giovedì 7 marzo 2013

L'UOMO DEI PAPERI: CRONOLOGIA RAGIONATA DEL FUMETTO DI CARL BARKS. V PARTE: 1943. COLLEGAMENTI SOTTERRANEI SOTTO IL SEGNO DI THOMAS ANDRAE (E DI BONELLI)

di Francesco Manetti


NOTA: Tutto il materiale illustrativo pubblicato in questo post è di proprietà della WALT DISNEY PRODUCTIONS e degli altri aventi diritto ed è qui riprodotto ai soli fini di studio, documentazione e identificazione.  


Tre edizioni a confronto

In principio Dio creò il cielo e la terra. Nel mezzo del cammin di nostra vita. Quel ramo del Lago di Como...


L'edizione originale del libro di Andrae, 2006. In copertina vediamo il montaggio di un autoritratto di Barks.

Quante volte è stato scritto che una grande opera si riconosce da un incipit azzeccato? E' sicuramente il caso della Bibbia, della Commedia di Dante e dei Promessi Sposi del Manzoni. Ed è anche il caso (fatte le debite proporzioni!) di Carl Barks and the Disney Comic Book: Unmasking the Myth of Modernity di Thomas Andrae (uno dei curatori della Carl Barks Library e uno dei primi saggisti sull'inventore di Uncle Scrooge), pubblicato nel 2006 dalla University Press of Mississippi, nella collana Great Comics Artists. Leggete qua. Before television, rock music, and video games, comic books were the mainstay of children's entertainment in America (ovvero, liberamente: Prima della televisione, della musica rock e dei videogiochi gli albi a fumetti erano il cuore del divertimento dei bambini americani). Una sintesi straordinaria di quelli che saranno i contenuti del volume: Barks e il fumetto Disney. L'autore - forse il primo negli Stati Uniti con tale profondità sociologica, e la mente non può che andare all'ancestrale Introduzione a Paperino - analizza i personaggi e i temi barksiani facendo riferimento a un'ottantina di storie, le più significative delle oltre 600 firmate dall'Oregoniano. Nella sezione centrale c'è una gustosa galleria di immagini (in bianco-e-nero), alcune conosciute, altre piuttosto rare - quest'ultime dedicate soprattutto a studi e pubblicazioni non-disneyane. In appendice troviamo la filmografia completa di Carl Barks, le note (leggendo le quali ci siamo chiesti chi siano Maroveli e Saccumano e come sia possibile riportare bene la parola italiana "fenomenologia" e non "fumetti", facendo cadere una "t"; poi abbiamo pensato ai tanti cognomi storpiati per sempre a Ellis Island e ci siamo messi l'animo in pace) e un index - importante soprattutto per trovare nel testo tutti i rimandi alle avventure dei Paperi citate.


L'edizione italiana del volume di Andrae, 2009. Copertina di Mastantuono.


Il libro ha avuto nel febbraio 2009 un'imperdibile versione italica, pubblicata nel febbraio 2009 dalla genovese Proglo Edizioni. Si tratta di Carl Barks il signore di Paperopoli: Zio Paperone e la critica della modernità. Come si evince fin dal titolo non è una semplice traduzione, ma un libro totalmente nuovo e - come quasi mai capita - molto più ricco e appetitoso dell'originale. Innanzitutto le illustrazioni (ne sono state aggiunte molte altre rispetto a quelle scelte nel 2006) non sono limitate in un fascicolo/ghetto ma sono diffuse nell'opera e sapientemente collegate ai passaggi relativi; lo stesso discorso vale per le note, riportate per una più facile lettura in calce alle pagine. C'è una nuova introduzione (ricchissima di aneddoti e ricordi sugli incontri dell'autore con The Duck Man) datata ottobre 2008; ma la vera sorpresa sono le appendici. Non abbiamo solo la filmografia barksiana come in Andrae, bensì tutta la cronologia fumettistica del Maestro, dal 1943 al 2000, basata sul progetto web di INDUCKS.


La Starordinaria foto di Barks a 20 anni, disegnata da Mastantuono per la galleria di omaggi pubblicata in Carl Barks il signore di Paperopoli.


