fred Zinnemann, con Gary Cooper e Grace Kelly) e, con quelle strettissime zoomate sugli occhi dei duellanti, gli spaghetti-western diretti da Sergio Leone.




Brezza di Luna

Un lavoro al femminile sia per degli straordinari pennelli di Lola Airaghi (prima donna a illustrare Zagor), sia per il tema del racconto. Brezza di Luna subisce la violenza sessuale di uno squallido trapper e, tempo dopo, scopre di essere incinta. Inizialmente la giovane è intenzionata a uccidere l’uomo che l’ha violentata ma poi, nel finale, la ragazza dà alla luce di notte una bimba e, dopo aver reciso il tendine d’Achille del bieco personaggio, decide di lasciarlo in vita. La vicenda orchestrata da Moreno Burattini è un piccolo capolavoro di maturità narrativa: il disegno della Airaghi, con quel potente chiaroscuro, racconta un dramma umano, una vicenda lacerante tra l’odio e il soffio impetuoso di una vita che si affaccia su questo mondo. Fiore della Notte – il nome della bambina – è il simbolo di questo episodio, dove per la prima volta nella saga l’eroe si trova ad aiutare una donna durante il parto. È una sequenza molto forte, almeno per la serie, che qualche anno fa probabilmente non sarebbe stata approvata in Redazione. Questo episodio è oltretutto l’esempio più luminoso della modernità della nuova linea editoriale della testata.

In conclusione, un Maxi nato sotto una buona stella, aperto da un’indicativa copertina di Alessandro Piccinelli, destinato a dare il là a una serie nella serie: nel 2019, infatti, avremo il piacere di leggere il secondo capitolo de I racconti di Darkwood.





Maxi Zagor 31
I RACCONTI DI DARKWOOD
Settembre 2017
pagg. 288, € 6,90
Testi: Moreno Burattini, Marcello Toninelli, Gabriella Contu, Paolo Di Orazio, Luigi Mignacco
Disegni: Raffaele Della Monica, Romeo Toffanetti, Marcello Mangiantini, Gianni Sedioli, Dante Bastianoni, Lola Airaghi
Copertina: Alessandro Piccinelli
Rubriche: Moreno Burattini


Giampiero Belardinelli

N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

P.S. Paolo Di Orazio, dopo aver letto questa recensione, scrive:
Ma fantastico, grazie! Il mio richiamo a Eymerich è involontario ma mi fa molto piacere. In realtà il racconto è una riduzione libera da Il Crollo della Casa degli Usher.

giovedì 21 dicembre 2017

BONELLI 2017: L’INIZIO DEL FUTURO

Diamo i numeri 50!

di Saverio Ceri

Ed eccoci ancora una volta, come sempre alla fine dell’anno, a dare uno sguardo a quella che è stata la produzione bonelliana degli ultimi dodici mesi attraverso  le cifre. È difficile trovare una definizione per il 2017, anno, vi anticipo subito, nel quale sono stati stabiliti nuovi record assoluti di produzione per la casa editrice meneghina. Di contro è stato un anno in cui un lettore bonelliano di lungo corso, come il sottoscritto, non può che essere rimasto disorientato dalle miriadi di iniziative “anomale” rispetto al passato intraprese recentemente dall’editore, a partire  dalla coproduzione di film fino ad arrivare ai giochi da tavolo. Sperando che chi tiene le redini della casa editrice sappia di aver intrapreso la strada giusta, alla fine, questo 2017 potrebbe essere ricordato come il principio di un nuovo corso: l’inizio del futuro


Uno dei primi studi per Monolith, opera di Massimo Carnevale, risale al 2011
Rinnoviamo la premessa per chi si imbatte per la prima volta in questa rubrica:
Quelle che seguiranno sono classifiche di quantità, non di qualità; vengono stilate considerando le tavole inedite prodotte dalla Bonelli e pubblicate su albi della Bonelli nel corso dell’anno. Non troverete quindi tutti gli autori bonelliani, che giorno dopo giorno lavorano per l’editore, ma solo quelli che negli ultimi dodici mesi sono stati pubblicati; ci saranno quindi autori che magari non lavorano più, ma le cui storie non erano state finora date alle stampe; non ci saranno invece alcuni autori che attualmente producono materiale per la casa editrice, ma le cui storie non sono ancora state programmate nelle varie collane dell’editore di Tex & C. Non troverete le tavole prodotte dalla Bonelli, ma pubblicate da altri soggetti (tipo l’albetto dei Bonelli Kids e Martin Mystère dato alle stampe da Cartoon Club per la kermesse di Rimini), né ci sarà traccia di tavole non inedite, sia che abbiano visto la luce per la prima volta su albi bonelliani che non; per capirci non compaiono i dati delle storie di Nathan Never & C. ristampate sul magazine del personaggio (anche se in questo caso vengono conteggiati i colori perché commissionati per l’occasione), o episodi come “L’intervista” edito nel 1983 su  Orient Express, come “epilogo” alla Storia del West, e recentemente riproposto sul volume celebrativo della collana di Gino D’Antonio.
Rispetto agli anni precedenti devo fare un’ulteriore premessa: i numeri che seguiranno rischiano di non essere completamente esatti. Si è esasperata in quest’ultimo anno la tendenza a “non dare a Cesare quel che è di Cesare”. Mi spiego meglio: a causa dei ridotti tempi di gestazione delle collane, si è reso necessario,  per rispettare le date di uscita dei singoli albi in continuity tra loro, far realizzare alcuni albi a più di un disegnatore; in particolare sulle collane di Orfani e sul Martin Mystère a colori. Questa abbondanza di firme, probabilmente impedisce alla redazione di indicare quali singole pagine dell’albo siano disegnate dall’uno o dall’altro illustratore. Così succede di avere albi in cui hanno messo mano dai due agli otto disegnatori, di cui molti esordienti (e quindi con un tratto meno riconoscibile), “amalgamati” in alcuni casi dai coloristi, che se da una parte col loro lavoro facilitano la fusione tra gli stili impedendo brutali stacchi di disegno, dall’altra appunto complicano l’attribuzione delle chine sottostanti. Così pur cercando di accreditare al meglio le varie tavole, non è detto che ci sia riuscito; anzi sollecito i disegnatori e i coloristi coinvolti in questi albi multi-firma a segnalarmi inesattezze, se le riscontrano, aiutandomi così a correggere le cronologie delle serie coinvolte, attribuendo a ognuno i propri meriti.


