domenica 6 dicembre 2015

L'ATLANTE DI MISTER NO. "M", V PARTE: "MISTER NO" (II PARTE)! 1975 - 2015: 40 ANNI DI JERRY DRAKE!

di Massimo Capalbo

Non potevamo chiudere il 2015 senza almeno un'altra parte (dopo l'ultima pubblicata a marzo) del nostro glorioso Atlante di Mister No, il dizionario dei luoghi, degli animali, dei personaggi, etc., presenti nell'universo del pilota amazzonico: Jerry Drake compie infatti 40 anni proprio nel 2015! Ecco dunque Max - il nostro infaticabile enciclopedico (suoi anche Zagor Monsters e The Dark Side of Tex, dedicati al "lato horror" dei due più importanti eroi della SBE, senza dimenticare gli spassosi Titoli Impossibili) - che porta avanti la lunga voce dedicata al protagonista della collana. È questa una puntata sui generis, come leggerete, dedicata in gran parte alle fonti di ispirazione di Mister No e dunque meno "legata" del solito alle copertine e alle storie della serie! Tutte le illustrazioni, salvo quelle introduttive (che sono state "pescate in Rete" dalla redazione e riguardo alle quali vi preghiamo di segnalarci ogni errore od omissione), sono state scelte dallo stesso Capalbo! Buon divertimento! (s.c. & f.m.)


Stampa di Mister No autografata da Diso nel 1996 al nostro amico Baltorr (immagine tratta dal suo imperdibile blog)



Legenda


  • I nomi in stampatello e grassetto rimandano a una voce dell’Atlante.


  • I nomi dei personaggi cui è dedicata una voce sono indicati per cognome - ovviamente se questo è conosciuto (per esempio: AMARAL, STELIO; REMY, ANOUK). In alcuni casi, però, abbiamo optato per il soprannome (per es.: ESSE-ESSE invece che KRUGER, OTTO). Riguardo poi a personaggi come O BISPO ed EL LOCO, le voci a loro dedicate sono state inserite sotto l’iniziale del nome, invece che sotto l’iniziale dell’articolo: per es., EL LOCO, si trova alla lettera L di LOCO e non alla lettera E di EL (che in spagnolo è appunto un articolo e corrisponde al nostro IL).


  • I personaggi dalla doppia identità sono stati indicati con il nome della loro identità fittizia piuttosto che con il nome vero (ad es.: DEMONE ETRUSCO, GIUSTIZIERE DI BONAMPAK).


  • Quando i personaggi vengono citati in una voce che non è a loro dedicata, solo il cognome è scritto in neretto e stampatello, in modo da rimandare immediatamente alla lettera sotto la quale sono stati inseriti (per es.: nel testo della voce ANACONDA, il personaggio Daniel Murdock è citato come Daniel MURDOCK). L’unica eccezione a questa regola riguarda il protagonista della serie, il cui nome - attenzione: non il nome proprio Jerry Drake, ma appunto il soprannome MISTER NO - è sempre scritto in neretto e stampatello, tranne ovviamente quando è inserito nel titolo di un fumetto o di un libro (per es.: Mister No Index Illustrato, Mister No Riedizione If).


  • Per quanto riguarda la serie regolare, il titolo attribuito a ciascuna storia è tratto da uno degli albi che la compongono ed è quello, a nostro avviso, più rappresentativo, quello che meglio sintetizza la trama o che, rispetto ai titoli degli altri albi, richiama la storia alla memoria dei lettori in modo più efficace. Per esempio, la storia dei nn. 17-20 viene indicata con il titolo del n. 19, "Operazione Poseidon" perché esso è più rappresentativo, più calzante rispetto ad Agente segreto Zeta 3 e Tragica palude, che sono i titoli rispettivamente del n. 17 e del n. 19 (del tutto avulso poi il titolo del n. 20, Evasione!, visto che si riferisce alla storia successiva). 
Per le Note sui collegamenti ipertestuali e le Note sulle illustrazioni vedi la prima parte.

Altra stampa di Mister No, stavolta del 2002, autografata da Diso per Baltorr!

M (parte V) 
MISTER NO (parte II)


MISTER NO (parte II)

Il pilota nolittiano trae origine da un interessante miscuglio di finzione e realtà. Come scriveva proprio il suo papà Sergio Bonelli nella posta del n. 157 (Un mondo violento), MISTER NO deve qualcosa, anzi molto, ad altri avventurieri della letteratura e dello schermo. In particolare ai personaggi interpretati da Alan Ladd in innumerevoli film. Sempre coinvolti, loro malgrado, in pericolose avventure. O al Bogart del film di Hawks, Acque del Sud, tratto da un bel romanzo di Hemingway, Avere e non avere. Non eroi di professione, ma uomini veri che vivono l’avventura e sanno affrontare il rischio. Avevo in mente personaggi del genere quando, anni fa cominciai, a pensare a un nuovo fumetto. E questo fumetto lo volevo diverso. Non un western. Solo avventura. Ma non sapevo neppure se il mio avventuriero sarebbe stato un marinaio, come il Bogart del film di Hawks. Oppure un aviatore, come molti eroi di Alan Ladd o, per citare un classico del fumetto, il Johnny Hazard di Frank Robbins.