E soprattutto possiamo ammirare una galleria (tutta a colori!) di omaggi a Barks, disegnati da grandi firme (anche bonelliane) del calibro di Celoni, Cavazzano, Chierchini, Van Horn, Gatto, Michelon, Rebuffi, Ziche, Makkox, Mastantuono, Torti, etc. Molti sono sicuramente inediti e realizzati appositamente (senza dubbio quelli datati 2008), altri non sappiamo. Il Cavazzano, per esempio, ci sembra la matita (o più probabilmente uno sketch di prova) per uno dei disegni (tutti realizzati da grandi autori) che, montati su appositi cavalletti, accolsero Carl Barks nella sua visita in Italia del luglio 1994 (al ristorante milanese Don Lisander). Anche la strabiliante copertina di Corrado Mastantuono arriva dalla stessa fonte di quindici anni prima. Peccato infine per la mancanza di un indice, tanto utile nell'edizione americana. Ma sono inezie, che non inficiano un'opera degna di essere riportata negli annali della saggistica.


Il volume di Carlo Chendi dedicato alla visita di Barks in Italia nel 1994.

Parlavamo dei disegni di Mastantuono e di Cavazzano. La mostra allestita a Milano per festeggiare l'Uomo dei Paperi con originali di grandi autori italiani fu raccolta da Carlo Chendi in Dedicato a Carl Barks, un agile fascicolo spillato pubblicato da Comic Art nel 1994 in occasione della romana Expocartoon. Anche qui non tutti gli artisti realizzarono qualcosa di inedito, ma scelsero nei loro archivi tavole e disegni significativi e simpatici da regalare a Barks, con dediche nuove di zecca. Fu il caso di Alessandrini (una tavola da Martin Mystère n. 100), Altan (una delle solite sue donnine pingui), Bonvi (le Sturmtruppen), Bottaro (una buffa Rapallo medievale), Filippucci (Martin, Diana e Java in azione), Gomboli (un pulcino), Jacovitti (una vignetta sull'ENEL), Magnus (Milady 3000), Manara (una ragazza al vento), Mattioli (una tavola autoconclusiva di Pinky), Scarpa (Brigitta che insegue Paperone), Silver (il piccolo Silvestri dal barbiere), Toppi (un personaggio storico), Torti (un'illustrazione di Jan Karta), P. Zaniboni (un Max Le Tax) e S. Zaniboni (un primo piano di Diabolik).

Lo straordinario Paperone di Tanino Liberatore pubblicato in Dedicato a Carl Barks, 1994


Le altre firme presenti nel volumetto, invece, con maggiore sintonia e rispetto del tema, pescarono nell'universo disneyano/barksiano (anche se non di tutti ci è dato sapere se l'opera fu appositamente tracciata per l'occasione): Asteriti, Boschi (che mise nel suo bellissimo disegno anche il proprio numero di telefono pistoiese!), Carpi, Cavazzano, W. Chendi, Echaurren, Freccero, Ghermandi, Ghigliano, Giacon, Giardino, Guerrini, Leone, Liberatore (il capolavoro!), Mari, Mastantuono (altro capolavoro!), Mattotti (sublime!), Milano, Roi (interesserà sapere ai nostri lettori bonelliani che si trattava di una divertente parodia di Dylan Dog), Santillo, Sciarrone, Sicomoro (eccelso!) e Ziche. Chiudeva la carrellata un disegno che Barks regalò a Fausto Oneto, proprietario del ristorante rapallese U Giancu, dove si tenne il memorabile pranzo barksiano di appassionati e fumettisti di cui abbiamo già parlato in una precedente puntata di questa Cronologia.

Ecco infine i "dati tecnici" dei volumi citati.


Thomas Andrae
CARL BARKS AND THE DISNEY COMIC BOOK: UNMASKING THE MYTH OF MODERNITY
2006
University Press of Mississippi
Great Comics Artists Series
pagg. 326
Copertina: Carl Barks (autoritratto di proprietà di T. Andrae)
s.i.p.


Thomas Andrae.


Thomas Andrae
CARL BARKS IL SIGNORE DI PAPEROPOLI: ZIO PAPERONE E LA CRITICA DELLA MODERNITA'
febbraio 2009
Prospettiva Globale (Proglo) Edizioni
pagg. 316
Copertina: Corrado Mastantuono
Disegni di: Sergio Algozzino, Maurizio Amendola, Sergio Asteriti, Giacomo Bevilacqua, Stefano Biglia, Giuseppe Camuncoli, Casty, Giorgio Cavazzano, Fabio Celoni, Giulio Chierchini, Mark Crilley, Gabriele Dell'Otto, Francesco D'Ippolito, Sandro Dossi, Enrico Faccini, Massimo Fecchi, Andrea Ferraris, Andrea Freccero, Luciano Gatto, Valerio Held, Makkox, Corrado Mastantuono, Giacomo Michelon, Alberto Motta, Giorgio Rebuffi & LACA, Donald Soffritti, Rodolfo Torti, William Van Horn, Rick Veitch, Maja Veselinovic, Silvia Ziche.
€ 25,00


Carlo Chendi.