I Bonelli Kids, sono tra i nuovi arrivati nella grande famiglia bonelliana in questo 2017.

I numeri complessivi
Le tavole inedite pubblicate quest’anno sono state 23.766, ovvero il 2,91% in più dello scorso anno, come anticipato è il nuovo record storico per l’editore.
In realtà chi segue la Bonelli solo in edicola, se si fosse preso la briga di contare le pagine inedite, avrebbe notato una piccola flessione rispetto allo scorso anno. Infatti delle 23776 tavole complessive ben 1222 sono state prodotte per il circuito librario (o per la vendita diretta nello shop online o alle mostre fumettistiche), e 48 “strisce”, quantificabili in 32 tavole classiche a sei  vignette, non sono neppure state stampate, ma sono apparse, per ora, solo sul sito internet dell’editore.
I volumi, gli albi o gli albetti di materiale prevalentemente inedito sono stati 214 (nuovo record), ovvero un 7% in più del 2016. La media pagine inedite a albo si abbassa però a 111,06, corrispondente a un 3,80% in meno dell’anno passato.
Sono 41 le pubblicazioni per il mercato librario sfornate quest’anno (+36,67% rispetto ai dodici mesi precedenti), tra volumi di ristampe, di inediti, di saggistica, art book e cofanetti; a questi andrebbero aggiunti i quattro portfolio a tiratura limitata realizzati per Lucca, e i tre volumetti allegati al Monopoly di Tex, al Trivial Pursuit dei fumetti e al DVD ”Noi Zagor”, solo per rimanere su materiale stampato su carta. Le tavole a fumetti contenute nei 41 volumi sono 10350 con un incremento solo del 3,28% rispetto allo scorso anno. I volumi, quindi oltre a non essere più solamente a fumetti, sono stati anche in questo caso un po’ più smilzi rispetto al 2016.


Una delle illustrazioni contenute nel portfolio a tiratura limitata di Corrado Roi, in vendita sul sito Bonelli

Le Serie e i personaggi
In quest’annata di cambiamenti la Bonelli ha proposto storie inedite di ben 32 serie o personaggi, un numero che potrebbe sembrare da record ma che non lo è, e che ci riporta alla mente un altro periodo di sperimentazioni, il biennio 1982/83 in cui grazie a riviste contenitore come Orient Express e Full, la casa editrice milanese offrì un ventaglio ancora più ampio di proposte. Le novità di quest’anno sono rappresentate soprattutto dalla linea young, con 4 titoli (ne vedrete in  lista solo tre, perché uno è compreso nel conteggio di Dragonero), tra cui Bonelli Kids, il primo fumetto bonelliano nato direttamente per il web, ma che a quanto pare vivrà anche una sua vita cartacea a partire dal 2018. Da segnalare anche il ritorno di due classici dell’umorismo, Cico e Groucho.


Nella graduatoria qui sotto troverete tutte le serie incolonnate per numero di tavole inedite pubblicate nell’annata, nell’ultima colonna trovate la variazione rispetto alla posizione occupata nel 2016 e a fianco, quando necessario, un quadratino giallo che sta ad indicare che il risultato ottenuto nel 2017, in termine di tavole pubblicate, e il migliore di sempre per il personaggio; il Record Storico (RS) se scritto in verde è stato battuto, se in arancio semplicemente eguagliato.


serie
tavole
albi
prec.
Dylan Dog
2580
21
1 (-)
Nathan Never
2418
21
4()
RS
Zagor
2398
18
3(-)
RS
Tex
2276
18
2()
Martin Mystère
1960
17
9()
RS
Julia
1638
13
6 (-)
RS
Dampyr
1570
14
5()
Dragonero/Senzanima
1562
17
8 (-)
RS
Le Storie
1446
13
7()
RS
10°
Morgan Lost/Dark Novels
974
11
10 (-)
11°
Orfani: Terra /Sam
846
9
10()
12°
Mercurio Loi
658
7
NE()
13°
Groucho
397
13
NE()
RS
14°
Cico
366
6
NE()
RS
15°
Universo Alfa
340
2
15 (-)
RS
16°
I pionieri dell'ignoto
285
1
NE()
17°
La bestia
282
1
NE()
17°
Cheyenne
282
1
NE()
17°
Mani Nude
282
1
NE()
20°
Agenzia Alfa
281
1
13()
21°
Il commissario Ricciardi
158
1
NE()
22°
Asteroide Argo
154
1
20()
23°
Brendon
126
1
21()
24°
Lilith
125
1
17()
25°
Storie da Altrove
122
1
22()
26°
Monolith
84
1
23()
RS
27°
Ut
80
1
14()
28°
Bonelli Kids
32
0
NE()
29°
4 Hoods
20
1
NE()
30°
Creepy Past
10
1
NE()
31°
Susy & Merz
8
0
24()
32°
Zio Boris
6
0
25()
RS

Dylan Dog per l’undicesimo anno consecutivo è il personaggio bonelliano più pubblicato; per lui è il dodicesimo alloro complessivo, alle sue spalle fa un balzo in avanti Nathan Never, che per la seconda volta in carriera, la prima risale al 2006, conquista il secondo posto. Zagor con un’annata da record riesce a mantenere il terzo posto. Scende dal podio dopo 49 anni di ininterrotta presenza, Tex. Numero di pagine pubblicate da primato anche per Martin Mystère e Dragonero, grazie alle serie dedicate alle rispettive versioni “young”; ma se per il primo si tratta probabilmente dell’ultima cima scalata, per il secondo si tratta dell’inizio di un ciclo che dovrebbe portarlo a battere diversi record nel prossimo anno. 


