giovedì 28 luglio 2016

IL COWBOY E LE SUE STRANE SUPERSTIZIONI! LA STORIA DEL WEST by WILSON VIEIRA (XXXVII PARTE).

di Wilson Vieira


Prosegue con la 37a puntata la Storia del West che Wilson "Piccolo Ranger" Vieira sta scrivendo in Brasile per Dime Web. Stavolta scopriamo quali erano le superstizioni, le credenze e le scaramanzie degli uomini del lontano ovest!
Le illustrazioni non bonelliane, lo ricordiamo, sono state tutte scelte e posizionate nel testo dallo stesso Wilson. Buona lettura! (s.c. & f.m.)




Il cowboy Americano, quotidianamente sottoposto alle leggi naturali, e profondamente convinto che la vita avesse già in se stessa un significato, aveva sì la fede cristiana, ma dagli Indiani e dal suo modello, il messicano “Vaquero”, aveva anche desunto delle rappresentazioni di una religiosità mistico-naturalistica, le quali cercavano di spiegare razionalmente delle cose inspiegabili.


In tal modo il fatto che i cani di notte abbaiassero, un quadro cadesse improvvisamente dalla parete, un uccello volasse in casa, stava a significare un presagio di morte.
Portava invece (semplicemente), sfortuna lavorare di domenica, uccidere un ragno, un gatto o una gallina, oppure vedere tre corvi neri, o torcere un orecchio a un mulo, ma anche tagliare le unghie al neonato prima che avesse compiuto un anno o iniziare un viaggio di venerdì. Di cattivo auspicio perfino pulire la casa dopo il tramonto o uscire da una porta diversa da quella da cui si era entrati, ma anche portarsi via tutte le scope vecchie, durante un trasloco.
Grazie alla saggezza, più che alle credenza, popolare, anche il cambiamento del tempo poteva essere previsto con sicurezza; per esempio quando le mosche invadevano copiosamente la casa, sicuramente stava per piovere.

Tex 518, dicembre 2003 - Cover di Claudio Villa
Prevedere la pioggia nel clima desertico del West era d’importanza vitale; per questo i segnali della natura in tal senso venivano osservati molto accuratamente: sarebbe piovuto se "chiamava" il cucù o se si avvertivano dei dolori alle membra, ma anche se i cavalli "giocavano" di sera e se le nubi di tempesta correvano contro vento.
Meno "scientifiche" la credenza che la pioggia a Pasqua significava pioggia per sette domeniche o che se piove alle sette del mattino alle undici ci sarà il sole, oppure che se piove quando c’è il sole, pioverà anche il giorno successivo, addirittura che il numero di stelle dentro un cerchio attorno la luna, sia il numero dei giorni che il tempo impiegherà a cambiare.
Molte credenze erano anche legate a determinati animali: per esempio i serpenti: se uccidevi il primo che vedevi in primavera avresti mostrato la faccia a tutti i tuoi avversari; si credeva anche che se avessi ucciso un serpente, la sua coda avrebbe continuato a muoversi fino al tramonto, mentre se uccidevi un rospo, le mucche avrebbero dato del latte insanguinato. Si pensava pure che i crini di cavallo, se fossero stati per qualche giorno in acqua, si sarebbero trasformati in vermi, e infine che alla mezzanotte di Natale i cavalli sarebbero riusciti a parlare.
Se un gatto si lavava il muso o se cadeva un cucchiaio mentre si lavavano i piatti, si riteneva che delle visite fossero imminenti.


I segni nell’agricoltura e nell’allevamento del bestiame avevano molta importanza: 
semina il granoturco, quando le foglie della quercia hanno la grandezza delle orecchie di uno scoiattolo; pianta le patate al chiaro di luna di un venerdì, oppure a San Patrizio; ma anche: se una mucca non cresce bene, ha sicuramente "il lupo nella coda", quindi fai un taglio nella coda, mettendo del sale e del pepe nella ferita, per guarirla.
Quando le piante di qualcuno crescevano meglio del solito, si diceva, come ancora oggi, che costui avesse il pollice verde. In ogni caso mai seminare al venerdì: era ritenuto un brutto giorno; meglio il mercoledì. 
Anche per i matrimoni non mancavano le scaramanzie: una sposa doveva indossare qualche cosa di vecchio, di prestato e di colore blu, e si diceva che chi fosse riuscito a prendere i fiori della sposa, sarebbe stato il prossimo a convolare a nozze, credenza che sopravvive pure ai giorni nostri. Per sognare la donna che si sarebbe sposato invece bisognava dormire su un pezzo della torta di nozze.
Significava una prole numerosa il fatto di gettare il riso sulla sposa.
Si riteneva di buon auspicio portarsi dietro un pelo del cane dal quale si è stati morsicati, mentre se si era perseguitati dalla sfortuna al gioco, la si poteva "esorcizzare", girando tre volte attorno a una sedia e poi sedendosi su un fazzoletto.

Tex 574, Agosto 2008 - Cover di Claudio Villa
Tornando alla meteorologia: ci si doveva aspettare siccità se un mulinello aveva la forma di un imbuto e se i grilli cantavano, mentre il freddo si annunciava attraverso l'infoltirsi del pelo negli animali domestici e la crescita di pannocchie pesanti. La neve non si si sarebbe fatta attendere se il fumo stagnava verso terra, se secchi di cuoio trasudavano acqua o se i porci facevano delle tane calde. Comunque, dopo pochi mesi, si poteva prospettare una dolce primavera se marzo "giungeva come una bestia feroce, e se ne andava come un agnello". In ogni caso si poteva stare tranquilli che un tornado non colpisce mail alla foce di due fiumi, e che nessun fulmine colpisce due volte lo stesso posto. 
Cose di un Vecchio West sparito nel tempo...


di Wilson Vieira

N.B. Trovate i link alle altre parti della Storia del West su Cronologie & Index!

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