Carlo Chendi
DEDICATO A CARL BARKS
ottobre 1994
Comic Art
Supplemento a L'Eternatuta n. 139
pag. 48
Copertina: foto di Barks
Schede biografiche: Franco Fossati
Foto di Barks: Guido Frazzini
Disegni di: Giancarlo Alessandrini, Altan, Sergio Asteriti, Carl Barks, Bonvi, Luca Boschi, Luciano Bottaro, Giovan Battista Carpi, Giorgio Cavazzano, Walter Chendi, Pablo Echaurren, Lucio Filippucci, Andrea Freccero, Francesca Ghermandi, Cinzia Ghigliano, Massimo Giacon, Vittorio Giardino, Mario Gomboli, Francesco Guerrini, Benito Jacovitti, Cinzia Leone, Tanino Liberatore, Magnus, Milo Manara, Nicola Mari, Corrado Mastantuono, massimo Mattioli, Lorenzo Mattotti, Luciano Milano, Corrado Roi, Roberto Santillo, Romano Scarpa, Claudio Sciarrone, Sicomoro, Silver, Sergio Toppi, Rodolfo Torti, Paolo Zaniboni, Sergio Zaniboni, Silvia Ziche.
s.i.p.


Le storie in ordine cronologico. V parte: settembre/dicembre 1943

Ho deciso, per la cronologia ragionata delle storie a fumetti realizzate da Barks (anche per i soli testi o per i soli disegni), di seguire la scelta fossatiana della numerazione progressiva.

Ogni storia è preceduta dai seguenti dati:

a) Titolo originale (quando esiste; molte delle storie brevi hanno solo il nome del protagonista; se non esiste è indicato fra parentesi il titolo - o i titoli - con il quale è ora conosciuto nelle più note cronologie)
b) Titolo italiano (e numero di strisce per tavola - in media due vignette per striscia)
c) Prima edizione americana
d) Prima edizione italiana
e) Numero di tavole
f) Data di consegna (se fra parentesi significa che è incompleta o presunta)
g) Personaggi principali in ordine alfabetico (nome originale e italiano; se sono identici c'è solo quello!)
h) Luoghi principali in ordine alfabetico
i) Mappa di Paperopoli in ordine alfabetico (se la storia - tutta o in parte - è ambientata a Duckburg)
j) Mestieri di Paperino in ordine alfabetico (quando c'è Paperino - e se svolge qualche mestiere!)
k) Ipse Dixit (battuta e/o sketch buffi e/o significativi) con numero della tavola e della vignetta dove appare

Potete notare che le categorie di dati che vanno da a) a f) sono consuete nelle cronologie barksiane; la categoria g) si trova raramente; le ultime quattro categorie non sono invece mai - o quasi mai state usate (intendendo: nei volumi e nei siti più noti).

Ai dati seguono:

1) Cover dell'albo originale
2) Riassunto e commento (con eventuali curiosità e trivia)
3) Vignetta significativa




1943


11. Donald Duck in Too Many Pets
Paperino e la scimmia Chica (3 strisce)
Four Color n. 29 - settembre 1943
Albi d'Oro 92 (febbraio 1948)
26 tavole
maggio 1943
Personaggi principali:
Donald Duck (Paperino), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Jingo (Chica), spia industriale, suonatore d'organino
Luoghi principali
Duckburg (Paperopoli)
Mappa di Paperopoli:
casa di Paperino, fabbrica d'armi, porto 
Mestieri di Paperino:
terrore dei cuccioli 
Ipse Dixit: 
Paperino: Non voglio più gatti, cani uccelli, formiche, topi, pipistrelli, pesci o rettili!