Dylan Dog (qui in un illustrazione di Bruno Brindisi) è ancora una volta il personaggio più pubblicato dell'anno.

Gli Sceneggiatori
Quarto anno consecutivo di incremento del numero degli sceneggiatori coinvolti su albi bonelliani: stavolta si tocca quota 92, di cui 21 debuttanti in SBE, anche se in molti casi già affermati lontano da Via Buonarroti. Nella tabella li trovate incolonnati per numero di tavole pubblicate, scoprirete a quali personaggi hanno collaborato e se il risultato degli ultimi dodici mesi è il loro Personal Best (PB), oppure se sono all’esordio (E), in casa editrice. I tanti numeri periodici che troverete sono figli soprattutto de Le nuove avventure di Martin Mystère, la saga a colori del Detective dell’Impossibile, firmata quasi interamente a dodici mani, e dei Bonelli Kids, i discoli internettiani di casa Bonelli, che oltre ad avere tre padri, sono anche stati pubblicati in un formato non facilmente riconducibile alla tavola bonelliana classica.   


sceneggiatore
tavole
serie
Boselli
1390
Tex, Dampyr
Chiaverotti
1194
Morgan Lost, Dylan Dog, Brendon
Eccher
1023
Zagor, Nathan Never, Dampyr, Le Storie
PB
Enoch
1006
Dragonero, Lilith, Groucho, Senzanima
Vietti
998
Dragonero, I pionieri dell'ignoto
Burattini
984
Zagor
Berardi
819
Julia
Bilotta
818
Mercurio Loi, Dylan Dog
PB
Faraci
754
Tex, Cico, Dylan Dog, Groucho
10°
Ruju
632
Tex
11°
Mignacco
604
Martin Mystère, Dylan Dog, Zagor
12°
Vigna
596
Asteroide Argo, Nathan Never
13°
Medda
564
Nathan Never
14°
Falco
506
Dampyr, Comm.Ricciardi
PB
15°
Rauch
502
Zagor
PB
16°
Barbato
464
Dylan Dog, Mani Nude, Groucho, Ut
17°
Calza
441
Julia
18°
Lotti
433,333
Martin Mystère
PB
19°
Recchioni
413
Dylan Dog, Sam, Monolith, 4 Hoods
20°
Ostini
382
Dylan Dog, Nathan Never, Universo Alfa
21°
Mantero
378
Julia
22°
Zamberletti
364
Tex, Zagor
23°
Gualdoni
351,333
Martin Mystère, Dylan Dog, Nathan Never, Universo Alfa
24°
Castelli
339,667
Martin Mystère, Zio Boris, Bonelli Kids, Groucho
25°
Giusfredi
322
Dampyr, Susy &Merz, Tex
PB
26°
Marzano
298
Dylan Dog, Le storie
27°
Enna
287
La Bestia, Creepy Past
28°
Masiero
282
Cheyenne
28°
Monteleone
282
Sam
PB
28°
Secchi
282
Nathan Never, Dylan Dog
31°
Rigamonti
273
Nathan Never, Universo Alfa
32°
Mainardi
248
Martin Mystère
E
33°
Voglino
235,333
Martin Mystère, Le Storie
PB
34°
Baraldi
220
Dylan Dog
PB
35°
Cajelli
219,333
Martin Mystère
36°
Recagno
218
Martin Mystère, Storie da Altrove
37°
Di Gregorio
209
Le Storie, Dylan Dog, Creepy Past
38°
Simeoni
204
Le Storie, Dylan Dog
39°
Perniola
189
Nathan Never
40°
Venanzetti
188
Dampyr
PB
41°
Uzzeo
167,333
Terra, Monolith, Dylan Dog
42°
Bevilacqua
159
Le Storie, Cico, Groucho
E
43°
Beretta
154
Martin Mystère
44°
Sammartino
150
Agenzia Alfa
45°
Contu
134
Dylan Dog, Zagor
E
46°
Masi
127,333
Terra, Dylan Dog
PB
47°
Cavaletto
126
Dylan Dog, Tex
47°
Marolla
126
Zagor
49°
Artusi
125,333
Martin Mystère
49°
Lombardo
125,333
Martin Mystère
PB
51°
Barzi
110
Le Storie
51°
Catacchio
110
Le Storie
E
51°
Contro
110
Le Storie
PB
51°
Manfredi
110
Le Storie
51°
Morales
110
Le Storie
51°
Serra
110
Le Storie
51°
Vitaliano
110
Le Storie
PB
58°
Mammucari M.
109,667
Terra
E
58°
Mammumari E.
109,667
Terra
E
60°
Barbieri G.
96
Dylan Dog
E
61°
Ambrosini
94
Dylan Dog
61°
Gualtieri
94
Dampyr, Dylan Dog
PB
61°
Matteuzzi
94
Dampyr
E
61°
Pagani
94
Dylan Dog
E
61°
Ratigher
94
Dylan Dog
PB
61°
Russo A.
94
Nathan Never
61°
Sclavi
94
Dylan Dog
68°
Piani
93
Agenzia Alfa
69°
Marsiglia
47
Dampyr
69°
Ramella G.
47
Nathan Never
71°
Toninelli
40
Zagor
72°
Fissore
38
Agenzia Alfa
73°
Sio
33
Cico, Groucho
E
74°
Artibani
32
Groucho
74°
Bucci
32
Groucho
E
74°
Celoni
32
Dylan Dog
74°
Crippa
32
Dylan Dog
74°
Daw
32
Groucho
E
74°
Di Orazio
32
Zagor
E
74°
Dixon
32
Tex
E
74°
Nizzi
32
Tex
74°
Rincione M.
32
Groucho
E
74°
Torti Ric.
32
Groucho
E
74°
Zerocalcare
32
Groucho
E
85°
Maicol & Mirco
29
Groucho
E
86°
Adamo
11,667
Bonelli Kids, Zio Boris
E
87°
Masperi
10,667
Bonelli Kids
88°
Rossi Edrighi
10
4 Hoods
89°
Bertelè
1
Cico
89°
Ortolani
1
Cico
89°
Silver
1
Cico
E
89°
Ziche
1
Cico
E

