mercoledì 14 settembre 2016

ORRORE E REDENZIONE: DALLO SPAZIO PROFONDO ALLA FORESTA DI DARKWOOD. ZAGOR 613 E 614

di Giampiero Belardinelli

Straordinaria, come al solito, la recensione del nostro collaboratore e amico di vecchia data Giampiero Belardinelli. E pure toccante - visto che tale avventura sarà l'ultima di Zagor a fregiarsi, dopo 55 anni ininterrotti, delle copertine del Maestro Gallieno Ferri... Lasciamo dunque subito la parola a Giampiero, segnalandovi che Max Capalbo ha aggiunto la voce Change (Angel) alla lettera C suo dizionario Zagor Monsters: la voce può anche esser letta come una "recensione complementare"! (s.c. & f.m.)

Change, il mutaforma spaziale: angelo...

Darkwood è il luogo dell’infinito, un universo di avventure, di orrore e di redenzione. Darkwood è il luogo dove due eroi (sì, due) da oltre cinquant’anni affrontano ogni sorta di pericolo e dove lo stupore lascia ben presto spazio alla realtà, perché perdere tempo in chiacchiere significa lasciarci la pelle. Darkwood è il luogo dove l’impossibile si arrende alla libertà dell’immaginazione, le cui metafore narrative affondano le radici in quelle del mondo classico occidentale - l’epica omerica in primis. Fin dagli inizi della serie, gli sceneggiatori che si sono alternati e poi hanno preso il posto dell’insuperato Guido Nolitta hanno continuato su questa linea, con risultati diseguali, ma sempre con un preciso filo conduttore: sciogliere le briglie della fantasia. Moreno Burattini da diversi anni ha cercato di tener presente questo insegnamento, accompagnato molte volte dalla rassicurante presenza del Maestro Gallieno Ferri e degli altri disegnatori inseriti in questi ultimi anni nello staff grafico. In quest’ultima fatica, lo sceneggiatore toscano si è avvalso della collaborazione di Emanuele Barison (alla sua seconda prova zagoriana), autore dal segno robusto impreziosito da un chiaroscuro potente, in cui le ombre e le atmosfere inquiete avvolgono ogni singola vignetta. La cooperazione tra i due autori ha partorito questa avventura in bilico tra orrore e fantascienza, in cui si intrecciano diversi spunti e in cui, come nelle migliori storie della serie, si sovrappongono diversi piani di lettura. 

...o demone caduto dal cielo?
L’orrore…

Il racconto ha un ritmo intenso e si svolge nel giro di poco tempo, ma nello stesso momento le informazioni e le riflessioni sono inserite tra le pagine in maniera tale da non far mai scemare l’adrenalina narrativa. Darkwood è minacciata da un orrore sconosciuto, e le sicurezze dei protagonisti (Zagor, Cico e Tonka) tendono a vacillare, non tanto per legittima paura, ma perché il pericolo sembra sfuggente e quasi invisibile. Eppure la concretezza della minaccia si nota dalle spaventose ferite sui corpi dei cadaveri; quindi, riflette Zagor, chi sta portando la morte a Darkwood è reale e tangibile, per quanto inimmaginabile. Burattini ha spostato l’attenzione sull’orrore e sul raccapricciante e allo stesso tempo (alle pp. 56-62 di Non umani) ha inserito una sorta di bolla narrativa, in bilico fra tragedia e poesia, che non solo si rivelerà la chiave di volta del racconto ma soprattutto, almeno secondo la mia sensibilità, una profonda riflessione sull’eterno dualismo tra amore e odio.

Da Zagor 613


e la redenzione

Per questo ho assunto un aspetto che assomigliasse ai suoi sentimenti – rivolgendosi a Zagor, l’alieno Angel si riferisce al vecchio cieco – Quello di un Angelo così come lui immaginava che possano essere. Non ho mai provato niente di simile, nella mia vita, assumendo l’aspetto e i pensieri di centinaia di creature, sui più svariati pianeti. Ho capito perciò quanto i Terrestri possano essere diversi dall’unico che ho conosciuto, Hays. Quanto possano essere capaci di amare e di soffrire (Gli assassini venuti dallo Spazio, p. 49). Queste parole si prestano ad alcune considerazioni. Angel afferma di non aver conosciuto, nella sua esperienza extra planetaria, un così potente amore per la vita e per gli affetti come nel caso del vecchio cieco. Nell’immaginario Universo descritto da Angel il nostro pianeta - in cui purtroppo abbondano assassini, biechi fondamentalisti religiosi, dittatori e pazzi sanguinari di ogni risma ecc. - c’è spazio per purissimi e profondi sentimenti di amore, di rispetto e di generosità. Probabilmente, non sappiamo se volutamente o meno, Burattini vuol dirci che il nostro pianeta è pur sempre il miglior luogo in cui vivere, e l’armonia e la pace dobbiamo cercarle in noi stessi senza aspettare un improbabile input in arrivo dall’esterno. Il vecchio cieco, con la sua tenera fiducia e voglia di comunicare, ha trasformato l’animo del mutaforma Angel e ha ammantato di poesia un racconto duro come un pugno nello stomaco, in cui giganteggia uno Zagor dinamico e implacabile, ma anche rassicurante e fiducioso come il vecchio cieco, la cui figura sembra riecheggiare quella dell’indimenticabile Wandering Fitzy. 

In un'unica foto i tre autori dei due albi in esame: il compianto copertinista Gallieno Ferri, lo sceneggiatore Moreno Burattini e il disegnatore Emanuele Barison (dall'imperdibile blog di Barison)
 

Addio, Maestro!

Con l’albo Zagor Gigante 614 si chiude un’era gloriosa contrassegnata dalle copertine di uno dei Maestri del fumetto italiano e internazionale, Gallieno Ferri. Quella che impreziosisce l’albo Gli assassini venuti dallo Spazio è un po’ la summa delle caratteristiche della saga, fatta di contaminazione di generi, di ombre e di mistero, di orrore e di fantasia… Ed è anche l’ultima inedita, mentre alcune delle precedenti sono rielaborazioni di immagini realizzate per varie occasioni. Dallo Zagor 615 (Zenith 666) in poi le copertine verranno realizzate da Alessandro Piccinelli: confesso che avrei voluto vedere all’opera un autore dal tratto più ferriano, ma riconosco le motivazioni esposte dalla Casa editrice, e soprattutto non si possono non apprezzare le qualità dell’autore incaricato a sostituire il Maestro. Quindi, anche da parte mia... buon lavoro Alessandro!

Zagor n. 613, agosto 2016. Disegno di Ferri


Zagor Gigante 613
(Zenith 664)
NON UMANI
Agosto 2016
pag. 100, € 3,20
Testi: Moreno Burattini
Disegni: Emanuele Barison
Copertina: Gallieno Ferri
Rubriche: Moreno Burattini

Zagor n. 614, settembre 2016. Disegno di Ferri


Zagor Gigante 614
(Zenith 665)
GLI ASSASSINI VENUTI DALLO SPAZIO
Settembre 2016
pag. 100, € 3,20
Testi: Moreno Burattini
Disegni: Emanuele Barison
Copertina: Gallieno Ferri
Rubriche: Moreno Burattini


Giampiero Belardinelli

N.B. Trovate i link alle altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

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