sabato 27 maggio 2017

GIUSTIZIA "A PELLE GREZZA"! GIUSTIZIA DELLA GIUNGLA... E PUNIZIONI SECONDO LA LEGGE DI MOSÈ! - LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XLVI PARTE)

di Wilson Vieira

Giunti alla 46esima parte della sua entusiasmante "Storia del West" il nostro corrispondente dal Brasile, lo storico e fumettista di gran caratura Wilson Vieira, si addentra nei meandri kafkiani della giustizia ai tempi della Frontiera: poca burocrazia e lungaggini legali, ma solo un po' di sapone e una buona corda! Ricordiamo che le immagini non bonelliane sono state selezionate e posizionate nel testo dallo stesso Vieira. Buona lettura! (s.c. & f.m.)




Rawhide Justice (ovvero "giustizia a pelle grezza") era la giustizia popolare in uso nei primi tempi nel Far West, dove si cercava più di trovare una soluzione logica e utile alla comunità che di applicare alla lettera le leggi scritte. Data l’inesistenza delle prigioni non esistevano pene di detenzione; inoltre il trasporto dei prigionieri in altre regioni oltre le frontiere era troppo pericoloso e talvolta anche impossibile e così la “giustizia della giungla” infliggeva solo le pene seguenti: la multa, la pena corporale, l’espulsione e la pena di morte. Però niente godeva di una più grande popolarità che il tribunale di allora. Le giornate del tribunale erano una specie di evento mondano nel Far West, una sagra popolare della giustizia.




Rappresentava un’occasione per rivedersi, quasi come ai grandi banchetti funebri. Era più il desiderio di rivedere vecchi amici e fare nuove conoscenze che lo spettacolo della giustizia; era un’occasione d’oro per scambiarsi notizie e idee, per vendere o comperare cavalli, organizzare gare di tiro a segno, andare a bere acquavite e giocare a poker, per azzuffarsi e per ascoltare le ballate del Far West dal cantastorie.





I giudici erano eletti sia per la loro conoscenza della Legge, sia per la loro personalità di farsi rispettare dai "peccatori". Un’autorità statale non esisteva e la prigione nel fortino era sicura quanto la cerniera più debole alle sue porte. La prontezza di un uomo nel premere al momento giusto il grilletto del suo fucile da caccia non bastava, anche se qualche giudice apprezzava l’effetto di un bel carico di pallini di piombo nell’aula delle udienze! Sembra quasi come se nei primi tempi gli sceriffi e i loro aiutanti venissero scelti per la loro facoltà di sbigottire con le loro urla anche a distanza di miglia, e di saper prendere uno per il bavero e trascinarlo davanti alla corte.

Tex n. 635, settembre 2013. Disegno di Villa



Quando nell’Indiana non si trovò nessuno che volesse sprecare il suo tempo per fare da giurato e stare lontano per giorni da casa sua, lo sceriffo Smalley partì per andare a cercare i giurati, e uno a uno li tramortì col calcio della sua pistola e li legò a un albero davanti al tribunale finché se ne trovavano radunati dodici recalcitranti in attesa di assumere la loro cosiddetta "carica". Un gran numero di uomini diventarono però veri tiranni una volta che avevano la toga del giudice sulle spalle.





Per esempio Roy Bean (1825 – 1903), colui si autonominò “La Legge a Ovest del rio Pecos”, riempiva le casse della sua trattoria con le multe e le spese giudiziali. Può essere in qualche modo considerato Pioniere della Giustizia.



Durante la Guerra Civile comandava un distaccamento di guerriglieri, da lui denominato i “Liberi Vagabondi”, ma che gli abitanti della zona chiamavano i “Quaranta Ladroni”. Assolse un irlandese accusato di aver ucciso un cinese perché non aveva trovato un solo paragrafo nel Codice che vietasse l’uccisione di un cinese. Invece di una prigione Bean si teneva un orso, un grizzly addomesticato di nome Bruno; se un accusato era restio a pagare le salatissime multe, Bean lo faceva legare allo stesso palo dell'animale e l’uomo, che in genere non ci teneva affatto a sperimentare come giocava un grizzly adulto, era costretto a correre davanti all’orso per delle ore.