Per la ventesima volta sale sul podio, e si accomoda sul gradino più alto, Mauro Boselli: al suo settimo successo annuale consecutivo, il nono negli ultimi 10 anni, il quattordicesimo nel complesso. L’ultimo a primeggiare per sette anni consecutivi era stato Guido Nolitta tra il ’75 e l’81. Al suo terzo podio in carriera è invece Claudio Chiaverotti che bissa il secondo posto dello scorso anno. Giovanni Eccher, al suo settimo anno bonelliano, non solo centra per la prima volta la Top Ten, ma va direttamente a medaglia, grazie all’impegno su più fronti; ben quattro i personaggi per cui ha pubblicato nel 2017. A una manciata di pagine di distanza troviamo la coppia dei creatori di Dragonero e l’editor di Zagor. Nella Top Ten del 2017 ritroviamo sette volti noti, ovvero già presenti dodici mesi or sono, e tre nuovi ingressi: Eccher, Enoch e Bilotta; quest’ultimo al suo debutto in questa ristretta classifica. Escono dai primi dieci, Barbato, Manfredi e Vigna.


Mauro Boselli, per il settimo anno consecutivo lo scrittore bonelliano più pubblicato
Tra gli scrittori pubblicati quest’anno il veterano è sempre Alfredo Castelli, giunto al suo 46°anno bonelliano, lo seguono Giancarlo Berardi che pubblica su albi SBE da quarant’anni, Maurizio Mantero  che ha esordito nel 1979, Tiziano Sclavi che ha debuttato 1980, e la coppia Claudio Nizzi e Marcello Toninelli, che hanno firmato il loro primo albo Bonelli nel 1981. Dopo il già citato Castelli, giunto al suo 41° anno consecutivo di pubblicazione, segnaliamo che Mignacco  viene pubblicato ininterrottamente da 31 anni, seguito da Vigna (30 anni), Chiaverotti (29), Boselli (28), Burattini (27), Manfredi e Berardi (24), Ruju (23), Vietti (22), Enoch (21), Barbato e Mantero (20).
Evidenziamo due ritornanti d’eccezione: Leo Ortolani che si riaffaccia in Bonelli dopo 17 anni e Marcello Toninelli che lo batte, essendo ricomparso su Zagor dopo 24 anni di assenza.

I Disegnatori
Nuovo record di disegnatori pubblicati su albi bonelliani in un solo anno: 218; tra questi 41 esordienti (altro primato). Come per gli sceneggiatori li trovate tutti qui sotto in ordine di pagine pubblicate.   



 
 
 
 

Germano Bonazzi, grazie a un’annata da record, per la prima volta risulta essere il disegnatore bonelliano più prolifico dell’anno. Il suo miglior risultato era stato finora il terzo posto del 2011. Alle sue spalle, anch’esso con tanto di record personale troviamo per la prima volta sul podio, Alessandro Bignamini. Al terzo posto ex-aequo troviamo due zagoriani, Marcello Mangiantini e Walter Venturi; per entrambi l’ultima volta sul podio era stata sul gradino più alto, nel 2013 Venturi due anni più tardi Mangiantini. Nessun disegnatore della top ten del 2017 era presente tra i primi dieci nel 2016, ma in nove l’avevano già conquistata almeno una volta, il veterano in questo senso è Luigi Siniscalchi alla sua quinta presenza in Top Ten. Il decimo in classifica, Riccardo Crosa entra fin dal suo esordio in Bonelli tra i primi dieci.


Germano Bonazzi, il disegnatore più pubblicato in casa Bonelli nel 2017.
Freghieri in extremis riesce a guadagnarsi la pubblicazione anche in questo 2017, ovvero per il 33° anno consecutivo; dietro di lui troviamo  Montanari & Grassani, pubblicati regolarmente senza interruzioni da 32 anni,  Brindisi da 28, Rodolfo Torti da 25, Michelazzo da 23, Enoch da 22, Piccoli da 20. Nell’anno che si conclude hanno mancano la pubblicazione di tavole a fumetti, dopo oltre 20 anni di ininterrotta presenza in edicola, Giardo e Dotti
Segnaliamo la pubblicazione delle ultime tavole disegnate da Gallieno Ferri, a 56 anni dall’esordio bonelliano. Dopo il compianto creatore di Zagor, l’illustratore di più lunga militanza bonelliana pubblicato quest’anno è Giancarlo Alessandrini, che ha festeggiato i 40 anni di collaborazione con l’editore milanese, seguito da Montanari & Grassani che hanno esordito nel 1979, un anno prima di Civitelli e Ambrosini.
Per la serie “a volte ritornano” segnaliamo che Cavazzano e Poli mancavano dalle scene bonelliane da 7 anni, Fara da 8, Voltolini e Di Giandomenico da 9, Ponchione da 13. Addirittura sono riapparsi disegnatori che non si vedevano in Bonelli dal millennio scorso come il già citato Leo Ortolani, che aveva illustrato due tavole di Legs nel giugno 2000; Roberto Piere, che avevamo lasciato su Zona X nel 1997,Gabriele Pennacchioli, la cui precedente storia era stata pubblicata nel 1992 e Cesare Valeri visto solo nel 1988. Per chiudere coi disegnatori segnaliamo l’esordio bonelliano in questa categoria di un paio di promettenti autori, Guido Silvestri in arte Silver e Alfredo Castelli alias Il Pitore di Santini: teneteli d’occhio, faranno strada!