 
Locandina del film Acque del Sud (Howard Hawks, 1944)

Il Johnny Hazard di Frank Robbins è stato uno dei modelli del pilota nolittiano


 […] Beh, non dovetti neppure scervellarmi troppo per inventarlo, perché… lo incontrai. Nei primi Anni Sessanta, mi trovavo in Messico, nel famoso centro Maya di Palenque, e volevo visitare Bonampak […]. Più di vent’anni fa [Un mondo violento è del giugno 1988, nda], in quei posti, non c’erano le comodità turistiche di oggi. In canoa e a piedi sarei arrivato a Bonampak in circa tre giorni: troppo tempo davvero. Ed ecco allora l’incontro con il destino “Señor – mi dissero – se se la sente di andare laggiù in aereo e atterrare su una pista in mezzo alla foresta, ci sarebbe il Piper del Comandante Vega”. Accettai. E quando vidi il Comandante Vega, vidi il mio personaggio: un giovanotto aitante, con stivali, cinturone, pistola e uno scassatissimo Piper. Fu un benedetto calcio dato alla mia fantasia lenta a ingranare, proprio come il classico calcio di Mister No al suo aereo […]. Vega viveva pericolosamente e trasportava polli, maiali e sacchi di patate su e giù per i cieli del Messico, volando in condizioni proibitive, atterrando su piste impossibili. Persino il suo nome mi piaceva e lo utilizzai in una delle prime avventure di Mister No (vedi Capitão Antonio VEGA, nda) […]. Al quale, come sapete, detti invece un nome e un carattere da simpatico bastian contrario, da anti-eroe individualista. Il personaggio mi crebbe tra le mani. Ma la sua prima versione in carne e ossa probabilmente vola ancora sopra i monti e le foreste del Centroamerica. Oltre al messicano Vega, ci sono altri due piloti realmente esistiti da cui Bonelli ha tratto spunto per caratterizzare il suo personaggio: Jimmy Angel e soprattutto Boris Kaminsky.

Gli ispiratori in carne e ossa di Mister No - Boris Kaminsky e il comandante Vega – in un disegno di Michele Pepe (Mister No & Mister Nolitta, Coniglio Editore, 2006, p. 35)

Boris Kaminsky con Sergio Bonelli nella giungla venezuelana (Mister No & Mister Nolitta, Coniglio Editore, 2006, p. 35)

James Coburn, il principale ispiratore cinematografico di Mister No
 
Il primo, nativo di Springfield (Missouri), è famoso per aver scoperto – nel 1933, nell’AMAZZONIA venezuelana - il Salto Angel, la più alta cascata del mondo (ben 979 metri), che venne chiamata così proprio in suo onore. Il secondo è stato uno dei più esperti bush pilots del VENEZUELA, nonché amico personale del creatore di MISTER NO. Anche Kaminsky, – si legge alle pp. 4-5 di Ciao Amazzonia, il volumetto allegato al quarto Speciale misternoiano - come Angel, poteva atterrare su un fazzoletto. E correva spesso il rischio, per portare generi di prima necessità ai villaggi sperduti nella foresta. Per questo gli indios gli volevano bene. Kaminsky era atletico, jugoslavo ed ex-campione di canoa. Era stato persino a non so quali olimpiadi, forse quelle di Melbourne, del ’56, dove aveva contratto la febbre del vagabondaggio. E’ una febbre da cui, come dalla malaria, non si guarisce mai, e che l’aveva spinto fino in Amazzonia.
Per quanto riguarda invece l’aspetto fisico di MISTER NO, nella posta del n. 334 (Allarme atomico) leggiamo le seguenti parole di Bonelli: Nel lontano 1970, nel fornire le indicazioni al disegnatore cui spettava il compito di tracciare per primo l’immagine del mio nuovo personaggio, dicevo più o meno così: “Jerry Drake deve avere il viso ossuto e la frangetta di James Coburn, con possibili deviazioni su Steve McQueen, uniti però a una corporatura media, seppure muscolosa e scattante, come quella di Paul Newman, in modo che possa fare a botte con un paio di avversari, ma anche finire gambe all’aria quando prende un pugno particolarmente efficace”. 

