giovedì 29 giugno 2017

FAME E MISERIA SIOUX! IL MASSACRO DI NEW ULM! RACCONTO DI UNO SCAMPATO! - LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XLVII PARTE)

di Wilson Vieira

Benvenuti all'appuntamento mensile con la Frontiera! Stavolta il nostro amico e collaboratore brasiliano, Wilson Vieira - storico e fumettista di prima caratura - ci racconta di Little Crow e dei tragici fatti di New Ulm... Vi ricordiamo che le immagini non bonelliane sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson! Buona lettura! (s.c. & f.m.)



Il massacro di New Ulm, nel Minnesota, è uno dei primi tragici episodi conseguenti alla difficile convivenza fra Bianchi e Indiani, la prima grande insurrezione dopo una serie di cosiddetti “trattati di pace”, che non erano altro che armistizi di guerra permanente di conquista superiore.
Era quello un periodo nel quale i Sioux nutrivano la vana speranza che i Bianchi si potessero sterminare a vicenda nella Guerra di Secessione... Più di mille Bianchi trovarono la morte durante quella sommossa. I soldati della guarnigione del Forte di New Ulm erano partiti il 17 agosto 1862 per il fronte dell’Est.
Scrive un giovane pioniere, la cui famiglia era stabilita nella zona:

Color Tex n. 9, agosto 2016. Disegno di Villa






Un amico passò da casa nostra per avvisarci di fuggire subito perché gli Indiani stavano uccidendo tutti quelli che incontravano e incendiavano le case... Noi eravamo abituati a vedere gli Indiani ogni giorno, e nessuno aveva paura di loro... Venivano anche a casa mostra e ci portavano pesce e selvaggina in segno di riconoscenza per il cibo e i vesti che la mamma regalava loro...

Ma nei mesi di giugno e luglio 1862 si era notata una certa inquietudine fra gli Indiani Sioux Dakota; ogni tanto li si vedeva sfoggiare il costume di guerra, eseguire danze di guerra...




Ci si domandava cosa avessero in mente. Si diceva che non erano per niente soddisfatti di come erano trattati dai funzionari federali, che le loro entrate erano state ridotte e che erano in totale miseria...








Inoltre, il cibo a loro destinato era proprio cattivo: avevano avuto farina coi vermi e carne andata a male, venduto tutto a credito da Andrew Jackson Mirick (1832 – 1862), un commerciante governativo spregevole e ubriaco della Lower Sioux Agency, che un giorno disse degli Indiani:

Per quanto mi riguarda se quei bastardi musi rossi 
hanno fame, lasciate che mangino l’erba oppure il cuoio dei loro maledetti bisonti.

Alla notizia dell’assalto tutti gli abitanti della tranquilla cittadina di New Ulm fuggirono verso Fort Ridgely, a pochi chilometri dal paese, inseguiti dai Sioux.


Tex n. 359, settembre 1990. Disegno di Galep


Molti vennero uccisi sulla via del fortino. Quelli che riuscirono a salvarsi dovettero sostenere per nove giorni l’assedio degli Indiani guidati dal capo Piccolo Corvo (Little Crow ovvero Taoya Te Duta, 1810 – 1863).







Il 27 agosto arrivarono truppe di rinforzo. Al calar dell’inverno Piccolo Corvo e i suoi guerrieri si ritirarono, portandosi dietro alcuni ostaggi bianchi.






Alla fine del ’62 venne organizzata una spedizione punitiva, e fu così soffocata la sommossa. Henry Benjamin Whipple (1822 – 1901), vescovo episcopale del Minnesota e feroce sostenitore dei Nativi Americani, sollecitò Lincoln perché si mostrasse indulgente. E fu molto indulgente. Il Presidente commutò le condanne a morte di 264 prigionieri e permise l'esecuzione di 38, che furono appesi in massa il 26 dicembre a Mankato, nel Minnesota. Le truppe federali fecero 392 prigionieri indiani, che vennero posti sotto accusa: 307 di essi subirono la condanna a morte. Quell'inverno, più di 1.600 Indiani Dakota - donne, bambini e anziani - furono confinati in un campo di internamento sull'Isola di Pike, vicino a Fort Snelling, nel Minnesota.




Tex n. 480, ottobre 2000. Disegno di Villa


Le condizioni di vita erano da sempre misere le malattie colpirono l'accampamento, uccidendo più di 300 Indiani sotto il crudele torchio dei Bianchi.
Poi nell'aprile 1863, il Congresso abolì la riserva dei Dakota, dichiarò tutti i trattati precedenti nulli e mise una taglia di 25 dollari per scalpo di un qualsiasi Sioux Dakota trovato entro i confini dello Stato: senza nessuna pietà.
A maggio, i restanti Indiani Dakota furono costretti a salire a bordo di imbarcazioni a vapore e furono deportati nella riserva di Crow Creek nel territorio Dakota.





Nel 1866 furono trasferiti alla Santee Reservation in Nebraska, anche se alcuni furono stati autorizzati a ritornare in Minnesota dopo la Guerra Civile.
Little Crow era fuggito in Canada nel settembre precedente, ma tornò nel Minnesota dove fu colpito a morte dal colono Nathan Lamson (1800 – 1893) il 3 luglio 1863 mentre raccoglieva lamponi con il figlio adolescente Wowinapa sulle sue terre ancestrali.





Lo Stato del Minnesota assegnò 500 dollari dei famigerati Bounty Check a Nathan Lamson per aver ucciso con successo Little Crow. Il suo scalpo invece venne inchiodato da qualche parte del Minnesota, con tutto l’odio bianco possibile, per la gioia dei cittadini che disprezzava la razza indiana...




Wilson Vieira

N.B. trovate i link alle altre puntate della Storia del West su Cronologie & Index!

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