Leo Ortolani ricompare dopo diciassette anni su un albo bonelliano, con questa vignetta... da urlo.
I Copertinisti
Gli illustratori chiamati in questo 2017 a realizzare almeno una copertina bonelliana sono stati, esattamente come lo scorso anno, 54. Beh, 53 ad essere pignoli, perché il cinquantaquattresimo, Roberto Recchioni a una copertina intera non ci è arrivato; al massimo, come riportato nella graduatoria qui sotto, potremmo attribuirgliene mezza, quella che ha co-firmato con Spadoni per il numero zero di 4 Hoods. Le copertine appositamente realizzate per albi bonelliani sono state quest’anno 246, tre in più dello scorso anno. Non compaiono nella lista praticamente tutte le cover dei grouchini (ad esclusione di quella di Maicol & Mirco), perché realizzate da una vignetta della storia contenuta nell’albo.

copertinista
cover
serie
Cavenago
22
Dylan Dog, Dylan Dog di Sclavi
Piccinelli
18
Zagor
Villa
18
Tex, Dylan Dog Superbook
Riboldi
15
Dampyr
Di Gennaro
14
Le Storie, Martin Mystère
Spadoni
13,5
Julia, 4 Hoods
Giardo
13
Nathan Never, Gregory Hunter
Matteoni
12
Dragonero
De Tommaso
11
Morgan Lost
Filippucci
11
Martin Mystère
11°
Alessandrini
8
Martin Mystère
11°
Fior
8
Mercurio Loi
E
13°
Roi
7
Dylan Dog Granderistampa, Ut
14°
Bonazzi
6
Nathan Never
14°
Di Giandomenico
6
Sam
14°
Venturi W.
6
Cico
17°
De Angelis
4
Nathan Never
18°
Accardi
3
Dylan Dog
18°
Bertolini
3
Asteroide Argo, Universo Alfa
18°
Gipi
3
Terra
21°
Alberti
2
Nathan Never, Senzanima
21°
Andreucci
2
Tex
21°
Bianchi
2
Nathan Never, Tex
21°
Bigliardo
2
Commissario Ricciardi
21°
Brindisi
2
Dylan Dog
21°
Celoni
2
Brad Barron
21°
Crosa
2
Dragonero Adventures
21°
LRNZ (Ceccotti)
2
Sam, Monolith
21°
Mastrazzo
2
Dylan Dog
E
21°
Olivares
2
Dragonero
21°
Stano
2
Dylan Dog
32°
Airaghi
1
Brendon
32°
Bevilacqua
1
Le Storie
32°
Bignamini
1
I pionieri dell'ignoto
32°
Camagni
1
Dragonero
32°
Casertano
1
Le Storie
32°
Checchetto
1
Dragonero
E
32°
Civitelli
1
Tex
32°
Denna
1
Agenzia Alfa
32°
Dotti
1
Tex
32°
Enoch
1
Lilith
32°
Furnò
1
Mani Nude
32°
Maicol & Mirco
1
Groucho
32°
Mammucari E.
1
Morgan Lost
32°
Muroni
1
Dylan Dog
E
32°
Pagliarani
1
Dragonero
32°
Rigano
1
Creepy Past
32°
Rincione
1
Dylan Dog
32°
Rozinski
1
Dylan Dog
E
32°
Siniscalchi
1
La bestia
32°
Soldi
1
Julia
32°
Ticci
1
Tex
32°
Valdambrini
1
Cheyenne
54°
Recchioni
0,5
4 Hoods

Dopo 12 anni consecutivi di permanenza al comando, Claudio Villa cede il primo posto al prolifico Gigi Cavenago, che realizzando le cover per due mensili di Dylan Dog probabilmente manterrà per qualche anno questa posizione. Il copertinista di Tex si piazza comunque sul secondo gradino del podio in coabitazione col suo allievo Alessandro Piccinelli che eredita da Gallieno Ferri, oltre alle cover dello Spirito con la Scure, anche il suo posto sul podio dei copertinisti, grazie alle numerose iniziative zagoriane fuori collana. Cinque gli illustratori che per merito della o delle cover pubblicate quest’anno hanno fatto il loro esordio in casa Bonelli. Il numero dei neo-disegnatori bonelliani nel 2017, va aggiornato a 46