Gli altri due modelli cinematografici di Jerry Drake: Paul Newman e Steve McQueen. L’immagine è tratta dal film Inferno di cristallo (Irwin Allen e John Guillermin, 1974)

Un autoritratto giovanile di Roberto Diso: la somiglianza con Mister No è evidente
 
Il pilota amazzonico risulta quindi essere, dal punto di vista grafico, il risultato dell’incrocio fra tre dei più importanti attori americani degli anni Sessanta e Settanta, benché l’impronta di Coburn sia senza dubbio più evidente rispetto a quella di McQueen e Newman. Quando, nello scrivere una sceneggiatura, - scriveva infatti Bonelli nella sopracitata posta – dovevo scegliere le frasi da far pronunciare a Jerry, cercavo di immaginare come le avrebbe pronunciate lui, il fascinoso James Coburn […]. Bisogna dire, inoltre, che MISTER NO somiglia anche, e non poco, a Roberto Diso, il disegnatore principale della saga. Così come Galep ha conferito al Tex delle origini i suoi tratti somatici e Ferri ha dato a Zagor il suo volto e anche il suo fisico, Diso – pur non essendo il creatore grafico del pilota amazzonico – ha finito ben presto per modellare quest'ultimo a propria immagine e somiglianza. Inconsapevolmente ti conosci e ti viene automatico riportare su carta te stesso senza rendertene conto più di tanto, afferma lo stesso Diso nella lunga intervista pubblicata sull'undicesimo numero di Tex Willer Magazine (rivista semestrale del forum di Tex, ottobre 2014). Il Jerry Drake che compare nella storia d'esordio del disegnatore romano, L'Uomo della Guyana (G. Nolitta [sog.&scen.], nn. 6-7), si discosta nettamente da quello dei suoi predecessori, il già citato Gallieno Ferri, Franco Donatelli (papà grafico di MISTER NO) e Franco Bignotti.


Roberto Diso in Amazzonia con un cucciolo di caimano (Gisello Puddu e Mauro Giordani, Mister No – Un avventuriero in Amazzonia, Editoriale Mercury, 2003, p. 73)

Da sinistra a destra: il Mister No prima maniera di Ferri; quello classico di Diso e quello, sempre di Diso, del nuovo corso (Gisello Puddu e Mauro Giordani, Mister No – Un avventuriero in Amazzonia, Editoriale Mercury, 2003, p. 22)

Sergio – racconta sempre Diso nella summenzionata intervista - mi disse che voleva rielaborarlo graficamente, forse il personaggio iniziale non lo convinceva, non lo so perché; non mi spiegò mai i motivi della sua richiesta. Mi disse solo di reimpostarlo, ricordo, ad esempio, che io avevo i capelli scuri ma con un accenno di bianco sulle tempie e lui mi disse di fare lo stesso per Mister No. Così è nato e credo che nelle tavole precedenti, quelle già pronte, forse sia stato modificato in seguito per renderlo più simile al mio modello. Il look del MISTER NO originario era quello di un tipico pilota di aerei: giubbotto di pelle con il simbolo del quadrifoglio cucito sulla manica destra, foulard, camicia rossa, pantaloni, cinturone e stivali con le fibbie laterali. Nel MISTER NO di Diso, invece, al posto del giubbotto e del cinturone troviamo una maglietta scura a maniche lunghe molto aderente (con ricamato, sempre sulla manica destra, l'immancabile quadrifoglio) e una semplice cintura, anch'essa di colore scuro; inoltre, scompare il foulard, i pantaloni sono più attillati, il fodero della pistola è diverso, così come gli stivali. Questi ultimi, però, sono visibili solo in parte, dato che, sopra di essi, il pilota indossa delle ghette alte. Gliele misi […] – racconta il disegnatore nel libro-intervista di Guglielmo Nigro Roberto Diso. Trent'anni con Mister No: un segno al servizio dell'avventura (Coniglio Editore 2008) - perché mi avevano colpito. C'era uno scalatore italiano, Walter Bonatti, che mandava dei servizi a "Epoca" dai posti dove andava e aveva sempre queste ghette. Mi piacevano molto.

L'alpinista ed esploratore Walter Bonatti (1930-2011) in una foto scattata nel 1975 nella giungla del Borneo. Sono visibili le ghette che ispirarono Diso per il suo Mister No

Il Mister No del periodo successivo alla trasferta statunitense: ritorna il vecchio giubbotto di pelle e gli anfibi militari prendono il posto delle scarpe da tennis - MNO 300, p. 3