Secondo il Codice d’Onore del Far West i ladri di cavalli erano impiccati, mentre la Legge regolare al massimo li avrebbe condannati a quattro settimane di prigione...
Però questi giudici dalle maniere rozze trovavano delle punizioni appropriate. Un giudice nel Nevada faceva fustigare un ladro di cavalli e per di più gli faceva imprimere col ferro rovente una “T” per Thief ("ladro") su ogni palmo della mano, quindi il malfattore era congedato con l’ammonimento di non lasciarsi mai più vedere nel suo Distretto Giudiziario. Un altro ancora si sporgeva in avanti dal banco e invitava l’accusato ad avvicinarsi, dicendogli amichevolmente: Alza la testa, brutto mascalzone, e guardami bene negli occhi!Detto ciò gli sferrava un pugno giudiziale in faccia e si auto-multava di un dollaro, come un semplice cittadino, per essersi lasciato andare davanti al venerabile tribunale. 

Tex n. 636, ottobre 2013. Disegno di Villa


L’entità e la maniera delle punizioni dipendevano dalle circostanze. La maggior parte non si trovava in nessun Codice. In Arkansas un ladro fu punito con dieci scudisciate sotto i piedi, quindi fu messo sul mulo con piedi e mani legati sotto la pancia dell’animale e sua moglie, particeps criminis, dovette guidarlo da casa a casa gridando ad alta voce: Questo è Bannon, che ha rubato un capotto, un fazzoletto e una camicia!.
Nelle località più fuori mano ci si atteneva soprattutto alla Bibbia. I ladri erano puniti secondo la Legge di Mosè nella Sacra Scrittura: ciò significava che il delinquente era punito con 20 colpi sulle spalle e 20 sul fondo schiena, però somministrati contemporaneamente, così il malfattore riceveva 40 scudisciate ma ne sentiva solo 20. Se il giudice era molto fiero di essere Americano, infliggeva un colpo per ogni striscia della bandiera nazionale, e qualche volta anche per ogni stella. Talvolta i giudici ai confini si trovavano davanti a problemi assai difficili. Nel 1859, una donna nel Missouri voleva sposare un nero. La tradizione nel Sud però vietava che una bianca sposasse un nero, a meno che non avesse anche lei sangue nero. Così il giudice Bean prese il suo coltello, fece un taglietto nel braccio del nero, invitò la signora a berne alcune gocce e li unì in matrimonio.

Albi del Cowboy con Il Giudice Bean. Disegno di Tarquinio


I tribunali del Old Wild West erano fonti inesauribili di leggende e ballate. Quando Roy Bean è ubriaco, e lo è ogni sera, annoia invariabilmente i presenti parlando del suo grande amore per la celebre e bella attrice inglese Lillie Langtry (1853 – 1929), che ha peraltro visto una volta soltanto, e di sfuggita. Lillie, la donna per la quale lo strano giudice spasima...



Alle ultime elezioni per la carica di giudice risultano in suo favore 100 voti in più di quanti non siano i votanti. Così finisce la sua carriera di giudice. L’attività di Bean come giudice è apprezzata soprattutto per la sua “larghezza di vedute”. Bean morirà, popolarissimo. È da meravigliarsi che persino questi giudici così “primitivi” abbiano lasciato delle annotazioni quasi complete; per tutti noi storici è un vero dulcis in fundo, sostanzioso e squisitamente saporito. La sopravvivenza in una natura selvaggia e avversa già richiedeva tutte le forze degli uomini di allora e dunque ci si stupisce della voglia di scrivere che avevano i pionieri di quei tempi. Persino i comitati di vigilanza tenevano protocolli scrupolosi su quasi tutti i casi che giudicavano in qualche gola sperduta e delle pene che eseguivano sul posto...



Wilson Vieira

N.B. Trovate i link alle altre puntate della Storia del West su Cronologie & Index!

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