Gigi Cavenago, il copertinista bonelliano più prolifico del 2017.
I Coloristi
La Bonelli Editore, si sarà intuito, negli ultimi anni sta virando decisamente verso il colore; si moltiplicano infatti le occasioni per festeggiare sulle serie regolari, nascono nuove collane in quadricromia, e quando si presenta l’occasione, anche storie dello sterminato archivio Bonelli (quasi settecentomila tavole), vengono colorate allo scopo di ristamparle in una veste inedita. I numeri dei coloristi sono quindi in costante ascesa: quest’anno sono stati coinvolti 54 professionisti (o studi) per colorare un totale di 7730 tavole di cui 6057 inedite. Tutti primati assoluti per l’editore ovviamente. E’ un nuovo record anche la percentuale delle tavole inedite policrome sul totale: oltre il 25%. Nonostante tutto questo, il lavoro dei coloristi non sempre viene attribuito correttamente, con precisione e puntualità nei credits delle varie pubblicazioni; addirittura in qualche occasione non viene accreditato affatto; per questo troverete in calce alla graduatoria un numero di tavole colorate… non si sa da chi. In ogni caso, come per i disegnatori ho cercato di individuare chi ha colorato cosa, ma non è detto che sia riuscito nell’intento, quindi la graduatoria che segue potrebbe contenere delle inesattezze. Una precisazione: non vengono attribuite tavole già colorate in precedenti occasioni e semplicemente ripubblicate; mancano dal conteggio,  ad esempio, le tavole di Tex Classic (i cromatismi  sono i soliti della Collezione Storica di Repubblica), mentre nel caso della collana Dylan Dog di Tiziano Sclavi, a Bertelè vengono attribuite solo metà pagine, perché più che colorarle, arricchisce di effetti vintage, le tavole già in technicolor. Ecco la classifica completa:


colorista
tavole
serie
Arancia Studio
1006
Morgan Lost, Brendon
Rudoni
423
Martin Mystère
Bertelè
380
DD di T.Sclavi*, Cico
Celestini
371
Tex
Mad Cow
360
Cico
Francescutto
304
Dragonero
Niro
293
Terra, Sam, Dylan Dog
Algozzino
256
Dylan Dog
Musumeci
235
Martin Mystère
10°
Cerchi
224
Nathan Never
11°
Simeone
204
Mercurio Loi
12°
Acquaro
198
Terra, Sam
13°
Lombardo S.
189
Julia
13°
Martinelli G.
189
Julia
15°
Piscitelli
188
Mercurio Loi
15°
Righi
188
Mercurio Loi
15°
Sguanci
188
Martin Mystère
18°
Pastorello
178
Sam
19°
Mossa
176
Sam, Senzanima
20°
Bevilacqua
159
Le Storie, Cico, Groucho
21°
Hamilton
132
Dragonero
22°
GFB Comics (Giarolli)
126
Zagor
22°
GFB Comics (Nucci Guzzi)
126
Zagor
22°
Saponti
126
Terra, Dylan Dog
25°
Denti
94
Nathan Never
25°
GFB Comics
94
Dylan Dog
25°
Meloni
94
Mercurio Loi
28°
Arzani
89,667
Gregory Hunter
28°
Chiabotti
89,667
Gregory Hunter
28°
De Biase
89,667
Gregory Hunter
31°
LRNZ (Ceccotti)
84
Monolith
32°
Di Napoli
79
Comm.Ricciardi
32°
Errico
79
Comm.Ricciardi
34°
Ardagna
47
Martin Mystère
34°
Marchisio
47
Dragonero
36°
Nocera
46
Dragonero
36°
Vattani
46
Tex
38°
Baccaglini
38
Dragonero
38°
Formaggio
38
Dragonero
40°
Sio
33
Groucho, Cico
41°
Bendazzoli
32
Groucho
41°
Celoni
32
Dylan Dog
41°
D'Auria
32
Dylan Dog
41°
Nerolini
32
Bonelli Kids
41°
Rincione G.
32
Groucho
41°
Rollo
32
Groucho
47°
Matera
22
Dragonero
48°
Leoni
20
4 Hoods
49°
Mancinelli
16
Sam
50°
Rigano
5
Creepy Past
50°
Dottori
5
Creepy Past
52°
Ortolani
1
Cico
52°
Silver
1
Cico
52°
Ziche
1
Cico

(Non attribuiti)
160
Dylan Dog, Nathan Never

Secondo alloro consecutivo per l’Arancia Studio che si occupa praticamente in esclusiva di Morgan Lost. Anche sugli altri due gradini del podio si collocano coloristi che praticamente hanno gestito o gestiscono l’aspetto cromatico di una testata, come Daniele Rudoni legato a filo doppio con Le nuove avventure di Martin Mystère; e Luca Bertelè, che si occupa di invecchiare le pagine della ristampa dedicata al Dylan Dog si Sclavi.


Arancia Studio: coloristi con superpoteri!
Diamo ora un’occhiata ai numeri dei singoli personaggi:

Dampyr
Piccolo evento nel mondo di Harlan Draka: per la prima volta lo sceneggiatore più pubblicato dell’anno non è Boselli. La piccola impresa è riuscita a Claudio Falco che con le 348 tavole pubblicate quest’anno supera il creatore del personaggio fermo a 282. Fabrizio Russo con 254 pagine risulta invece, per la quarta volta in carriera, il disegnatore più pubblicato dell’anno dampyriano.

Dragonero
Ovviamente annata record per Dragonero visto l’esordio delle avventure dell’eroe sia giovanissimo che adolescente, in due serie parallele, diversissime tra loro per formato e contenuti, ma sempre dedicate all’uccisore di Draghi. Luca Enoch con 849 tavole è stato lo scrittore più pubblicato sulle varie serie incentrate su Ian Aranill nel 2017, mentre Riccardo Crosa con 271 tavole è stato invece l’illustratore più presente nel solito periodo: quarta vittoria annuale per lo sceneggiatore, prima per il disegnatore.