Esterno e interno della prima casa di Mister No - MNO 8, p. 71

Ho pensato: lui se le mette ovunque, perché non Mister No?! Perché, quando vai nelle giungle, c'è di tutto, devi avere le gambe protette. Tuttavia, questo secondo look del personaggio – al quale Ferri non si adeguò mai, come testimoniano le prime 115 copertine della serie regolare – venne a sua volta modificato, sempre da Diso, a partire dal n. 242 (Squali), uno dei primi albi del nuovo corso misternoiano. I cambiamenti furono i seguenti: la maglietta con il quadrifoglio venne sostituita da una maglietta nera e da un giubbotto di jeans (anch'esso con il quadrifoglio), la fodera della pistola da una fondina che lasciava sporgere il manico dell'arma, i pantaloni attillati furono rimpiazzati da comuni jeans e sia gli stivali che le ghette scomparirono a favore di semplici scarpe da tennis di colore biancorosso. A nostro avviso, e non solo, si trattò di un cambiamento ben poco azzeccato, tant'è che, a cominciare dal n. 273 (Manaus!), seguirono ulteriori modifiche: al posto del giubbotto di jeans venne recuperato il vecchio giubbotto di pelle e la fondina precedente, la maglietta nera fu sostituita da una di colore grigio (ma sempre a maniche corte) e le scarpe da tennis lasciarono il posto a degli anfibi militari. Con la parziale eccezione di Nathan Never, nessun altro personaggio della casa editrice ha subito, nel look, i cambiamenti di MISTER NO, il quale si differenzia dai colleghi bonelliani anche per un altro aspetto: la casa. Nel corso della sua lunga saga, il pilota ha cambiato alloggio più volte, sebbene, come vedremo, per motivi indipendenti dalla sua volontà.


La seconda casa del pilota: una chiatta galleggiante affittatagli dall'amico Paulo Adolfo - MNO 344, p. 6

Mister No viene massaggiato dalla sensuale Eliana nella sua terza abitazione – MNO 368, p. 35

La quarta, e probabilmente ultima, casa di Mister No. Come si capisce dal balloon, il pilota ha come ospite l'amico Esse-Esse – Speciale MNO n. 8, p. 26

Limitandoci solo al periodo manausense (vale a dire, i vent'anni circa che precedono il temporaneo trasferimento del Nostro a RURRENABAQUE, e gli anni della vecchiaia), sono ben quattro le case in cui MISTER NO ha abitato. La prima, che è l'unica in muratura, viene distrutta, nella storia Vento rosso (L. Mignacco [sog.&scen.] – R. Diso [dis.], n. 242), dai sicari di Kenzo ISHIKAWA, che vi piazzano dentro una bomba allo scopo di uccidere il pilota (ma sarà invece il sergente OLIVEIRA a pagarne le conseguenze). La seconda abitazione, una chiatta galleggiante di proprietà di PAULO ADOLFO, finisce anch'essa distrutta: infatti, ne Il tempo degli assassini (M. Masiero [sog.&scen.] – F. Valdambrini [dis.], nn. 347-348), una bomba a orologeria, innescata senza volere dallo stesso MISTER NO, la fa saltare in aria. L'ordigno, contenuto in un pacco con tanto di biglietto, è un sinistro avvertimento che il vendicativo Ridley KNOX invia al pilota, il quale fa comunque in tempo a salvarsi. La terza abitazione del Nostro è un'altra casa galleggiante, affittatagli da un certo Mendonça (che MISTER NO, nel n. 379, definisce un vecchio spilorcio); mentre la quarta, quella della vecchiaia, è una sorta di baracca con veranda che sorge – come vediamo in Fuga da Skynet (G. Nolitta e A. Castelli [sog.&scen.] – D. S. Di Vitto [dis.], Speciale n. 8) – alla periferia di Tefé, un piccolo centro sul Rio Solimões, non lontano da MANAUS.


Massimo Capalbo


N.B. Trovate i link alle altre parti dell'Atlante sulla Bussola

Nessun commento:

Posta un commento

I testi e i fumetti di nostra produzione apparsi su Dime Web possono essere pubblicati anche altrove, con la raccomandazione di citare SEMPRE la fonte e gli autori!

Le immagini dei post sono inserite ai soli fini di documentazione, archivio, studio e identificazione e sono Copyright © degli aventi diritto.

Fino al 4 gennaio 2017 tutti i commenti, anche i più critici e anche quelli anonimi, venivano pubblicati AUTOMATICAMENTE: quelli non consoni venivano rimossi solo a posteriori. Speravamo e contavamo, infatti, nella civiltà dei cultori di fumetti, libri, cinema, cartooning, etc.

Poi è arrivato un tale che, facendosi scudo dell'anonimato, ha inviato svariati sfoghi pieni di gravi offese ai due redattori di Dime Web, alla loro integrità morale e alle loro madri...

Abbiamo dunque deciso di moderare in anticipo i vostri commenti e pertanto verranno cestinati:

1) quelli offensivi verso chiunque
2) quelli anonimi

Gli altri verranno pubblicati TUTTI.

Le critiche, anzi, sono ben accette e a ogni segnalazione di errori verrà dato il giusto risalto, procedendo a correzioni e rettifiche.

Grazie!

Saverio Ceri & Francesco Manetti