Four Color 29, settembre 1943



Le animal wars, con le quali Carl Barks aveva inaugurato la propria carriera di autore completo in forza alla Disney, continuano con il divertente episodio della scimmietta Chica - o Jingo nell'originale anglofono. L'ambientazione è esclusivamente urbana. Anzi, la gran parte della vicenda si svolge nella casa paperopolese di Donald e non, come sarebbe consueto, in giro per il mondo, per un'avventura a lungo respiro come questa di 26 tavole. La storia inizia con l'ennesimo scontro inter-generazionale. Tutto d'un tratto il ciclotimico Paperino, vittima di un embolo o di uno scoppio di vena, decide di fare un bel repulisti di tutti i cuccioli che infestano la sua anonima villetta dei sobborghi: gatti, cani, uccellini, tartarughe e rospi vengono improvvisamente sfrattati. Il meccanismo narrativo è stato così messo in moto: i Nipotini, orfani del serraglio, si aggirano soli e sconsolati per le vie di Duckburg finché incocciano in un suonatore d'organino, reso somaticamente dall'Oregoniano con lo stereotipo dell'immigrato italiano in Ammeriga, con tanto di vistosi baffi a manubrio. Legal alien che - come confessa nella prima vignetta della quinta tavola - sta apprestandosi a partire militare, e sicuramente, vista la sua connotazione etnica, per lo Stivale, da poco vittima dell'Operazione Husky. Il menestrello da strada regala perciò a Qui Quo Qua la bella scimmietta bramata, intelligentissima, ma con il brutto vizio di lanciare oggetti. Il clima bellico - quello vero, della Seconda Guerra Mondiale - si sente anche più avanti. Mentre il nostro bravo ambulante, mandato al fronte dalle Famiglie che non riuscivano più a batter cassa da un ventennio, torna nella sua terra natale sotto lo Star Spangled Banner per liberarla dal giogo teutonico, si aggira furtivo per Paperopoli un gran brutto ceffo in cerca di cianografiche di ordigni bellici da trafugare. La comparsa dell'anonimo spione - probabilmente un agente straniero dell'Asse in quanto ancora non si era tinto di Rosso il Nemico preferito dagli Yankee - consente a Barks di virare il genere dal farsesco al thriller, con tanto di Nipotini legati e torturati in una sorta di buffa seduta di bondage!
Nota: come scopriamo leggendo una lettera che Carl Barks scrisse nel 1968 a Michael Barrier (il primo critico a occuparsi professionalmente del lavoro dell'Uomo dei Paperi), il testo di Too Many Pets era già stato iniziato da un altro sceneggiatore disneyano, Merrill De Maris (1898 - 1948), grande collaboratore di Floyd Gottfredson alle strisce di Mickey Mouse (e co-creatore di Macchia Nera, Basettoni e Manetta!). Barks cambiò molte gag e allungò l'avventura, creando qualcosa di completamente nuovo. Una curiosità nella curiosità: De Maris si chiamava come la città natale di Barks!


La scimmietta Chica in azione! Tav. 11, vignn 3/4


12. Donald Duck in Good Neighbors
Paperino e i buoni vicini (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories 38 - novembre 1943
Albi Tascabili 84 (febbraio 1950)

10 tavole
giugno 1943
Personaggi principali:
Donald Duck (Paperino), Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), Mr. Jones
Luoghi principali:

Duckburg (Paperopoli)
Mappa di Paperopoli:
casa di Mr. Jones, casa di Paperino, nuova casa di Paperino, vie cittadine, baia, ponte sulla baia. 
Mestieri di Paperino:
vicino pestifero 
Ipse Dixit: 
Paperino: E' meraviglioso essere in rapporti amichevoli con il proprio vicino! Meraviglioso! Magnifico!

Walt Disney's Comics and Stories 38, novembre 1943

Dopo il debutto di Mr. Jones in un'unica vignetta di Paperino si comporta bene del luglio 1943, Carl Barks decide ora di dare un maggiore spessore alla sua prima, grande creatura disneyana. Anche i tratti somatici, rispetto a quella fugace apparizione, sono cambiati, e questo "rinnovato" vicino di casa (che nelle cronologie americane viene considerato il Mr. Jones "classico", per distinguerlo da quello iniziale) è un brutto ceffo, peloso e ben piazzato. Al centro del movimentatissimo episodio - che pare la versione a fumetti, pupazzettistica, di una commedia slapstick di Laurel & Hardy - c'è una palla ovale da football americano: riempita dei materiali più pericolosi (inchiostro, ferraglia ed esplosivi) porta alla distruzione totale delle abitazioni di Donald e Jones. Nemmeno lo sfratto e il trasloco dall'altra parte di Paperopoli (aldilà di una baia che sembra quella di San Francisco, Golden Gate compreso) porrà fine alle guerre di vicinato: anche Jones si è allontanato dal vecchio quartiere... per andare a finire di nuovo a fianco dell'odiato papero!
Note: nella quarta vignetta della nona pagina appare per la prima volta in Barks - in silhouette - la "313", ovvero la celebre decappottabile di Paperino. Inoltre, da un diverbio fra i due rissosi dirimpettai, apprendiamo che Jones è appassionato di tappeti orientali e che Donald colleziona libri rari. Ecco poi la notizia del trasloco di Paperino all'estrema periferia, ancora una volta in affitto (non era proprietario nemmeno della casa dove viveva prima). Nelle tavole da 2 a 9, infine, possiamo notare nella parte alta una curiosa e gustosa "cornicetta" nella quale il titolo della storia è formato da un tubo di gomma per innaffiare (quella che in Toscana chiamiamo "sistola"): l'acqua viene azionata da Jones e spruzzata sul becco di Paperino!