Dragonero, uno dei personaggi bonelliani in ascesa, in una recente interpretazione di Alfio Buscaglia
Dylan Dog
Annata ricca di curiosi record quella di Dylan Dog e Groucho. Lo sceneggiatore più pubblicato nell’anno solare risulta essere il veterano Luigi Mignacco grazie a… un solo albo, il Maxi di luglio. Con sole 282 pagine infatti lo scrittore genovese vince, a distanza di 30 anni dall’esordio sulla collana, il suo primo “scudetto” dell’incubo; e lo fa col numero di pagine più esiguo di sempre; neppure lo stesso Sclavi nel 1986, con tre soli albi, aveva vinto pubblicando così poche tavole. Il motivo va ricercato nel secondo primato riscontrato quest’anno: ben 36 diversi sceneggiatori (di cui 15 esordienti),  sono stati pubblicati negli ultimi dodici mesi su testate curate dalla redazione di Dylan Dog; Il totale delle tavole edite tra Dylan e Groucho ammonta a 2977 (altro record per le collane dedicate all’Indagatore dell’Incubo & C.), spalmate su 33 albi o albetti contenete materiale inedito (altro dato mai riscontrato prima).
Per lo stesso motivo di proliferazione di autori, il disegnatore più pubblicato nell’anno è, con sole 173 tavole, Giuseppe Montanari alla sua prima vittoria in solitario dopo averne condivise molte col sodale Ernesto Grassani. Anche in questo caso numero monstre di illustratori, al servizio dell’Old Boy: ben 45 in un solo anno, tra cui 17 esordienti. Considerando che soprattutto grazie ai “grouchini” abbiamo visto all’opera molti autori completi, il totale tra sceneggiatori  e disegnatori impegnati quest’anno sulle pagine di Dylan Dog è stato di 70, se si aggiungono copertinisti, coloristi e letteristi si arriva a 93 nomi diversi apparsi nel colophon degli albi dylaniati.


Discutibili frequentazioni per Dylan Dog immortalate da Marco Nizzoli

Julia
Nel ventesimo anno di presenza in edicola Julia abbatte il muro delle trentamila tavole pubblicate; Giancarlo Berardi, il suo creatore, si aggiudica il ventesimo scudetto con 819 tavole, la metà del totale, visto che firma a quattro mani tutte le sceneggiature. Tra i disegnatori con 252 tavole vincono a pari merito Piccoli, Marinetti e Bonanno, rispettivamente alla quinta, terza e prima affermazione.

Martin Mystère
Nel  trentacinquesimo anno di vita editoriale per il BVZM segnaliamo che a gennaio sono state superate le cinquantamila tavole pubblicate dal 1982 a oggi; che per la prima volta vince Enrico Lotti al classifica dello scrittore più pubblicato con 433,33 tavole; che gli Esposito Bros sono invece gli illustratori più visti all’opera quest’anno con 214 tavole, per loro è il sesto successo, il secondo consecutivo; che con 2082 tavole complessive la redazione del Detective dell’Impossibile supera il proprio record di tavole pubblicate, risalente al 2004.

Mercurio Loi
Primo anno per l’originale personaggio di Alessandro Bilotta e ovviamente primo successo per il creatore del personaggio che ha scritto tutte le 658 tavole pubblicate nel 2017. Tra i disegnatori  invece si registra un ex-aequo tra i sette illustratori dei primi sette albi. 


E se... Mercurio Loi fosse uscito negli anni '60 del secolo scorso?


Morgan Lost
Terzo successo per Claudio Chiaverotti come più prolifico sceneggiatore di Morgan Lost, visto che ne è l’unico autore fin dall’esordio, tra i disegnatori invece vince per la prima volta Pastrovicchio con 188 pagine.

La redazione di Nathan Never, seppur in calo rispetto al 2016, rimane anche quest’anno la più prolifica della casa editrice, visto che ha dato alle stampe 3193 pagine inedite di fumetti tra serie regolare, speciali e spin-off vari. Per la sesta volta in carriera (la terza consecutiva) Bepi Vigna è lo sceneggiatore più presente sulle pagine di Nathan & C. con 596 tavole. Quinto titolo neveriano tra i disegnatori per Germano Bonazzi grazie alle 564 pagine della miniserie “Rinascita”.

Orfani
Roberto Recchioni per la quinta volta è lo scrittore più pubblicato sulle collane di Orfani, ma stavolta condivide il gradino più alto del podio con Michele Monteleone, entrambi quest’anno a quota 282 tavole. Luca Casalanguida con sole 120 tavole, è il più pubblicato per il secondo anno consecutivo, sbaragliando la concorrenza degli altri 18 illustratori chiamati quest’anno a illustrare i nove albi che compongono la quinta e metà della sesta stagione della serie.


Ringo, uno degli Orfani "originali", visto dal suo creatore grafico: Emiliano Mammucari 

le Storie
Con lo speciale estivo di 126 pagine, tra l’altro stampato in questa stessa annata anche in una elegante versione da libreria, Giacomo Bevilacqua si aggiudica lo “scudetto” dell’autore più pubblicato su Le Storie, sia come sceneggiatore che come disegnatore.

Mauro Boselli, dopo un anno di pausa torna a essere lo scrittore più pubblicato di Aquila della Notte: nel 2017 con 1108 pagine vince il suo decimo “scudetto” texiano. Prima volta invece per Stefano Andreucci, che con le 270 pagine pubblicate supera gli altri sedici colleghi impegnati su Tex nell’anno che sta finendo.


Questa illustrazione, contenuta nel portfolio di Claudio Villa, era stata utilizzata come cover di Dime Press nel 2000.

Risultato record anche per la redazione zagoriana che grazie anche alla miniserie di Cico ha sfornato quest’anno 2764 pagine a fumetti, superando  la boa delle Ottantamila tavole nella storia del personaggio. Venticinquesimo scudetto per Moreno Burattini con 984 tavole tra gli sceneggiatori, e terza vittoria per Marcello Mangiantini tra i disegnatori con 326 pagine pubblicate negli ultimi dodici mesi.


