domenica 24 novembre 2013

CERTAMENTE, FORSE. SAGUARO 18

di Filippo Pieri 
Sono rari i casi in cui il creatore di un personaggio a fumetti con periodicità mensile riesce a scriverne ininterrottamente tutte le sceneggiature. Al momento l’unico che ci viene in mente è Luciano Secchi alias Max Bunker, che scrive il suo Alan Ford dal lontano 1969. Anche Bruno Enna ha sentito l’esigenza di farsi aiutare da un bravo sceneggiatore come Luigi Mignacco, un veterano della casa editrice milanese per la quale ha scritto storie di Zagor, Martin Mystère, Dylan Dog, Nick Raider, Dampyr e naturalmente Mister No, personaggio del quale è stato uno dei principali sceneggiatori dopo Nolitta.

Un altro personaggio sceneggiato da Mignacco a NYC: Mister No!



E anche per Mister No scrisse una storia ambientata a New York, come succede questo mese a Saguaro. Mignacco usa il topos dell’agente infiltrato sotto copertura per far assumere Thorn presso una ditta che sta costruendo un grattacielo nella Grande Mela. Questo perché qualche giorno prima un operaio della stessa ditta, Samuel Teeweke, era scappato con l’accusa di omicidio per Jenna Swenson, ex ballerina e moglie di Leon King, boss del traffico di droga. Il caso vuole che anni prima Saguaro fosse stato in carcere in Illinois insieme a Leon, che all’epoca si chiamava ancora Leonard. Leon chiederà a Saguaro di aiutarlo a prendere l’assassino di sua moglie in nome dei vecchi tempi. Durante le sue indagini scoprirà che Samuel si dichiara innocente e che tramite l‘amante ha scoperto come Leon fa entrare la droga in America - ovvero tramite le bare dei soldati morti in Vietnam. Il finale non è il solito happy end. Sebbene scagionato dall’accusa di omicidio per mancanza di prove e inserito nel programma di protezione testimoni, Saguaro pensa che sia stato davvero Samuel a uccidere la donna, essendosi tradito rivelando un particolare che solo l’assassino poteva conoscere. E gli dice che prima o poi Leon lo troverà e lo ucciderà - come in effetti avviene.





In conclusione, Mignacco costruisce una trama solida, con citazioni cinematografiche, dimostrando ancora una volta la sua abilità nel passare da un personaggio bonelliano a un altro. Forse la scelta di ambientare la storia a New York l’ha anche aiutato a prendere confidenza con il personaggio in un ambiente diverso dal solito. Certo, viene da domandarsi se Mignacco & Enna avessero lavorato insieme anche su Mister No, il destino del personaggio sarebbe stato diverso, dato che Saguaro, in fondo, è il personaggio bonelliano che più gli somiglia. Buona la caratterizzazione del boss della droga, che secondo noi potrebbe tornare in un futuro prossimo venturo.


Saguaro n. 18, novembre 2013. Disegno di Furnò.



Saguaro 18
LA TRIBU’ DEL CIELO
Novembre2013
Pagg. 100, Euro 2.90
Testi: Luigi Mignacco
Disegni: Marco Foderà
Rubriche: Gianmaria Contro
Copertina: Davide Furnò 


Filippo Pieri


N.B. trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

3 commenti:

  1. Scusate e Claudio Chiaverotti? I Brendon sono scritti TUTTI da lui solo....

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  2. Nel pezzo mi sembra di aver letto che si faccia riferimento a serie a cadenza mensile, mentre Brendon è un bimestrale. Sennò ci sono tanti altri autori che hanno scritto tutte le storie dei loro personaggi, come Shulz, Quino, etc..
    Salvatore A.

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  3. Effettivamente Chiaverotti ha scritto tutti i Brendon a cadenza bimestrale, e come lui potremmo citare in Bonelli D'Antonio (con tutti gli episodi di Storia del West), ma anche Enoch (coi suoi Gea e Lilith); entrambi con uscite più rarefatte rispetto alla classica mensilità. Ci sono poi le miniserie da Brad Barron in poi ad avere un solo sceneggiatore, ma anche molte serie degli anni '50: tutte esperienze limitate nel tempo. In effetti tra le serie mensili italiane popolari Max Bunker col suo Alan Ford detiene un discreto record.
    Saverio Ceri

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