Mr. Jones e Paperino. Tav. 5, vign. 5
Appare la "313"! Tav. 9, vign. 4

13. Donald Duck in Salesman Donald
Paperino venditore di frullini (Paperino piazzista) (3 strisce)
Walt Disney's Comics and Stories 39 - dicembre 1943
Albi d'Oro 47 (aprile 1947)

10 tavole 
luglio 1943
Personaggi principali:
Cane feroce, confini cittadini, Donald Duck (Paperino), Eremita peloso, Huey Dewey & Louie (Qui Quo & Qua), vecchia zitella
Luoghi principali:

Duckburg (Paperopoli) 
Mappa di Paperopoli:
casa del cane feroce, casa dell'eremita peloso, casa della vecchia zitella, casa di Paperino 
Mestieri di Paperino:
venditore ambulante 
Ipse Dixit: 
Qua: Sta raccontando un sacco di balle!

Walt Disney's Comics and Stories 39, dicembre 1943

I miti commerciali americani del self-made man e della land of the opportunity si infrangono pietosamente fra le righe di questa short di fine '43. I Nipotini hanno deciso di vendere sbattiuova manuali della ditta Whizo (il nome significa, più o meno, "imbroglio"). Per guadagnare un po' di soldi? No! Per un premio? Nemmeno! Vendere i frullatori dà loro soltanto il diritto di poter acquistare un costosissimo modellino di camion! Ma questo si scopre alla fine... Paperino, animato di buona volontà e di una gran dose di testardaggine e sfacciataggine, aiuta Qui Quo Qua nell'impresa, corteggiando per danaro una vecchia zitella inacidita, i padroni di un ferocissimo cane e un peloso eremita che vive ai confini della città. Emerge dall'avventura barksiana un'America ostile, refrattaria ai doveri di buon vicinato (Mr. Jones docet), incattivita da due guerre mondiali in un quarto di secolo e dalla dura crisi scoppiata a cavallo dei conflitti, affamata dai razionamenti e dalla penuria di merci. Vendere, in questa Waste Land, sembra una cosa impossibile - e solo l'impossibile Donald può farcela. Anche con l'eremita barbuto, simbolo del volto oscuro delle ex-colonie britanniche: scorbutico e misantropo è il tipico hillbilly, rappresentante emerito di quella razza, semi-degenerata e geneticamente impoverita, di campagnoli e mezzi montanari che abitava le zone più sperdute degli States (come gli Appalachi) e che fu meravigliosamente e tremendamente cantata da John Boorman nel 1972 in Deliverance (Un tranquillo week-end di paura).
Nota: come la storia precedente anche questa del piazzista sfoggia una decorativa strip of art in cima alle tavole, con il titolo e i volti dei Paperi.



Paperino e l'eremita. Tav. 9, vign. 6



Francesco Manetti


N.B. Trovate tutti i collegamenti alle altre puntate nella nostra rubrica dedicata alle Cronologie.

2 commenti:

  1. Eccezionale, Francesco!
    Un saluto a te e a Saverio, grazie per le citazioni ripetute!

    Luca

    RispondiElimina
  2. Grazie a te Luca!
    E' impossibile parlare di Barks e di critica disneyana in Italia senza citare i tuoi lavori (e quelli di Alberto, Leonardo e Andrea); e non è possibile dimenticare i tanti anni di amicizia e di collaborazioni - da Collezionare, a Dime Press, a Comic Art, a Horror, a Humor, a Star Comìx, etc. etc. - che ci legano!

    A presto,
    francesco

    RispondiElimina

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