Giuseppe Franzella omaggia Zagor

Gli speciali
Annata record anche per gli albi fuori serie, a partire dal numero delle pubblicazioni: ben 64 albi, surclassato il precedente primato stabilito solo un anno fa. Con i volumi di quest’anno gli speciali bonelliani da Cico Story in poi sono, superano quota 800. Record anche per quanto riguarda il numero di tavole inedite in essi pubblicate: 8335. Tutto sommato poche pagine in più, rispetto all’incremento della quantità di albi; la tendenza infatti è a fare albi sempre più sottili come la miniserie di Cico, il Tex d’autore o la riduzione di foliazione del Dylan Dog Color Fest, ma anche ad utilizzare i fuoriserie come recipiente per riproporre storie rare magari pubblicate fuori da casa Bonelli: non a caso la media pagine ad albo si è assestata quest’anno poco sopra le 130, in netto calo rispetto a solo dodici mesi or sono; è la media più bassa dal 1987. Il record stabilito solo nel 2009 di quasi 195 pagine ad albo speciale, sembra lontano anni luce. Lo scrittore più “speciale” dell’anno è stato Giovanni Eccher con 631 pagine pubblicate su albi fuori collana, praticamente oltre il 60% della sua produzione dell’anno. Con le stesse 564 pagine che gli hanno permesso di vincere la classifica annuale, Germano Bonazzi è anche il disegnatore più impegnato su albi speciali in questo 2017. Per lui è la seconda volta: aveva già vinto questa classifica trasversale nel 1998. Con 11 cover realizzate Lucio Filippucci interrompe il dominio decennale di Roberto De Angelis come copertinista più utilizzato per albi fuori serie; infine, Dylan Dog con 1476  tavole è ancora una volta, per l’11° anno consecutivo, il personaggio con più pagine extra.


Doppio impegno per Filippucci con il BVZM e il giovane e colorato Martin.

Classifiche storiche
Piccoli movimenti nel 2017 nelle classifiche all-time, tra i primi 20 sceneggiatori di tutti i tempi si segnala il sorpasso di Ruju su Piani al dodicesimo posto e di Vigna su D’Antonio al sedicesimo.
Tra i disegnatori Freghieri sorpassa i fratelli Di Vitto (di sole 10 pagine), divenendo il 9° disegnatore più prolifico della storia bonelliana, mentre Roi supera Polese accasandosi all’11° posto. 

Anni dieci
Rimanendo su classifiche storiche, guardiamo al decennio in corso, aggiornando la situazione a fine 2017, ovvero con l’80% della strada percorsa: qui sotto vedete i dieci sceneggiatori e i dieci disegnatori più prolifici della Bonelli in questi ultimi otto anni.

BONELLI ANNI 10 (2010-2017)

SCENEGGIATORE
tavole
PREC.


DISEGNATORE
tavole
PREC.
Boselli
14475
1(-)

Roi
2892
1 (-)
Burattini
7770
2(-)

Freghieri
2348
2 (-)
Vietti
7738
3(-)

Mangiantini
1947
4(▲)
Ruju
7306
4(-)

Enoch
1907
3(▼)
Chiaverotti
6476
8(▲)

Piccatto L.
1678,5
6(▲)
Berardi
6430
7(▲)

Alessandrini
1610
5(▼)
Manfredi
6316
5(▼)

Casertano
1572
10(▲)
Mignacco
6259
6(▼)

Bonazzi
1562
37(▲)
Faraci
5217
9(-)

Marinetti
1554
13(▲)
10°
Vigna
4638
10(-)

10°
Esposito Bros.
1546
12(▲)


E’ ormai chiaro da tempo che anche gli anni ’10 del XXI secolo incoroneranno Mauro Boselli come sceneggiatore più prolifico del periodo, resta solo da scoprire chi lo accompagnerà sul podio. Per ora Burattini e Vietti sembrerebbero prevalere sui colleghi, ma ancora ci sono un paio d’anni che potrebbero riservarci sorprese. Sul fronte disegnatori Roi parrebbe aver scelto il momento buono per andare in fuga e riuscire nell’intento di essere l’illustratore più pubblicato dalla Bonelli in questo decennio, divenendo il successore proprio dello stesso Freghieri che lo era stato tra il 2000-2009. Alle loro spalle sopraggiunge Mangiantini che con la chiusura di Lilith non dovrebbe più avere in Enoch un rivale per il terzo posto; molto più probabile che dedicandosi più alla scrittura di Dragonero Enoch si conquisti un posto anche nella Top Ten degli sceneggiatori (ora è undicesimo), divenendo l’unico autore a comparire in entrambe le graduatorie. Comunque con una classifica così corta le sorprese potrebbero non mancare; Bonazzi per esempio con l’exploit di quest’anno ha guadagnato 29 posizioni.


Corrado Roi si appresta a diventare il più prolifico disegnatore bonelliano del decennio
I record del 2017 sono stati talmente tanti che individuare i più importanti non è facile; direi che le 23766 tavole inedite pubblicate fanno della Bonelli una delle case editrici che produce più fumetti al mondo; inoltre segnalerei che hanno pubblicato su albi Bonelli nel 2017, ben 315 tra sceneggiatori e illustratori, di cui molti esordienti, e di cui quattro che compaiono in tutte e tre le categorie principali (sceneggiatori, disegnatori e copertinisti), a voi scoprire chi sono.

E con questa “caccia al tesoro” auguriamo ai nostri lettori un buon 2018.
Saverio Ceri

N.B. Trovate gli altri dati bonelliani nelle precedenti puntate della nostra rubrica Diamo i numeri.

P.S. Grazie al grande Zeca per la traduzione in portoghese del post per il suo sempre interessantissimo Tex Willer Blog