giovedì 4 aprile 2013

A BRAVE NEW WORLD: NATHAN NEVER GIGANTE 16

di Francesco Manetti

L'autore dei testi Mirko Perniola non poteva essere più chiaro, nell'introduzione al Nathan Never Gigante n. 16, L'impero dei mutati del marzo 2013: Per uno sceneggiatore, realizzare un albo "speciale" come questo, offre il non trascurabile vantaggio di potersi muovere liberamente, al di fuori dei rigidi paletti che la continuity impone alla serie mensile. (...) Scrivere una trama complessa ed efficace non mi bastava, volevo che fosse anche in qualche modo collegata, pienamente "armonizzata" con il resto dell'epopea neveriana.
Alla faccia!
Perniola, sostenuto dai validi disegni di Max Bertolini (abilissimo sia sul versante tecnologico, sia sul piano sentimentale e più classicamente narrativo), più che "armonizzare", ricrea dal nulla una sottotraccia da tempo quasi del tutto abbandonata in quella che lui chiama "epopea neveriana": i mutati, gli essere sub-umani generati appositamente per svolgere i lavori più umili, rischiosi e pesanti... e obbligati a farlo senza tanto scocciare.


Dolly e suo "padre", lo scienziato Ian Wilmut.


Padrone del linguaggio espressivo ed esperto di ogni risvolto e di tutte le pieghe della storia della serie, Perniola architetta un abile e godibile "artificio" romanzesco per resuscitare un intero popolo - e per dargli un suo nuovo mondo coraggioso. Non inganna il lettore: sfrutta quello che ha sottomano, i due mutati dell'Agenzia Alfa e l'impalcatura fantascientifica stessa della collana. Le reminescenze della nuova trilogia Star Wars - forti ma per niente invasive o disturbanti - riguardano non tanto i macchinari da combattimento, quanto l'idea di usare i cloni, un esercito di cloni!, per scopi bellico-rivoluzionari.
Il clone ha affascinato gli scienziati - e di riflesso il grande pubblico - fin dalle prime idee sul trasferimento del nucleo di una cellula (che risalgono agli anni Trenta); e con un misto di brivido e di fascino il mondo ha seguito i primi esperimenti sulle rane degli anni Cinquanta e Sessanta, le clonazioni a partire dalle cellule embrionali negli anni Ottanta, fino ad arrivare alla pecora Dolly nel 1997, il primo animale clonato a partire da cellule differenziate. L'interrogativo - prima latente e poi palese - è sempre stato: è possibile clonare l'uomo?





La scienza nicchia (ma molti sono pronti a giurare che l'uomo puo essere clonato e addirittura sia GIA' STATO clonato) ma la fiction ha dato da tempo tutte le risposte!
Fantascienza, dunque, allo stato puro, evitando così il rischio che spesso viene corso su Nathan Never di addobbare con un costume di SF, stretto e magari anche cucito in maniera approsimata, un giallo "normale", alla Nick Raider. Fantascienza sapientemente amalgamata con una trama ricca di sentimenti: i rapporti familiari, lo scontro fra generazioni, l'amore vra uguali e fra diversi, l'attaccamento fra padre e figlia, la rivalsa, la speranza, l'odio, il ricordo, la disillusione...
Un buon passo avanti, quasi un balzo alla Armstrong.


Nathan Never Gigante n. 16, marzo 2013. Copertina di Bertolini.



Nathan Never Albo Gigante16

L'IMPERO DEI MUTATI

Marzo 2013

pagg. 228,7,00

Testi: Mirko Perniola

Disegni: Max Bertolini 
Rubriche: Mirko Perniola

Copertina: Max Bertolini


Francesco Manetti

N. B. Trovate le altre recensioni bonelliane sul Giorno del Giudizio!

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